Chiesa di Santa Maria Maggiore (Rende)

chiesa di Rende

La chiesa di Santa Maria Maggiore, anche nota come Chiesa Madre o Duomo di Rende, sorge nel centro storico di Rende in provincia di Cosenza.

Chiesa di Santa Maria Maggiore
La Chiesa vista dall'alto.
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneCalabria
LocalitàCentro Storico (Rende)
Coordinate39°19′54.84″N 16°10′59.16″E / 39.3319°N 16.1831°E39.3319; 16.1831
Religionecattolica di rito romano
TitolareSanta Maria della Neve
Arcidiocesi Cosenza-Bisignano

È sede dell'omonima parrocchia[1] dell'arcidiocesi di Cosenza-Bisignano.

Storia modifica

 
La facciata vista dalla strada

Della struttura originaria non conserva più nulla, in quanto fu reso necessario un totale intervento di restauro che ne ha modificato l’aspetto originario di stile romanico[2]. L’edificio, di fatto, riassume lo stile cinquecentesco unito a elementi settecenteschi, aggiunti durante due fasi di restauro del XVIII secolo: la prima datata al 1740 per mano di Francesco Belmonte e quella postuma al 1783, anno in cui un forte terremoto distrusse in parte la città di Rende, effettuata da Raffaele de Bartolo, resa necessaria dopo i numerosi danni che subì l’edificio, i restauri interessarono principalmente la volta a botte della navata centrale e le colonne in tufo che reggevano gli antichi archi romani, inglobate in altre più spesse in muratura.

Negli anni 30 la chiesa venne interessata da lavori di rifacimento della pavimentazione. [3]Quest’ultima, costituita grandi lastroni tufacei, aveva ceduto in più punti a causa di un movimento franoso verificatosi nei sottostanti sotterranei cimiteriali emersi in seguito agli scavi effettuati in quell’occasione. Il lavoro venne ultimato con un pavimento maiolicato di piastrelle bianche e nere, tipiche di altre chiese Rendesi. Durante gli anni 90 la chiesa fu interessata nuovamente da lavori di restauro per riportare alcuni degli elementi pre-barocchi della chiesa al loro antico splendore dopo essere stati coperti dagli stucchi. Ad esempio furono messi in vista di nuovo gli antichi blocchi di pietra che costituiscono le colonne, vennero fatte riemergere le antiche arcate murate e si ritornó al pavimento in tufo.

Descrizione modifica

 
Il campanile che sorge alla sinistra della chiesa.
 
La Chiesa vista da una terrazza panoramica.

Esterno modifica

 
Il Rosone del XII secolo.

Edificata nel XII secolo, la chiesa presenta una pianta a croce latina con tre navate.[4] Si mostra oggigiorno al termine di un’ampia scalinata sul piano del sagrato e con un’armoniosa facciata a salienti, divisa in basso da tre portali in tufo: ad ogni portale corrisponde una navata, di cui la mediana di volume doppio rispetto alle due laterali che l’affiancano. Nel mezzo della fronte campeggia un bel rosone tufaceo a raggira con sedici colonnine sagomate che si dipartono dal centro quadrilobato, originario della prima edificazione.[5]

Alla sua sinistra, sorge una torre campanaria a base quadrangolare, dedicato al SS. Crocifisso ed alla Madonna della neve che è stato innalzato nel '700. In parte ricostruito nel 1923 dopo gli ingenti danni prodotti dal sisma del 1905.[6]

Interno modifica

 
Le arcate laterali

Nell’interno, dodici robusti pilastri quadrangolari, che nel ripristino hanno inglobato le vecchie colonne danneggiate dai terremoti, sovrastati da capitelli compositi rivestiti in foglia d’oro zecchino, sostengono l’ampia volta a botte mediante una serie di arcate a tutto sesto; altrettante lunette poste all’incrocio degli archivolti, incorporano delle finestrelle vetrate da cui filtrano fasci di luce diffusa che si riflettono sull’oro delle decorazioni, creando uno stupendo gioco di luci e di colori.

Lungo le navate laterali con la volta a cupoletta si susseguono dodici altari minori (sei per parte) con altrettante nicchie con statue o dipinti, tra cui emerge per grazia ed ampiezza quello del Crocifisso.[7]

Presbiterio modifica

 
La navata centrale, il pulpito e in fondo, il presbiterio.
 
Il coro e la sede dei celebranti.

Nel vasto presbiterio, che comprende tutta la zona del transetto rialzato di un gradino, risaltano l’altare maggiore eseguito in marmi versicolore ed ornato con sculture e stucchi lucidi nonché gli antichi stalli del coro scolpiti ed intarsiati in legni contrastanti, uniti gli uni agli altri e disposti simmetricamente su due file, l’una dirimpetto all’altra, in maniera da formare con gli alti postergali di cui sono forniti dei tramezzi atti a delimitare l’ampia superficie del coro dalle adiacenti navate laterali[7]. Nel presbiterio sono stati collocati anche i nuovi arredi liturgici postconciliari: la mensa, l'ambone, e la sede del celebrante e dei concelebranti.

Pulpito modifica

Nella navata centrale, sulla parete destra a cavallo fra due arcate, si innalza il possente pulpito in muratura bianco decorato da rilievi dorati coperto dal suo barocco paracielo che rende l'arredo tutt'uno con la decorazione neoclassica della chiesa.

Opere d'arte modifica

Di notevole pregio sono i due affreschi dipinti sulla volta della navata centrale di Cristoforo Santanna[8], pittore settecentesco, preceduti da uno più recente del XX secolo, che sostituì il primo, sempre del Santanna, distrutto a seguito del terremoto: un affresco dell’artista del ‘700, rappresenta il trasporto dell’arca nel tempio di Gerusalemme, con Re David ed il corteo al suo seguito; l’altro, racconta la cacciata di Eliodoro dal tempio.

 
La cantoria e l'organo, in alto la volte a botte affrescata.

Altri dipinti, realizzati da Giovanni Greco, pittore del '900, decorano i cinque altari della navata a destra e, nella cappella del Rosario, appare un’altra tela del Santanna che raffigura la Madonna del Rosario con San Domenico e Santa Caterina, e un’altra opera del Greco della Madonna col Bambino. Anche sul lato destro dell’abside appare un maestoso dipinto dell’artista settecentesco, che raffigura la Presentazione di Gesù Bambino al tempio. Il primo altare di sinistra, invece, presenta la rappresentazione di Santa Maria della Consolazione.

L’altare maggiore si impreziosisce con gli stucchi ottocenteschi e con un dipinto, sempre del Santanna, della Madonna con gli Angeli. Quest’ultimo, pare sia stato realizzato dal maestro che prese come modella la sua stessa moglie (nota per la bellezza e delicatezza) per dipingere la celestiale figura mariana, ed i suoi figli per definire il volto degli angeli.

Organo a canne modifica

Sulla cantoria in controfacciata è presente un grande organo a trasmissione elettrica del 1933 costruito dai fratelli Migliorini di Roma; è composto da 1300 canne e due tastiere.

Note modifica

  1. ^ Parrocchia S. Maria Maggiore – Rende – Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano, su diocesicosenza.it. URL consultato il 30 maggio 2022.
  2. ^ Chiesa Madre di Santa Maria Maggiore – Rende Centro Storico, su rendecentrostorico.it. URL consultato il 30 maggio 2022.
  3. ^ Rende Che Prega.
  4. ^ Santa Maria Maggiore di Rende - chiesa madre, su ItalyRa. URL consultato il 30 maggio 2022.
  5. ^ paesionline.it, https://www.paesionline.it/italia/monumenti-ed-edifici-storici-rende/chiesa-matrice-di-santa-maria-maggiore.
  6. ^ viaggiart.com, https://viaggiart.com/rende/edificio-di-culto/16160/chiesa-di-santa-maria-maggiore-duomo.html.
  7. ^ a b italiavirtualtour.it, http://www.italiavirtualtour.it/dettaglio.php?id=96495.
  8. ^ rendecentrostorico.it, https://www.rendecentrostorico.it/personaggi/cristoforo-santanna/.

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