Chiesa di Santa Teresa di Gesù

La Chiesa di Santa Teresa di Gesù anche nota come Chiesa di Santa Teresa e di San Pasquale, è un edificio di culto cattolico di Torre Annunziata, situato in Piazza Ernesto Cesaro nel quartiere Terravecchia, facente parte del 13º decanato dell'Arcidiocesi di Napoli.

Chiesa di Santa Teresa di Gesù
Chiesa di S. Teresa con annesso convento
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Campania
Località Torre Annunziata
IndirizzoPiazza Ernesto Cesaro, 27
Coordinate40°45′27.43″N 14°26′43.58″E / 40.75762°N 14.44544°E40.75762; 14.44544
ReligioneCristiana cattolica di rito romano
TitolareSanta Teresa di Gesù
Santa Maria di Costantinopoli
Arcidiocesi Napoli
Inizio costruzione1639

Storia modifica

Dedicata anche a Santa Maria di Costantinopoli[1], è conosciuta anche come chiesa di San Pasquale[1] per la presenza dei Frati Alcanterini fino al 1866[2]. Unitamente al convento fu costruita dalla famiglia Piccolomini[1], feudatari di Terravecchia di Boscotrecase nel 1639 e donata all'ordine dei Carmelitani scalzi il 3 aprile 1645[3]. In seguito ad una lite tra la famiglia Balzano ed il Conte di Celano Giovanni Piccolomini, l'intera struttura fu restituita a quest'ultimo che, il 22 maggio 1651 la donò al figlio Ambrogio, padre dell'Ordine degli Olivetani[1].

Con la soppressione degli ordini religiosi operata da Giuseppe Bonaparte il 13 febbraio 1807, il convento passò al Regio demanio e la chiesa fu lasciata alla popolazione per gli esercizi spirituali, ma nel 1811 anch'essa divenne proprietà demaniale[4] ed adibita a laboratorio di fuochi per il Regio Esercito[1]. Con la restaurazione borbonica, il Re Ferdinando II restituì la chiesa ai padri alcanterini nel 1844 ed il convento nel 1849[5], oltre ad un aiuto economico pari a 3000 ducati dal comune di Torre Annunziata[6]. Fu riconsacrata nel 1853[5] dal Cardinale di Napoli Sisto Riario Sforza[4]. Nel dicembre del 1867 il convento, in seguito alla legge eversiva n. 3036 del 1866, fu soppresso e trasformato in Ospedale. I pochi frati francescani rimasti occuparono solo un piccolo spazio della struttura per scomparire poi del tutto nel 1911[4].

Nel 1932 fu richiesto all’amministrazione dell’Ospedale Civile di Torre Annunziata, l’acquisto di 150 mq di terreno per costruire un conventino sul lato destro della chiesa, sviluppato su tre piani, posto tra la parrocchia ed il palazzo Monaco del settecento[7]. Il 15 maggio 1934 alla presenza del Cardinale Alessio Ascalesi, fu posta la prima pietra del convento e consegnato ai frati nel 1936[4].
Filiana della Santuario dello Spirito Santo, fu elevata a parrocchia nel 1964 dal Cardinale Alfonso Castaldo[8]. Nel 2010 il convento fu chiuso e gli ultimi tre frati rimasti furono trasferiti in altre strutture campane[2]. Il 14 ottobre 2019 il Cardinale Crescenzio Sepe firmò il decreto che affidò la chiesa in solidum con la Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù[9].

Descrizione modifica

Chiesa modifica

Allargata nel XIX secolo, la chiesa, a pianta rettangolare, è formata da una sola navata[8] di 28,2 x 9,4 metri. Addossati alle pareti vi sono 14 pilastri lisci di ordine corinzio con relativo cornicione[7].

Il presbiterio si raggiunge salendo tre scalini, nell'abside, il trono è sormontato nel suo catino da una pala del '600 di autore ignoto, raffigurante Santa Teresa d'Avila[8] che ottiene dalla Madonna lo spegnimento dell'incendio causato dall'eruzione del Vesuvio del 1631[7].

Cappelle modifica

A sinistra e a destra ci sono due cappelle larghe circa 4 metri fra le quali vi sono due arcate di circa 2 metri e cinque colonne rettangolari.
Nella prima cappella a sinistra c'é una nicchia con la statua di San Francesco alla cui destra trova posto il Battistero[8].
Nella seconda cappella vi sono tre nicchie con le statue di San Giuseppe col Bambino, dell'Immacolata e del Sacro Cuore[8].

Nella prima cappella a destra ci sono le statue del Bambin Gesù, di Sant'Antonio con il Bambino e di Giovan Giuseppe della Croce.
Nella seconda cappella le statue di Santa Rita, San Pasquale e dell'Addolorata[8].

Convento modifica

Nel convento è conservato un quadro del '700 raffigurante la glorificazione di S. Teresa d’Avila, di autore ignoto, ai piedi della santa si notano i committenti forse Giovanni Piccolomini, ed Eleonora Loffredo principessa di Maida[7].

Note modifica

  1. ^ a b c d e Di Martino, Malandrino, p. 174.
  2. ^ a b Chiude la chiesa di Santa Teresa? Intanto vanno via i frati francescani, su torresette.news, 20 settembre 2010. URL consultato il 27 dicembre 2021 (archiviato il 27 dicembre 2021).
  3. ^ Malandrino, p. 55.
  4. ^ a b c d Meo, Russo, p. 198.
  5. ^ a b Di Martino, Russo, p. 175.
  6. ^ Di Martino, Russo, p. 214.
  7. ^ a b c d Amorosi, Soldaini, p. 10.
  8. ^ a b c d e f Meo, Russo, p. 197.
  9. ^ Il Cardinale Crescenzio Sepe alla Parrocchia di S. Teresa di Gesù, su torresette.news, 10 settembre 2019. URL consultato il 27 dicembre 2021 (archiviato il 27 dicembre 2021).

Bibliografia modifica

  • Carlo Malandrino, Torre Annunziata tra storia e leggenda, Napoli, Ed. Loffredo, 1970.
  • Giovanni Di Martino, Carlo Malandrino, Torre Annunziata tra vicoli e piazze: storia di territorio e urbanesimo, Fuorni (SA), D'Amelio Editore, 1986.
  • Fioravante Meo, Salvatore Russo, Torre Annunziata Oplonti (dalle origini ai giorni nostri), Torre Annunziata, Ed. Libreria Rosati, 1995.
  • Giovanni Di Martino, Salvatore Russo, Torre Annunziata: la vocazione industriale e il canale conte di Sarno, Torre Annunziata, D'Amelio, 1983.
  • Vincenzo Amorosi, Cristiano Soldaini, Visioni oplontine, Torre Annunziata tra chiese, strade e ville, Tricase (LE), Youcanprint, 2016, ISBN 978-88-92613-97-3.

Collegamenti esterni modifica