Chiesa di Santa Teresa di Lisieux

La chiesa parrocchiale di Santa Teresa di Lisieux e San Giovanni Bosco a Viganello, ex comune poi quartiere del comune svizzero di Lugano, è stata edificata nel 1937 per iniziativa dell'allora parroco di Pazzalino Don Giovanni Guggia di Bedigliora. Fu eretta definitivamente in parrocchia il 1º giugno 1988.

Chiesa di Santa Teresa di Lisieux e San Giovanni Bosco
StatoBandiera della Svizzera Svizzera
CantoneCanton Ticino
LocalitàViganello (Lugano)
Coordinate46°00′39.85″N 8°58′01.34″E / 46.01107°N 8.96704°E46.01107; 8.96704
Religionecattolica di rito romano
Diocesi Lugano
Consacrazione1937
ArchitettoGiacomo Alberti
Stile architettoniconeoromanico
Inizio costruzione1937
Completamento1938
Sito webSito della parrocchia www.rissone.ch

Descrizione modifica

Esterno modifica

La chiesa è stata notevolmente modificata nei cinquant'anni in cui vi hanno officiato, dai padri redentoristi.

Il portico ai due lati è illuminato dalle vetrate in vetrocemento - tecnica sviluppata da Emilio Rissone - come tutte le grandi vetrate interne, la grande vetrata sopra il portico centrale (di circa 8 metri di altezza) e le vetrate circolari.

Interno modifica

L'interno è suddiviso in tre navate, con la navata centrale a terminare in un'abside preceduto da un mastodontico organo. Davanti all'organo si sviluppa il presbiterio, al centro del quale si trova una mensa scolpita.

Il tabernacolo si trova in una nicchia di fondo della navata destra. Un'analoga nicchia della navata di sinistra ospita il fonte battesimale in pietra, nella forma di un cilindro a base circolare.

Nella navata di destra, si segnala un Crocifisso ligneo a grandezza naturale.

Organo a canne modifica

La chiesa ospita, in fondo all'abside, l'organo a canne Mascioni opus 943, costruito nel 1972[1]. Lo strumento, a trasmissione elettrica, ha due tastiere di 61 note ciascuna ed una pedaliera concavo-radiale di 32.

Note modifica

  1. ^ L'organo a canne - Informazioni e immagine, su Orgeldokumentationszentrum. URL consultato il 14 maggio 2021 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2013).

Bibliografia modifica

  • AA.VV, In memoria di Don Giovanni Guggia, La Buona Stampa, Pazzalino 1954.
  • Max Von Moos, Emilio Rissone, farbige Rhythmen, in "DU", Zurigo 1957.
  • Willy Rotzler, Manifesti Svizzeri, Emilio Rissone, in "Graphis" 1958.
  • Eros Bellinelli, Emilio Rissone, catalogo della mostra alla Galleria Tonino, Campione d'italia 1973.
  • Aldo Patocchi, Emilio Rissone, edizioni La Toppa, Lugano 1973.
  • Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 273.
  • Adriano Soldini, Emilio Rissone (Cavalli e Cani), Collana Vanini, Lugano 1985.
  • Grytzko Mascioni, Emilio Rissone, catalogo della Galleria La Colomba, Lugano 1986.
  • Dalmazio Ambrosisoni, Per un movimento pluralista, catalogo della Galleria Poma, Morcote 1990.
  • Ottavio Lurati, Emilio Rissone, A punt e rigul (Le Bocce), (con 60 illustrazioni) 1995.
  • AA.VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 322.

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

  • Emilio Rissone, su rissone.ch. URL consultato il 22 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2005).