La Classe Casaregis fu una serie di due turbonavi da carico, Casaregis e Caffaro, costruite nel 1924 dai cantieri Ansaldo per la Transatlantica Italiana. Affondarono entrambe nel 1941 in seguito ad attacchi aerei.

Classe Casaregis
Descrizione generale
Tipoturbonavi merci
ArmatoreTransatlantica Italiana, Compagnia Italiana Transatlantica (CI.TRA.), Tirrenia - Flotte Riunite Florio-CI.TRA., Lloyd Triestino
Porto di registrazioneGenova, Napoli
CostruttoriAnsaldo
CantiereSestri Ponente
Consegnaottobre 1924 (la capoclasse)
Caratteristiche generali
Dislocamento13 200 (a pieno carico) t
Stazza lorda6 485 (la capoclasse) tsl
Portata lorda9 400 tpl
Lunghezza124,6 m
Larghezza15,77 m
Pescaggio8,28 m
Propulsioneuna turbina a vapore Ansaldo, 3 700 cavalli
Velocità10,5 nodi (19,45 km/h)
Capacità di caricoquattro stive, 13 000 metri cubi
Numero di cabine6
Passeggeri12
Balsamo, p. 200
voci di navi mercantili presenti su Wikipedia

Caratteristiche

modifica

La Casaregis e la Caffaro erano due unità da carico di circa 6 500 tonnellate di stazza (6 485 la Casaregis e 6 476 la Caffaro)[1][2][3] Disponevano di quattro stive per complessivi 13 000 metri cubi di volume, oltre di numerosi bighi (sedici da 3 tonnellate di portata, quattro da 5 tonnellate e uno da 15) per il carico e lo scarico delle merci[4]. Le navi erano spinte da un'elica quadripala, collegata tramite riduttore a una turbina a gas dell'Ansaldo a tre stadi da 3 700 cavalli, e raggiungevano una velocità di servizio di 10,5 nodi[4]. Disponevano infine di sei cabine doppie per eventuali passeggeri[4].

Servizio

modifica

La Casaregis e la Caffaro furono consegnate alla Transatlantica Italiana rispettivamente a ottobre e novembre 1924, venendo messe in servizio su una linea merci per il Centro America e il Sud Pacifico, via canale di Panama, con capolinea a Valparaiso[1][5]. Nel gennaio 1926 entrambe le unità furono cedute alla neocostituita Compagnia Italiana Transatlantica (CI.TRA.), che a dispetto del nome era attiva sulle linee sovvenzionate per la Sardegna, la Sicilia e le colonie in Africa[6]. Nel 1932 la Caffaro e la Casaregis confluirono, con il resto delle unità della CI.TRA., nella flotta della Tirrenia - Flotte Riunite Florio-CI.TRA.[5][7]. Tra gennaio e ottobre 1935, in vista della guerra d'Etiopia, il Casaregis fu noleggiato alla Regia Marina insieme ad altre quattro navi della Tirrenia; le cinque unità effettuarono in totale 73 viaggi, trasportando 60 000 uomini e 160 000 tonnellate di materiali[8]. Nel 1936, con la costituzione della Finmare e la conseguente riorganizzazione dei servizi marittimi sovvenzionati, Caffaro e Casaregis furono assegnate al Lloyd Triestino, nella cui flotta entrarono rispettivamente nel febbraio e nel marzo 1937[5][7].

Con l'entrata dell'Italia nella seconda guerra mondiale, il 4 luglio 1940 la Caffaro fu requisita dalla Regia Marina, venendo impiegata nei convogli verso la Libia[2][9]. Incagliatasi a Trapani il 7 marzo 1941 e liberata il giorno seguente, il 12 settembre dello stesso anno la nave fu colpita da aerei britannici mentre era in navigazione tra Napoli e Tripoli[2][7]. A bordo si sviluppò un incendio, in conseguenza del quale ci fu una violenta esplosione; lo scafo della Caffaro si spezzò e la nave affondò due ore dopo essere stata colpita[2][7]. La Casaregis fu invece requisita dalla Regia Marina il 17 settembre 1941; il 6 ottobre seguente, mentre era in navigazione da Napoli a Tripoli, fu attaccata da degli aerosiluranti britannici Swordfish, venendo colpita da un siluro all'altezza della stiva 1[3][5]. Il conseguente incendio a bordo impedì di prendere a rimorchio la Casaregis, che fu quindi affondata dalle navi della scorta per evitare che scarrocciasse fino a Malta[3][5].

  1. ^ a b Ogliari Vol. IV, p. 1295.
  2. ^ a b c d Pagano, p. 92.
  3. ^ a b c Pagano, p. 109.
  4. ^ a b c Balsamo, p. 200.
  5. ^ a b c d e Balsamo, p. 199.
  6. ^ Ogliari Vol. IV, p. 1300.
  7. ^ a b c d Balsamo, p. 202.
  8. ^ Ogliari Vol. V, p. 1435.
  9. ^ Ogliari Vol. V, p. 1467.

Bibliografia

modifica
  • Bruno Balsamo, Le navi della Tirrenia, Sorrento, Con-fine Edizioni di arte & cultura, 2018, ISBN 978-88-96427-73-6.
  • Francesco Ogliari e Lamberto Radogna, Trasporti marittimi di linea, volume quarto - Dal clipper a elica al "Conte di Savoia", Milano, Cavallotti Editori, 1984, SBN CFI0060875.
  • Francesco Ogliari, Lamberto Radogna, Achille Rastelli e Alessandro Zenoni, Trasporti marittimi di linea, volume quinto - Dallo smoking alla divisa - la Marina mercantile italiana dal 1932 al 1945, Milano, Cavallotti Editori, 1984, SBN RMS2393125.
  • Gian Paolo Pagano, Navi mercantili perdute, 3ª ed., Roma, Ufficio Storico della Marina Militare, 1997, SBN TSA0862236.