Claudia Sessa

cantante, compositrice e monaca italiana

Claudia Sessa (1570 circa – Milano, tra il 1613 e il 1619) è stata una cantante, compositrice e monaca cristiana italiana.

Claudia Sessa
Ritratto di Claudia Sessa
TrattamentoDonna
NascitaMilano, post 1570
MorteMilano, tra il 1613 e il 1619
SepolturaMilano
DinastiaSessa
Religionecattolicesimo

Biografia modifica

Claudia Sessa, detta la Monaca dell'Annunciata, nacque a Milano intorno al 1570 da famiglia aristocratica, i Sessa di Daverio.[1] Suora delle Canoniche di S. Maria Annunciata a Milano, fu rinomata come abilissima cantante, strumentista e musicista, nonché monaca virtuosa, come si legge ne Il supplimento della nobiltà di Milano di Girolamo Borsieri[2].

Di lei si conoscono due composizioni sacre: Vattene pur, lasciva orechia humana e Occhi io vissi di voi (per soprano e basso continuo) incluse nell'antologia del 1613 Canoro pianto di Maria Vergine, una raccolta di madrigali «a una voce da cantar nel chitarone o altri instromenti simili» composti da vari autori su poesie di argomento spirituale. La Sessa è l'unica donna compositrice del libro.

Sempre secondo il Borsieri, morì probabilmente giovane, nel fiore delle capacità creative.

Il ritratto tracciato da Girolamo Borsieri modifica

Gran parte delle notizie pervenute sulla Sessa provengono dalla suddetta opera di Borsieri, nella quale si legge:

«è stata Claudia Sessa a' tempi nostri singolare non solamente per la musica, ma anche per altre rare qualità. Ha suonato di varij stromenti, ed accompagnato il suono con un'armonia così mirabile che non ha avuto cantore, che pur abbia potuto pareggiarla ... spiritosa nel movimento della voce, pronta, e veloce ne' trilli, affettuosa e padrona negli accenti, e soprattutto pratica delle altrui composizioni. Perciò era sì grande il concorso dei popoli a quella Chiesa (dove cantava) che molti erano costretti a starsene fuori. Invitata dalla Catholica Reina Margarita d'Austria, che l'haveva udita cantare, ad andarsene in Ispagna alla Corte, non volle acconsentire all'invito facendo intendere a S. Maestà che sì haveva preso quel monastero come perpetua clausura. Il Serenissimo di Savoia, e ciascuno de' figlioli suoi l'hanno più volte udita anco suonare. L'Arciduca Alberto e la Serenissima Infanta Isabella mentre dimoravano in Milano più volte finsero d'esser costretti a uscir di corte ... per andarla a udire, e nella Chiesa e nel Parlatoio. Il Cardinal Aldobrandino, S. Giorgio e Piato per udirla hanno celebrato più volte le loro Messe in quella Chiesa. ... Non è stato governatore dentro questa Città che, mentr'ella ha cantato, non habbia voluto prender con lei famigliarità: il Conte di Fuentes soleva chiamarla figliola sua e il Contestabile di Castiglia e la moglie tanto l'amarono che presero licenza di entrare nel monastero stesso a visitarla e gustar delle sue virtù che in essa risplendevano: modesta ed humile ... pregata ad impetrar gratie da' Governatori per colpe di persone grandi. Si scopriva candida di costumi, tanto che Principi, dopo che con ella hebbero favellato, dissero che quando non l'avessero conosciuta per angiolo nella voce, l'havrebbero confessata creatura angelica nel procedere.»

Note modifica

  1. ^ Women Making Music: The Western Art Tradition, 1150-1950 a cura di Jane M. Bowers, Judith Tick, p. 132
  2. ^ Girolamo Borsieri, Il supplimento della nobiltà di Milano, pp. 51-54.

Bibliografia modifica

  • Robert L. Kendrick, Claudia Sessa, in Oxford Music Online
  • Girolamo Borsieri, Il supplimento della nobiltà di Milano, supplemento a Paolo Morigia, La nobiltà di Milano, Giovanni Battista Bidelli, Milano, 1619.

Voci correlate modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN274973640 · ISNI (EN0000 0003 8425 7518 · CERL cnp02063449 · Europeana agent/base/38756 · LCCN (ENno2003129740 · GND (DE1027880185 · WorldCat Identities (ENviaf-274973640