Claudio Correnti

dirigente sportivo e calciatore italiano

Claudio Correnti (Orzinuovi, 12 marzo 1941) è un dirigente sportivo ed ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista.

Claudio Correnti
Correnti al Como nella stagione 1973-1974
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 176 cm
Peso 73 kg
Calcio
Ruolo Centrocampista
Termine carriera 1978
Carriera
Giovanili
195?-1960Crema
Squadre di club1
1959-1960Crema33 (?)
1960-1964Reggiana70 (4)
1964-1965Mantova14 (0)
1965-1966Reggiana26 (1)
1966-1969Bari98 (1)
1969-1978Como286 (6)
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Carriera modifica

Ha giocato nel Crema, nel Mantova, nella Reggiana, nel Bari e a lungo nel Como, dove chiuse la carriera da capitano dei lariani nella stagione 1977-1978.

 
Correnti (a destra) capitano dei comaschi nel 1975, intento a salutare il suo omologo juventino, Anastasi.

A Como fu curioso protagonista di un episodio singolare. Il 12 ottobre 1975 alla seconda di andata, i lariani, neopromossi in Serie A e reduci da una sconfitta per 0-1 a Napoli all'esordio, stanno vincendo 2-1 al Sinigaglia contro la Juventus a un minuto dalla fine: sarebbe un risultato storico, sennonché capitan Correnti, per incitare i suoi a tenere palla, bestemmia al limite dell'area comasca; l'arbitro Gianfranco Menegali punisce la "blasfemia" con un calcio di punizione per i bianconeri, che Franco Causio, con la "collaborazione" di Silvano Fontolan, trasforma nel definitivo 2-2.[1]

In Serie A ha totalizzato, con le maglie di Mantova, Bari e Como, 46 presenze e 1 rete (nella sua ultima partita in massima serie, pareggio interno del Como contro la Lazio, ultima giornata del campionato 1975-1976). In Serie B ha totalizzato 370 presenze e 8 reti.

Dopo il ritiro modifica

Negli anni 1980 è stato presidente dell'Orceana, la squadra della sua città di origine.

Palmarès modifica

Competizioni nazionali modifica

Reggiana: 1963-1964 (girone A)
Bari: 1966-1967 (girone C)

Note modifica

  1. ^ Roberto Perrone, Anche Vavassori squalificato per bestemmia, in Corriere della Sera, 15 novembre 2001, p. 45 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2012).

Collegamenti esterni modifica