Coglio (in dialetto ticinese Coi[senza fonte]) è una frazione di 99 abitanti del comune svizzero di Maggia, nel Canton Ticino (distretto di Vallemaggia).

Coglio
frazione
Coglio – Stemma
Coglio – Veduta
Coglio – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera della Svizzera Svizzera
Cantone Ticino
DistrettoVallemaggia
ComuneMaggia
Territorio
Coordinate46°16′08″N 8°41′02″E / 46.268889°N 8.683889°E46.268889; 8.683889 (Coglio)
Altitudine352 m s.l.m.
Abitanti99 (2003)
Altre informazioni
Cod. postale6678
Prefisso091
Fuso orarioUTC+1
Codice OFS5311
TargaTI
Nome abitanticogliesi
PatronoMadonna del Carmelo
Giorno festivo16 luglio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Svizzera
Coglio
Coglio
Sito istituzionale

Geografia fisica modifica

Il villaggio di Coglio è delimitato da elementi naturali: a nord principalmente la cresta della montagna[quale?] segna il confine con Giumaglio, a ovest il fiume Maggia lo separa da Lodano, a sud da Maggia e a est verso Brione Verzasca è delimitato dalla cresta della montagna[quale?][senza fonte].

Origini del nome modifica

Coglio è una parola longobarda che significa "porzione di terreno"[senza fonte].

Storia modifica

Il paese è attestato in un documento del 1182 come una vicinia[senza fonte]; nel 1237 fu indicato in un documento come Coni[1] (da questa parola potrebbe derivare il nome in dialetto Coi), nel 1281 Convio, nel 1591 Coio e nella prima metà del XIX secolo Colio. Nel 1517 fra Coglio e Giumaglio vi fu una vertenza territoriale e si decise quindi di fissare i confini[senza fonte]. Nel XVI secolo (1528, 1580[senza fonte]) la comunità di Coglio tentò di staccarsi dalla parrocchia di Maggia, ma ci riuscì solo nel 1698[1].

L'agricoltura costituì per secoli la principale risorsa per il paese (viticoltura)[1]; ora l'attività è abbandonata salvo alcune eccezioni. Coglio fu uno dei più poveri paesi della Vallemaggia[senza fonte] e nel XX secolo si registrò una forte emigrazione verso la California[1].

 
Il territorio del comune di Coglio prima degli accorpamenti comunali del 2004

Già comune autonomo che si estendeva per 9,55 km²[2], il 4 aprile 2004[3] è stato accorpato al comune di Maggia assieme agli altri comuni soppressi di Aurigeno, Giumaglio, Lodano, Moghegno e Someo. La fusione è stata approvata da una votazione popolare il 22 settembre 2002 (40 favorevoli, 14 contrari)[2] e ratificata dal Gran Consiglio l'8 ottobre 2003[4].

Simboli modifica

Lo stemma dell'ex comune di Coglio, in uso fino al 2004, è blasonato come segue: d'azzurro, alla colomba sorante d'argento, a tre foglie di verde moventi dalla punta. Sullo stemma vi sono due elementi naturalistici: le tre foglie, riprese da un vecchio sigillo comunale della prima metà del XIX secolo, e la colomba, ripresa da un'acquasantiera dell'ossario, rievocando la storia amministrativa e politica-religiosa del paese.

Monumenti e luoghi d'interesse modifica

Architetture religiose modifica

Architetture civili modifica

  • Case del XVII-XVIII secolo[1], con pareti in sasso e tetti in beola[senza fonte];
  • Lavatoio del XVII secolo[1];
  • Grotto Predagiana (ora casa d'abitazione), con in facciata reca un dipinto che rappresenta Guglielmo Tell di Pietro Mazzoni (1933)[senza fonte];
  • Maso con cantine a ovest del nucleo[senza fonte].

Altro modifica

Società modifica

Evoluzione demografica modifica

L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[1]:

Abitanti censiti[5]

Infrastrutture e trasporti modifica

Dal 1907 al 1965 comune è stato servito dalla stazione di Coglio-Giumaglio della ferrovia Locarno-Ponte Brolla-Bignasco.

Amministrazione modifica

Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini della frazione.

Note modifica

  1. ^ a b c d e f g h i j Daniela Pauli Falconi, Coglio, in Dizionario storico della Svizzera, 18 gennaio 2017. URL consultato il 7 dicembre 2017.
  2. ^ a b Aggregazione dei Comuni di Aurigeno, Coglio, Giumaglio, Lodano, Maggia, Moghegno e Someo in un unico Comune denominato Comune di Maggia (DOC), in Messaggio 5374, Gran Consiglio, 18 marzo 2003. URL consultato il 7 dicembre 2017.
  3. ^ Comune di Maggia, su maggia.ch.
  4. ^ Decreto legislativo concernente l’aggregazione dei Comuni di Aurigeno, Coglio, Giumaglio, Lodano, Maggia, Moghegno e Someo (PDF), in Bollettino ufficiale delle leggi e degli atti esecutivi, Gran Consiglio, 5 dicembre 2003. URL consultato il 7 dicembre 2017.
  5. ^ Dizionario storico della Svizzera, Ufficio cantonale di statistica di Bellinzona

Bibliografia modifica

  • Piero Guelfi Camaiani, Dizionario araldico, Hoepli editore, Milano 1940.
  • Gastone Cambin, Armoriale dei Comuni Ticinesi, Edizioni Istituto Araldico e Genealogico, Lugano 1953.
  • Virgilio Gilardoni, Il Romanico. Catalogo dei monumenti nella Repubblica e Cantone del Ticino, La Vesconta, Casagrande S.A., Bellinzona 1967, 303.
  • Guglielmo Buetti, Note Storiche Religiose delle Chiese e Parrocchie della Pieve di Locarno, (1902), e della Verzasca, Gambarogno, Valle Maggia e Ascona (1906), II edizione, Locarno 1969, 394-397.
  • Martino Signorelli, Storia della Val Maggia, Tipografia Stazione S.A., Locarno 1972.
  • Agostino Robertini et alii, Coglio, in Il Comune, Edizioni Giornale del popolo, Lugano 1978, 117-128.
  • Rivista informativa de Il Comune, 1978, 117-128.
  • Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 178.
  • Flavio Maggi, Patriziati e patrizi ticinesi, Pramo Edizioni, Viganello 1997.
  • Rivista informativa del Comune di Maggia; A Tu per Tu; No. 1-2
  • Rivista Patriziale Ticinese; n. 264, marzo 2007, 9-10.
  • AA. VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 244, 246.

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