Colletta (diritto)

Il termine viene dal latino conlativum, cioè dalla colletta che nell'antica Roma si faceva per offrire ricchi sacrifici agli dei. [1]

La colletta era il tributo richiesto al popolo dal sovrano in occasioni particolari (vedi anche adiutorio).

In presenza di eventi speciali, come le nozze della propria figlia o la dichiarazione di guerra a sovrani confinanti, ecc., il principe imponeva un tributo, generalmente in somma prefissata ed uguale per ogni suddito. Tale somma doveva essere tale che complessivamente fosse atta a sostenere le maggiori spese alle quali il regnante era sottoposto.

Secondo alcuni autori il termine "colletta" discenderebbe dal latino collatium = dono, offerta, ma non in questo caso. La derivazione latina, che indica dono, quindi la non obbligatorietà del versamento, veniva quindi disattesa dal principe.

Forse è più opportuno fare discendere il termine da pecunia collata = denaro apportato come contribuzione (Cicerone), in cui è più evidente l'obbligatorietà del conferimento.

Note modifica

  1. ^ Sesto Pompeo Festo, De verborum significatione. Parte I, p. 27. Budapest, 1889.

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