Colocasia esculenta
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Taro | |
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Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Liliopsida |
Ordine | Alismatales |
Famiglia | Araceae |
Genere | Colocasia |
Specie | C. esculenta |
Nomenclatura binomiale | |
Colocasia esculenta (L.) Schott | |
Sinonimi | |
Alocasia dussii |
Colocasia esculenta (L.) Schott è una pianta della famiglia delle Araceae comunemente conosciuta con il nome di origine polinesiana taro.
Ha dei tuberi simili alla patata ed è comunemente coltivata per ricavare, dai suoi rizomi, farina e amido.
DescrizioneModifica
Il taro è caratterizzato da foglie grandi e venuzzate, che possono arrivare a 60 cm di lunghezza e 40 di larghezza, da un colore verde pallido e da robusti gambi; anche le foglie sono commestibili e sono note col nome di "callaloo" nelle regioni caraibiche.
Presenta radici rizomatose.
Distribuzione e habitatModifica
La sua coltivazione è diffusa in zone tropicali di tutti i continenti e rappresenta una base alimentare di particolare importanza per popolazioni sudamericane, africane o asiatiche e del Pacifico. Tra i principali produttori si annoverano, nell'ordine, la Nigeria, il Ghana, la Cina, la Cambogia, la Costa d'Avorio e la Papua Nuova Guinea e infine il Venezuela.
Rimarcabili, in rapporto alle dimensioni delle superfici coltivabili, sono inoltre le produzioni delle isole del Pacifico, come le Hawaii e le Figi, dove il taro ha costituito una pianta essenziale per la dieta degli indigeni per secoli.
UtilizzoModifica
Il taro rappresenta l'ingrediente base nell'alimentazione di molte popolazioni dell'Oceania, dell'Africa (cocoyam) e delle isole Hawaii (poï). Si può bollire o grigliare a fette oppure friggerlo ad anelli nell'olio di palma.
Può essere usata in alcune bevande per conferire un caratteristico colore viola.
ProprietàModifica
Il taro ha proprietà nutrizionali equivalenti alla patata comune ma ha quantità più elevate di calcio (quindi è indicata in diete per chi presenta carenze di calcio), un quantitativo doppio di ferro, ma molta meno vitamina C.
La sua radice è tossica se mangiata cruda (causa forte bruciore alla mucosa faringea); è necessario quindi bollirla prima di consumarla. Fra l'altro si deve stare attenti anche a non toccarsi gli occhi dopo averne maneggiato la polpa perché può causare forti irritazioni.
Secondo recenti ricerche i rizomi del taro sono un'importante fonte di amidi rispetto a tutti gli altri vegetali, anche per la dimensione stessa dei granuli di amido, 10 volte inferiori a quelli della patata, che rendono migliore la cottura e la digeribilità.
Il taro è povero di proteine vegetali (attorno all'1%): le popolazioni rurali del Sud-Est asiatico che sono costrette a farne un uso quasi esclusivo presentano un addome rigonfio, sintomo tipico di questa carenza e di un eccesso di carboidrati[2]. Il taro offre altresì un buon apporto di vitamine del gruppo B e di potassio.
NoteModifica
- ^ (EN) Colocasia esculenta, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ Da "Armi, acciaio e malattie", Jared Diamond, Einaudi, ed. 2006, pp. 114
Voci correlateModifica
Altri progettiModifica
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- Wikispecies contiene informazioni su Colocasia esculenta
Collegamenti esterniModifica
- (EN) Colocasia esculenta, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
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