In astronomia, il coluro (dal greco antico: κόλουρος?, cóluros, "senza coda, troncato") è ciascuno dei due principali meridiani della sfera celeste: il coluro equinoziale e il coluro solstiziale. Entrambi passano dai poli celesti, ma il primo passa dai punti equinoziali mentre il secondo dai punti solstiziali.

Ciano = coluro equinoziale
Blu = coluro solstiziale
G = coluro equinoziale
H = coluro solstiziale

Coluro equinoziale modifica

Il coluro equinoziale è il meridiano della volta celeste passante per i poli celesti e i punti equinoziali, cioè il primo punto d'ariete (punto γ o punto vernale)[1] e il primo punto della Bilancia (punto Ω o punto dell'equinozio d'autunno).[2]

Nel sistema delle coordinate equatoriali,[3] è il meridiano fondamentale dal quale si misura l'ascensione retta di un punto della volta celeste. Il coluro equinoziale a 180° di distanza vernale ha un'ascensione retta di 12 ore. Nel sistema delle coordinate equatoriali, è un meridiano fondamentale. È infatti da una delle sue due intersezioni con l'equatore celeste e con l'eclittica (quella vernale, detta punto gamma o punto d'ariete, con ascensione retta zero ore e declinazione zero gradi) che si misura l'ascensione retta di un punto della volta celeste.

Il coluro equinoziale, inoltre, a causa del movimento di precessione degli equinozi,[4] non è fisso ma si sposta verso ovest di circa 50 secondi d'arco l'anno, pertanto è necessario tenere conto di tali spostamenti nelle determinazioni delle ascensioni rette dei vari corpi celesti; lo spostamento del coluro equinoziale rende ragione della diversa durata dell'anno tropico[5] rispetto a quello sidereo.[6]

Coluro solstiziale modifica

Il coluro solstiziale è il meridiano della volta celeste passante per i poli celesti e i punti solstiziali, cioè il primo punto del Cancro (punto del solstizio d'estate) e il primo punto del Capricorno (punto del solstizio d'inverno).

Note modifica

  1. ^ Le coordinate celesti astronomia.comze.com
  2. ^ Giuliano Romano, Sistema orario, in Introduzione all'astronomia, 3ª ed., Padova, Muzzio, 2006, pp. 22-25, ISBN 88-7413-140-2.
  3. ^ Paolo Botton, Le coordinate celesti, su astronomia.comze.com, Gruppo Astrofili Friedrich Argelander. URL consultato il 22 maggio 2014.
  4. ^ Hohenkerk, C.Y., Yallop, B.D., Smith, C.A., & Sinclair, A.T. Celestial Reference Systems, in: Seidelmann P.K. (ed.), Explanatory Supplement to the Astronomical Almanac, Sausalito: University Science Books. p. 99.
  5. ^ Marco Fiorini, Cos'è l'anno solare, su empiricamente.info, 3 luglio 2015. URL consultato il 17 febbraio 2022 (archiviato dall'url originale il 3 luglio 2016).
  6. ^ Anno siderale - AstroWiki, su astronomia.com. URL consultato il 30 maggio 2021.

Voci correlate modifica

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