Corso Sempione

strada di Milano

Corso Sempione è un'importante strada radiale di Milano.

Corso Sempione
Il tram 1 in corso Sempione
Nomi precedentistrada per il Sempione
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàMilano
CircoscrizioneMunicipio 8
DistrettoSempione
QuartiereSempione, CityLife, Bullona
Codice postale20145 (Numeri dispari da 1 a 51), 20154 (Numeri pari da 2 a 104), 20149 (Numeri dispari da 55 a 95)
Informazioni generali
Tipostrada radiale di Milano
Lunghezza1,8 km
Pavimentazioneasfalto
IntitolazioneIn quanto in asse col Sempione
Costruzione1801
Collegamenti
InizioPiazza Sempione
FinePiazza Firenze
Luoghi d'interesseArco della Pace
Trasporti
Mappa
Map

Storia modifica

Aperta nel 1801 come primo tronco della strada per il Sempione (realizzata in età napoleonica per collegare Milano a Parigi), si presenta come un largo viale alberato e rettilineo, prospetticamente puntato sull'Arco della Pace, secondo la moda neoclassica. Il progetto ha evidenti riferimenti agli Champs-Elysées di Parigi. Sfocia nell'attuale Piazza Firenze, originariamente rondò per le carrozze dei nobili.

Caratteristiche modifica

Corso Sempione ha origine dall'omonima porta nelle mura, aperta per l'occasione, e si dirige verso nord-ovest.

La penetrazione urbana dell'asse, pur prevista, non fu mai realizzata: l'area adibita a piazza d'armi continuò infatti ad essere adibita a tale uso fino a fine Ottocento, sostituita quindi dal Parco Sempione[N 1], e il prolungamento del corso all'interno della città fu realizzato anch'esso a fine Ottocento, secondo un disegno più modesto[N 2].

Verso la campagna, il corso Sempione terminava al rondò Biraghi [N 3], l'attuale piazza Firenze, realizzato per consentire l'inversione delle carrozze dei nobili a passeggio, secondo gli usi del tempo. Più oltre, nella località Cagnola, l'attuale Piazzale Accursio, la strada si biforcava, confluendo con due brevi tronchi[N 4]sulle preesistenti strade Gallaratese e Varesina.

Con la restaurazione austriaca l'asse del Sempione perse importanza, sostituito dall'asse diretto verso nord-est, in direzione della Villa di Monza (attuali corso Venezia, corso Buenos Aires e viale Monza); dopo l'Unità d'Italia il corso Sempione venne addirittura tagliato a livello da due linee ferroviarie: nel 1870 quella per Vigevano (soppressa poi nel 1931) e nel 1879 quella per Saronno (portata in trincea nel 1929). In seguito all'elettrificazione delle tranvie urbane, avvenuta negli ultimi anni del XIX secolo, fu necessario costruire due cavalcaferrovia tranviari[1].

Attualmente il corso possiede una carreggiata centrale, percorsa da un intenso traffico automobilistico, e due controviali laterali, separati da due strisce di verde pubblico.

Un progetto dell'arch. Álvaro Siza prevedeva la soppressione della carreggiata centrale, da adibirsi anch'essa a giardino; tale intervento, mai realizzato, doveva essere compreso nel sistema di riqualificazione delle strade cittadine dirette all'area dell'Expo 2015 (la cosiddetta "via di terra")[2].

Qui ha sede il centro di produzione TV della RAI Radiotelevisione Italiana.

Edifici notevoli modifica

 
Edificio in Corso Sempione 33 costruito da Piero Bottoni nel 1955-1957. Foto di Paolo Monti.

Sul lato sinistro:

Sul lato destro:

Trasporti modifica

Note modifica

Esplicative modifica

  1. ^ Il progetto prevedeva di trasformare il Castello in una reggia neoclassica, circondata da un'immensa piazza circolare fiancheggiata da edifici pubblici, detta Foro Buonaparte.
  2. ^ L'attuale via Dante.
  3. ^ Così detto dal nome della cascina più vicina (Carta manovra Corpi Santi 1878 IGM e mappa Savallo 1927).
  4. ^ Le attuali vie Gassendi e Pacinotti.

Bibliografiche modifica

  1. ^ Si veda una mappa del 1914.
  2. ^ Roberto Arsuffi, Skymino: Milano - Corso Sempione come una Ramblas II, su Skymino, mercoledì 30 luglio 2008. URL consultato il 2 novembre 2021.
  3. ^ Grandi, Pracchi, op. cit., p. 186
  4. ^ a b c Guida d'Italia..., p. 508
  5. ^ Grandi, Pracchi, op. cit., p. 315
  6. ^ Gramigna, Mazza, op. cit., p. 479
  7. ^ Gramigna, Mazza, op. cit., p. 258
  8. ^ Grandi, Pracchi, op. cit., p. 181
  9. ^ Gramigna, Mazza, op. cit., p. 264
  10. ^ Piero Bottoni, Edifici moderni in Milano, Editoriale Domus, Milano 1954, pp. 136-143.
  11. ^ Gramigna, Mazza, op. cit., p. 289

Bibliografia modifica

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