Crassula clavata (N.E.Br., 1914) è una pianta succulenta appartenente alla famiglia delle Crassulaceae, endemica delle Province del Capo, in Sudafrica[2].

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Crassula clavata
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione APG IV
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
(clade) Angiosperme
(clade) Mesangiosperme
(clade) Eudicotiledoni
(clade) Eudicotiledoni centrali
(clade) Superrosidi
Ordine Saxifragales
Famiglia Crassulacee
Sottofamiglia Crassuloideae
Genere Crassula
Specie C. clavata
Classificazione Cronquist
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Sottoregno Tracheobionta
Superdivisione Spermatophyta
Divisione Magnoliophyta
Classe Magnoliopsida
Sottoclasse Rosidae
Ordine Rosales
Famiglia Crassulaceae
Genere Crassula
Specie C. clavata
Nomenclatura binomiale
Crassula clavata
N.E.Br., 1914[1]
Sinonimi

Globulea clavata
(N.E.Br.) P.V.Heath

L'epiteto specifico clavata, ossia "a (forma di) clava", si riferisce alla forma delle foglie[3][4].

Descrizione modifica

 
Esemplare di C. clavata in fiore.

C. clavata è una pianta perenne acaule, prevalentemente solitaria anche se di rado produce dei polloni, ramificata in genere su tre steli ed in grado di raggiungere, infiorescenza esclusa, i 5 centimetri d'altezza. L'apparato radicale è di tipo fascicolato.

Le foglie carnose, se esposte a forti raggi solari, assumono una peculiare colorazione rossa e si sviluppano secondo uno schema a rosetta. Misurano tra i 15 e i 40 millimetri in lunghezza per 7–11 mm in larghezza e hanno forma da oblanceolata a obovata. Inoltre hanno un profilo biconvesso, sono generalmente glabre ma a volte presentano delle ciglia marginali.

Le infiorescenze a tirso si sviluppano, tra settembre ed ottobre, in posizione terminale e sono sorrette da un peduncolo che può raggiungere i 21 cm d'altezza, ramificato in numerose dicasia.

I fiori hanno sepali lunghi 2–3 mm, di forma lanceolata, di colore da bianco a crema e con delle ciglia sulle estremità ottuse. I petali, lunghi 3,5 mm sono fusi tra loro alla base e presentano sulle estremità delle appendici globulari[1][5][6][7][8][9].

Distribuzione e habitat modifica

C. clavata è una specie endemica nelle province del Capo Settentrionale e del Capo Occidentale e, nello specifico, la si può trovare nell'area nota come Karoo Succulento, delimitata a nord dalla regione del Namaqualand. È anche presente nella macchia del fynbos sudafricano[5][10].

Cresce in fenditure tra le rocce o su terreni poco profondi, raccolti dal vento, nella cavità tra gli affioramenti di arenaria o quarzite. L'areale molto esteso e l'assenza di particolari minacce fa sì che venga considerata come una specie a rischio minimo[10].

Coltivazione modifica

In genere le Crassula richiedono un terreno povero di componente organica e ricco di minerali, ben drenante in modo da evitare i ristagni idrici che potrebbero uccidere la pianta. Annaffiare solo a terreno ben secco.

È una pianta originaria di aree incluse nelle USDA Hardiness Zones da 9b a 11, pertanto non dovrebbe essere esposta a temperature inferiori a 7,2 °C e comunque mai al di sotto dei -3,9 °C. Preferisce difatti una posizione soleggiata, ed essendo una specie di ridotte dimensioni è consigliata la coltivazione in vaso[8].

Note modifica

  1. ^ a b (LA) Royal Botanic Gardens, Kew, Diagnoses Africanae, LIX, in Bulletin of miscellaneous information, vol. 25, n. 3, Londra, H.M. Stationery Office, 1 maggio 1906, p. 107.
  2. ^ (EN) Crassula clavata N.E.Br., su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 29 dicembre 2020.
  3. ^ (EN) D. Gledhill, The Names of Plants, 4ª ed., Cambridge, Cambridge University Press, 6 marzo 2008, p. 110, ISBN 0-521-86645-6.
  4. ^ (EN) Harold T. Clifford e Peter D. Bostock, Etymological Dictionary of Grasses, 4ª ed., Springer Science & Business Media, 29 giugno 2013, p. 73, ISBN 3-540-38432-4.
  5. ^ a b International Crassulaceae Network - Crassula clavata, su crassulaceae.ch. URL consultato il 29 dicembre 2020.
  6. ^ (EN) Doreen Court, Flora succulenta dell'Africa meridionale, CRC Press, 1º giugno 2000, p. 92, ISBN 9058093239.
  7. ^ (EN) Urs Eggli, Illustrated Handbook of Succulent Plants: Crassulaceae, Springer Science & Business Media, 6 dic 2012, p. 43, DOI:10.1007/978-3-642-55874-0, ISBN 978-3-540-41965-5.
  8. ^ a b (EN) Crassula clavata, su World of Succulents, 27 luglio 2018. URL consultato il 29 dicembre 2020.
  9. ^ Crassula clavata, su llifle.com. URL consultato il 29 dicembre 2020.
  10. ^ a b Threatened Species Programme | SANBI Red List of South African Plants, su redlist.sanbi.org. URL consultato il 29 dicembre 2020.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

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