Cristiano I di Danimarca

re di Danimarca (1426-1481)

Cristiano I (Oldenburg, febbraio 1426Copenaghen, 21 maggio 1481) è stato un monarca danese, re dell'Unione di Danimarca (14481481), Norvegia (14501481) e Svezia (14571464), sotto l'Unione di Kalmar. In Svezia il suo breve regno fu preceduto dai reggenti, Jöns Bengtsson Oxenstierna e Erik Axelsson Tott e succeduto dal reggente Kettil Karlsson Vasa. Fu anche duca di Schleswig e Holstein (1460-1481).

Cristiano I di Danimarca
Cristiano I di Danimarca in un dipinto del XV secolo conservato presso il Castello di Frederiksborg
Re di Danimarca
Stemma
Stemma
In carica1º settembre 1448 –
21 maggio 1481
Incoronazione28 ottobre 1449, Cattedrale di Nostra Signora, Copenaghen
PredecessoreCristoforo III
SuccessoreGiovanni
Re di Norvegia
In carica13 maggio 1450 –
21 maggio 1481
Incoronazione2 agosto 1450, Trondheim
PredecessoreCarlo I
SuccessoreGiovanni
Re di Svezia
In carica23 giugno 1457 –
23 giugno 1464
Incoronazione29 giugno 1457, Cattedrale di Uppsala
PredecessoreCarlo II
SuccessoreCarlo II
Nome completoCristiano di Oldenburgo
Altri titoliDuca di Schleswig-Holstein
Conte di Oldenburgo
NascitaOldenburg, febbraio 1426
MorteCastello di Copenaghen, 21 maggio 1481
Luogo di sepolturaCattedrale di Roskilde
DinastiaOldenburg
PadreDietrich di Oldenburg
MadreEdvige di Schauenburg
ConsorteDorotea di Brandeburgo
FigliGiovanni
Margherita
Federico
ReligioneCattolicesimo

Biografia modifica

Suo padre era il conte Dietrich di Oldenburg (morto nel 1444) cui successe come conte di Oldenburg e Delmenhorst. Sua madre, Edvige di Schleswig e Holstein (Edvige di Schauenburg), morta nel 1436, era la seconda moglie del padre. Cristiano aveva due fratelli, il conte Maurizio V di Delmenhorst (1428-1464) e il conte Gerardo VI di Oldenburg e Delmenhorst (1430-1500), e una sorella, Adelaide.

Nel 1448 Cristiano venne eletto al trono vacante danese, in quanto discendente di re Eric V di Danimarca. Il trono venne inizialmente offerto dallo Statsraad al più importante signore feudale danese, ovvero il duca Adolfo VIII di Schleswig-Holstein, il quale, essendo relativamente anziano e senza figli, declinò l'offerta e raccomandò il nipote.

Nel 1450 Cristiano venne riconosciuto anche per la successione al trono ereditario di Norvegia, come discendente di re Haakon V di Norvegia. Il trono era stato originariamente lasciato vacante alla morte del predecessore di Cristiano, Cristoforo di Norvegia, ma era stato per breve tempo occupato nel 1449 da un rivale svedese, Karl Knutsson (Carlo I di Norvegia). Knutsson non era un parente di sangue dei re norvegesi e venne deposto dal trono nel 1450. All'epoca, la Norvegia era l'unico regno scandinavo ad essere ereditario. Comunque, a partire dal XIV secolo era diventato così debole che la sua successione ereditaria tese a seguire le elezioni monarchiche in Danimarca e Svezia.

Karl Knutsson era stato eletto re di Svezia nel 1448, ma divenne sempre più impopolare e fu costretto all'esilio nel 1457. Cristiano venne infine eletto nella parte svedese dell'Unione di Kalmar, ricevendo il potere dai temporanei reggenti svedesi, l'arcivescovo Jöns Bengtsson Oxenstierna e il signore Erik Axelsson Tott. Comunque, essendo gli svedesi divisi in fazioni (i benefici dell'unione erano contro i benefici nazionalistici), il suo regno in Svezia finì nel 1464, quando il vescovo Kettil Karlsson Vasa venne instaurato come nuovo reggente. Karl Knutsson venne richiamato come re di Svezia, fu esiliato per una seconda volta, richiamato nuovamente, per morire infine durante il suo terzo mandato come re. Il tentativo finale di Cristiano di riottenere la Svezia si concluse con un totale fallimento militare a Brunkeberg (fuori Stoccolma) nell'ottobre 1471, dove fu sconfitto dal reggente svedese Sten Sture il Vecchio appoggiato dal clan di nobili danesi-svedesi della famiglia Thott. Cristiano mantenne le sue pretese al trono svedese fino alla sua morte nel 1481.

 
Cristiano I al Castello di Malpaga

Nel 1460 re Cristiano divenne anche duca di Schleswig e conte di Holstein (nel 1474 l'Holstein fu elevato a Ducato dall'Imperatore del Sacro Romano Impero). Cristiano ereditò lo Schleswig-Holstein dopo un breve interregno, in quanto primogenito della sorella di Adolfo VIII, duca di Schleswig (Jutland Meridionale) e conte di Holstein, del clan dei principi Schauenburg, morto senza eredi il 4 dicembre 1459. C'erano diversi pretendenti genealogici all'Holstein, ma Cristiano era nipote del regnante in carica, il parente più prossimo del ramo più longevo e in possesso di più feudi. La successione di Cristiano venne confermata dalla nobiltà e dai rappresentanti di queste province a Ribe, il 5 marzo 1460.

 
Andrea Mantegna, Camera degli Sposi, l'imperatore Federico III d'Asburgo e Cristiano I di Danimarca e Norvegia (di fronte)

I possedimenti personali di Cristiano giunsero alla massima estensione nel 1460-64, prima della perdita della Svezia. Comunque, molte parti del suo regno volevano governarsi localmente, e ci furono lotte costanti. La Danimarca era il suo centro di potere più importante. Il Regno ereditario di Norvegia si rivelò un baluardo per i suoi eredi, richiedendo alle altre monarchie elettive di sceglierli come sovrani, allo scopo di preservare l'unione.

Nel 1474 Cristiano intraprese un viaggio in Italia che lo portò nel mese di aprile a Milano (il suo soggiorno in Lombardia è celebrato da affreschi del Romanino nel Castello di Malpaga), poi a Firenze (ospite di Lorenzo il Magnifico)[1] e infine a Roma, dove incontrò papa Sisto IV. In quell'occasione, la moglie ricevette dal papa l'autorizzazione a fondare una università: l'Università di Copenaghen, la più antica università danese, che sarebbe stata creata nel 1479. In visita alla città di Mantova, Cristiano insignì il marchese Ludovico Gonzaga, suo cognato, dell'onorificenza dell'Ordine dell'Elefante[2]. La sua presenza a Mantova venne poi immortalata da Andrea Mantegna che lo inserì tra i personaggi raffigurati nel ciclo affrescato della Camera degli sposi nel Castello di San Giorgio, parte integrante del Palazzo Ducale di Mantova[3].

Nell'autunno dello stesso anno visitò Carlo I di Borgogna, in qualità di intermediario tra lui e il re dei Romani Massimiliano I. Rimase in Borgogna per diversi mesi, prima di passare in Olanda agli inizi del 1475.

Cristiano morì a Copenaghen il 21 maggio 1481, all'età di 55 anni. È sepolto nella Cattedrale di Roskilde.

La dinastia da lui fondata, il casato di Oldenburg, è rimasta sul trono di Danimarca, ed è stata sul trono di Norvegia fino al 1814 e di nuovo dal 1905.

Matrimonio ed eredi modifica

 
Medaglia di Cristiano I, creata durante il suo soggiorno in Italia (da notare che viene definito "re di Dacia", nome con cui nel Medioevo venivano indicate la Danimarca e la Scandinavia)

Cristiano sposò Dorotea di Brandeburgo (1430 - 25 novembre 1495), vedova del suo predecessore, re Cristoforo III di Danimarca il 28 ottobre 1449 a Copenaghen. Dorotea e Cristiano ebbero cinque figli:

  1. Olaf (1450-1451)
  2. Knud (1451-1455)
  3. Giovanni (Kong Hans) (1455 - 1513), duca di Schleswig e Holstein, re di Danimarca, Norvegia e Svezia
  4. Margherita (1456-1486), che a tredici anni venne data in sposa al diciassettenne re Giacomo III di Scozia
  5. Federico (1471-1533), duca di Schleswig e Holstein, successivamente re di Danimarca e Norvegia

Albero genealogico modifica

La madre di Cristiano, Edvige di Schauenburg, era una discendente e erede di Ingeborg di Meclemburgo (Contessa consorte di Holstein e Schauenburg), una figlia di Eufemia di Svezia (Duchessa consorte di Meclemburgo), ella stessa unica figlia di Ingeborg di Norvegia, Duchessa consorte di Sudermannia, che era l'unica figlia e unica sopravvissuta della prole di Haakon V di Norvegia ed Eufemia di Rugen.

Eufemia di Svezia era la sorella di re Magnus II di Svezia (re Magnus Eriksson) e figlia del duca Eric di Sudermannia, secondo figlio di Magnus III di Svezia (re Magnus Ladislaus Birgersson). In aggiunta alle famiglie di Holstein, Lauenburg, Wolgast, e Meclemburgo, Cristiano di Oldenburg era uno dei pochi discendenti sopravvissuti degli antichi re svedesi.

Tramite i suoi quarto e quintogenito rispettivamente, fu progenitore di Giacomo I d'Inghilterra e Scozia e di sua moglie Anna di Danimarca. È quindi un progenitore dell'attuale famiglia reale britannica, compresa Elisabetta II del Regno Unito. Tramite il maggiore dei suoi figli sopravvissuti, è progenitore dei duchi di Lorena (in seguito imperatori d'Austria) e anche degli elettori del Brandeburgo-Prussia. Tramite il figlio minore, è progenitore dei re di Danimarca, Grecia, Norvegia e di alcuni re svedesi, oltre che degli zar di Russia.

Suo nipote fu Cristiano II di Danimarca, altro grande re di questa penisola.

Onorificenze modifica

Ascendenza modifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Corrado I di Oldenburg Giovanni II di Oldenburg  
 
Edvige di Diepholz  
Cristiano V di Oldenburg  
Ingeborg di Holstein-Plön Gerardo IV di Holstein-Plön  
 
Anastasia di Schwerin  
Dietrich di Oldenburg  
Dietrich V, Conte di Hohnstein-Heringen Dietrich III di Hohnstein-Klettenberg  
 
Elisabetta di Waldeck  
Agnese di Hohnstein-Heringen  
Sophia di Brunswick Magnus I di Brunswick-Wolfenbüttel  
 
Sofia di Brandenburgo-Stendal  
Cristiano I di Danimarca  
Heinrich II, conte di Holstein-Rendsburg Gerardo III di Holstein  
 
Sofia di Mecleburgo-Werle  
Gerardo VI di Schleswig-Holstein  
Ingeborg di Meclemburgo-Schwerin Alberto II di Meclemburgo  
 
Eufemia di Svezia  
Edvige di Schauenburg  
Magnus II di Brunswick-Wolfenbüttel Magnus I di Brunswick-Wolfenbüttel  
 
Rixa di Werle  
Caterina Elisabetta di Brunswick-Lüneburg  
Cathrin di Anhalt-Bernburg Bernardo III di Anhalt-Bernberg  
 
Agnese di Sassonia-Wittenberg  
 

Note modifica

  1. ^ MEDICI, Lorenzo de', detto il Magnifico su Treccani, enciclopedia
  2. ^ Giancarlo Malacarne, Araldica Gonzaghesca, Modena 1992
  3. ^ Cristiano I era un grande amante dell'Italia: in particolare apprezzava la letteratura essendo un grande ammiratore di Dante Alighieri e Francesco Petrarca.

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Collegamenti esterni modifica

Controllo di autoritàVIAF (EN281571976 · ISNI (EN0000 0001 0868 1849 · BAV 495/5242 · CERL cnp01460212 · LCCN (ENnb2015006310 · GND (DE12939159X · BNE (ESXX1307966 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-nb2015006310