I crurotarsi (Crurotarsi) sono un gruppo di arcosauri descritto nel 1991 da Paul Sereno per raggruppare un gran numero di arcosauri precedentemente ascritti al gruppo degli pseudosuchi (Pseudosuchia). I crurotarsi sono uno dei due principali gruppi di arcosauri (l'altro è quello degli ornitodiri).

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Crurotarsi
scheletro di Batrachotomus kupferzellensis
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Ramo Bilateria
Superphylum Deuterostomia
Phylum Chordata
Classe Reptilia
Sottoclasse Diapsida
Infraclasse Archosauromorpha
(clade) Archosauriformes
(clade) Crurotarsi

Descrizione modifica

Al contrario degli ornitodiri, generalmente i crurotarsi possiedono un cranio dalla struttura massiccia. Il muso è stretto e, di solito, allungato; il collo è corto e forte, e la postura delle zampe varia dalla tipica forma rettiliana (zampe ai lati del corpo) a quella eretta dei mammiferi e dei dinosauri (anche se ottenuta in modo diverso). Il corpo è spesso protetto da due o più file di placche ossee; molti crurotarsi, inoltre, raggiunsero una grande taglia (almeno tre metri di lunghezza).

Evoluzione modifica

I crurotarsi apparvero durante il Triassico inferiore (Olenekiano), ma già pochi milioni di anni dopo (Ladinico) erano i dominatori degli ecosistemi terrestri e occupavano la nicchia ecologica dei superpredatori. Il loro apogeo fu durante il Triassico superiore, quando svilupparono una varietà di forme che andava dai rauisuchidi dalla postura eretta ai fitosauri simili a coccodrilli, dagli aetosauri erbivori e corazzati ai grandi poposauridi predatori, dai piccoli e agili sfenosuchi ai primi rappresentanti dei protosuchi, antenati dei coccodrilli.

Durante l'estinzione del Triassico superiore, tutti i grandi crurotarsi scomparvero. La causa della loro estinzione è tuttora ignota, ma si ritiene che potrebbe essere dovuta alla caduta di un asteroide, a un improvviso cambiamento climatico o a un altro cataclisma di proporzioni planetarie. La loro scomparsa permise ai dinosauri di succedere ai crurotarsi nei ruoli di carnivori ed erbivori dominanti. Solo gli sfenosuchi e i protosuchi sopravvissero.

Nel corso del Mesozoico, i protosuchi diedero origine a un gran numero di forme, alcune delle quali simili agli attuali coccodrilli, altre totalmente aberranti. Mentre i dinosauri furono gli animali dominanti sulla terraferma, questi crocodilomorfi si espansero nei fiumi, nella paludi e negli oceani, con una diversificazione ben maggiore rispetto a quella attuale.

Con l'estinzione del Cretaceo superiore, i dinosauri scomparvero (ad eccezione degli uccelli), mentre i crurotarsi sopravvissuti (i coccodrilli) continuarono a sopravvivere, senza grossi cambiamenti evolutivi. Nell'epoca attuale i crurotarsi sono rappresentati dalle famiglie dei coccodrilli, degli alligatori e dei gaviali.

Filogenia modifica

Nel 2011, Sterling J. Nesbitt scoprì che i fitosauri sono un taxon sorella di Archosauria, e quindi non imparentato con la stirpe che conduce agli arcosauri che includono i coccodrilli. Siccome i fitosauri sono inclusi nella definizione di Crurotarsi, questo cambiamento espanse lo scopo di Crurotarsi, che ora include i fitosauri, i coccodrilli, gli pterosauri e i dinosauri. Pseudosuchia però continua ad includere solo gli arcosauri della stirpe dei coccodrilli.

Presentato sotto è un cladogramma modificata da Nesbitt (2011), mostrante i nuovi cambiamenti:[1]


Archosauriformes 

Proterosuchidae 

Erythrosuchidae 

Vancleavea 

Proterochampsia 

Euparkeria 

 Crurotarsi 

Phytosauria 

 Archosauria 

Avemetatarsalia (pterosauri e dinosauri) 

 Pseudosuchia (coccodrilli) 

Ornithosuchidae 

Suchia 

Presentato qui è un cladogramma basato su Nesbitt & Norell (2006) e Nesbitt (2007), con Crurotarsi nella sua posizione tradizionale nell'inglobare solo la stirpe dei coccodrilli:[2][3]


Archosauriformes 

Euparkeria 

Proterochampsidae 

 Archosauria 

Avemetatarsalia 

Crurotarsi 

Phytosauria 

 Suchia 

Aetosauria 

Crocodylomorpha 

Ornithosuchidae 

 Rauisuchia 

Rauisuchidae 

Prestosuchidae 

 "Gruppo X" 

Arizonasaurus 

Lotosaurus 

 "Gruppo Y" o Shuvosaurinae 

Sillosuchus

Shuvosaurus 

Effigia 

Cladogramma basato su Brusatte, Benton, Desojo e Langer (2010):[4]


Archosauriformes 

Erythrosuchus 

Euparkeria 

Proterochampsidae 

 Archosauria 

Avemetatarsalia 

Crurotarsi 

Phytosauria 

 Suchia 

Aetosauria 

 Paracrocodylomorpha 

Gracilisuchus 

 Bathyotica 

Erpetosuchus 

Crocodylomorpha 

Revueltosaurus

Ornithosuchidae 

 Rauisuchia 
 †Rauisuchoidea 

Arganasuchus

Fasolasuchus

Stagonosuchus

Ticinosuchus 

 Prestosuchidae 

Saurosuchus

Batrachotomus

Prestosuchus 

 Rauisuchidae 

Tikisuchus

Rauisuchus

Postosuchus 

Teratosaurus

 †Poposauroidea 

Yarasuchus

Qianosuchus

Arizonasaurus 

Bromsgroveia

Lotosaurus 

Poposaurus 

Sillosuchus

 Shuvosauridae 

Shuvosaurus 

Effigia 

Note modifica

  1. ^ S.J. Nesbitt, The early evolution of archosaurs: relationships and the origin of major clades (PDF), in Bulletin of the American Museum of Natural History, vol. 352, 2011, pp. 1–292, DOI:10.1206/352.1. URL consultato il 19 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2019).
  2. ^ SJ Nesbitt e MA. Norell, Extreme convergence in the body plans of an early suchian (Archosauria) and ornithomimid dinosaurs (Theropoda), in Proceedings of the Royal Society of London B, vol. 273, n. 1590, 2006, pp. 1045–1048, DOI:10.1098/rspb.2005.3426, PMC 1560254, PMID 16600879.
  3. ^ S. Nesbitt, The anatomy of Effigia okeeffeae (Archosauria, Suchia), theropod-like convergence, and the distribution of related taxa (PDF), in Bulletin of the American Museum of Natural History, vol. 302, 2007, p. 84, DOI:10.1206/0003-0090(2007)302[1:taoeoa]2.0.co;2.
  4. ^ Stephen L. Brusatte; Michael J. Benton; Julia B. Desojo; Max C. Langer. 2010. The higher-level phylogeny of Archosauria (Tetrapoda: Diapsida). Journal of Systematic Palaeontology, 8: 1, 3 — 47pp. DOI10.1080/14772010903537732

Bibliografia modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

  • EvoWiki, su wiki.cotch.net. URL consultato il 12 novembre 2008 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2007).
  • Palaeos, su palaeos.com. URL consultato il 12 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2005).
  • taxonomic hierarchy according to Benton 2004, su palaeo.gly.bris.ac.uk. URL consultato il 12 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2008).
  • Mikko's Phylogeny, su fmnh.helsinki.fi. URL consultato il 12 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 9 gennaio 2007).