Da Montefeltro

famiglia nobile italiana
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Il casato nobiliare dei da Montefeltro fu la famiglia dinastica che governò prima il castello di Monte Copiolo (XII secolo) poi la contea di Montefeltro e quella di Urbino.

Da Montefeltro
Bandato d'oro e d'azzurro
Stato Contea di Urbino
Ducato di Urbino

Bandiera dello Stato Pontificio Stato Pontificio

Titoli
FondatoreAntonio I da Montefeltro
Ultimo sovranoGuidobaldo da Montefeltro
Data di fondazioneXI secolo
Data di estinzione1508
Etniaitaliana
Piatto con decoro a denti di lupo e stemma Montefeltro

Nel XV secolo il loro dominio si estese su tutto il Ducato di Urbino, uno Stato che comprendeva la parte settentrionale delle odierne Marche, parte della Romagna toscana e parte dell'Umbria.

Storia modifica

Conti di Monte Copiolo modifica

La dinastia nacque, presumibilmente, da un ramo della famiglia dei conti di Carpegna con Antonio I da Montefeltro.[1][2] Il primo personaggio di cui si tramandarono le gesta fu Montefeltrano I (1135-1202), conte del castello di Monte Copiolo. Due dei suoi figli, Bonconte e Taddeo, furono ricordati come valorosi uomini d'armi.

Mentre il ramo principale dei Carpegna indirizzò i propri interessi verso la valle del Foglia, questo secondo ramo si volse a nord, in direzione della Valmarecchia. Nella seconda metà del XII secolo si impadronirono del centro principale dell'alta Valmarecchia, San Leo (Mons Feretri), che era anche sede vescovile, ed assunsero il nome attuale. I loro domini si estesero rapidamente e i Da Montefeltro salirono alla testa dei ghibellini di Romagna.

La famiglia Da Montefeltro fu fedele all'imperatore del Sacro Romano Impero per tutta la prima metà del XIII secolo. Nel 1226 Bonconte I e Taddeo I ottennero dall'imperatore Federico II il feudo di Urbino. Nel 1247-48, periodo di crisi dei rapporti tra papato e impero, papa Innocenzo IV dichiarò nulle le investiture di Taddeo di Montefeltro su Urbino e scomunicò tutti i fedeli di Federico II nella contea. Ne nacque un conflitto armato in cui i ghibellini uscirono sconfitti. Quando anche Federico II riportò una disfatta (Parma, 18 febbraio 1248) Taddeo, insieme con i medici e i Conti di Carpegna, decisero di cambiare bandiera (aprile 1248). La defezione del 1248 segnò una frattura all'interno della famiglia Montefeltro: il ramo della famiglia con capostipite Taddeo abbracciò la parte guelfa; l'altro ramo della famiglia, costituito dai nipoti di Taddeo, tra cui Montefeltrano II e Ugolino, vescovo di San Leo, rimase invece fedele al campo ghibellino.

Nel 1328 i Da Montefeltro furono nominati conti palatini.

Duchi di Urbino modifica

Il primo Conte a proteggere anche le arti fu Gianfranco dei monti (morto nel 1443), che accolse a corte Ciriaco de' Pizzicolli e Antonio Alberti[3].

Papa Eugenio IV nel 1443 nominò suo figlio Oddantonio II da Montefeltro duca, con Urbino che diventò capitale dello Stato e che si preparava a diventare uno dei centri principali del Rinascimento italiano. Egli regnò però per meno di un anno, dal 1443 al 1444, prima di essere assassinato. Prese dunque il potere il fratellastro maggiore Federico, uno dei più grandi principi nello scacchiere italiano dell'epoca, celebre tanto come condottiero in battaglia che come colto mecenate delle arti. Federico era figlio naturale del conte Bernardino Ubaldini della Carda e di Aura da Montefeltro, figlia naturale di Guidantonio da Montefeltro. Alternò le campagne militari a una brillante carriera di statista, occupandosi anche dell'erezione del Palazzo Ducale e chiamando alla sua corte artisti famosissimi, da Leon Battista Alberti a Piero della Francesca, da Paolo Uccello a Pedro Berruguete, da Luca della Robbia a Giusto di Gand, oltre al nutrito gruppo di architetti e scultori che abbellì il suo palazzo[3].

Confermato duca nel 1474, promosse la costruzione di numerose rocche, progettate da Francesco di Giorgio, e raccolse una delle biblioteche più importanti del Rinascimento. Sposò nel 1459 Battista Sforza e resse con solida autorità il proprio regno fino alla morte, avvenuta nel 1482[3].

Dopo un periodo di reggenza da parte del conte Ottaviano Ubaldini della Carda, salì al potere suo figlio Guidobaldo I da Montefeltro, giovane promettente ma malato fin dalla giovinezza, che per tale ragione non riuscì ad eguagliare la carriera militare paterna, pur prendendo parte ad alcune battaglie come condottiero. Sposò Elisabetta Gonzaga e protesse artisti quali Raffaello, il Bramantino e Luca Signorelli. Celebre monumento letterario alla corte sua e di sua moglie è il Cortegiano di Baldassarre Castiglione. Il suo regno venne turbato dalle lotte contro lo Stato della Chiesa, in particolare le conquiste, mai di lunga durata, subite dai nipoti dei pontefici, quali il Duca Valentino e Lorenzo de' Medici[3].

Guidobaldo morì senza figli, non prima di aver però adottato il primogenito di sua sorella Giovanna, Francesco Maria I Della Rovere, che divenne il quarto duca di Urbino[3].

Linea dinastica modifica

Conti di Monte Copiolo, poi di Montefeltro modifica

Conti di Urbino modifica

Duchi di Urbino modifica

 
Federico da Montefeltro ritratto da Piero della Francesca

Altre personalità modifica

Note modifica

  1. ^ Pompeo Litta, Famiglie celebri d'Italia. Conti di Montefeltro, Duchi di Urbino, Torino, 1835.
  2. ^ I grandi personaggi che hanno cambiato l’Italia del Medioevo.
  3. ^ a b c d e Dal Poggetto, cit., pag. 7.

Bibliografia modifica

  • Paolo Dal Poggetto, Guida alla Galleria Nazionale delle Marche nel Palazzo Ducale di Urbino, Gebart, Roma 2006.
  • Marco Folin (a cura di), Corti italiane del Rinascimento. Arti, cultura e politica, 1395-1530, Milano, 2010, ISBN 978-88-89854-55-6.
  • Pompeo Litta, Famiglie celebri d'Italia. Conti di Montefeltro, Duchi di Urbino, Torino, 1835, ISBN non esistente.

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