Dante Ferretti
Dante Ferretti (Macerata, 26 febbraio 1943) è uno scenografo e costumista italiano. Celebre a livello internazionale grazie alle sue numerose collaborazioni in importanti produzioni hollywoodiane. Vincitore di vari riconoscimenti, tra cui tre premi Oscar.




BiografiaModifica
Gli inizi italianiModifica
Dante Ferretti nasce il 26 febbraio 1943 a Macerata, figlio di un piccolo mobiliere, dove frequenta con profitto mediocre l'Istituto d'arte[1], iniziando presto ad avvicinarsi al mondo del cinema e, in particolare, alla scenografia. Finiti gli studi scolastici si trasferisce a Roma, mentre si diploma presso l'Accademia delle Belle Arti, lavora in qualità di assistente scenografo a fianco dell'architetto Aldo Tomassini Barbarossa. Successivamente, come assistente dello scenografo Luigi Scaccianoce, partecipa alla lavorazione di alcuni film di Pier Paolo Pasolini quali Il Vangelo secondo Matteo (1964), Uccellacci e uccellini (1966), Edipo re (1967). Sempre con Pasolini firma Medea (1969), il suo primo lavoro di scenografo, iniziando così una collaborazione che lo vedrà impegnato fino all'ultima opera del grande regista, Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975). Le sue grandi capacità vengono notate fin dai primi esordi.
In seguito lavora con importanti registi italiani come Marco Bellocchio, Elio Petri, Sergio Citti, Liliana Cavani, Marco Ferreri, Luigi Comencini, Ettore Scola e Franco Zeffirelli, mentre si afferma anche come scenografo teatrale, allestendo numerose opere nei teatri di tutto il mondo. Particolarmente fortunato il sodalizio con Federico Fellini durato cinque film, da Prova d'orchestra (1979) fino a La voce della Luna (1990), ultima opera del maestro riminese. Le sue imponenti scenografie si rivelano congeniali alla vena fantastica e onirica delle atmosfere felliniane.
La scena internazionaleModifica
Verso la metà degli anni ottanta, Ferretti sposta la sua attenzione all'estero; arriva così la consacrazione a livello internazionale con film dalle atmosfere affascinanti o fantastiche come Il nome della rosa, quando collabora con il regista Jean-Jacques Annaud per la versione cinematografica del romanzo omonimo di Umberto Eco, Le avventure del barone di Munchausen dell'ex-Monty Python Terry Gilliam, per il quale ottiene la prima candidatura all'Oscar. Nel 1990, firma le scenografie dell'Amleto di Franco Zeffirelli, ottenendo la seconda candidatura all'Oscar, entrambe insieme alla moglie Francesca Lo Schiavo, arredatrice di set e sua abituale collaboratrice.
L'approdo a Hollywood e i successiModifica
Nel 1993 inizia con il film L'età dell'innocenza (che gli vale la terza candidatura all'Oscar), la collaborazione con Martin Scorsese, conosciuto anni prima a Cinecittà, sul set del film La città delle donne di Fellini (di cui Scorsese era un grande ammiratore), un legame che consente a Ferretti di sbrigliare liberamente la propria fantasia e la propria creatività, ideando scenografie indimenticabili: da Casinò (1995) a Kundun (1997) (scenografie e costumi che gli valgono la quinta candidatura agli Oscar), da Gangs of New York (2002) (per il quale ha ricostruito la New York di fine '800 nei teatri di posa di Cinecittà) a The Aviator (2004) che questa volta frutta a lui e alla moglie Francesca l'ambita statuetta.
Ferretti firma anche le scenografie di altre grandi produzioni americane come Intervista col vampiro (1994) di Neil Jordan (sua quarta candidatura), Titus (1999) di Julie Taymor, Ritorno a Cold Mountain (2003) per la regia di Anthony Minghella; successivamente ha collaborato con Tim Burton, regista creativo e visionario, nel film Sweeney Todd - Il diabolico barbiere di Fleet Street, per il quale, nel 2008 vince di nuovo l'Oscar. Nel 2009 torna a lavorare con Scorsese, creando le scenografie di Shutter Island. Nel 2012 ottiene il terzo Premio Oscar della carriera, grazie alle scenografie di Hugo Cabret, l'ennesima collaborazione con il regista italo-americano.
Nel 2005 ha presieduto la giuria internazionale della 62ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.
Nel 2022 esce la sua prima autobiografia, Immaginare prima con la casa editrice Jimenez, un volume diviso in due parti; nel primo tempo Dante Ferretti racconta le sue due nascite in provincia, la sua infanzia dal dopoguerra al boom economico, il sogno del Cinema che lo farà partire pieno di speranze per Roma alla fine degli anni Cinquanta. Nel secondo tempo la voce passa allo scrittore e sceneggiatore David Miliozzi, che racconta la strepitosa carriera del Maestro, gli aneddoti e i retroscena di tanti capolavori che hanno fatto la storia del Cinema.
TeatroModifica
Ferretti ha curato le scene di svariate opere liriche, sua altra grande passione, nei più importanti teatri del mondo, tra cui il Teatro alla Scala di Milano, il Teatro Regio di Torino, il Metropolitan Opera House di New York, l'Opéra national de Paris di Parigi, la Royal Opera House di Londra, il Teatro Colón di Buenos Aires e altri ancora. Tra le opere si ricorda La traviata nell'allestimento del 1992 per la regia di Liliana Cavani, ancora rappresentata; ha in seguito disegnato le scene de La mosca di Howard Shore per la regia di David Cronenberg, opera tratta dall'omonimo film, rappresentata nel Théâtre du Châtelet a Parigi.
Il 25 luglio 2008 ha esordito come regista allo Sferisterio di Macerata, sua città natale, con un nuovo allestimento dell'opera Carmen di Georges Bizet. In questa regia, Ferretti ha riambientato la storia nella Spagna franchista degli anni '30 e le scene e i costumi, molto austeri, ricordano molto i film di registi quali Pasolini, Rossellini, Fellini, De Sica. Nel cast dell'opera spiccavano Nino Surguladze (Carmen), Irina Lungu (Micaela), Philippe Do (Don Josè), SImone Alberghini (Escamillo), Carlo Montanaro (direttore).
Successivamente collabora alla realizzazione delle scenografie del parco Tematico Cinecittà World.
TributiModifica
A partire dal 2009 il Bari International Film Festival intitola a Ferretti il premio per la migliore scenografia. Nell'autunno del 2013 il Museum of Modern Art di New York lo ha celebrato con una rassegna di film.[1]
Fa parte della Fondazione Italia USA.
Nel 2016 ha progettato gli apparati decorativi e scenografici dell'atrio e della sala principale per l'ammodernamento e la riapertura, avvenuta il 20 gennaio 2018[2], del famoso Cinema Fulgor di Rimini. Sono stati creati in stile Los Angeles, ispirati alle sale cinematografiche hollywoodiane degli anni ’30 e ’40 con l'utilizzo di materiali di qualità come legno e marmo.[3]
FilmografiaModifica
ScenografoModifica
- Medea, regia di Pier Paolo Pasolini (1970)
- Io non vedo, tu non parli, lui non sente, regia di Mario Camerini (1971)
- Il Decameron, regia di Pier Paolo Pasolini (1971)
- La classe operaia va in paradiso, regia di Elio Petri (1971)
- I racconti di Canterbury, regia di Pier Paolo Pasolini (1972)
- Sbatti il mostro in prima pagina, regia di Marco Bellocchio (1972)
- Storie scellerate, regia di Sergio Citti (1974)
- Mio Dio, come sono caduta in basso!, regia di Luigi Comencini (1974)
- Delitto d'amore, regia di Luigi Comencini (1974)
- Il fiore delle Mille e una notte, regia di Pier Paolo Pasolini (1974)
- Salò o le 120 giornate di Sodoma, regia di Pier Paolo Pasolini (1975)
- La presidentessa, regia di Luciano Salce (1977)
- Il mostro, regia di Luigi Zampa (1977)
- Todo modo, regia di Elio Petri (1977)
- Casotto, regia di Sergio Citti (1977)
- Eutanasia di un amore, regia di Enrico Maria Salerno (1978)
- Il gatto, regia di Luigi Comencini (1978)
- Ciao maschio, regia di Marco Ferreri (1978)
- Prova d'orchestra, regia di Federico Fellini (1978)
- La città delle donne, regia di Federico Fellini (1980)
- Il minestrone, regia di Sergio Citti (1981)
- La pelle, regia di Liliana Cavani (1981)
- Storie di ordinaria follia, regia di Marco Ferreri (1981)
- Il mondo nuovo, regia di Ettore Scola (1982)
- Oltre la porta, regia di Liliana Cavani (1982)
- E la nave va, regia di Federico Fellini (1983)
- Pianoforte, regia di Francesca Comencini (1984)
- Dagobert, regia di Dino Risi (1984)
- Il futuro è donna, regia di Marco Ferreri (1984)
- Ginger e Fred, regia di Federico Fellini (1986)
- Il nome della rosa (The Name of Rose), regia di Jean-Jacques Annaud (1986)
- Le avventure del barone di Munchausen (The Adventures of Baron Munchausen), regia di Terry Gilliam (1988)
- Lo zio indegno, regia di Franco Brusati (1989)
- La voce della Luna, regia di Federico Fellini (1990)
- Amleto, regia di Franco Zeffirelli (1990)
- L'età dell'innocenza (The Age of Innocence), regia di Martin Scorsese (1993)
- Intervista col vampiro (Interview with the Campire), regia di Neil Jordan (1994)
- Casinò (Casino), regia di Martin Scorsese (1995)
- Kundun, regia di Martin Scorsese (1997)
- Vi presento Joe Black (Meet Joe Black), regia di Martin Brest (1998)
- Al di là della vita (Bringing Out the Dead), regia di Martin Scorsese (1999)
- Titus, regia di Julie Taymor (1999)
- Gangs of New York, regia di Martin Scorsese (2002)
- Ritorno a Cold Mountain (Cold Mountain), regia di Anthony Minghella (2003)
- The Aviator, regia di Martin Scorsese (2004)
- Black Dahlia, regia di Brian De Palma (2006)
- Sweeney Todd - Il diabolico barbiere di Fleet Street (Sweeney Todd: The Demon Barber of Fleet Street), regia di Tim Burton (2007)
- Shutter Island, regia di Martin Scorsese (2010)
- Hugo Cabret (Hugo), regia di Martin Scorsese (2011)
- Il settimo figlio (Seventh Son), regia di Sergej Vladimirovič Bodrov (2014)
- Cenerentola (Cinderella), regia di Kenneth Branagh (2015)
- Silence, regia di Martin Scorsese (2016)
Aiuto scenografoModifica
- Il Vangelo secondo Matteo, regia di Pier Paolo Pasolini (1964)
- Il compagno don Camillo, regia di Luigi Comencini (1965)
- Operazione San Gennaro, regia di Dino Risi (1966)
- Uccellacci e uccellini, regia di Pier Paolo Pasolini (1966)
- Edipo re, regia di Pier Paolo Pasolini (1967)
- Fellini Satyricon, regia di Federico Fellini (1969)
CostumistaModifica
- Mio Dio, come sono caduta in basso!, regia di Luigi Comencini (1974)
- Kundun, regia di Martin Scorsese (1997)
- Silence, regia di Martin Scorsese (2016)
AttoreModifica
- Birdwatching, regia Luca Attilii, Fabio Massimo Iaquone ed Erminia Palmieri – documentario cortometraggio (2009)
RiconoscimentiModifica
Premio OscarModifica
- 1990 - Nomination per Le avventure del barone di Munchausen, regia di Terry Gilliam
- 1991 - Nomination per Amleto, regia di Franco Zeffirelli
- 1994 - Nomination per L'età dell'innocenza, regia di Martin Scorsese
- 1995 - Nomination per Intervista col vampiro, regia di Neil Jordan
- 1998 - Nomination per Kundun, regia di Martin Scorsese (migliori Costumi).
- 1998 - Nomination per Kundun, regia di Martin Scorsese (migliore Scenografia).
- 2003 - Nomination per Gangs of New York, regia di Martin Scorsese
- 2005 - The Aviator, regia di Martin Scorsese
- 2008 - Sweeney Todd - Il diabolico barbiere di Fleet Street, regia di Tim Burton
- 2012 - Hugo Cabret, regia di Martin Scorsese
BAFTA AwardsModifica
- 1990 - BAFTA Award per Le avventure del barone di Munchausen, regia di Terry Gilliam
- 1995 - BAFTA Award per Intervista col vampiro, regia di Neil Jordan
- 2005 - BAFTA Award per The Aviator, regia di Martin Scorsese
- 2012 - BAFTA Award per Hugo Cabret, regia di Martin Scorsese
David di DonatelloModifica
- 1983 - David di Donatello per Il mondo nuovo, regia di Ettore Scola
- 1984 - David di Donatello per E la nave va, regia di Federico Fellini
- 1987 - David di Donatello per Il nome della rosa, regia di Jean-Jacques Annaud
- 1990 - David di Donatello per La voce della Luna, regia di Federico Fellini
- 1999 - Premio Cinecittà alla Carriera
Nastro d'argentoModifica
- 1980 - Nastro d'argento per La città delle donne, regia di Federico Fellini
- 1984 - Nastro d'argento per E la nave va, regia di Federico Fellini
- 1986 - Nastro d'argento per Ginger e Fred, regia di Federico Fellini
- 1987 - Nastro d'argento per Il nome della rosa, regia di Jean-Jacques Annaud
- 1990 - Nastro d'argento per Le avventure del barone di Munchausen, regia di Terry Gilliam
- 1994 - Nastro d'argento per L'età dell'innocenza, regia di Martin Scorsese
- 1995 - Nastro d'argento per Intervista col vampiro, regia di Neil Jordan
- 1997 - Nastro d'argento per Casinò, regia di Martin Scorsese
- 2000 - Nastro d'argento per Al di là della vita, regia di Martin Scorsese
- 2003 - Nastro d'argento per Gangs of New York, regia di Martin Scorsese
- 2006 - Nastro d'argento Speciale per The Aviator, regia di Martin Scorsese
- 2007 - Nastro d'argento per Black Dahlia, regia di Brian De Palma
- 2012 - Nastro d'argento per Hugo Cabret, regia di Martin Scorsese
Ciak d'oroModifica
- 1986 - Migliore scenografia per Ginger e Fred[4]
- 1990 - Migliore scenografia per Le avventure del barone di Munchausen[4]
- 1991 - Migliore scenografia per Amleto[4]
Premio Cinearti La chioma di BereniceModifica
- 1999 - Premio Cinearti La chioma di Berenice per Kundun, regia di Martin Scorsese
- 2008 - Premio Cinearti La chioma di Berenice per Sweeney Todd - Il diabolico barbiere di Fleet Street, regia di Tim Burton
- 2012 - Premio Cinearti La chioma di Berenice per Hugo Cabret, regia di Martin Scorsese
Altri premiModifica
- Premio Cinecittà Holding 2008 per Sweeney Todd - Il diabolico barbiere di Fleet Street di Tim Burton
- Premio Capitello d'argento Sannio Film Fest 2008 alla carriera
- Premio Picenum 2010 del Pio Sodalizio dei Piceni di Roma
OnorificenzeModifica
Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana | |
— Roma, 3 maggio 2005.[5] |
Medaglia d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte | |
— Roma, 17 maggio 2005.[6] |
Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana | |
— Roma, 17 aprile 2012.[6] |
NoteModifica
- ^ a b Paola Zanuttini, Il sogno non abita più qui, in Il Venerdì di Repubblica, 13 settembre 2013, pp. 120-121.
- ^ 20 gennaio 2018, Buon compleanno Federico!: riapre il Cinema Fulgor, su Comune di Rimini, 5 gennaio 2018. URL consultato il 24 gennaio 2018.
- ^ Al via il lavoro sugli arredi interni del Cinema Fulgor, firmati dal premio Oscar Dante Ferretti, su Comune di Rimini, 16 agosto 2016. URL consultato il 24 gennaio 2018.
- ^ a b c Enrico Lancia, Ciak d'oro, su books.google.it. URL consultato il 12/04/20.
- ^ Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana - FERRETTI M° Dante
- ^ a b Medaglia d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte - FERRETTI M° Dante
Altri progettiModifica
Dante Ferretti è stato scelto come production designer del nuovo parco divertimenti di Roma Cinecittà World di proprietà di Luigi Abete.
- Wikiquote contiene citazioni di o su Dante Ferretti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Dante Ferretti
Collegamenti esterniModifica
- (EN) Dante Ferretti, su Internet Movie Database, IMDb.com.
- (EN) Dante Ferretti, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Dante Ferretti, su Rotten Tomatoes, Flixster Inc.
- (EN) Dante Ferretti, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).
- (DE, EN) Dante Ferretti, su filmportal.de.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 34718664 · ISNI (EN) 0000 0001 2127 6370 · SBN RAVV280959 · ULAN (EN) 500258134 · LCCN (EN) no2004038573 · GND (DE) 129588652 · BNF (FR) cb14679049q (data) · J9U (EN, HE) 987007337877605171 · WorldCat Identities (EN) lccn-no2004038573 |
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