De expetendis et fugiendis rebus

Il trattato De expetendis et fugiendis rebus (Le cose da perseguire e quelle da evitare) fu scritto da Giorgio Valla (1447-1500), filologo e traduttore dal greco di opere scientifiche e filosofiche, e pubblicato postumo nel dicembre 1501 a Venezia dall'editore Aldo Manuzio.

De expetendis et fugiendis rebus
AutoreGiorgio Valla
1ª ed. originale1501
Generetrattato
Sottogenerescientifico
Lingua originalelatino

Descrizione modifica

L'opera si presenta come una vasta costruzione enciclopedica, in cui Valla non si limitò a compilare nozioni proprie, desunte dagli studi personali e ripartite in trattazioni sistematiche, ma inserì anche numerose traduzioni da opere antiche.

L'opera si presentava in due tomi di grande formato (in folio), rispettivamente di 314 e di 336 fogli[1], privi di numerazione. Valla innovò l'ordine tradizionale delle discipline, poiché anticipò matematica e musica, mentre pose grammatica e retorica dopo la medicina.

Nelle sezioni legate alle discipline matematiche, l'autore si giovò molto di un suo manoscritto greco contenente opere di Archimede e di Erone di Alessandria (poi perduto), da cui trasse numerose traduzioni. Si trovano nell'opera, per esempio, le prime attestazioni umanistiche della conoscenza di taluni autori classici, come il matematico Sereno di Antinoe.

L'opera ebbe una certa influenza sugli autori che si interessarono di matematica nei decenni immediatamente successivi, come ad esempio Francesco Maurolico e Niccolò Copernico[2]. Pare che fosse presente anche nella biblioteca privata di Leonardo da Vinci.

Indice modifica

Il testo è suddiviso in 49 libri organizzati per sette settimane (7x7 = 49).

Note modifica

  1. ^ La prima enciclopedia umanistica, su alai.it. URL consultato il 22 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 23 dicembre 2016).
  2. ^ E. Rosen, Nicholas Copernicus and Giorgio Valla, «Physis. Rivista internazionale di Storia della Scienza» 23, 1981, pp. 449-457.

Bibliografia modifica

  • J.L. Heiberg, Beiträge zur Geschichte Georg Valla's und seiner Bibliothek, Leipzig, 1896, p. 385.
  • P.L. Rose, The Italian Renaissance of Mathematics. Studies on Humanists and Mathematicians from Petrarch to Galileo, Genève, 1975, pp. 46–50.
  • G. Gardenal, Giorgio Valla e le scienze esatte, in Giorgio Valla tra scienza e sapienza, studi raccolti da V. Branca, Firenze, Olschki, 1981, p. 17 (ISBN 9788822229984).
  • G. Da Pozzo, Storia letteraria d'Italia. Il Cinquecento, Piccin-Nuova Libraria, 2006, p. 1267 (ISBN 8829918202).
  • Giorgio Valla e i libri matematici del De expetendis et fugiendis rebus: contenuto, fonti, fortuna, tesi di Dottorato di Ricerca, dott.ssa R. Tucci, Pisa, 2008. (copie cartacee presso le Biblioteche Nazionali)

Collegamenti esterni modifica