De prospectiva pingendi

Il De prospectiva pingendi ("Della prospettiva del dipingere") è un trattato sulla prospettiva scritto in volgare da Piero della Francesca. La datazione dell'opera è incerta e in ogni caso legata alla tarda maturità dell'autore, tra gli anni sessanta e ottanta del Quattrocento, entro il 1482. Il contenuto del libro fu in buona parte assorbito nel successivo De Divina Proportione del concittadino Luca Pacioli.

De prospectiva pingendi
Proiezione di una testa umana, dal manoscritto originale
AutorePiero della Francesca
1ª ed. originaleXV secolo
Generetrattato
Lingua originaleitaliano

Contenuti modifica

L'opera è divisa in tre parti ispirate al De pictura di Leon Battista Alberti (1435): il "disegno", cioè come dipingere le singole figure, la "commensuratio", ossia come disporle nello spazio, e il "coloro", cioè come colorarle. In particolare il saggio si concentra sulla seconda parte, esaminando la proiezione delle superfici, dei corpi geometrici e dei volumi più complessi, come le parti del corpo umano, indagate cercando un fondamento scientifico della loro rappresentazione.

L'opera, uno dei trattati fondamentali sulle arti figurative del Rinascimento, aveva un tono molto più pratico e specifico rispetto all'opera dell'Alberti (legata a un'inquadratura più teorica e generale), e si rifaceva anche ad argomenti di geometria solida trattati nel precedente scritto di Piero della Francesca, il De quinque corporibus regularibus.

La trattazione, scevra di orpelli filosofici e teologici, è focalizzata sugli aspetti matematico-geometrici, con specifiche applicazioni pratiche, con uno stile sobrio e chiaro. Per questo Piero della Francesca può essere definito a buon diritto uno dei padri del disegno tecnico.

Tra i problemi affrontati emergono il computo del volume della volta e l'elaborazione architettonica della costruzione delle cupole.

A partire da queste opere Leonardo da Vinci scrisse poi il Trattato della pittura.

Esemplari manoscritti modifica

  • Parma, Biblioteca Palatina, ms. Parmense 1576 (in volgare, autografo)
  • Reggio Emilia, Biblioteca Panizzi, Mss. Regg. A 41/2 (in volgare, autografi i disegni e le annotazioni marginali)
  • Milano, Biblioteca Ambrosiana, ms. D 200 inf. (in volgare)
  • Bordeaux, Bibliothèque municipale, ms. 616 (in latino)
  • Milano, Biblioteca Ambrosiana, ms. C 307 inf. (in latino)
  • Londra, British Library, ms. 10366 (in latino)
  • Parigi, Bibliothèque Nationale, ms. Lat. 9337 (in latino)

Altre immagini modifica

Bibliografia modifica

  • Enrico Gamba e Vico Montembelli, Piero della Francesca matematico, pubbl. su Le Scienze (American Scientific), n. 331, marzo 1996, pagg. 70-77.
  • Piero della Francesca, De prospectiva pingendi, edizione critica a cura di Giusta Nicco-Fasola, con due note di E. Battisti e F. Ghione ed una bibliografia a cura di E. Battisti e R. Pacciani, Firenze, Le Lettere, 2005 - ISBN 88-7166-895-2 - Contiene la riproduzione facsimilare dell'ed.: Firenze, Sansoni, 1942.
  • Francesco Paolo Di Teodoro, Per la storia del Codice Reggiano del De prospectiva pingendi di Piero della Francesca: l'inedita Memoria di Giovan Battista Venturi (1817) e le ricerche di Gustavo Uzielli (1896), "Confronto. Studi e ricerche di storia dell'arte europea", 3 (2005), 5, p. 14-39, tav. 1-14.
  • Birgit Laskowski, Piero della Francesca, collana Maestri dell'arte italiana, Gribaudo, Milano 2007. ISBN 978-3-8331-3757-0
  • Piero della Francesca: De prospectiva pingendi, Sansepolcro, Aboca Museum Edizioni, 2008, 2 v. - V. 1: Riproduzione facsimilare del ms. di Reggio Emilia, Biblioteca Panizzi, Mss. Regg. A 41/2. V. 2: Saggio critico, di Massimo Mussini e Luigi Grasselli. Testo inglese a fronte. ISBN 978-88-95642-13-0
  • Rocco Sinisgalli, Piero della Francesca, De Prospectiva Pingendi, Primo trattato matematico di prospettiva Primo manuale di disegno e di architettura, Edizione ricostruita e traduzione comparata, Silvana Editoriale, Biblioteca di Architettura, Milano 2021.

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