Desmophyllum pertusum

specie di corallo

Desmophyllum pertusum (Linnaeus, 1758) è una madrepora della famiglia Caryophylliidae.[1]

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Desmophyllum pertusum
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Phylum Cnidaria
Classe Anthozoa
Sottoclasse Hexacorallia
Ordine Scleractinia
Famiglia Caryophylliidae
Genere Desmophyllum
Specie D. pertusum
Nomenclatura binomiale
Desmophyllum pertusum
(Linnaeus, 1758)
Sinonimi

Dendrosmilia nomlandi
(Durham & Barnard, 1952)

Lithodendron proliferum (Pallas, 1766)
Lophelia californica (Durham, 1947)
Lophelia pertusa (Linnaeus, 1758)
Lophelia prolifera (Pallas, 1766)
Lophelia subcostata
(Milne Edwards & Haime, 1850)

Lophohelia affinis (Pourtalès, 1868)
Lophohelia gracilis (Seguenza, 1864)
Lophohelia gracilis var. latistella
(Seguenza, 1864)

Lophohelia gracilis var. striata
(Seguenza, 1864)

Lophohelia prolifera (Pallas, 1766)
Lophohelia prolifera f. brachycephala
(Moseley, 1880)

Lophohelia prolifera var. gracilis
(Duncan, 1873)

Lophohelia subcostata
(Milne Edwards & Haime, 1850)

Lophohelia tubulosa (Studer, 1878)
Madrepora pertusa (Linnaeus, 1758)
Madrepora prolifera (Pallas, 1766)
Madrepora subcostata
(Milne Edwards & Haime, 1850)

Matrepora prolifera (Pallas, 1766)
Oculina prolifera (Pallas, 1766)
(Fonti: SeaLifeBase e WoRMS)

Areale

Descrizione modifica

 

È una specie coloniale, che forma ampie colonie arborescenti che possono superare il metro di diametro.[2]

I coralliti hanno morfologia variabile, e raramente superano i 4 cm di altezza, con un diametro del calice sino a 2 cm. I setti sono irregolarmente disposti in 4-5 cicli, talora incompleti.[2]

Biologia modifica

È una specie azooxantellata, cioè priva di zooxantelle simbionti.[2]

Predilige acque a temperature costanti attorno a 6-8 °C[3], con escursione tra 4 e 13 °C.[4]

Distribuzione e habitat modifica

 
Grande colonia fotografata nelle profondità del Golfo del Messico

La specie è presente nelle acque fredde di tutti gli oceani, con l'eccezione dei mari polari. Il maggior numero di popolazioni conosciute si concentra nell'oceano Atlantico nord-occidentale.[5][6][7][8]

Colonie di D. pertusum si ritrovano a profondità comprese tra i 39 m nel fiordo di Trondheim e gli oltre 3600 m sulla dorsale medio atlantica.[9] La maggior parte delle colonie note si trovano tra i 200 e i 1000 m di profondità, ove concorrono alla formazione di habitat di barriera corallina di acque profonde.[3] Il più grande complesso corallino di profondità realizzato da Desmophyllum pertusum sorge a 300-400 m di profondità a ovest dell'isola di Røst, nell'arcipelago delle Lofoten, in Norvegia: la biocostruzione, nota come barriera corallina di Røst, è lunga circa 4 km e copre un'area di oltre 100  km2.[10]

Tassonomia modifica

Nel 2016 il genere Lophelia, di cui Lophelia pertusa era l'unica specie, è stato posto in sinonimia con Desmophyllum.[2] Lo studio del DNA mitocondriale ha infatti dimostrato che, nonostante le differenze morfologiche ed ecologiche (Desmophyllum comprende specie solitarie mentre Lophelia è coloniale), i due generi condividono il 99,8 % del patrimonio genetico.

Alcuni autori hanno espresso perplessità sulla opportunità di tale cambio di nomenclatura, considerando che Lophelia pertusa è una delle scleractinie più studiate, citata con la vecchia denominazione in centinaia di pubblicazioni scientifiche.[11]

Note modifica

  1. ^ (EN) Desmophyllum pertusum, in WoRMS (World Register of Marine Species). URL consultato il 7/3/2020.
  2. ^ a b c d (EN) Addamo A. M., Vertino A., Stolarski J. et al., Merging scleractinian genera: the overwhelming genetic similarity between solitary Desmophyllum and colonial Lophelia, in BMC Evolutionary Biology, 16(1), 2016.
  3. ^ a b (EN) Fosså J.H., Mortensen P.B., Furevik D.M., The deep-water coral Lophelia pertusa in Norwegian waters: distribution and fishery impacts, in Hydrobiologia, vol. 471, 2002, pp. 1–12.
  4. ^ (EN) Freiwald A., Fosså J.H., Grehan A., et al., Cold-water coral reefs. Out of sight – no longer out of mind (PDF), UNEP-WCMC, 2004, p. 31, ISBN 92-807-2453-3. URL consultato il 14 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  5. ^ (FR) Zibrowius H., Les scléractiniaires de la Méditerranée et de l'Atlantique nordoriental, in Mém Inst Océanogr Monaco, vol. 11, 1980, p. 284.
  6. ^ (EN) Cairns S.D., Antarctic and subantarctic Scleractinia, in Antarct Res Ser, vol. 34, 1982, pp. 1–74.
  7. ^ (EN) Roberts J.M., Wheeler A., Freiwald A., Cairns S., Cold-Water Corals: The Biology and Geology of Deep-Sea Coral Habitats, Cambridge University Press, 2009, ISBN 9780521884853.
  8. ^ (EN) Lophelia pertusa (PDF), in Deep Sea Corals. URL consultato il 14/3/2020.
  9. ^ (EN) Waller R.G., Tyler P.A., The reproductive biology of two deep-water, reef-building scleractinians from the NE Atlantic Ocean, in Coral Reefs, vol. 24, 2005, pp. 514–522.
  10. ^ (EN) The Røst Reef (PDF), su mobil.wwf.de. URL consultato il 15/3/2020 (archiviato dall'url originale il 31 marzo 2020).
  11. ^ (EN) Cairns S.D., Lophelia pertusa - Taxonomic remark, in WoRMS. URL consultato l'8/3/2020.

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