Diamond Princess (nave da crociera)

nave da crociera della Princess Cruises
(Reindirizzamento da Diamond Princess (nave))

La Diamond Princess è una nave da crociera di proprietà della Princess Cruises.

Diamond Princess
Diamond Princess a Toba nel 2019
Descrizione generale
TipoNave da crociera
ClasseGrand (Gem)
ArmatorePrincess Cruises
ProprietàCarnival Corporation & plc
Porto di registrazione Hamilton (2004-2014)
Londra (2014- )
IdentificazioneIndicativo di chiamata radio ITU:
Two
2
Hotel
H
Foxtrot
F
Zulu
Z
Seven
7
(Two-Hotel-Foxtrot-Zulu-Seven)

Numero MMSI: 235103359
Numero IMO: 9228198

CostruttoriMitsubishi Heavy Industries
CantiereNagasaki, Giappone
Impostazione2002
Varo2003
Battesimo2004
Completamento2004
Entrata in servizio2004
Statoin servizio]
Caratteristiche generali
Stazza lorda115.875 tsl
Lunghezza290,2 m
Altezza62,48 m
Pescaggio8,53 m
Velocità22 nodi (40,74 km/h)
Numero di ponti13
Numero di cabine1353
Equipaggio1100
Passeggeri(max) 3247
[1]
voci di navi passeggeri presenti su Wikipedia
Vista della poppa della nave di notte

Costruzione e varo modifica

Ha iniziato a operare nel marzo 2004 principalmente per crociere in Asia durante l'estate e in Australia durante la stagione invernale. La Diamond Princess e la sua nave gemella, Sapphire Princess, sono state entrambe costruite a Nagasaki in Giappone dalla Mitsubishi Heavy Industries.

Pandemia da COVID-19 modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Pandemia di COVID-19 sulla Diamond Princess.
 
La Diamond Princess nel porto di Yokohama nel novembre 2019; nel febbraio 2020, la nave sarebbe rimasta bloccata in porto in stato di quarantena, a causa della pandemia di COVID-19

Il 3 febbraio 2020, mentre la nave era in acque territoriali giapponesi durante una crociera nell'Asia meridionale, comandata dall'italiano Gennaro Arma, il Ministero della Salute giapponese ha ordinato, nel quadro delle misure di contenimento della pandemia di COVID-19, lo stato di quarantena per le 3 711 persone a bordo della nave, in quanto era stata rilevata la positività al virus di un uomo di ottant'anni che era sbarcato dalla nave il giorno prima a Hong Kong.[2] La nave è stata ormeggiata per la quarantena nel porto di Yokohama.

I successivi controlli effettuati hanno identificato, al 26 febbraio 2020, un totale di 705 persone contagiate.[3] Queste includevano almeno 138 indiani, di cui 132 membri dell'equipaggio e 6 passeggeri, nonché 35 filippini, 32 canadesi, 24 australiani, 13 americani, 4 indonesiani, 4 malesi, e 2 britannici. Molti paesi, tra cui Canada, Australia, Stati Uniti, Filippine, Indonesia, Hong Kong e il Regno Unito, si sono organizzati per evacuare i loro cittadini dalla nave e metterli in quarantena nei loro stessi paesi.

Al 29 febbraio c'erano stati 705 casi di contagio, 10 guarigioni e 6 decessi. A partire dal 27 febbraio viene iniziata l'evacuazione dell'intero equipaggio e dei viaggiatori, che termina il 1º marzo successivo[4] con lo sbarco del comandante Arma.[5][6] Un cittadino australiano evacuato dalla nave è deceduto il 1º marzo, portando a 7 il totale dei passeggeri della nave morti per la pandemia.[7] Il 17 maggio, a seguito di una lunga sanificazione e ristrutturazione, la nave torna in mare dopo 4 mesi, salpando dal porto di Yokohama verso la Malaysia per consentire il rientro in patria dell'equipaggio. I fatti relativi all'evento in parola, per quanto notevoli e per quanto indicati come lodevoli dagli organi di stampa e di informazione, rientrano in una normale logica gestionale che ogni comandante di nave ha l'obbligo normativo di disimpegnare. Inoltre, è da tener presente che le attività descritte sono state espletate in ottemperanza ad ingiunzioni e direttive emanate dall'autorità sanitaria marittima giapponese con nave ormeggiata in banchina ed in un porto sicuro. Ogni comandante di nave, nel rispetto degli obblighi che la legge gli impone, nel regolare espletamento del proprio complesso incarico, avrebbe dovuto gestire gli eventi, sempre ed in ogni caso, dando completa ottemperanza alle ingiunzioni emesse dall'autorità sanitaria giapponese, senza nulla poter ovviare.

Navi gemelle modifica

Note modifica

  1. ^ Copia archiviata, su vesseltracker.com. URL consultato il 7 febbraio 2020 (archiviato il 30 agosto 2012).
  2. ^ Coronavirus, in 3700 in quarantena sulla nave da crociera Diamond Princess: ora d'aria, sudoku e cabine senza finestra, su ilfattoquotidiano.it, Il fatto quotidiano, 7 febbraio 2020. URL consultato il 9 febbraio 2020 (archiviato l'8 febbraio 2020).
  3. ^ Coronavirus, infettivologo: "Diamond Princess dimostra capacità contagio come influenza", su corona.help, 17 febbraio 2020. URL consultato il 17 febbraio 2020 (archiviato il 24 febbraio 2020).
  4. ^ Coronavirus, superati i tremila morti nel mondo. In Cina si abbassa l'allerta: a Wuhan chiude uno degli ospedali di emergenza, su larep.it, 2 marzo 2020. URL consultato il 2 marzo 2020.
  5. ^ D. Del Porto, Gennaro Arma, capitano eroe: l'ultimo a scendere dalla Diamond Princess, La Repubblica, 2 marzo 2020, su repubblica.it. URL consultato il 3 marzo 2020 (archiviato il 3 marzo 2020).
  6. ^ Mattarella nomina commendatore Gennaro Arma, "eroe" della Diamond Princess Archiviato il 7 marzo 2020 in Internet Archive.
  7. ^ (EN) Coronavirus: man evacuated from Diamond Princess becomes first Australian to die of Covid-19, in The Guardian, 1º marzo 2020. URL consultato il 1º marzo 2020 (archiviato il 1º marzo 2020).

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica