Diatribe (Epitteto)

discorsi di Epitteto, trascritti da Arriano

I Discorsi di Epitteto (in greco: Ἐπικτήτου διατριβαί) o Diatribe sono una serie di estratti degli insegnamenti del filosofo stoico Epitteto, scritti da Arriano nel 108 circa. Erano originariamente otto libri, ma solo quattro sono sopravvissuti nella loro interezza, insieme ad alcuni frammenti degli altri. In una prefazione ai Discorsi, Arriano spiega come è arrivato a scriverle, come dice lui stesso per preservare "memoria dei pensieri e della libertà di parola" del maestro. Si tratta di veri e propri discorsi ricavati dalle lezioni di Epitteto, tenute mentre Arriano le ascoltava e le stenografava. Il titolo Diatribai venne dato da Simplicio.[1] Dalle Diatribe venne estratto parte del Manuale di Epitteto, anche se quest'ultimo non ne è il riassunto, ma è un breve scritto incentrato principalmente sull'etica di Epitteto.

Diatribe
Titolo originaleDiatribai
Altri titoliDiscorsi di Epitteto
Manoscritto dell'XI secolo delle Diatribe
AutoreArriano
1ª ed. originale108
Generefilosofia
Lingua originalegreco antico
PersonaggiEpitteto, Arriano

La prima edizione moderna del testo greco, venne effettuata a Venezia da Vettore Trincavelli nel 1535.[2]

Note modifica

  1. ^ Simplicio, Commento al Manuale di Epitteto.
  2. ^ Smith W (1870) Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology.

Bibliografia modifica

  • Epitteto, Tutte le opere. Diatribe - Frammenti - Manuale - Gnomologio, Bompiani, 2009, a cura di Giovanni Reale e Cesare Cassanmagnago. Con la collaborazione di Roberto Radice e Giuseppe Girgenti (in appendice la traduzione del Manuale di G. Leopardi).

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