Didier Deschamps
Didier Claude Deschamps (pronuncia francese [didje klod deʃɑ̃]; Bayonne, 15 ottobre 1968) è un allenatore di calcio ed ex calciatore francese, di ruolo centrocampista, commissario tecnico della nazionale francese.
Didier Deschamps | |||||||||||||||||||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Deschamps nel 2018 | |||||||||||||||||||||||||||||||
Nazionalità | Francia | ||||||||||||||||||||||||||||||
Altezza | 170 cm | ||||||||||||||||||||||||||||||
Peso | 72 kg | ||||||||||||||||||||||||||||||
Calcio | |||||||||||||||||||||||||||||||
Ruolo | Allenatore (ex centrocampista) | ||||||||||||||||||||||||||||||
Squadra | Francia | ||||||||||||||||||||||||||||||
Termine carriera | 1º luglio 2001 - giocatore | ||||||||||||||||||||||||||||||
Carriera | |||||||||||||||||||||||||||||||
Giovanili | |||||||||||||||||||||||||||||||
| |||||||||||||||||||||||||||||||
Squadre di club1 | |||||||||||||||||||||||||||||||
| |||||||||||||||||||||||||||||||
Nazionale | |||||||||||||||||||||||||||||||
| |||||||||||||||||||||||||||||||
Carriera da allenatore | |||||||||||||||||||||||||||||||
| |||||||||||||||||||||||||||||||
Palmarès | |||||||||||||||||||||||||||||||
| |||||||||||||||||||||||||||||||
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | |||||||||||||||||||||||||||||||
Statistiche aggiornate al 18 dicembre 2022 | |||||||||||||||||||||||||||||||
Da calciatore ha vinto due campionati francesi (più uno revocato) e una UEFA Champions League con l'Olympique Marsiglia, tre campionati italiani, una Coppa Italia, due Supercoppe italiane, una Champions League, una Coppa Intercontinentale e una Supercoppa UEFA con la Juventus e una Coppa d'Inghilterra col Chelsea. È stato inoltre nominato miglior calciatore francese da France Football nel 1996.
Nel ruolo di allenatore ha sollevato una Coppa di Lega francese con il Monaco e altre tre Coppe di Lega, un campionato francese e due Supercoppe di Francia con l'Olympique Marsiglia. Ha inoltre guidato la Juventus nel campionato di Serie B 2006-2007, raggiungendo la promozione in Serie A e la vittoria matematica del torneo.[1]
Campione del mondo nel 1998 e d'Europa nel 2000 con la nazionale francese, in entrambi i casi nelle vesti di capitano, nel 2012 ne è stato nominato selezionatore; in questa veste ha condotto i Bleus alle vittorie del mondiale di Russia 2018 – nell'occasione, assieme a Mario Zagallo e Franz Beckenbauer, è diventato una delle sole tre persone ad avere trionfato al mondiale sia da calciatore sia da allenatore e inoltre, come anche Beckenbauer, fu capitano della nazionale vincitrice – e della UEFA Nations League del 2020-2021, oltreché ai secondi posti nell'europeo di Francia 2016 e nel mondiale di Qatar 2022.
Biografia
modificaNato a Bayonne, zona basca del sud della Francia,[2][3] vive a Cap-d'Ail. È cugino di primo grado dell'ex tennista Nathalie Tauziat.[4]
Caratteristiche tecniche
modificaGiocatore
modificaEra un centrocampista difensivo dotato di grande personalità e temperamento,[2] qualità derivanti, a detta dello stesso Deschamps, dalle sue origini di confine – «sono basco [...] e della mia gente ho la caparbietà. Quando ci mettiamo in testa una cosa, vogliamo arrivare allo scopo» –,[2] tanto da essere paragonato all'ex juventino Giuseppe Furino al suo arrivo a Torino.[2][3]
Di piede mancino, la diligenza tattica e la rapidità di movimento gli consentivano di essere molto efficace in fase di ripiegamento, eccellendo in particolar modo nel tackle;[2] dotato di un'ottima tecnica di base, ciò gli permetteva inoltre di rilanciare l'azione e proporsi a sua volta in avanti, pur se la sua indole difensiva lo portava più a rifinire per i compagni che non a cercare la battuta a rete.[2]
Allenatore
modificaPredilige adottare moduli basati su una difesa a quattro elementi, come il 4-4-2, il 4-3-3 o il 4-2-3-1, tutti accomunati dallo sfruttamento del gioco sulle corsie esterne.[5]
Carriera
modificaGiocatore
modificaClub
modificaGli inizi al Nantes
modificaDopo una breve parentesi nel rugby inizia a giocare a calcio nella locale squadra della natìa Bayonne, l'Aviron Bayonnais, mentre frequenta la scuola primaria.
All'età di 15 anni, nel corso della Ligue d'Aquitaine, è notato dagli scout del Nantes, con il quale firma un contratto nell'aprile 1983. Gli bastano solo due anni nel settore giovanile dell'FCN, noto per essere uno dei migliori in Francia, per dar prova del suo talento.[6] Nel 1985 è promosso in prima squadra e il 27 settembre, a diciassette anni, fa il suo debutto in Division 1 nella vittoriosa trasferta sul campo del Brest. Le quattro stagioni trascorse a Nantes sono determinanti per il prosieguo della sua carriera: non vince alcun trofeo, causa un club all'epoca di mezza classifica, ma matura una notevole esperienza, disputando 111 partite in campionato. Durante la sua ultima stagione in maglia gialloverde, inoltre, viene convocato per la prima volta nella nazionale francese allenata da Michel Platini.
Olympique Marsiglia e Bordeaux
modificaNel 1989 si trasferisce all'Olympique Marsiglia per 17 milioni di franchi.[7] Durante la sua prima stagione in biancazzurro è spesso relegato in panchina: disputa soltanto 17 partite, con una rete all'attivo, la maggior parte delle quali subentrando a partita in corso. Ciò nonostante viene eletto rivelazione dell'anno da France Football e vince il suo primo campionato, malgrado l'avere patito problemi di adattamento nel club. Al termine dell'annata, anche per non mettere a repentaglio il suo posto in nazionale, accetta il trasferimento in prestito al Bordeaux.[7]
La stagione disputata con la maglia dei girondini è decisiva per la sua carriera: ha modo di giocare regolarmente sicché al termine della stessa, dopo avere disputato 29 partite, nell'estate 1991 può fare ritorno al club di Bernard Tapie. Inizialmente quest'ultimo vorrebbe usarlo come pedina di scambio con il Paris Saint-Germain nella trattativa per portare Jocelyn Angloma alla corte dei marsigliesi, ma il giovane centrocampista si oppone fermamente; resta pertanto all'OM e, anzi, ne diviene una pedina fondamentale. Nella stagione 1991-1992 disputa 36 gare in campionato, con 4 reti all'attivo, e vince il suo secondo titolo nazionale, il primo da protagonista.
La stagione 1992-1993 è quella della consacrazione. Vince il terzo campionato nonché secondo consecutivo, seppur successivamente revocato a seguito dell'affaire VA-OM, ma soprattutto il 26 maggio 1993 lui e tutto l'Olympique Marsiglia entrano nella storia del calcio francese conquistando il loro primo titolo continentale, la Champions League: nella finale di Monaco di Baviera i biancazzurri, seppur dati per sfavoriti alla vigilia, sconfiggono per 1-0 il Milan di Fabio Capello e Deschamps, da capitano della squadra, è chiamato a sollevare al cielo la coppa.[3][8] L'OM diventa il primo club transalpino campione d'Europa.[8]
Nella stagione successiva, 1993-1994, disputa 34 partite in un campionato che la squadra conclude al secondo posto. Al termine della stagione, tuttavia, la federazione francese, dopo avere accertato le responsabilità di Tapie nell'organizzazione dell'illecito VA-OM, retrocede d'ufficio la formazione in Division 2:[9] questo fatto, assieme alla voglia di misurarsi con un campionato più competitivo, spingono Deschamps a lasciare Marsiglia e la Francia.
Juventus
modificaNell'aprile 1994 la Juventus, anticipando i tempi, blocca Deschamps, il quale, in scadenza di contratto, può essere prelevato pagando all'Olympique Marsiglia, secondo i parametri UEFA che in epoca pre-Bosman regolavano il mercato degli svincolati, un indennizzo intorno ai tre miliardi e mezzo di lire;[10] il mese seguente il centrocampista di Bayonne firma ufficialmente con il club italiano.[11][12][13] È una Signora nuova, lontana dallo scudetto da nove anni e che per questo ha appena cambiato molto, in campo e dietro le scrivanie. L'avventura bianconera del francese non parte nel migliore dei modi: in ottobre viene operato al tendine di Achille sinistro e resta così lontano dai campi per quasi metà stagione.[14] Una volta guarito diventa subito indispensabile, costituendo con l'altro neoacquisto Paulo Sousa una coppia di centrocampo dall'alto rendimento, che porta la squadra torinese a vincere campionato e Coppa Italia,[15][16] oltre ad arrivare alla finale di Coppa UEFA persa contro il Parma.[17]
Forte nel pressing a tutto campo e nel contrasto, con uno spiccato senso tattico, viene subito apprezzato da Marcello Lippi per la sua duttilità, lo spirito di sacrificio e l'intelligenza tattica; il tecnico gli consegna le chiavi del centrocampo bianconero per la stagione seguente in cui il club è ai margini della lotta per lo scudetto; il Milan stacca immediatamente i piemontesi che, nonostante un tentativo di riavvicinamento nel finale della stagione, chiuderanno il torneo al secondo posto. Diversa è la storia in Champions League: Deschamps è infatti il perno della squadra che, dopo un cammino entusiasmante nei precedenti turni, il 22 maggio 1996 batte ai rigori l'Ajax all'Olimpico di Roma;[18] si tratta, sia per il club juventino sia per centrocampista, del secondo trionfo nella massima competizione europea.[3] In precedenza, nel corso della stagione aveva già messo in bacheca la Supercoppa italiana.[19]
È ancora protagonista nell'annata 1996-1997, ricca di trofei per il francese e i suoi compagni di spogliatoio. Il 27 novembre 1996, battendo a Tokyo gli argentini del River Plate si aggiudica la Coppa Intercontinentale.[20] Il 6 febbraio 1997, dopo avere battuto nel doppio confronto (1-6 in trasferta e 3-1 in casa) il Paris Saint-Germain, alza al cielo la Supercoppa UEFA.[21] Contribuisce, con 26 presenze e 1 rete (nel successo per 1-4 contro l'Udinese),[22] alla conquista dello scudetto nell'anno del centenario del club torinese, e arriva alla finale di Champions League dove la squadra viene sconfitta dal Borussia Dortmund.[23] Nella stagione seguente vince il suo terzo scudetto, il secondo consecutivo con la formazione juventina, e la seconda Supercoppa di Lega; raggiunge inoltre la terza finale consecutiva di Champions League, la sua quinta finale europea in sei anni,[24] persa contro il Real Madrid.
L'annata 1998-1999 è travagliata sia per la Juventus sia per il giocatore: i risultati non arrivano, e Lippi inizia a escludere frequentemente Deschamps dall'undici titolare.[25] I rapporti tra i due si deteriorano, così come col resto dello spogliatoio, culminando in un duro scontro tra il tecnico viareggino e il centrocampista francese alla vigilia della partita casalinga contro il Parma.[25][26][27] Sul finire della stagione, l'unica senza successi a Torino, manifesta la volontà di chiudere con la Juventus ritenendo ormai esaurita la propria esperienza in seno al club.[28] Sveste la maglia bianconera dopo cinque stagioni, con 4 reti in 178 presenze complessive, vincendo tutto: il suo palmarès juventino vede 3 scudetti, 1 Coppa Italia, 1 UEFA Champions League, 1 Coppa Intercontinentale, 1 Supercoppa UEFA e 2 Supercoppe italiane.
Gli ultimi anni con Chelsea e Valencia
modificaIl 21 giugno 1999 si accorda con il Chelsea, allenato dall'amico ed ex compagno di squadra a Torino Gianluca Vialli;[29] a Londra ritrova inoltre Marcel Desailly, suo amico fraterno. Con la maglia dei Blues disputa 27 gare andando a segno una volta,[30] vincendo una FA Cup.[31]
Non riesce tuttavia ad adattarsi al calcio inglese, sicché al termine della stagione si trasferisce al Valencia per una cifra pari a circa 2,7 milioni di sterline.[32] Anche l'esperienza spagnola non si rivela però felice: con la maglia del club valenciano, allenato da Héctor Cúper, ha modo di disputare soltanto 8 gare a causa di numerosi infortuni, assistendo dalla panchina alla sconfitta ai tiri di rigore contro il Bayern Monaco nella finale di Champions League disputata a San Siro.
Nell'estate 2001 dà il suo addio al calcio giocato.[33]
Nazionale
modificaViene convocato per la prima volta nella nazionale francese dal selezionatore Michel Platini nel 1989, a 20 anni, e il 29 aprile debutta nella partita contro la Jugoslavia valida per le qualificazioni al campionato del mondo 1990, rilevando al 76' Daniel Xuereb.[34] La sua carriera internazionale inizia in uno dei momenti più bui del calcio transalpino: dapprima i Bleus falliscono la qualificazione a Italia '90, poi chiudono senza vittorie la fase finale del campionato d'Europa 1992,[35] e infine non riescono a ottenere il pass per il campionato del mondo 1994.
Con l'inizio dell'era di Aimé Jacquet le cose cambiano sia per i Galletti sia per il centrocampista di Bayonne. Il tecnico di Sail-sous-Couzan inizia a ricostruire la squadra in vista del campionato d'Europa 1996, consegnando inizialmente i gradi di capitano a Éric Cantona; ma nel gennaio 1995 il talento francese chiude per sempre con la nazionale, suo malgrado, dopo la squalifica di nove mesi rimediata con la sua squadra di club, causa un violento calcio a un tifoso che lo aveva insultato mentre usciva dal campo, a seguito di un'espulsione.
Scaricato Cantona, Jacquet decide di rivoluzionare l'undici base: fuori i "vecchi" come Papin e Ginola, e spazio a quella che in seguito sarà definita la "generazione d'oro". In quest'ottica di cambiamenti, il sélectionneur transalpino affida definitivamente la fascia di capitano a Deschamps, a cominciare dall'amichevole contro la Germania del 1º giugno 1996.[36] Diventa subito il leader dei Bleus che guida fino alla semifinale di Euro '96,[35] dove vengono sconfitti ai tiri di rigore dalla Rep. Ceca, conseguendo comunque il migliore risultato della Francia da dieci anni a quella parte. Nel 1998, ormai da capitano e senatore dello spogliatoio,[37] guida la sua nazionale alla vittoria del suo primo mondiale.[37]
Due anni dopo, ancora da capitano, guida i Bleus alla vittoria del campionato d'Europa 2000, consentendo così ai Galletti di diventare la seconda nazionale, dopo la Germania Ovest del 1974, a detenere contemporaneamente sia la Coppa del Mondo sia la Coppa Henri Delaunay.[38] In occasione della semifinale contro il Portogallo, inoltre, raggiunge la sua centesima presenza con la maglia nazionale: è il primo giocatore francese in assoluto a tagliare questo traguardo.[39][40] Il 2 settembre 2000 gioca, allo Stade de France contro l'Inghilterra, la sua ultima partita in nazionale; in una gara terminata 1-1, viene sostituito al 59' da Patrick Vieira.[41] Lascia i Bleus dopo 103 presenze e 4 reti.
Conta anche una presenza nell'Euskal Selekzioa, la rappresentativa formata da soli giocatori baschi.
Allenatore
modificaMonaco
modificaA 33 anni ancora da compiere decide di concludere la carriera da calciatore e intraprendere quella in panchina. Rescinde il contratto con il Valencia, e il 9 giugno 2001 viene nominato allenatore del Monaco.[42][43] Costruisce una squadra con un budget molto limitato, affiancando a giovani promesse (Givet, Squillaci, Rothen, Evra) giocatori di esperienza ma scartati da alcuni grandi club europei (Roma, Nonda, Morientes, Giuly). La prima stagione alla guida del club monegasco è tutt'altro che entusiasmante, fallendo l'obiettivo primario della qualificazione alla Champions League: in campionato, a seguito di un inizio disastroso, la squadra si stacca subito dalle posizioni di testa per chiudere infine a un anonimo al 15º posto; in Coppa viene invece eliminata a sorpresa ai quarti di finale dal Nîmes, squadra di Division 2, mancando così l'ultima possibilità di accesso a una competizione europea.[44]
Nell'annata seguente, nonostante la grave crisi finanziaria del club,[45] guida la sua squadra a un lungo testa a testa in campionato con l'Olympique Lione, perdendo il titolo solo alle ultime giornate.[46] Il 17 maggio 2003 vince comunque il suo primo trofeo da allenatore: la sua squadra sconfigge nella finale di Coppa di Lega il Sochaux per 4-1.[47]
Nella stagione 2003-2004 compie il suo capolavoro alla guida del club del Principato: dopo un'estate turbolenta, che vede la squadra inizialmente retrocessa in Ligue 2[48] a causa di problemi finanziari, e poi ripescata,[49] inizia a inanellare una serie di successi sia in campionato sia in Champions League.[50] Durante il cammino europeo la sua squadra stupisce per la qualità del gioco, frizzante ma non scriteriato. Dopo avere primeggiato nel suo girone con relativa semplicità, infliggendo tra l'altro un sonoro 8-3 ai galiziani del Deportivo La Coruña,[50][51] nella fase a eliminazione diretta ha la meglio dapprima della Lokomotiv Mosca negli ottavi[52][53] e poi dei più quotati Galácticos del Real Madrid nei quarti: in particolare nel doppio confronto con gli spagnoli, dopo avere perso l'andata al Bernabéu per 4-2,[54] al ritorno recupera l'iniziale svantaggio di 1-0 e sconfigge le favorite Merengues per 3-1.[55] In semifinale elimina il Chelsea[56] e si qualifica per la finale di Gelsenkirchen contro il Porto.[57] Il sogno della squadra del Principato si spegne all'ultimo atto: nella finale i francesi giocano una partita sottotono e vengono sconfitti con un perentorio 3-0 dai lusitani.[58]
La quarta stagione alla guida dei biancorossi si rileva negativa per il tecnico di Bayonne. Dopo un buon inizio in campionato, la squadra si ritrova ben presto fuori dalla lotta per il titolo, e viene eliminata negli ottavi di Champions League dal PSV.[59] Chiude infine al terzo posto in Ligue 1 e si qualifica per i preliminari di Champions League. A settembre 2005, dopo 4 sconfitte in 7 giornate di campionato e soprattutto dopo l'eliminazione all'ultimo turno preliminare di Champions League per mano del Betis di Siviglia, si dimette dall'incarico.[60][61]
Juventus
modificaDopo quasi un anno d'inattività, il 10 luglio 2006 torna alla Juventus accettando l'incarico di allenare la squadra bianconera nel momento più difficile della propria storia:[62][63] a seguito dello scandalo di Calciopoli, infatti, la formazione bianconera è stata retrocessa d'ufficio in Serie B con una forte penalizzazione in classifica.[64] Deschamps si ritrova alla guida di una squadra solo lontana parente di quella a cui aveva preso parte da giocatore, privata di molti uomini importanti, ceduti sia per esigenze di bilancio sia per non aver accettato di giocare nella serie cadetta; il tecnico francese decide pertanto di lanciare, a fianco dei pochi senatori rimasti, vari giovani del vivaio, tra cui la futura bandiera bianconera Claudio Marchisio.[65]
Dopo un avvio tra alti e bassi, a seguito dell'impatto con un ambiente molto diverso da quello solitamente frequentato dalla Vecchia Signora, la squadra inizia a risalire posizioni in classifica finché il 20 maggio 2007, con la goleada esterna sull'Arezzo (5-1), ottiene con tre giornate di anticipo la matematica vittoria del campionato e annessa promozione in Serie A.[66] Pur avendo riportato i bianconeri nell'élite del calcio italiano, come gli viene riconosciuto de facto dai tifosi juventini e dalla stampa specializzata, Deschamps non può fregiarsi de iure di questo trionfo, poiché appena cinque giorni dopo risolve a sorpresa il suo contratto con i torinesi, a causa di sopravvenuti dissidi con la dirigenza circa i piani futuri della società, che per le ultime due gare, ormai ininfluenti, viene affidata all'allenatore in seconda Giancarlo Corradini.[1]
Olympique Marsiglia
modificaIl 5 maggio 2009 l'Olympique Marsiglia annuncia Deschamps come successore di Eric Gerets alla guida del club.[67] Il 27 marzo 2010 guida l'OM alla vittoria della Coppa di Lega francese, battendo in finale il Bordeaux per 3-1: si tratta del primo successo marsigliese nella manifestazione, nonché del primo trofeo dopo 17 anni di digiuno.[68] Il 5 maggio 2010, battendo 3-1 il Rennes, e in concomitanza con la sconfitta dell'Auxerre a Lione, l'OM si aggiudica il nono titolo della sua storia, a diciotto anni dal precedente.[69][70]
Il 28 luglio 2010 guida i marsigliesi alla vittoria della Supercoppa di Francia sconfiggendo per 5-4 ai rigori il Paris Saint-Germain.[71] Nel dicembre dello stesso anno viene eletto allenatore francese dell'anno dalla rivista France Football.[72][73]
Nazionale francese
modificaL'8 luglio 2012 viene nominato commissario tecnico della nazionale francese, ruolo in cui sostituisce Laurent Blanc, dimissionario dopo l'eliminazione della squadra ai quarti di finale del campionato d'Europa 2012.[74] Deschamps riesce a qualificare i Bleus al campionato del mondo 2014 con qualche patema, solo ai play-off, e solo dopo aver rimontato l'Ucraina nella decisiva sfida di ritorno;[75] nella fase finale in Brasile, con una rosa molto giovane, la Francia arriva ai quarti di finale, dove si arrende alla Germania (0-1) poi vincitrice del torneo.[76]
Guida in seguito la nazionale al campionato d'Europa 2016 ospitato proprio dalla Francia, dove Deschamps riesce a portare i Bleus alla finale di Parigi dopo aver eliminato, tra gli altri, i tedeschi campioni del mondo in carica in semifinale;[77] seppur favoriti dai pronostici,[78] all'atto conclusivo i padroni di casa vengono sconfitti dal Portogallo ai tempi supplementari (0-1).[79]
Rimasto in sella alla nazionale, nel biennio seguente raggiunge, seppur con qualche difficoltà,[5] la qualificazione al campionato del mondo 2018.[80] Nella fase finale in Russia, dopo avere vinto il proprio gruppo davanti alla Danimarca e aver eliminato l'Argentina agli ottavi,[81] l'Uruguay ai quarti e il Belgio in semifinale, la Francia trionfa battendo per 4-2 la Croazia nella finale di Mosca, aggiudicandosi la Coppa del mondo per la seconda volta:[82] nell'occasione Deschamps entra nel ristretto gruppo di campioni del mondo sia sul campo che in panchina, dopo il tedesco Franz Beckenbauer e il brasiliano Mário Zagallo.[83] Nel corso della competizione Deschamps diventa inoltre il selezionatore con più panchine nella storia francese, superando il precedente record di Raymond Domenech in occasione della sfida contro gli argentini.[81][84] Al trionfo mondiale fanno seguito gli impegni nella UEFA Nations League 2018-2019, alla cui final four la Francia non riesce a qualificarsi.
Nelle qualificazioni al campionato d'Europa 2020, la Francia primeggia nel proprio girone[85][86] e, in occasione dell'ultima partita del gruppo, vinta contro l'Albania, Deschamps raggiunge quota 100 panchine da commissario tecnico dei Blues.[87] Malgrado i Bleus godano dei favori del pronostico, la fase finale del torneo, disputata nell'estate del 2021, si chiude per i francesi già agli ottavi di finale, a causa dell'inaspettata eliminazione ai tiri di rigore contro la Svizzera.[88]
Nei mesi seguenti la Francia di Deschamps si riscatta nella final four della UEFA Nations League 2020-2021, superando il Belgio in semifinale e la Spagna nella finale di Milano, conquistando così per la prima volta il trofeo.[89] Nel dicembre 2022 guida i transalpini al campionato del mondo 2022 svoltosi in Qatar, dove raggiunge per la seconda volta consecutiva la finale, persa però ai tiri di rigore contro l'Argentina.[90]
Successivamente al mondiale qatariota, la Francia di Deschamps ottiene la qualificazione al campionato d'Europa 2024:[91] nella fase finale in Germania i Bleus, pur senza brillare particolarmente[92][93][94] – e anzi, venendo fatti oggetto di numerose critiche per la loro proposta di gioco[95] –, comunque si spingono fino in semifinale, dove la loro avventura termina contro la futura vincitrice dell'edizione, la Spagna, che s'impone per 2-1.[96]
Statistiche
modificaPresenze e reti nei club
modificaStatistiche al termine della carriera da calciatore.
Stagione | Squadra | Campionato | Coppe nazionali | Coppe continentali | Altre coppe | Totale | |||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Pres | Reti | ||
1985-1986 | Nantes | D1 | 7 | 0 | CF | 0 | 0 | CU | 1 | 0 | - | - | - | 8 | 0 |
1986-1987 | D1 | 19 | 0 | CF | 1 | 0 | CU | 2 | 0 | - | - | - | 22 | 0 | |
1987-1988 | D1 | 30 | 2 | CF | 3 | 0 | - | - | - | - | - | - | 33 | 2 | |
1988-1989 | D1 | 36 | 1 | CF | 5 | 0 | - | - | - | - | - | - | 41 | 1 | |
lug.-nov. 1989 | D1 | 19 | 1 | CF | 0 | 0 | - | - | - | - | - | - | 19 | 1 | |
Totale Nantes | 111 | 4 | 9 | 0 | 3 | 0 | - | - | 123 | 4 | |||||
nov. 1989-1990 | Olympique Marsiglia | D1 | 17 | 1 | CF | 5 | 3 | CC | 4 | 0 | - | - | - | 26 | 4 |
1990-1991 | Bordeaux | D1 | 29 | 3 | CF | 1 | 0 | CU | 4 | 0 | - | - | - | 34 | 3 |
1991-1992 | Olympique Marsiglia | D1 | 36 | 4 | CF | 4 | 0 | CC | 4 | 0 | - | - | - | 44 | 4 |
1992-1993 | D1 | 36 | 1 | CF | 3 | 0 | UCL | 11 | 0 | - | - | - | 50 | 1 | |
1993-1994 | D1 | 34 | 0 | CF | 4 | 0 | - | - | - | - | - | - | 38 | 0 | |
Totale Olympique Marsiglia | 123 | 6 | 16 | 3 | 19 | 0 | - | - | 158 | 9 | |||||
1994-1995 | Juventus | A | 14 | 1 | CI | 3 | 0 | CU | 6 | 0 | - | - | - | 23 | 1 |
1995-1996 | A | 30 | 2 | CI | 1 | 0 | UCL | 8 | 0 | SI | 1 | 0 | 40 | 2 | |
1996-1997 | A | 26 | 1 | CI | 3 | 0 | UCL | 10 | 0 | SU+CInt | 1+1 | 0 | 41 | 1 | |
1997-1998 | A | 25 | 0 | CI | 0 | 0 | UCL | 8 | 0 | SI | 1 | 0 | 34 | 0 | |
1998-1999 | A | 29 | 0 | CI | 1 | 0 | UCL | 9 | 0 | SI | 1 | 0 | 40 | 0 | |
Totale Juventus | 124 | 4 | 8 | 0 | 41 | 0 | 5 | 0 | 178 | 4 | |||||
1999-2000 | Chelsea | PL | 27 | 0 | FACup+CdL | 6+0 | 0 | UCL | 14[97] | 1 | - | - | - | 47 | 1 |
2000-2001 | Valencia | PD | 13 | 0 | CR | 1 | 0 | UCL | 7[97] | 0 | - | - | - | 21 | 0 |
Totale carriera | 427 | 17 | 41 | 3 | 88 | 1 | 5 | 0 | 561 | 21 |
Cronologia presenze e reti in nazionale
modificaStatistiche da allenatore
modificaClub
modificaStatistiche aggiornate al 30 giugno 2012. In grassetto le competizioni vinte.
Stagione | Squadra | Campionato | Coppe nazionali | Coppe continentali | Altre coppe | Totale | Vittorie % | Piazzamento | |||||||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Comp | G | V | N | P | Comp | G | V | N | P | Comp | G | V | N | P | Comp | G | V | N | P | G | V | N | P | % | |||
2001-2002 | Monaco | D1 | 34 | 9 | 12 | 13 | CF+CdL | 4+3 | 3+2 | 1+0 | 0+1 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 41 | 14 | 13 | 14 | 34,15 | 15º |
2002-2003 | L1 | 38 | 19 | 10 | 9 | CF+CdL | 1+5 | 0+5 | 0+0 | 1+0 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 44 | 24 | 10 | 10 | 54,55 | 2º | |
2003-2004 | L1 | 38 | 21 | 12 | 5 | CF+CdL | 4+1 | 2+0 | 1+0 | 1+1 | UCL | 13 | 6 | 3 | 4 | - | - | - | - | - | 56 | 29 | 15 | 11 | 51,79 | 3º | |
2004-2005 | L1 | 38 | 15 | 18 | 5 | CF+CdL | 5+4 | 4+3 | 0+0 | 1+1 | UCL | 10 | 6 | 0 | 4 | - | - | - | - | - | 57 | 28 | 18 | 11 | 49,12 | 3º | |
ago.-set. 2005 | L1 | 7 | 3 | 1 | 3 | CF+CdL | - | - | - | - | UCL+CU | 2+1 | 0+1 | 1+0 | 1+0 | - | - | - | - | - | 10 | 4 | 2 | 4 | 40,00 | Dimis. | |
Totale Monaco | 155 | 67 | 53 | 35 | 27 | 19 | 2 | 6 | 26 | 13 | 4 | 9 | - | - | - | - | 208 | 99 | 58 | 50 | 47,60 | ||||||
2006-mag. 2007 | Juventus | B | 40 | 28 | 10 | 2 | CI | 3 | 2 | 1 | 0 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 43 | 30 | 11 | 2 | 69,77 | Dimis. |
2009-2010 | Olympique Marsiglia | L1 | 38 | 23 | 9 | 6 | CF+CdL | 2+4 | 1+4 | 0+0 | 1+0 | UCL+UEL | 6+4 | 2+2 | 1+1 | 3+1 | - | - | - | - | - | 54 | 32 | 11 | 11 | 59,26 | 1º |
2010-2011 | L1 | 38 | 18 | 14 | 6 | CF+CdL | 1+4 | 0+4 | 0+0 | 1+0 | UCL | 8 | 4 | 1 | 3 | SF | 1 | 0 | 1 | 0 | 52 | 26 | 16 | 10 | 50,00 | 2º | |
2011-2012 | L1 | 38 | 12 | 12 | 14 | CF+CdL | 4+4 | 3+4 | 0+0 | 1+0 | UCL | 10 | 4 | 1 | 5 | SF | 1 | 1 | 0 | 0 | 57 | 24 | 13 | 20 | 42,11 | 10º | |
Totale Olympique Marsiglia | 114 | 53 | 35 | 26 | 19 | 16 | 0 | 3 | 28 | 12 | 4 | 12 | 2 | 1 | 1 | 0 | 163 | 82 | 41 | 41 | 50,31 | ||||||
Totale carriera | 309 | 148 | 98 | 63 | 49 | 37 | 3 | 9 | 54 | 25 | 8 | 21 | 2 | 1 | 1 | 0 | 414 | 211 | 110 | 93 | 50,97 |
Nazionale
modificaStatistiche aggiornate al 13 ottobre 2024.
Squadra | Naz | dall' | al | Record | |||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
G | V | N | P | GF | GS | DR | % Vittorie | ||||
Francia | 8 luglio 2012 | in carica | 163 | 104 | 33 | 26 | 332 | 137 | +195 | 63,80 |
Nazionale nel dettaglio
modificaStagione | Squadra | Campionato | Piazzamento | Andamento | Reti | ||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Giocate | Vittorie | Pareggi | Sconfitte | % Vittorie | GF | GS | DR | ||||||
2012 | Francia | Qual. Mondiale 2014 | 2º nel Gruppo I, qualificato dopo i play-off | 3 | 2 | 1 | 0 | 66,67 | 5 | 2 | +3 | ||
2013 | 5 | 3 | 1 | 1 | 60,00 | 10 | 4 | +6 | |||||
Nov. 2013 (play-off) | 2 | 1 | 0 | 1 | 50,00 | 3 | 2 | +1 | |||||
2014 | Mondiale 2014 | Quarti di finale | 5 | 3 | 1 | 1 | 60,00 | 10 | 3 | +7 | |||
2016 | Europeo 2016 | 2º | 7 | 5 | 1 | 1 | 71,43 | 13 | 5 | +8 | |||
2016 | Qual. Mondiale 2018 | 1º nel Gruppo A, qualificato | 4 | 3 | 1 | 0 | 75,00 | 7 | 2 | +5 | |||
2017 | 6 | 4 | 1 | 1 | 66,67 | 11 | 4 | +7 | |||||
2018 | Mondiale 2018 | Vincitore | 7 | 6 | 1 | 0 | 85,71 | 14 | 6 | +8 | |||
2018 | Nations League 2018-2019 | 2º nel Gruppo 1 | 4 | 2 | 1 | 1 | 50,00 | 4 | 4 | 0 | |||
2019 | Qual. Europeo 2020 | 1º nel Gruppo H, qualificato | 10 | 8 | 1 | 1 | 80,00 | 25 | 6 | +19 | |||
2020-2021 | Nations League 2020-2021 | Vincitore | 8 | 7 | 1 | 0 | 87,50 | 17 | 8 | +9 | |||
2021 | Qual. Mondiale 2022 | 1º nel Gruppo D, qualificato | 8 | 5 | 3 | 0 | 62,50 | 18 | 3 | +15 | |||
2021 | Europeo 2020 | Ottavi di finale | 4 | 1 | 3 | 0 | 25,00 | 7 | 6 | +1 | |||
2022 | Nations League 2022-2023 | 3º nel Gruppo 1 | 6 | 1 | 2 | 3 | 16,67 | 5 | 7 | -2 | |||
2022 | Mondiale 2022 | 2º | 7 | 5 | 1 | 1 | 71,43 | 16 | 8 | +8 | |||
2023 | Qual. Europeo 2024 | 1º nel Gruppo B, qualificato | 8 | 7 | 1 | 0 | 87,50 | 29 | 3 | +26 | |||
2024 | Europeo 2024 | Semifinale | 6 | 2 | 3 | 1 | 33,33 | 4 | 3 | +1 | |||
2024 | Nations League 2024-2025 | 4 | 3 | 0 | 1 | 75,00 | 9 | 5 | +4 | ||||
Dal 2012 | Amichevoli | 59 | 36 | 10 | 13 | 61,02 | 125 | 56 | +69 | ||||
Totale Francia | 163 | 104 | 33 | 26 | 63,80 | 332 | 137 | +195 |