Diocesi di Adriania

La diocesi di Adriania (in latino: Dioecesis Hadrianiensis in Hellesponto) è una sede soppressa del patriarcato di Costantinopoli e sede titolare della Chiesa cattolica.

Adriania
Sede vescovile titolare
Dioecesis Hadrianiensis in Hellesponto
Patriarcato di Costantinopoli
Sede titolare di Adriania
Mappa della diocesi civile di Asia (V secolo)
Vescovo titolaresede vacante
Istituita1933
StatoTurchia
Diocesi soppressa di Adriania
Suffraganea diCizico
Erettacirca V secolo
Soppressacirca XIII secolo
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

Storia modifica

Adriania, corrispondente alla città di Dursunbey (fino al 1918 Balat), nel distretto omonimo della provincia di Balıkesir in Turchia, è un'antica sede episcopale della provincia romana dell'Ellesponto nella diocesi civile di Asia. Faceva parte del patriarcato di Costantinopoli ed era suffraganea dell'arcidiocesi di Cizico.

La diocesi è documentata nelle Notitiae Episcopatuum del patriarcato di Costantinopoli fino al XII secolo.[1]

Diversi sono i vescovi noti di questa antica diocesi. Nel 434 il vescovo Proclo fu trasferito da Cizico al patriarcato di Costantinopoli; questo trasferimento suscitò le critiche di coloro che lo ritenevano contrario alle norme canoniche. Lo storico Socrate Scolastico, nella sua Historia ecclesiastica, difese la legittimità di quest'atto riportando una serie di precedenti, tra cui quello di Alessandro trasferito da Elenopoli di Bitinia a Adriania.[2] Tuttavia è incerta l'attribuzione della sede di destinazione di Alessandro; lo stesso Le Quien assegna il vescovo Alessandro sia a Adriania in Ellesponto[3] che a Adriani in Bitinia.

Davide prese parte al concilio di Calcedonia nel 451 e sottoscrisse nel 458 la lettera dei vescovi dell'Ellesponto all'imperatore Leone dopo la morte di Proterio di Alessandria.[4] Cirico, Staurazio e Sisinnio presero parte rispettivamente al concilio ecumenico del 680, al concilio in Trullo del 692 e al concilio di Nicea del 787.[5]

Alle prime otto sessioni del concilio di Costantinopoli dell'869-870 fu presente il vescovo Giorgio, che dovette morire durante il concilio; infatti alla 9º sessione (12 febbraio 870) la diocesi era rappresentata dal vescovo Nicola, il quale partecipò anche al concilio di Costantinopoli dell'879-880, che riabilitò il patriarca Fozio di Costantinopoli.

La sigillografia ha restituito i nomi dei vescovi Costantino, Giovanni, Metodio, Teofilatto e Leone.[6] L'ultimo vescovo conosciuto di Adriania fu Basilio, che prese parte ad un sinodo presieduto dal metropolita Nicola il 9 maggio 1216.

La diocesi scomparve, come molte altre diocesi del patriarcato, dopo l'occupazione ottomana dell'Anatolia. Tuttavia sopravvisse una sparuta comunità di cristiani; ancora a cavallo tra XIX e XX secolo è documentata a Balat una chiesa dedicata a San Demetrio, in seguito andata distrutta.

Dal 1933 Adriania è annoverata tra sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 21 novembre 1981. Il titolo finora è stato assegnato a quattro vescovi: Ferdinando Guercilena, vicario apostolico di Kengtung in Cina; Antonio Iannucci, vescovo ausiliare di Penne-Pescara; Costanzo Micci, vescovo ausiliare di Larino; Gennaro Maria Prata Vuolo, vescovo ausiliare di La Paz in Bolivia.

Cronotassi modifica

Vescovi greci modifica

  • Alessandro ? † (prima del 434)
  • Davide † (prima del 451 - dopo il 458)
  • Cirico † (menzionato nel 680)
  • Staurazio † (menzionato nel 692)
  • Sisinnio † (menzionato nel 787)
  • Giorgio † (? - novembre 869 / febbraio 870 deceduto)
  • Nicola † (novembre 869 / febbraio 870 - dopo l'879)
  • Giovanni † (circa IX-X secolo)[7]
  • Metodio † (seconda metà del X secolo)[8]
  • Costantino † (circa X-XI secolo)[9]
  • Teofilatto † (circa X-XI secolo)
  • Leone † (XI secolo)[10]
  • Basilio † (menzionato nel 1216)

Vescovi titolari modifica

Note modifica

  1. ^ Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Paris, 1981, indice p. 481, voce Adraneia.
  2. ^ Jean Darrouzès, Le traité des transferts. Édition critique et commentaire, in «Revue des études byzantines», 42 (1984), pp. 172 (nº 8), 189 e 192 (nº 8).
  3. ^ Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie, p. 95. L'autore riporta erroneamente la sede di Basilinopoli invece di quella di Elenopoli.
  4. ^ Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie, pp. 215-216.
  5. ^ Jean Darrouzès, Listes épiscopales du concile de Nicée (787), in Revue des études byzantines, 33 (1975), p. 32.
  6. ^ Catalogue of Byzantine Seals at Dumbarton Oaks and in the Fogg Museum of Art, vol. III, 1996, p. 88.
  7. ^ Ioannes, «Prosopographie der mittelbyzantinischen Zeit», edizione online, nº 22853.
  8. ^ Methodios, «Prosopographie der mittelbyzantinischen Zeit», edizione online, nº 25081.
  9. ^ Konstantinos, «Prosopographie der mittelbyzantinischen Zeit», edizione online, nº 23964.
  10. ^ Leo bishop of Adraneia, Online Catalogue of Byzantine Seals, Dumbarton Oaks Research Library and Collection.

Bibliografia modifica

Collegamenti esterni modifica

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