Diocesi di Belabitene
La diocesi di Belabitene (in latino: Dioecesis Belabitenensis) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.
Belabitene Sede vescovile titolare Dioecesis Belabitenensis Patriarcato di Antiochia | |
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Mappa della diocesi civile d'Oriente (V secolo) | |
Vescovo titolare | sede vacante |
Istituita | 1933 |
Stato | Turchia ? |
Diocesi soppressa di Belabitene | |
Suffraganea di | Amida |
Eretta | ? |
Soppressa | ? |
Dati dall'annuario pontificio | |
Sedi titolari cattoliche | |
Storia modifica
Belabitene, nei dintorni di Palu nell'odierna Turchia (?), è un'antica sede episcopale della provincia romana della Mesopotamia nella diocesi civile d'Oriente. Faceva parte del patriarcato di Antiochia ed era suffraganea dell'arcidiocesi di Amida, come attestato da una Notitia Episcopatuum del VI secolo.[1]
Unico vescovo conosciuto di questa sede, che non è menzionata da Le Quien nell'opera Oriens Christianus, è Cassisa, che fu presente al concilio di Costantinopoli del 536, convocato dal patriarca Mena, e dove furono condannati Severo di Antiochia, Antimo di Costantinopoli e altri oppositori della fede calcedonese. Cassisa è documentato unicamente nella lista delle presenze dell'ultima seduta, del 4 giugno 536, nella quale figura al 26º posto tra Ciriaco di Sofene e Ipazio di Efeso.[2]
Dal 1933 Belabitene è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 15 novembre 1966.
Cronotassi modifica
Vescovi residenti modifica
- Cassisa † (menzionato nel 536)
Vescovi titolari modifica
Note modifica
- ^ Echos d'Orient X, 1907, pp. 96 e 145.
- ^ (EL, LA) Collectio Sabbaitica contra acephalos et origeniastas destinata, edidit Eduardus Schwartz, «Acta Conciliorum Oecumenicorum» III, Berlino, 1940, p. 28, nº 26.
Collegamenti esterni modifica
- (EN) La sede titolare nel sito di www.catholic-hierarchy.org
- (EN) La sede titolare nel sito di www.gcatholic.org