Diocesi di Nuoro

diocesi della Chiesa cattolica in Italia

La diocesi di Nuoro (in latino: Dioecesis Nuorensis) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea dell'arcidiocesi di Cagliari appartenente alla regione ecclesiastica Sardegna. Nel 2021 contava 118.561 battezzati su 119.214 abitanti. È retta dal vescovo Antonio Mura.

Diocesi di Nuoro
Dioecesis Nuorensis
Chiesa latina
Suffraganea dell'arcidiocesi di Cagliari
Regione ecclesiasticaSardegna
 
Mappa della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
 
VescovoAntonio Mura
Vicario generaleGiuseppe Mattana
Provicario generaleGiovannino Puggioni
Vescovi emeritiPietro Meloni,
Mosè Marcia
Presbiteri78, di cui 70 secolari e 8 regolari
1.520 battezzati per presbitero
Religiosi8 uomini, 49 donne
Diaconi8 permanenti
 
Abitanti119.214
Battezzati118.561 (99,5% del totale)
StatoItalia
Superficie2.806 km²
Parrocchie46 (7 vicariati)
 
ErezioneXII secolo
Ritoromano
CattedraleSanta Maria della Neve
IndirizzoPiazza S. Maria della Neve 1, 08100 Nuoro, Italia
Sito webwww.diocesidinuoro.it
Dati dall'Annuario pontificio 2022 (ch · gc)
Chiesa cattolica in Italia
Interno della cattedrale.

Territorio modifica

La diocesi comprende le regioni tradizionali sarde del nuorese, della Barbagia di Ollolai e della Baronia, per un totale di 29 comuni, di cui 28 in provincia di Nuoro e uno in provincia di Sassari:[1]

Sede vescovile è la città di Nuoro, dove si trova la cattedrale di Santa Maria della Neve. A Galtellì e a Ottana si trovano le ex cattedrali dedicate rispettivamente a San Pietro e a San Nicola.

Il territorio si estende su 2.806 km² ed è suddiviso in 46 parrocchie, suddivise in 7 foranie: Nuoro, Bitti, Dorgali, Fonni, Gavoi, Orani e Siniscola.

Storia modifica

Con la nascita dei giudicati, anche la Chiesa si mosse per la riorganizzazione ecclesiastica della Sardegna. Forse all'epoca di papa Alessandro II (1061-1073), l'isola fu suddivisa in province ecclesiastiche corrispondenti ai giudicati.[2]

In Gallura è attestato per la prima volta un episcopatus gallurensis in una carta del 1095.[3] Anche il vescovo Villano, documentato nel 1114 e nel 1116, è menzionato come vescovo della Gallura senza indicazione specifica della sede episcopale.[4] Questo farebbe pensare che in origine, la Gallura aveva un'unica diocesi e solo in un secondo momento fu eretta anche la diocesi di Galtellì, per dismembramento dal territorio della diocesi gallurese, che assunse contestualmente il nome di diocesi di Civita.[5]

La diocesi di Galtellì è menzionata per la prima volta nel 1138, nella bolla Tunc apostolicae sedis di papa Innocenzo II, con la quale il pontefice sottometteva alla provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Pisa le due diocesi galluresi.[6] È dunque ipotizzabile che la diocesi di Galtellì sia stata eretta fra il 1116, quando la Gallura aveva ancora una sola diocesi, e il 1138, quando per la prima volta ne sono attestate due.[7]

La sottomissione a Pisa fu confermata dai papi successivi, in particolare nel 1146, nel 1157 e nel 1176.[8] Caduto il dominio pisano sulla Sardegna, la sede di Galtellì divenne dipendenza diretta della Santa Sede. Il primo vescovo noto di Galtellì è Bernardo, documentato nel 1138 e nel 1143; la cattedrale era dedicata a San Pietro apostolo.

La giurisdizione dei vescovi di Galtellì si estendeva sulle curatorie della Barbagia di Bitti, di Orfili, di Galtellì e di Posada. Comprendeva le parrocchie dei villaggi di Bibisse, Bitti, Dorgali, Duascodere, Dulicorra, Dure, Feronia, Filluri, Gadano, Galtellì, Golcone, Goltodolfe, Gorgolenero, Gorofai, Gurguray, Iloe, Irgoli (Ircule), Isarle (Gisalle), Locchoe, Lochele, Loculi, Lodè (Lodedè), Longe (Iloghe), Lula, Montanna, Muro, Nurule, Oliena, Onanì, Onifai, Orfillo, Orosei, Ossio, Panana, Posada, Resquion, San Giovanni di Ofillo, San Giovanni di Ossillili, Santa Lucia, Santa Maria di Lugula, Sancta Maria Magdalena, Siniscola, Soltenissa, Stellaria, Sulla, Tamarispa, Torpè e Torpè Ispertu.[9]

In forza della bolla Sacrosancta Romana Ecclesia di papa Alessandro VI dell'11 settembre 1495 la diocesi fu soppressa ed il suo territorio unito a quello dell'arcidiocesi di Cagliari: questa decisione fu causata dalle ristrettezze economiche e dall'esiguità della popolazione, decimata dalle pestilenze e dalle guerre giudicali. Quest'unione entrò in vigore l'anno successivo, con la morte del vescovo Giovanni Vincy.

Durante l'unione con Cagliari, vi furono dei tentativi per ripristinare la diocesi di Galtellì, ma non andarono in porto. Il ripristino della diocesi si attuò con il governo sabaudo.

Il 21 luglio 1779, in virtù della bolla Eam inter coeteras di papa Pio VI, la sede fu ristabilita con il nome di diocesi di Galtellì-Nuoro, come suffraganea dell'arcidiocesi di Cagliari e con residenza a Nuoro. Il territorio comprendeva, oltre quello dell'antica diocesi di Galtellì[10], la città di Nuoro ed i paesi di Orune che fino al 1502 faceva parte della diocesi di Castro, e Lollove, ricavati dalla diocesi di Alghero; Orgosolo, acquisita dall'arcidiocesi di Cagliari; e Fonni e Mamoiada, che erano appartenute all'arcidiocesi di Oristano.

Durante il XIX secolo la diocesi ha avuto una vita travagliata con un lungo periodo di sede vacante. Nel 1828 il vescovo Casabianca fu interdetto per aver dimostrato una condotta riprovevole. Allora la diocesi venne affidata a diversi amministratori apostolici: prima a Giovanni Maria Bua, arcivescovo di Oristano, poi ad Alessandro Domenico Varesini, arcivescovo di Sassari e infine a Emanuele Marongiu Nurra, arcivescovo di Cagliari. Questi ultimi due prelati dovettero però patire gravi discordie da parte del governo del Regno di Sardegna. Per le proteste contro la legislazione lesiva dei diritti della Chiesa furono condannati a pene detentive da scontarsi nei rispettivi episcopii e videro espropriate le rendite delle loro mense episcopali. La vacanza della sede si protrarrà fino al 1867.

Nonostante ciò, l'amministratore Giovanni Maria Bua eresse il seminario diocesano, costruì il nuovo palazzo episcopale e dette avvio alla costruzione di una nuova cattedrale, in sostituzione della precedente dedicata a Santa Maria Maggiore.

In seguito alla ricostituzione della provincia di Nuoro, il 27 gennaio 1928 la diocesi ha assunto il nome attuale in forza del decreto Antiquam Galtellinensem della Congregazione Concistoriale. Nel 2004 Galtellì è diventata una sede titolare.

Tra i vescovi più importanti del Novecento sono da segnalare Maurilio Fossati, vescovo dal 1924 al 1929, poi arcivescovo di Sassari e di Torino, e cardinale; e Giuseppe Cogoni, vescovo dal 1930 al 1939, a cui si deve la nascita del bollettino diocesano e l'istituzione dell'azione cattolica in tutte le parrocchie della diocesi.

Il 31 dicembre 1938, con decreto della Congregazione Concistoriale, le parrocchie di Orotelli, Ottana, Orani, Sarule e Oniferi passarono dalla diocesi di Alghero alla diocesi di Nuoro.

Nel 1983 e nel 1987 sono state proclamate beate da Giovanni Paolo II due giovani donne del nuorese, la suora trappista Maria Gabriella dell'Unità e Antonia Mesina, martire della purezza.

Dal 9 aprile 2020 la diocesi è unita in persona episcopi alla diocesi di Lanusei.

Cronotassi modifica

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Vescovi di Galtellì modifica

  • Bernardo † (prima del 1138 - dopo il 1143)
  • Giovanni † (menzionato nel 1173)
  • Magister[11] † (menzionato nel 1206)
  • Anonimo † (menzionato nel 1254)
  • Anonimo † (? - circa giugno 1263 deceduto)
  • Anonimo † (dopo giugno 1263 - ?)
  • Pompeiano † (menzionato nel 1273)
  • Anonimo † (menzionato nel 1302)
  • Nicola † (? - 1329 deceduto)
  • Gualtiero, O.P. † (19 giugno 1329 - ? deceduto)
  • Simone † (30 luglio 1333 - ? deceduto)
  • Antonio † (15 luglio 1345 - ? deceduto)
  • Arnaldo, O.Carm. † (11 luglio 1348 - ? deceduto)
  • Alberto † (10 marzo 1365 - ? deceduto)
  • Antonio Sabatini, O.Carm. † (28 gennaio 1376 - ? deceduto)
    • Antoine Pétri, O.Carm. † (28 marzo 1379 - ? deceduto) (obbedienza avignonese)
    • Guillaume Arnaud, O.F.M. † (26 gennaio 1386 - ?) (obbedienza avignonese)
  • Antonio Roceres † (1387 - 1394 deceduto)
  • Paolo, O.F.M. † (14 ottobre 1394 - ?)
  • Bertrando Flores † (19 settembre 1404 - 21 dicembre 1407 nominato arcivescovo di Oristano)
  • Gerardo † (27 agosto 1406 - ? deceduto)
  • Giovanni Miracapelli, O.P. † (11 dicembre 1419 - ? deceduto)
  • Giovanni Ferrer, O.F.M. † (10 luglio 1426 - 1428 deceduto)
  • Guglielmo da Morana, O.F.M. † (5 marzo 1428 - 1432 deceduto)
  • Sebastiano Abbate, O.P. † (6 marzo 1433 - ? deceduto)
  • Lorenzo Pujol, O.F.M. † (28 settembre 1451 - ? deceduto)
  • Giovanni Cicci, O.P. † (8 giugno 1457 - ? deceduto)
  • Giorgio Pinna † (4 maggio 1467 - ? deceduto)
  • Guglielmo Oller † (6 gennaio 1487 - ? deceduto)
  • Guglielmo Vidal † (26 giugno 1490 - ? deceduto)
  • Giovanni Vincy † (8 gennaio 1494 - 1496 deceduto)
    • Sede unita all'arcidiocesi di Cagliari (1496-1779)

Vescovi di Galtellì-Nuoro, poi Nuoro modifica

Statistiche modifica

La diocesi nel 2021 su una popolazione di 119.214 persone contava 118.561 battezzati, corrispondenti al 99,5% del totale.

anno popolazione presbiteri diaconi religiosi parrocchie
battezzati totale % numero secolari regolari battezzati per presbitero uomini donne
1950 102.000 102.000 100,0 68 60 8 1.500 10 110 34
1969 118.078 118.078 100,0 99 84 15 1.192 20 115 44
1980 127.091 126.991 100,1 94 85 9 1.352 18 166 47
1990 125.841 128.332 98,1 101 90 11 1.245 15 138 46
1999 124.676 125.231 99,6 87 79 8 1.433 5 9 122 46
2000 125.102 125.829 99,4 86 78 8 1.454 6 9 131 46
2001 124.990 125.665 99,5 93 82 11 1.343 6 12 128 46
2002 125.205 126.014 99,4 88 77 11 1.422 5 12 115 46
2003 124.485 125.178 99,4 90 76 14 1.383 5 14 122 46
2004 122.526 123.906 98,9 88 75 13 1.392 7 13 121 46
2010 122.447 124.708 98,1 94 81 13 1.302 8 14 111 46
2013 122.912 124.811 98,5 89 76 13 1.381 8 14 91 46
2016 122.045 123.789 98,6 85 73 12 1.435 8 12 66 46
2019 121.987 122.930 99,2 78 67 11 1.563 8 12 59 46
2021 118.561 119.214 99,5 78 70 8 1.520 8 8 49 46

Note modifica

  1. ^ Dal sito parrocchiemap.it.
  2. ^ Raimondo Turtas, Storia della Chiesa in Sardegna dalle origini al Duemila, Roma, 1999, pp. 182 e 186.
  3. ^ E. Guérard, Cartulaire de l'Abbaye de Saint-Victor de Marseille, Paris, 1857, II, p. 208, doc. 840.
  4. ^ P. Tola, Codex diplomaticus Sardiniae Archiviato il 24 settembre 2015 in Internet Archive., I, pp. 191-192.
  5. ^ G. Floris, Signoria, incastellamento e riorganizzazione..., p. 120.
  6. ^ R. Turtas, Storia della Chiesa in Sardegna..., pp. 179-185, 249; P. Tola, Codex diplomaticus... Archiviato il 24 settembre 2015 in Internet Archive., I, doc. XLIX, p. 212.
  7. ^ G. Floris, Signoria, incastellamento e riorganizzazione..., p. 123.
  8. ^ P. F. Kehr, Italia pontificia, vol. X, Zurigo 1975, pp. 382-384, nnº 42, 43 e 50.
  9. ^ Enciclopedia della Sardegna, IV, p. 381. Le decime della diocesi di Galtellì nel XIV secolo in: G. Floris, Signoria, incastellamento e riorganizzazione..., p. 313.
  10. ^ Erano 16 le parrocchie documentate nel 1694.
  11. ^ Mauro G. Sanna, Innocenzo III e la Sardegna, Cagliari, 2003, p. 159.
  12. ^ Dal 1828 al 1840 fu amministratore apostolico Giovanni Maria Bua, arcivescovo di Oristano.

Bibliografia modifica

Approfondimenti

Voci correlate modifica

Altri progetti modifica

Collegamenti esterni modifica

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