Diocesi di Prusa
Prusa Sede vescovile titolare Dioecesis Prusensis Patriarcato di Costantinopoli | |
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Mappa della diocesi civile del Ponto (V secolo) | |
Vescovo titolare | sede vacante |
Istituita | XVIII secolo |
Stato | Turchia |
Diocesi soppressa di Prusa | |
Suffraganea di | Nicomedia (sede metropolitana dal XIII secolo) |
Eretta | circa I secolo |
Soppressa | circa 1922 |
Dati dall'annuario pontificio | |
Sedi titolari cattoliche | |
La diocesi di Prusa (in latino: Dioecesis Prusensis) è una sede soppressa del patriarcato di Costantinopoli e una sede titolare della Chiesa cattolica.
StoriaModifica
Prusa, corrispondente alla città di Bursa nell'odierna Turchia, è un'antica sede vescovile della provincia romana di Bitinia nella diocesi civile del Ponto. Faceva parte del patriarcato di Costantinopoli ed era suffraganea dell'arcidiocesi di Nicomedia.
Le tradizioni agiografiche greche e latine riportano i nomi di due santi vescovi di Prusa, Alessandro e Patrizio, entrambi morti martiri; il primo è ricordano nel menologio greco alla data del 9 giugno; il secondo nel martirologio romano alla data del 28 aprile.
La sede è documentata in tutte le Notitiae Episcopatuum del patriarcato fino al XV secolo, inizialmente come suffraganea di Nicomedia e poi, nel XIII secolo, come sede metropolitana senza suffraganee.[1]
Il primo vescovo documentato dalle fonti storiche è Esichio, che fu tra i padri del primo concilio ecumenico celebrato a Nicea nel 325.[2] Segue il santo vescovo Timoteo, che secondo la tradizione cristiana avrebbe subito il martirio all'epoca dell'imperatore Flavio Claudio Giuliano (361-363)[3] e che è ricordato nel martirologio romano alla data del 10 giugno. Eustazio e Pietro parteciparono ai concili ecumenici di Costantinopoli nel 381 e di Efeso nel 431.
Stefano sottoscrisse il decreto sinodale di Gennadio I di Costantinopoli contro i simoniaci nel 458/459 circa.[4] Teoctisto e Policronio parteciparono ai concili ecumenici rispettivamente nel 553[5] e nel 680. Teodoro assistette al secondo concilio di Nicea nel 787.[6] Niceta partecipò al concilio di Costantinopoli dell'879-880 che riabilitò il patriarca Fozio.[7] La sigillografia ha restituito i nomi di diversi vescovi di Prusa, vissuti fra X e XII secolo.
Nel XIII secolo la diocesi venne elevata al rango di sede metropolitana, attestata per la prima volta nel 1232.[8] Nonostante l'occupazione ottomana della Bitinia, sopravvisse una numerosa comunità cristiana, non solo di rito bizantino, ma anche di altri riti, soprattutto quello armeno.[9] La metropolia di Bursa era ancora attiva all'inizio del Novecento, con giurisdizione su circa 6.000 fedeli greco-ortodossi. La comunità scomparve in seguito alla guerra greco-turca e agli accordi del trattato di Losanna del 1923 che impose obbligatoriamente lo scambio delle popolazioni tra Grecia e Turchia.[10]
Dal XVIII secolo Prusa è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 26 febbraio 1976. L'ultimo titolare è stato Gregorio Elias Olazar Muruaga, vescovo coadiutore e poi vicario apostolico di San Gabriel de la Dolorosa del Marañón in Perù, denominato nel 1960 vicariato apostolico di Yurimaguas.
CronotassiModifica
Vescovi greciModifica
- Sant'Alessandro †[11]
- San Patrizio †
- Esichio † (menzionato nel 325)
- San Timoteo † (circa 361/363)
- Eustazio † (menzionato nel 381)
- Pietro † (menzionato nel 431)
- Stefano † (menzionato nel 458/459 circa)
- Teoctisto † (menzionato nel 553)
- Policronio † (menzionato nel 680)
- Teodoro † (menzionato nel 787)
- Niceta † (menzionato nell'879)
- Cosma † (X-XI secolo)[12]
- Stefano † (X-XI secolo)[13]
- Sisinnio † (XI secolo)[14]
- Massimo † (seconda metà del XII secolo)[15]
- Leonzio † (menzionato nel 1232)[16]
Vescovi titolariModifica
- Benjamin Petre, O.S.B. † (23 giugno 1721 - 22 dicembre 1758 deceduto)
- Michał Roman Sierakowski † (28 settembre 1778 - prima del 24 luglio 1802 deceduto)
- Melchior-Marie-Joseph de Marion-Brésillac, M.E.P. † (6 maggio 1845 - 25 giugno 1859 deceduto)
- Paweł Rzewski † (16 marzo 1863 - 23 ottobre 1892 deceduto)
- Jacobus Cornelis Meeuwissen, C.SS.R. † (3 marzo 1907 - 29 giugno 1916 deceduto)
- José Marcos Semeria † (9 giugno 1922 - 11 ottobre 1934 deceduto)
- Gregorio Elias Olazar Muruaga, C.P. † (11 dicembre 1952 - 26 febbraio 1976 deceduto)
NoteModifica
- ^ Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Paris, 1981, indice p. 510, voce Prousa.
- ^ Heinrich Gelzer, Patrum Nicaenorum nomina, Leipzig, 1898, p. LXIV, nº 197 (Esychios Prouses). Le Quien confonde Esichio di Prusa con Giorgio di Prusiade.
- ^ In realtà, sotto l'imperatore Giuliano non vi furono martiri di cristiani, in quanto l'imperatore sapeva bene che dare nuovi martiri alla fede cristiana l'avrebbe aiutata (Claudio Moreschini, Filosofia e letteratura in Gregorio di Nazianzo, Vita e Pensiero, 1997, pp. 186-190).
- ^ Giovanni Domenico Mansi, Sacrorum Conciliorum nova et amplissima collectio, vol. VII, col. 917-918 C.
- ^ Concilium universale Constantinopolitanum sub Iustiniano habitum, edidit Johannes Straub, volumen primum, «Acta Conciliorum Oecumenicorum» vol. IV/1, Berolini, 1971, p. 227, nº 81.
- ^ Jean Darrouzès, Listes épiscopales du concile de Nicée (787), in Revue des études byzantines 33 (1975), p. 36.
- ^ Niketas, «Prosopographie der mittelbyzantinischen Zeit», edizione online, nº 25710.
- ^ Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae…, p. 164.
- ^ Ancora agli inizi del Novecento Bursa era sede di una diocesi della Chiesa apostolica armena e di una della Chiesa armeno-cattolica.
- ^ Kiminas, The ecumenical patriarchate…, p. 82.
- ^ v. 18 Alexandre, in «Dictionnaire d'Histoire et de Géographie ecclésiastiques», vol. II, col. 180.
- ^ Gustave Léon Schlumberger, Sigillographie de l'empire byzantin, 1884, pp. 250-251.
- ^ Stephanos, «Prosopographie der mittelbyzantinischen Zeit», edizione online, nº 27335.
- ^ Sisinnios, bishop of Prousa, «Prosopography of the Byzantine World».
- ^ Maximos, bishop of Proussa, «Prosopography of the Byzantine World».
- ^ F. Miklosich - J. Muller, Acta et diplomata graeca medii aevi sacra et profana, tomo III, Vienna 1865, p. 65. Vitalien Laurent, Les regestes des actes du patriarcat de Constantinople, vol. I/4, Paris, 1971, pp. 71-72, nº 1261.
BibliografiaModifica
- (LA) Michel Le Quien, Oriens christianus in quatuor Patriarchatus digestus, Parigi, 1740, Tomo I, coll. 615-620
- (LA) Pius Bonifacius Gams, Series episcoporum Ecclesiae Catholicae, Graz, 1957, p. 443
- (EN) Siméon Vailhé, Brusa, Catholic Encyclopedia, vol. III, New York, 1908
- (EN) Demetrius Kiminas, The ecumenical patriarchate. A history of its metropolitanates with annotated hierarch catalogs, 2009, pp. 81-82
- (LA) Konrad Eubel, Hierarchia Catholica Medii Aevi, vol. 5, p. 324; vol. 6, p. 348
Voci correlateModifica
Collegamenti esterniModifica
- (EN) La sede titolare su Catholic Hierarchy
- (EN) La sede titolare su Gcatholic