Diocesi di Teveste

La diocesi di Teveste (in latino Dioecesis Thevestina (seu Tebastensis seu Tebestana)) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Teveste
Sede vescovile titolare
Dioecesis Thevestina
Chiesa latina
Sede titolare di Teveste
Porta di Caracalla a Theveste
Vescovo titolareJohn Anthony Dooher
IstituitaXVIII secolo
StatoAlgeria
Diocesi soppressa di Teveste
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche

Storia modifica

Teveste, corrispondente all'odierna città di Tébessa in Algeria, è un'antica sede episcopale della provincia romana di Numidia.

Nel Martirologio Romano alla data del 5 dicembre è ricordata la martire santa Crispina, che fu uccisa nel 304:

«A Tebessa in Numidia, nell'odierna Algeria, passione di santa Crispina di Tagora, madre di famiglia, che, al tempo di Diocleziano e Massimiano, fu decapitata per ordine del proconsole Anulino per essersi rifiutata di sacrificare agli idoli.»

Lo stesso martirologio ricorda, alla data del 12 marzo, il soldato martire san Massimiliano che, «rifiutatosi di prestare il giuramento militare, fu giustiziato con la spada».

Tra i numerosi edifici cristiani riportati alla luce negli scavi archeologici v'è una grande basilica cristiana dedicata proprio alla martire Crispina, con annesso un battistero, costruita a partire dal IV secolo ed ultimata in epoca bizantina (VI secolo).

Sono diversi i vescovi noti di questa antica diocesi africana. Il primo è Leucio, che prese parte al concilio di Cartagine convocato il 1º settembre 256 da san Cipriano per discutere della questione relativa alla validità del battesimo amministrato dagli eretici, e figura al 31º posto nelle Sententiae episcoporum.[1] Romolo partecipò ad un altro concilio cartaginese, presieduto da Grato di Cartagine nel 345/348.[2] Alla conferenza di Cartagine del 411, che vide riuniti assieme i vescovi cattolici e donatisti dell'Africa romana, presero parte il cattolico Urbico e il donatista Perseveranzio; questi era presente anche al concilio di Cabarsussi, tenuto nel 393 dai massimianisti, setta dissidente dei donatisti.[3] Il nome di Felice figura al 75º posto nella lista dei vescovi della Numidia convocati a Cartagine dal re vandalo Unerico nel 484; Felice, come tutti gli altri vescovi cattolici africani, fu condannato all'esilio.[4]

Gli scavi archeologici hanno restituito i nomi di altri due vescovi. Nella grande basilica è stata scoperta, in ottimo stato di conservazione, la sepoltura del vescovo Palladio con il suo epitaffio, dal quale si evince che visse 52 anni di cui 12 di episcopato. Secondo Jaubert, questo Palladio sarebbe in realtà l'omonimo vescovo di Idicra, vissuto alla fine del V secolo, esiliato a Teveste nel 484 e ivi deceduto. Secondo Mandouze invece, l'epitaffio di Palladio sarebbe datato al VI secolo.[5] Nei pressi di Tébessa sono state scoperte due iscrizioni, di cui una datata 9 gennaio 550, con il nome del vescovo Faustino, che Jaubert e Mandouze, contrariamente a Mesnage, attribuiscono con certezza a Teveste.[6]

Dal XVIII secolo Teveste è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; dal 12 ottobre 2006 il vescovo titolare è John Anthony Dooher, già vescovo ausiliare di Boston.

Cronotassi modifica

Vescovi residenti modifica

  • Leucio † (menzionato nel 256)
  • Romolo † (menzionato nel 345/348)
  • Urbico † (menzionato nel 411)
  • Palladio †
  • Felice † (menzionato nel 484)
  • Faustino † (epoca bizantina)

Vescovi titolari modifica

Note modifica

  1. ^ (LA) S. Thasci Caecili Cypriani opera omnia, Recensuit et commentario critico instruxit Guilelmus Hartel, Corpus scriptorum ecclesiasticorum latinorum (CSEL), volumen III, pars I (Praefatio et Libelli), Vindobonae, 1868, p. 448. (FR) Toulotte, Géographie de l'Afrique chrétienne. Numidie, p. 297.
  2. ^ Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, p. 1000, Romulus 1. Per la datazione di questo concilio: Concilia Africae, ed. Munier, pp. 3-10. Anche: Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, p. 1318.
  3. ^ Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, p. 1234, Urbicus; p. 855, Perseverantius.
  4. ^ Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, p. 440, Felix 88.
  5. ^ Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, p. 811, Palladius 5.
  6. ^ Mandouze, Prosopographie de l'Afrique chrétienne, p. 389, Faustinus 14.
  7. ^ L'Annuario Pontificio 1840 (p. 183) e quelli seguenti lo indicano titolare di Sebaste dal 1818. Inoltre, secondo quanto riportato in Arcidiocesi di Fuzhou, muore il 30 dicembre 1849.
  8. ^ AAS 12 (1920), p. 590. Si tratta probabilmente di un errore della Curia romana.

Bibliografia modifica

Collegamenti esterni modifica

  Portale Diocesi: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di diocesi