Dionigi il Piccolo
Dionigi il Piccolo (in latino: Dionysius Exiguus; V secolo – VI secolo) è stato un monaco cristiano scita, che visse a Roma tra la fine del V e l'inizio del VI secolo[1]. Volle essere chiamato "il Piccolo" in segno di umiltà verso san Dionigi l'Areopagita e san Dionigi di Alessandria[2].

È famoso per avere calcolato la data di nascita di Gesù, collocandola nell'anno 753 dalla fondazione di Roma, e per avere introdotto l'uso di contare gli anni a partire da tale data (anno Domini). Il sistema cronologico da lui elaborato risulta essere, congiuntamente al calendario gregoriano (dall'anno 1582) di gran lunga quello di più ampio utilizzo sulla Terra. Dionigi è stato anche il fondatore della cronologia storica generale.
Oggi, tuttavia, la maggioranza degli studiosi ritiene che la data di Nascita di Gesù vada collocata, in base all'interpretazione dei vangeli, tra il 7 e il 4 a.C., quindi alcuni anni prima della data calcolata da Dionigi.
Biografia Modifica
Nato nella provincia della Scizia minore (l'attuale Dobrugia), a partire dal 500 circa Dionigi visse a Roma, dove divenne un dotto membro della Curia e tradusse dal greco in latino 401 canoni ecclesiastici, compresi i Canoni apostolici; i decreti dei concili di Nicea, Costantinopoli, Calcedonia e Sardica; e una raccolta delle decretali dei papi da Siricio a Anastasio II. La sua raccolta, conosciuta come Collezione Dionisiana è indubbiamente, assieme ai Canoni degli Apostoli, la più importante del suo tempo.[3] Venne inoltrata a Carlo Magno da Papa Adriano e confluì nella Collezione Dionisio-Adriana. La dieta di Aquisgrana dell'802 dichiarò la Collectio Dionysio-Hadriana codice generale ufficiale della Chiesa dei Franchi, attribuendogli sostanzialmente valore universale.[3]
Uomo assai dotto, soprattutto nella Sacra Scrittura, nella matematica e nel greco, fu autore di un trattato di matematica elementare e tradusse dal greco al latino le vite di san Pacomio[4] e di altri santi e il Περί κατασκευῆς ἀνθρώπου di Gregorio di Nissa.[5]
Il calcolo della Pasqua Modifica
Intorno al 525, Dionigi il Piccolo ricevette dal cancelliere di Papa Giovanni I l'incarico di elaborare un metodo matematico per prevedere la data della Pasqua in base alla regola adottata dal Concilio di Nicea. Come prima di lui Vittorio d'Aquitania (verso il 450 d.C.), anche Dionigi comprese che nel calendario giuliano, che vigeva all'epoca, le date della Pasqua si ripetono ciclicamente ogni 532 anni, e compilò una tabella che conteneva l'elenco delle date lungo tutta la durata di tale ciclo. Le tabelle di Vittorio e di Dionigi differivano fra loro per una diversa scelta dell'epoca del calendario: la passione di Gesù per Vittorio, la sua incarnazione per Dionigi.
Il lavoro di Dionigi il Piccolo e quello antecedente di Vittorio di Aquitania risolsero la secolare controversia fra cristiani occidentali e orientali sulla data della Pasqua, ma sostanzialmente consistettero nell'acquisizione anche in occidente dell'utilizzo del ciclo lunare metonico di 19 anni: la primissima versione fu scoperta da Anatolio di Laodicea (verso l'anno 260),[6] la definitiva versione, essendo una variante vicina del ciclo lunare di 19 anni di Teofilo, fu introdotta da Anniano di Alessandria (verso l’anno 412) e adottata da Cirillo di Alessandria (verso l’anno 425),[7] ma avrebbe raggiunto la parte latina d'Europa più di un secolo dopo che Dionigi il Piccolo l'aveva introdotta a Roma. Il ciclo pasquale di 532 anni (numero multiplo del ciclo metonico e del ciclo solare) fu scoperto da Anniano (verso l'anno 412),[8] ma avrebbe raggiunto la parte latina dell'Europa grazie a Beda il Venerabile (verso l'anno 725).
La tabella di Dionigi venne adottata ufficialmente e fu usata dalla Chiesa cattolica fino alla riforma gregoriana del calendario nel 1582, mentre quella ortodossa, che non ha aderito alla riforma, la usa tuttora. La tabella di Vittorio di Aquitania continuò ad essere utilizzata in Francia e in Inghilterra fino all'VIII secolo.[9]
Il calcolo della data di nascita di Gesù Modifica
Nel compilare la sua tabella delle date di Pasqua, Dionigi scelse di numerare gli anni secondo un criterio del tutto nuovo: all'epoca si usava contare gli anni a partire dalla fondazione di Roma oppure dall'inizio del regno di Diocleziano, o ancora dal principio dei tempi, calcolato secondo le età convenzionali dei patriarchi biblici; Dionigi invece li contò ab Incarnatione Domini nostri Iesu Christi, cioè "dall'Incarnazione del nostro Signore Gesù Cristo"[10]. La data di nascita di Gesù era stata da lui stesso determinata con un calcolo basato sui Vangeli e sui documenti storici che aveva a disposizione.
Propriamente, secondo la dottrina cristiana, il momento dell'Incarnazione di Gesù è quello del suo concepimento e non della sua nascita; poiché Gesù, secondo la tradizione, nacque il 25 dicembre, se l'anno 1 viene fatto cominciare con la data di nascita di Cristo, allora concepimento e nascita avvennero in due anni diversi (il concepimento si celebra nella festa dell'Annunciazione il 25 marzo, esattamente nove mesi prima del Natale, e quindi nell'anno -1, ossia 1 avanti Cristo, dal momento che in questo computo non esiste l'anno zero, come discusso in seguito). Soltanto se l'anno 1 viene fatto iniziare con l'incarnazione, al 25 marzo, Annunciazione e Natale come avvenimenti storici si produssero nello stesso anno. A complicare le cose, il nostro calendario pone l'inizio dell'anno al primo gennaio, per cui sia il concepimento che la nascita di Cristo (secondo Dionigi) avvennero nell'anno 1 avanti Cristo.
L'anno zero e la morte di Erode Modifica
Una peculiarità di questa numerazione è che non esiste l'anno zero: Dionigi infatti non conosceva lo zero (la parola latina nulla nella terza colonna della sua tabella di Pasqua non significa "zero"); nell'Europa medioevale, lo zero venne introdotto non prima del secondo millennio dell'era cristiana. Egli stabilì quindi che l'anno immediatamente precedente all'1 (cioè l'anno nel quale era nato Gesù secondo il suo calcolo) fosse l'1 a.C.
Attualmente, però, la maggior parte degli storici ritiene che Dionigi abbia sbagliato il suo calcolo di alcuni anni. La data comunemente accettata per la morte di Erode il Grande, sotto il cui regno nacque Gesù, è infatti il 4 a.C. corrispondente all'anno 749 dalla fondazione di Roma: Gesù quindi non può essere nato dopo quella data. Non è avvalorata dagli storici l'ipotesi che Erode fosse morto nel 3 d.C., mentre nel 4 a.C. avrebbe soltanto associato a sé i propri figli nel regno: in questo caso il calcolo di Dionigi risulterebbe esatto.
Fortuna della cronologia di Dionigi Modifica
La numerazione di Dionigi si diffuse in tutto il mondo cristiano, inizialmente in Italia, nelle tavole di cicli pasquali e nelle cronache. Intorno al VII secolo passò ai documenti pubblici e privati[1], sostenuta da chierici come Beda il Venerabile. Già nell'VIII secolo la si trova negli atti dei sovrani franchi e inglesi, mentre nel X secolo è conosciuta in tutta l'Europa occidentale, imponendosi a misura della diffusione della cultura. L'uso di contare in base all'anno Domini anche gli anni prima di Cristo fu adottato solo nel corso del XVIII secolo[1].
Note Modifica
- ^ a b c Geraci e Marcone 2004.
- ^ Sergio De Benedetti, Vita di Dionigi il Piccolo (grande) uomo dell'antichità, in Libero, 24 marzo 2016.
- ^ a b Adriana Campitelli, Europeenses - Presupposti storici e genesi del diritto comune, Bari, Cacucci Editore, 2008, pp. 54-55, ISBN 9788884226457.
- ^ Vita S. Pachomii abbatis, a cura di H. van Cranenburgh, in H. van Cranenburgh, La vie latine de Saint Pachóme traduite du grec par Denys le Petit, Bruxelles, 1969, pp. 77-232.
- ^ (EN) Joan M. Petersen, Did Gregory the Great know Greek?, in Derek Baker (a cura di), The Orthodox Churches and the West, Studies in Church History, n. 13, Oxford, 1976, pp. 121–134.
- ^ Declercq 2000, pp. 65-66.
- ^ Mosshammer 2008, pp. 198-203.
- ^ Zuidhoek 2019, p. 67.
- ^ Venne utilizzata da Beda il Venerabile in Inghilterra e da ultimo da Abbone di Fleury in Francia. Cfr. (FR) Charles Denis, Augustin Bonnetty e R. P. Laberthonnière, Annales de philosophie chrétienne, vol. 6, Paris, 1862, p. 134. Ospitato su Google Livres.
- ^ Il sistema di Dionigi rinnovava la computazione degli anni solo per gli accadimenti successivi alla nascita di Gesù, mentre per quelli precedenti manteneva il computo a partire dalla creazione del mondo (Geraci e Marcone 2004, nella sezione Fonti).
Bibliografia Modifica
- (EN) Georges Declercq, Anno Domini (The Origins of the Christian Era), Turnhout, Brepols, 2000, ISBN 9782503510507.
- Giovanni Geraci e Arnaldo Marcone, Storia romana, Firenze, Le Monnier Università, 2004, ISBN 88-00-86082-6.
- (EN) Alden A. Mosshammer, The Easter Computus and the Origins of the Christian Era, Oxford, 2008, ISBN 9780199543120.
- (EN) Jan Zuidhoek, Reconstructing Metonic 19-year Lunar Cycles (on the basis of NASA's Six Millennium Catalog of Phases of the Moon, Zwolle, 2019, ISBN 9789090324678.
Voci correlate Modifica
Altri progetti Modifica
- Wikisource contiene una pagina in lingua latina dedicata a Dionigi il Piccolo
Collegamenti esterni Modifica
- Dionigi il Piccolo, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Guido Bonolis, DIONIGI il Piccolo, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1931.
- Dionigi il Pìccolo, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Dionigi il Piccolo, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Hubert Mordek, DIONIGI il Piccolo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 40, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1991.
- Opere di Dionigi il Piccolo / Dionigi il Piccolo (altra versione) / Dionigi il Piccolo (altra versione) / Dionigi il Piccolo (altra versione) / Dionigi il Piccolo (altra versione) / Dionigi il Piccolo (altra versione), su openMLOL, Horizons Unlimited srl.
- (EN) Dionigi il Piccolo, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
- Cinque cicli lunari metonici di 19 anni
- Tabella pasquale di Dionigi il Piccolo
Controllo di autorità | VIAF (EN) 249536247 · ISNI (EN) 0000 0004 5555 7922 · SBN UBOV121938 · BAV 495/25291 · CERL cnp00994210 · LCCN (EN) no93008668 · GND (DE) 118679724 · BNE (ES) XX936988 (data) · BNF (FR) cb11929838b (data) · J9U (EN, HE) 987007281815205171 · WorldCat Identities (EN) viaf-233493526 |
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