Discussione:Analisi biografica a orientamento filosofico

Ultimo commento: 2 anni fa, lasciato da InternetArchiveBot in merito all'argomento Collegamenti esterni interrotti

Dubbio enciclopedicità modifica

Mi sorgono diversi dubbi su questa voce, che a prima lettura pare essere una RO.

Innanzitutto non si capisce come un metodo filosofico possa essere terapeutico o in che senso lo possa essere; dire "è una terapia dell’esistenza, perché al servizio della vita di cui si prende cura", non ha alcun senso. Se il senso fosse quello di cura della "psiche", bene, ma in Italia gli unici autorizzati a farlo sono Psicologi, Psicoterapeuti/Psicanalisti e Psichiatri. In sintesi, un "filosofo", almeno in Italia - non essendo un professionista sanitario - non può fare alcuna terapia, se non come esercizio abusivo della professione.

Su alcuni punti, poi, sembra trattasi di consulenza filosofica, ma onestamente sembra un frullato di tante cose (psicoterapia corporea, psicologia esistenziale, filosofia, psicosomatica, psicologia clinica) e alla fin fine di niente.

Si avvicina molto allo stile delle pagine che riguardano le terapie alternative, poco utili e spesso dannose. Ma in questo caso, anche non enciclopediche / RO. --Dapifer Ψ 19:16, 18 set 2019 (CEST)Rispondi

P.S. Noto adesso che in passato è già stata cancellata, chiedo conferma a [@ Ignisdelavega] e [@ Ruthven]. --Dapifer Ψ 19:18, 18 set 2019 (CEST)Rispondi
a mio avviso può tranquillamente andare in cancellazione --ignis scrivimi qui 20:06, 18 set 2019 (CEST)Rispondi
[@ Dapifer] In passato la voce è stata cancellata per copyviol. Ora vi è un'autorizzazione per il testo. Guarda il sito da dove proviene (il template in alto) per farti un'idea. In teoria, il testo dovrebbe provenire da un libro/pubblicazione. --Ruthven (msg) 16:32, 19 set 2019 (CEST)Rispondi

Ma l'analisi biografica a orientamento filosofico è un qualcosa d'innovativo e di rilevante, o ad esempio un altro nome per chiamare qualcosa di già esistente o solo poco diverso? --Mezze stagioni (msg) 01:49, 23 mag 2020 (CEST)Rispondi

Analisi biografica a orientamento filosofico. Terapia dell'esistenza modifica

Il presente commento risponde alla domanda dell'utente Mezze Stagioni: "L'analisi biografica a orientamento filosofico è un qualcosa d'innovativo e di rilevante, o ad esempio un altro nome per chiamare qualcosa di già esistente o solo poco diverso?". I contenuti che seguono vanno intesi esattamente come replica alle ulteriori osservazioni del suddetto utente, e non rappresentano una integrazione formale alla voce in oggetto. ___________________________________________________________________________________________________________________________________________________

A corredo della voce in oggetto è presente un'amplia bibliografia che rende conto dell’attuale dibattito sull’analisi biografica a orientamento filosofico. L’abof (fondata dal filosofo, psicoanalista e docente universitario Romano Màdera, membro di diverse associazioni analitiche nazionali e internazionali) è da più di quindici anni materia di studio, ricerca e confronto tra professionisti diversi della cura. In nessun modo l’abof si presenta come psico-terapia, sebbene si affianchi ad essa quando viene praticata da psicoterapeuti e/o psichiatri. La valenza “terapeutica” della filosofia è nota dall’antichità e si riferisce a una dimensione della cura della vita distinta dall’area clinica, senza per questo opporsi ad altre forme di aiuto alla persona. Basti ricordare, tra i molti, i libri del noto filosofo Giovanni Reale, il quale pubblicava nel 1995 “Saggezza antica. Terapia per i mali dell'uomo d'oggi” e nel 2003 “La filosofia di Seneca come terapia dei mali dell'anima”. Altrettanto importante l’opera di Martha Naussbaum del 1994 “Terapia del desiderio: teoria e pratica nell'etica ellenistica”. Interessante l’articolo di Davide Sparti intitolato “Filosofia come terapia. Su alcune analogie tra Wittgenstein e Freud” (in European Journal of Psychoanalysis Issues). In ultimo, per non smarrirci nei rimandi bibliografici, è bene notare come lo stesso H.F. Ellenberger, nel suo famoso “La scoperta dell’inconscio” (1970) intitoli un capitolo “Guarigione presso i templi e psicoterapia filosofica” per riferirsi a pitagorici, stoici e epicurei. Del 2018, invece, è il libro di Monica Cavallè “La saggezza ritrovata. La filosofia come terapia”. L'apporto filosofico, insomma, è terapeuticamente significativo se inteso come terapia dell'esistenza: una presa in carico dei disagi che non li riduce a patologia, ma li cala in un contesto di critica di sistema, ovvero socio-politica, oltre che specificamente esistenziale. Alcuni tra i nomi più rilevanti della psicoanalisi contemporanea non esitano a evocare la filosofia quando si riferiscono a una cura delle persone che eccede ampiamente l’orizzonte degli interventi psicologici. Basti qui ricordare Irvin Yalom, Michael Eigen e James Grotstein. L’interscambio è dunque fecondo ogni qual volta si tratti di pensare al bene delle persone e a un livello di sofferenza che troppo spesso, in modo indebito, viene inserito dentro griglie concettuali ristrette e autoreferenziali, le stesse che riducono ogni disorientamento esistenziale e mal di vivere dentro le coordinate della psico-patologia.

Del resto è interessante notare, a margine di questa breve sequenza di riferimenti scientifici e culturali, che solo nel 2019 l’Associazione italiana cultura classica organizzava a Padova la ventiquattresima edizione del ciclo di incontri “Filosofia come terapia”. Si ricorda, infine, che - per stare solo alle pubblicazioni - numerosi analisti biografici a orientamento filosofico hanno visto accolti i loro contributi scritti nella prestigiosa Rivista di Psicologia Analitica, su altre testate scientifiche e culturali riconosciute, e hanno pubblicato libri per molti editori di rilievo nel panorama culturale, in monografie e volumi collettivi, anche in collaborazione con altri filosofi e con psicoanalisti e psicoterapeuti. L'analisi biografica a orientamento filosofico si presenta, in definitiva, come una proposta autonoma nel campo della ricerca e della cura del senso. "Autonoma" non significa irrelata, dunque priva di confronto con altre discipline che si interessano al tema della consapevolezza, della salute e della vita buona. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Paolo Bartolini 1976 (discussioni · contributi) 09:24, 3 giu 2020 (CEST).Rispondi

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