Discussione:Attacco di via Rasella/Archivio I

Ultimo commento: 15 anni fa, lasciato da Ragazzo ribelle in merito all'argomento Conferma versione elenco polemiche

Titolo della voce modifica

Allora, come la vogliamo intitolare questa voce?

  1. Attentato di via Rasella
  2. Dinamica dell'attentato di via Rasella
  3. Strage di via Rasella

Io sono per la 2. La numero 3 era il titolo proposto dall'estensore del nucleo originario dell'articolo, ma non mi piace; non è con quel nome che il fatto è conosciuto, nome che è l'1. Però l'1 non corrisponde al contenuto dell'articolo: ecco perché sono afavore dell'ipotesi 2, Dinamica dell'attentato di via Rasella --Ribbeck 16:11, 26 lug 2007 (CEST)Rispondi

Wikipedianamente parlando, dobbiamo come al solito "inchinarci" al nome più noto... --Retaggio (msg) 16:13, 26 lug 2007 (CEST)Rispondi
Sì, è vero, ma se non corrisponde esattamente al conenuto della voce come facciamo? Questa voce, così com'è, vuole solo essere un supporto all'articolo pincipale sulle Fosse Ardeatine. --Ribbeck 20:17, 26 lug 2007 (CEST)Rispondi
Veramente la 3 a me pare del tutto abusiva, avendo, vado a memoria, la Cassazione stabilito che si trattò di legittimo atto di guerra, laddove la definizione di strage ha un valore di delitto e pure dei più gravi, tale da essere imprescrivibile. A me va bene la 1. --Piero Montesacro 20:25, 26 lug 2007 (CEST)Rispondi
Quoto Piero, vada per il titolo 1. Puoi provvedere a cancellare i redirect con la dicitura "strage"? --Ribbeck 20:31, 26 lug 2007 (CEST)Rispondi
Ecco la La sentenza della Cassazione del 1999: via Rasella fu una "legittima azione di guerra". --Piero Montesacro 20:29, 26 lug 2007 (CEST)Rispondi
Allora perché non "Azione di via Rasella", che pare essere un nome ufficioso se non ufficiale?
in effetti se è stata un azione di guerra non è un attentato, quindi il titolo è pov anti resistenziale o come se dice--Francomemoria 13:22, 28 lug 2007 (CEST)Rispondi

intervento di utente:Giovanni Messina modifica

Vorrei delle delucidazioni su due modifiche che voi avete apportato sul testo originarioamente scritto da me: 1. la cancellazione della frase in cui vi era scritto che nell' attentato morirono da 6 a 9 civili italiani tra cui un bambino di dieci anni. Non mi pare che questa frase infranga il regolamente, ma anzi rende più dettagliato il testo della voce e quindi ne chiedo l' immediato ripristino. 2. La modifica del titolo da "Strage di Via Rasella" ad "Attentato di Via Rasella". A mio parere un semplice reindirizzamento sarebbe stato sufficiente. Naturalmete non ho voglia di polemizzare, ma vorrei un chiarimento. Non mi pare che mi sia comportato in contradizione con lo spirito di Wikipedia. Giovanni Messina spostato qui da --Ribbeck 16:14, 26 lug 2007 (CEST)Rispondi

Reggimento Bozen modifica

Invece di stare a parlarne qui, perché non facciamo una voce apposita? Le informazioni relative al rgt. Bozen, all'interno di questo articolo, mi sembrano un po' una divagazione. --Ribbeck 16:23, 26 lug 2007 (CEST)Rispondi

Annessione del Triveneto al Reich modifica

E' un falso storico. Come nel caso della Francia settentrionale governata direttamente dai tedeschi e non dal governo di Vichy, ma sempre facente parte dello stato francese, anche le zone del Nord Est che molti pensano erroneamente che siano state annesse all germania, in realtà furono provvisoriamente sottratte al governo di Salò e governate direttamente dal Reich, ma esse facevano parte della RSI, compresi il Trentino e l'Alto Adige. E' quindi necessario apportare una modifica a tal riguardo in riferimento alla divisione Bozen. Giovanni Messina

infatti non è stato annesso il triveneto ma le province di trento, bolzano, belluno, udine, gorizia, trieste, fiume, pola, lubiana, --Francomemoria 20:15, 26 lug 2007 (CEST)Rispondi

Allora, per le vittime? modifica

Sono morte da 45 a 48 persone e ciò non viene considerato. Inoltre non è stato ancora reinserita la frase che parla delle 6 o forse 9 vittime civili tra cui dei bambini. Attendo notizie a riguardo Giovanni Messina

L'informazione sulle vittime civili è contenuta in Eccidio delle Fosse Ardeatine. Per me si può fare copia&incolla da lì. --Ribbeck 16:22, 27 lug 2007 (CEST)Rispondi

Ribbeck secondo te va bene la mia aggiunta a riguardo per quanto riguarda la forma? Giovanni Messina

Dunque:
  1. Bisogna che tu impari a firmare correttamente; leggi Aiuto:Firma.
  2. La voce principale è ancora più completa; dice: L'esplosione uccise anche due passanti italiani, Antonio Chiaretti ed il tredicenne Pietro Zuccheretti. Non è stato mai chiarito se vi fosse la possibilità di evitare tali vittime, sebbene possa certamente dirsi che avvisare la popolazione civile della preparazione dell'attacco o della sua imminenza avrebbe esposto l'azione ad un rischio non accettabile di fallimento e i suoi esecutori ad un pericolo sostanziale di essere passati sommariamente per le armi non appena individuati. Alcuni altri italiani restarono uccisi nel corso delle ore successive a seguito della furibonda reazione tedesca Emilio Pascucci, Erminio Rossetti, Fiammetta (Annetta) Baglioni, Pasquale di Marco, e forse altri tre. Complessivamente da sei a nove vittime italiane, nella esplosione o nelle ore successive.
Dobbiamo seriamente considerare come ridistribuire la materia tra i due articoli, o se davvero non sia più opportuno integrare in Fosse Ardeatine le info in più contenute qui, e rendere questo titolo un redirect. La situazione attuale comporta duplicazione e dispersione di informazioni. Altre proposte per rimediare? --Ribbeck 16:31, 27 lug 2007 (CEST)Rispondi

(L'esplosione uccise anche due passanti italiani, Antonio Chiaretti ed il tredicenne Pietro Zuccheretti. Non è stato mai chiarito se vi fosse la possibilità di evitare tali vittime, sebbene possa certamente dirsi che avvisare la popolazione civile della preparazione dell'attacco o della sua imminenza avrebbe esposto l'azione ad un rischio non accettabile di fallimento e i suoi esecutori ad un pericolo sostanziale di essere passati sommariamente per le armi non appena individuati. Alcuni altri italiani restarono uccisi nel corso delle ore successive a seguito della furibonda reazione tedesca Emilio Pascucci, Erminio Rossetti, Fiammetta (Annetta) Baglioni, Pasquale di Marco, e forse altri tre. Complessivamente da sei a nove vittime italiane, nella esplosione o nelle ore successive.) Questa informazione a me risulta completamente errata. Le vittime civili vi furono per via dell' esplosione della mina, e non a causa della fuoribonda reazione dei tedeschi (tra l'm altro i GAP non riportarono ne morti ne feriti, quindi la reazione non fu furibonda fortunatamente per i civili). Il resto va bene. --Giovanni Messina 16:39, 27 lug 2007 (CEST)Rispondi

Leggi bene: Alcuni altri italiani restarono uccisi nel corso delle ore successive a seguito della furibonda reazione tedesca. Reazione certo non della compagnia distrutta dall'attentato, ma da parte delle truppe tedesche accorse in seguito. --Ribbeck 16:45, 27 lug 2007 (CEST)Rispondi

Furono i partigiani a causarne la morte, è storicamente provato. Nessuno dei civili fu ucciso dai tedeschi se non le povere vittime delle Ardeatine il giorno dopo. Se fosse stato come dice la frase che citi, oggi si parlerebbe di 344 vittime della rappresaglia tedesca, e non di 335, sicuro. I tentativi di colpevolizzare i tedeschi per tutto a volte fanno davvero ridere. --Giovanni Messina 21:18, 27 lug 2007 (CEST)Rispondi

Scusa eh, vai un po' nella mia pagina utente a vedere qual è la lingua estera che parlo meglio (dato che il latino si legge e basta). Su quei 6-9 morti c'è una notevole incertezza, mi sembra. Ora ho da fare, ma domani ti prometto che faccio una ricerca e vediamo di risolvere la faccenda. Credo cha anche altri utenti ci daranno delucidazioni. buona serata. --Ribbeck 21:41, 27 lug 2007 (CEST)Rispondi

Attacco di via Rasella? modifica

Molteplici sentenze della magistratura, sino alle più alte istanze, anche recentissime, definiscono ripetutamente il fatto come legittimo atto di guerra. Pertanto, la definizione attentato, che nella comune nozione richiama l'idea dell'illegalità, potrebbe non essere adeguata. Io sarei favorevole allo spostamento del titolo della voce a Attacco di via Rasella. Opinioni? Suggerimenti? Obiezioni? Grazie a tutti e buon lavoro! --Piero Montesacro 19:48, 7 ago 2007 (CEST)Rispondi

Pienamente d'accordo. Se attacco non è gradito si potrebbe usare Azione gappista di via Rasella ma certamente non attentato, non tanto per il termine in se quanto per il valore negativo che il termine ha assunto--Madaki 19:58, 7 ago 2007 (CEST)Rispondi
Preferisco Azione gappista di via Rasella. Il redirect lo lasciamo? E la categoria Stragi commesse in italia è adeguata? --Ribbeck 20:41, 7 ago 2007 (CEST)Rispondi
Per me va bene anche Azione gappista di via Rasella (anche se gappista mi suona un po' cacofonico). La categoria è da rimuovere a vista, poiché il termine strage implica un delitto e pure dei più gravi, tale da essere imprescrivibile. Il redirect va tolto, altrimenti ci stiamo prendendo in giro, temo. --Piero Montesacro 22:02, 7 ago 2007 (CEST)Rispondi
Senz'altro d'accordo a cambiare titolo della voce. Azione gappista di via Rasella è più accurato e lo preferirei, ma per me andrebbe bene anche Attacco di via Rasella. Sul redirect, non è necessario: la voce viene trovata comunque in quanto Rasella è ampiamente sufficiente per ritrovare la voce ed è sufficientemente noto (spero...). --Fioravante Patrone 22:37, 7 ago 2007 (CEST)Rispondi
Anche a me va bene la semplice "azione". Il redirect di per se è "realtivamente inutile", quindi tenerlo o toglierlo di per se sarebbe indifferente. Mi sfugge invece il "va tolto altrimenti ci stiamo prendendo in giro, temo". Che per il titolo sia più formalmente corretto "azione" non ci piove, visto che esclude le possibili misintepretazioni. Ma porre il problema del redirect in quella maniera, mi sa di eccesso di zelo di "politically correct". --Il palazzo ^Posta Aerea^ 22:43, 7 ago 2007 (CEST)Rispondi
Beh, se "Attentato di via Rasella" come titolo della voce non va bene per i motivi suddetti, credo che far rientrare dalla finestra (leggi redirect) quanto abbiamo concordato non vada bene rappresenti un'incoerenza e una manifestazione di eccesso di politically correct, appunto. (Ma in realtà il nostro concordare è - come dire? pleonastico? - nella voce stessa sono attualmente presenti i link a materiali che danno conti di due diverse sentenze della Cassazione che escludono "attentato" sia appropriato). Mi pare comunque si stia convergendo su "Azione gappista di via Rasella", o mi sbaglio? Ancora grazie e a presto! --Piero Montesacro 22:58, 7 ago 2007 (CEST)Rispondi
Per me il redirect si può non lasciare, dato che già nei giorni scorsi ho provveduto a creare Via Rasella che reindirizza a questa voce. (D'altra parte non penso che ci sarà mai una voce autonoma sulla via in sé, dove non ci sono né monumenti, né edifici notevoli, ed è nota solo per l'azione partigiana). Quanto al titolo, mi sembra che siamo tutti d'accordo, possiamo provvedere a spostare. --Ribbeck 01:11, 8 ago 2007 (CEST)Rispondi
(rientro un po') personalmente sarei portato verso attacco di via Rasella, non penso ci sia bisogno di precisazioni anche nel titolo, in ogni caso è bene che tutti i titoli proposti (che non verranno usati) siano trasformati in redirect, la denominazione attentato di via Rasella è ad esempio la più conosciuta, quindi da mantenere come redirect --Vito You bought yourself a second chance 02:17, 8 ago 2007 (CEST)Rispondi
Faccio notare che su Il Messaggero di oggi, due fondi che parlando delle sentenze della cassazione criticano duramente gli atteggiamenti revisionisti, usano anche la parola atttentato.
E proprio perchè se non si indulge in brutte pieghe revisioniste, la parola attentato si può tranquillamente usare. Rimuovere il redirect per mera questione simbolica mi fa sembrare wikipedia più realista del re. --Il palazzo ^Posta Aerea^ 09:42, 8 ago 2007 (CEST)Rispondi
Se non ci sono obiezioni passerei al più presto ad effettuare lo spostamento verso Attacco di via Rasella (il gappista oltre che IMHO cacofonico mi sembra anche inutile, visto che non mi pare vi siano possibili ambiguità). Mi pare anche di notare un mancato consenso sulla rimozione del redirect e pertanto lo lascerò al suo posto. Poi se qualcuno lo dovesse mettere in immediata io non mi risento di certo... --Piero Montesacro 12:32, 8 ago 2007 (CEST)Rispondi
ok sul titolo e anche sul mantenere il redirect. Le argomentazioni precedenti sul mantenerlo mi sembrano condivisibili. --Fioravante Patrone 12:50, 8 ago 2007 (CEST)Rispondi
Ho provveduto a spostare a Attacco di via Rasellae ho sistemato il redirect Via Rasella, che a questo punto mi pare l'unico utile, in quanto è solo a questo che diverse pagine puntano, e al titolo più intuitivo per una ricerca. --Ribbeck 13:34, 8 ago 2007 (CEST)Rispondi

Modifiche alla versione modifica

Ciao a tutti. Nella sezione "Circostanze degli eventi" ci sono diverse inesattezze. In più, manca una esauriente introduzione su come è stato organizzato l'attacco. Mi accingo a modificare. --Ercoli 13:23, 16 ago 2007 (CEST)Rispondi

Rollback modifica

Ho effettuato un rollback su una serie di interventi anonimi che tendevano a tesi a mio avviso revisionistiche e ripetevano l'introduzione di tesi che sono già state discusse e ritenute inappropriate in precedenti discussioni legate a questa e alla pagina collegata. --Piero Montesacro 00:08, 10 gen 2008 (CET)Rispondi

Sentenza Cassazione: 6 agosto 2007, n. 17172 modifica

La sentenza e' disponibile qui: [1]

A me non risulta che il documento sia liberamente accessibile dal sito istituzionale della Corte di Cassazione (cosa che mi lascia perplesso, tra l'altro).

Mi sembra meglio usare comunque questo link che non quello a Repubblica. O, forse meglio ancora, usarli entrambi. --Fioravante Patrone 12:15, 18 feb 2008 (CET)Rispondi

Direi entrambi "per sicurezza" :-) Procedi pure. Anche io sono perplesso, ma ci sono tante e tante di quelle cose sulle quali essere perplessi in questo Paese... :-\ --Piero Montesacro 12:43, 18 feb 2008 (CET)Rispondi

Modifica elenco polemiche modifica

Ho eliminato nel capitolo Polemiche al punto 3) il testo :"Il diritto alla rappresaglia in caso di attentati partigiani era espressamente sancito dal Diritto Internazionale (dieci fuciliazioni ogni soldato ucciso)." Tale affermazione e' sbagliata. Come altrove riportato, e con riferimento alle Convenzioni dell'Aia e di Ginevra, le Convenzioni stabilivano il divieto di rappresaglia su civili ed il principio di proporzionalita'..--Romiti (msg) 16:26, 25 mar 2008 (CET)Rispondi


Conferma versione elenco polemiche modifica

Come si può leggere qui:

cronologia.leonardo.it/storia/a1945s.htm

«Nel citato caso n.9 il tribunale di Norimberga confermò che "misure di ritorsione, qualora consentite, debbono essere proporzionate al fatto illecito commesso". Questo è un punto di particolare importanza dal momento che si tratta di vite umane. Nel caso n.7, cioè nel processo a carico dei generali List, von Weichs e Rendulic tenutosi nel 1948, la proporzione accettata dal tribunale di Norimberga come equa era 10:1 vale a dire fucilazione di dieci ostaggi per ogni soldato tedesco ucciso da un atto terroristico».

Quindi il rapporto 10:1 è stato riconosciuto come valore di proporzione accettabile, dato che agli eserciti alleati (come riporta lo stesso articolo) furuno concesse proporzioni ben maggiori, addirittura sino a 200:1.


Provvederò a completare con le citazioni mancanti.

Nella pagina di discussione (vedi anche voce sulle Fosse Ardeatine) la questione della illegittimita' della rappresaglia e' stato ampliamente commentata e chiarita. Prima di fare delle modifiche sarebbe opportuno leggere le discussioni relative. Quanto inserito continua ad essere privo di riferimenti. E' inoltre in contraddizione con quanto riportato piu' sopra nella stessa voce, dove si fa riferimento alle Convenzioni dell'Aja e di Ginevra, al principio di proporzionalita' ed al rispetto dei civili. Oltre alla lettura di tali Convenzioni, ti puo' essere utile la lettura della sentenza del processo Kappler dove l'argomento e' ampliamente approfondito.--Romiti (msg) 11:22, 26 mar 2008 (CET)Rispondi


Nel capitolo delle polemiche ci sarebbero tuttora elementi di discussione. Comunque allo stato attuale sembra essere un punto di partenza un po' piu' equilibrato.--Romiti (msg) 15:48, 26 mar 2008 (CET)Rispondi


Beh, è chiaro che è un paragrafo che non potrà mai essere "equlibrato", dal momento che ha l'esatto scopo di presentare la posizione dei critici dell'attentato. --Ragazzo ribelle (msg) 16:51, 27 mar 2008 (CET)Rispondi


vorrei far presente che leonardo non è che sia una fonte attendibile, fra l'altro nel brano riportato dov'è scritto che gli ostaggi erano civili?--Francomemoria (msg) 13:57, 6 apr 2008 (CEST)Rispondi
Faccio presente anche che il deep linking a quel sito non è consentito (Wikipedia:Autorizzazioni_non_ottenute#Cronologia.it) --Jaqen l'inquisitore 14:50, 6 apr 2008 (CEST)Rispondi


Ho di nuovo aggiunto due punti nell'elenco delle critiche eliminati da Francomemoria senza esporre una motivazione nella relativa discussione. Le citazioni da lui richieste non sono affatto necessarie, in quanto si trovano nella stessa pagina. Peraltro i punti da lui eliminati sono opinioni dei critici dell'attentato, e ribadisco che è lecito non essere in accordo con tali critiche, ma è doveroso documentarle (come ogni opinione), essendo proprio quello lo scopo del paragrafo sulle polemiche. --Ragazzo ribelle (msg) 21:03, 25 apr 2008 (CEST)Rispondi


allora per quanto riguarda

1) Secondo i critici, e secondo alcuni militari tedeschi sopravvissuti, i 156 uomini della 11ª compagnia del battaglione Bozen trucidati nell’attentato, comandati dal maggiore Helmut Dobbrick, non erano un reparto operativo ma solo riservisti altoatesini entrati nell'esercito tedesco per affinità etniche ed aggregati al Polizei Regiment della Wehrmacht, con compiti di semplice vigilanza urbana[1].

questo è stato provato che il reparto fra l'altro non della Wehrmacht era pienamente operativo e svolgeva e svolgerà i compiti "normali" della polizia tedesca, compresi rappresaglie e rastrellamenti non è una critica è propaganda

2) L'esplosione non maciullò solo trentadue altoatesini, ma anche due civili italiani (di cui un bambino di 13 anni), ferendone altri quattro. Ai famigliari dei civili morti non è stato riconosciuto alcun risarcimento dalla magistratura italiana, poiché l'attacco è stato catalogato come legittimo atto di guerra.

ho richiesto la fonte che non è stata inserita


3) L'attentato fu perpetrato nonostante fosse noto ai partigiani che i tedeschi applicassero sommariamente la rappresaglia per ogni attacco subito, come in numerosi altri casi.

in nessun caso precedente in roma venne attuata rappresaglia, ovviament ei precedenti erano meno sanguinosi, fra l'altro accettare questo punto rende impossibile la resistenza

4) La rappresaglia di 330 prigionieri si sarebbe potuta probabilmente evitare (secondo i critici dell'attacco e secondo Kappler che la ordinò), se gli attentatori si fossero consegnati alle autorità tedesche, come nel noto caso di Salvo_D'Acquisto.

falso la rappresaglia venne tenuta nascosta e non ci fu richiesta di consegna questo è un altro punto della propaganda neofascista

--Francomemoria (msg) 01:29, 15 mag 2008 (CEST)Rispondi


Sei un estremista al pari dei nostalgici che glorificano il fascismo. Sembri una sentinella reazionaria che si aggira per la rete per reprimere ogni virgola che violi i dogmi dell'antifascismo.
Nel primo punto si sottolinea che la critica sulle funzioni del battaglione Bozen è tratta da una testimonianza di un militare tedesco; se vuoi riportare le prove delle attività repressive del Bozen, fallo in un altro paragrafo (se non lo ha già fatto qualcun'altro) e non cancellare testimonianze che di sicuro nessuno ha il diritto di censurare, dal momento che non sappiamo se il soldato in questione menta, dica la verità, o semplicemente non sia stato coinvolto nelle suddette attività repressive. So che è abitudine mettere a tacere i gli ex-soldati tedeschi in quanto tali, ma io sono abiuato diversamente.
Il secondo punto non necessità di nessuna citazione perché lo stato italiano non ha mai riconosciuto risarcimenti per le vittime "collaterali" della resistenza, ed è anche abbastanza ovvio. Sarebbe come richiedere la fonte della frase «il fuoco scotta». Fare leva su un discorso del genere mette in evidenza una certa malafede.
Terzo: ammesso e non concesso che a Roma non ci furono altri atti di rappresaglia, ce ne furono così tanti in tutta Italia che è ridicolo voler far credere che i partigiani romani (facenti parte inoltre di organizzazioni operanti in tutto il centro-nord) non ne fossero a conoscenza. Secondo me è anche tutto da dimostrare che i tedeschi non sarebbero stati travolti dagli alleati senza i piccoli attentati partigiani e la conseguente scia di rappresaglie sulla popolazione civile. Magari mi sbaglio.
Infine, Kappler non ha detto di aver richiesto la consegna degli autori dell'attentato, ma semplicemente che se si fossero consegnati subito lui non avrebbe proceduto con la rappresaglia. Sei certo che avrebbe proceduto lo stesso? Questo non lo potrà mai dimostrare nessuno.
--Ragazzo ribelle (msg) 16:15, 21 mag 2008 (CEST)Rispondi
Questo non lo potrà mai dimostrare nessuno., dimenticavo che il principio di causalità lo hanno appena abolito... ci si poteva consegnare subito, appena i tedeschi fecero il loro annuncio, per salvare i morti vero?--Vito You bought yourself a second chance 16:18, 21 mag 2008 (CEST)Rispondi
anche se si e' in un paragrafo intitolato "Le polemiche", e quindi "obiettivamente" POV, cio' non significa che si possa scrivere tutto quello che passa per la testa. Non mi pare che si possano usare termini come "attentato perpetrato" (si sta parlando di un attacco, che e' stato riconosciuto essere una azione di guerra). Ne' comprendo il senso della critica in base alla quale gli autori dell'attacco avrebbero dovuto consegnarsi ai tedeschi. E' un po' come criticare una donna che non si "consegni" al marito violento che minaccia ritorsioni nei confronti dei figli. --Fioravante Patrone 22:21, 26 mag 2008 (CEST)Rispondi


Ho corretto le ultime aggiunte di Romiti che, per quanto concorrano a completare il quadro delle polemiche, si concretavano in un discorso volto ad invalidarle a priori. Riguardo invece all'ultima affermazione di Fioravante: non credo che le critiche all'attacco contestino solo la mancata consegna degli autori ai tedeschi, ma contestino in generale la sua non-utilità. :::--Ragazzo ribelle (msg) 22:16, 16 lug 2008 (CEST)Rispondi

nonostante fosse pratica comune... modifica

Ho modificato la frase "La sentenza della Cassazione del 2007 ha confermato il fatto che nessuna richiesta di consegna degli autori dell'attacco per evitare la rappresaglia fosse stata affissa dalle autorità di occupazione, nonostante fosse una pratica comune" rimuovendo "nonostante fosse una pratica comune" in quanto:

- non si capisce se l'affermazione fa riferimento alla richiesta di consegna degli autori dell'attacco od alla pratica della rappresaglia da parte dei tedeschi;

- il fatto di riportare questa affermazione in coda al riferimento alla sentenza della Cassazione puo' far erroneamente credere che sia contenuta nella sentenza stessa, cosa non vera;

- dichiarare che "fosse una pratica comune" richiede uno sforzo a dare dei riferimenti che continua ad essere assente.

Come convinzione personale aggiungo che, come riportato sopra da Patrone, il senso della critica sfugge ad un corretta applicazione del principio di responsabilita'.

Correttezza vorrebbe inoltre che l'autore di eventuali modifiche argomentasse le sue ragioni.

--Romiti (msg) 15:54, 26 giu 2008 (CEST)Rispondi

Punti di vista modifica

Certo, i punti di vista in democrazia sono desiderabili. Però presentare qualcuno con la divisa tedesca come "altoatesino" piuttosto che come "militare tedesco" suona come dire "passavano di la per caso... poveretti". Poveretti sono tutte le vittime di guerra, ma un reparto in armi ed in uniforme è bersaglio leggittimo di un attacco. Inoltre un cittadino italiano che veste una divisa straniera non sarebbe stato possibile prima dell'8 settembre 1943 senza avere contemporaneamente una diserzione di un cittadino abile alle armi dall'esercito italiano. D'altronde la procura militare ha voluto pronunciarsi diversamente, e questo va accettato proprio perchè siamo in democrazia. Vorrei ricordare che il fatto di essere parte della polizia civile o militare non significa non poter operare in azioni di guerra. Le SS avevano una divisione operativa proveniente dalla Ordnungspolizei, la 4. SS-Polizei-Panzergrenadier-Division, che combattè su vari fronti e a cui se ne aggiunse un'altra nel 1945. Evitiamo che questa voce diventi oggetto di una edit-war, grazie. --Pigr8 mi consenta... 01:36, 29 giu 2008 (CEST)Rispondi

POV reiterato modifica

Noto come le integrazioni POV di Ragazzo Ribelle siano state ripristinate da un IP, il quale evidentemente non ritiene che la pagina di discussione sia un accessorio utile della voce. --Fioravante Patrone 01:39, 29 giu 2008 (CEST)Rispondi

  1. ^ «Noi eravamo a Roma e non abbiamo fatto altro che le guardie su in Vaticano» dall'[http://www.larchivio.com/atz.htm intervista ad un sopravvissuto della strage di Via Rasella
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