Discussione:Bella ciao

Ultimo commento: 11 mesi fa, lasciato da Agilix in merito all'argomento Bella ciao antecedente il 1945

Link alla nota 5 inesistente

Commento senza titolo modifica

Le parole della canzone "bella ciao" furono create per un Congresso dei "Partigiani della pace" a Praga, a guerra ampiamente finita: nessun resistente potrebbe mai averla cantata. La musica viene fatta risalire alla melodia di un canto ottocentesco delle mondine padane, ma l'identificazione non è certa. --Apologeta 12:49, 24 ago 2006 (CEST)Rispondi

I Partigiani della pace furono fondati a Parigi nel 1949 e il primo congresso a Praga fu nel 1951 http://www.resistenze.org/sito/te/cu/st/cust3c06.htm per cui e' abbastanza ridicolo dire che fu scritta nel 1951 a praga e una riga dopo che divenne famosa a Berlino nel 1948. La non parzialita della fonte citata e' inoltre altamernte discutibile.

Ci sono fonti a sostegno? Io poi toglierei il testo della canzone, visto che è già su wikisource. --Cruccone (msg) 13:29, 24 ago 2006 (CEST)Rispondi

Io ho trovato solo questo, che dice che il canto c'era già comunque prima ma era poco conosciuto, e che la sua diffusione è cominciata nel 1947 a Praga. Credo ci vorrebbero altre fonti. - Mitchan 22:18, 24 ago 2006 (CEST)Rispondi
[1], quarto punto, può essere sufficiente? --Apologeta 15:55, 25 ago 2006 (CEST)Rispondi
Due fonti, due versioni. Le metterei entrambe, se siete d'accordo. --Apologeta 15:05, 31 ago 2006 (CEST). Fatto --Apologeta 10:23, 4 set 2006 (CEST)Rispondi
Cambierei le prime parole che recitano "b.c. fu il più celebre canto partigiano italiano" in uno dei più celebri: Fischia il vento fu sicuramente più cantato durante la guerra anche se dopo fu sostituito da bella ciao come canzone partigiana per eccellenza --paolo44 18:42, 24 mag 2007 (CEST)Rispondi


Le fonti che raccontano della presentazione di Bella Ciao a Praga nel 1947 sono tutte di seconda mano e nessuna di esse cita la fonte primaria. Ci sono vaghi accenni a "testimoni oculari" senza indicarli. Ma il dato è smentito, semplicemente, dai giornali dell'epoca, che riportano le notizie della manifestazione "Festival Mondiale della Gioventù" ("Partigiani per la pace" non si è mai sentita) tenutasi a Praga a cavallo tra luglio e agosto 1947. Nessun accenno a Bella Ciao. Circa il canto delle mondine, non c'è alcuna certezza. Giovanna Daffini sostenne di aver "scoperto" casualmente un canto delle mondine degli anni 30 che secondo lei sarebbe stata la versione "originale" a cui i partigiani avrebbero cambiato le parole. La Daffini venne contraddetta da un suo concittadino ed ammise di aver mentito. La verità è che non c'è nessuna prova che Bella Ciao sia stata mai cantata durante la resistenza --Bhima84 (msg) 11:53, 18 lug 2018 (CEST)Rispondi

Bella Ciao e Assemblea Nazionale Ucraina - Autodifesa Ucraina modifica

Ho rimosso "citazione necessaria". Dal sito inglese en:Bella ciao c'è link a mp3 che si può ascoltare, a conferma della affermazione riportata a questo proposito nella voce. --Fioravante Patrone 12:51, 19 ago 2007 (CEST)Rispondi

Non voglio affermare niente e tutto resta da verificare, ma in un LP con melodie popolari degli ucraini di Slovacchia (comprato nell'allora Cecoslovacchia negli anni '80) ho trovato una melodia i cui una parte ricorda molto la melodia di Bella ciao (anche se il ritmo è molto più lento). Purtroppo al momento non sono in grado di fornire il titolo di quel pezzo o dell'LP da cui è tratto. --Jorgengb (msg) 12:43, 31 ott 2008 (CET)Rispondi

Versioni multiple della canzone modifica

Nella sezione "testo della canzone" è scritto chiaramente all'inizio che del testo esistono varie versioni.

Ho pertanto fatto un rollback di un paio di correzioni di un anonimo che producevano un'altra delle versioni della canzone (tra l'altro, personalmente, una verifica avvicinava il testo alla versione per me familiare e l'altra no).

Mi sembra che, se si vuole, si possano citare esplicitamente delle varianti, ma che non sia il caso di modificare il testo. A meno che non ci si accordi su una versione "principale", ammesso che ciò abbia senso. --Fioravante Patrone 19:12, 19 mag 2008 (CEST)Rispondi

Origini? modifica

In una trasmissione televisiva di Augias con è stato detto che la canzone potrebbe derivare da un canto ebraico.

Esiste poi un canto alpino (non dimentichiamo che molti alpini diventarono partigiani) che però non so se precedente o successivo che, con una melodia molto simile recita:

Una mattina e di buon'ora e con quel ciao rincinciao rincinciao ciao ciao una mattina e di boun'ora la mia mamma mi venne a risvegliar la mia mamma mi venne a risvegliar

leva su figlia leva su in fretta e con quel ciao rincinciao rincinciao ciao ciao che il tuo bene il va a partir soldà che il tuo bene il va a partir soldà

addio morina morina bella e con quel ciao rincinciao rincinciao ciao ciao addio morina morina bella quando ritorno ti voglio ben sposar quando ritorno ti voglio ben sposar.


Le ipotesi sulle sue origini sono molte, ma nessuna ha dignità scientifica. L'unica cosa certa è che la melodia è identica ad un brano del 1919, contenuto in un 78 giri del fisarmonicista tzigano Mishka Ziganoff, intitolato “Klezmer-Yiddish swing music” --Bhima84 (msg) 20:59, 9 ago 2018 (CEST)Rispondi

L'inizio è identico, e cioè la parte corrispondente a "Una mattina mi son svegliato", il resto è diverso, comunque tale corrispondenza è più che sufficiente ad indicare che quella è l'origine di Bella Ciao.--Vernel222 (msg) 09:43, 14 set 2022 (CEST)Rispondi

Violazione copiright?? modifica

Da quando citare una canzone popolare per intero è violazione di copiright??--Oli123 (msg) 12:08, 28 dic 2009 (CET)Rispondi

Commento senza titolo 2 modifica

Ho aggiunto nel capitolo "origine" citandolo testualmente, quanto accertato dai massimi studiosi della canzone italiana militare e politica, Straniero e Savona, (fonte peraltro citata anche nel teso in atto)che hanno accertato che la canzone non venne mai cantata in ambito partiggiano ma venne cantata per la prima volta al Festival di Berlino della gioventù comunista del 1948. Mi è stata cancella per 5 o 6 volte dopo pochi minuti senza dire una parola ed il perchè. A quetso punto ho perso la pazienza.Su Wichipedia i guardiani sono tutti comunisti che vogliono imporre un falso storico, peraltro senza motivo? Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 79.22.89.229 (discussioni · contributi) 09:39, 27 set 2011 (CEST).Rispondi

  1. Wichipedia (sic) non ha guardiani
  2. Ogni testo che si inserisce deve essere verificato da delle fonti affidabili
  3. La rimozione di contenuti senza consenso viene considerato un vandalismo
--★ → Airon 90 16:49, 27 set 2011 (CEST)Rispondi
Airon90 è troppo buono. Tu avevi scritto nella voce:
Ma si tratta diuna "bufala"inventata dai comunisti nel dopoguerra per enfatizzare la "loro" resistenza.
Bene, questo modo di esprimersi non ha nulla a che fare con una enciclopedia. E "contributi" come questi saranno sempre rollbackati non solo da antifascisti filocomunisti come me. La propaganda valla a fare da un'altra parte. O, se provi a farla qui, poi non lamentarti che vieni rollbackato. --Fioravante Patrone 21:26, 27 set 2011 (CEST)Rispondi

Bella Ciao non fu mai cantata durante la Resistenza o, comunque, le fonti (esclusivamente orali) sono labili e contraddittorie. Ritengo opportuno rivedere la voce --Bhima84 (msg) 11:56, 18 lug 2018 (CEST)Rispondi

Ho capito che devo lasciar perdere. Evidentemente vi piacciono le favole. Lasciate la voce com'è ... --Bhima84 (msg) 21:01, 9 ago 2018 (CEST)Rispondi

Sono appena entrato su Wikipedia ed ho letto questa discussione. Ho letto attentamente il pezzo sul Corriere della Sera e mi sembra piuttosto convincente. Essendo nuovo, non saprei come modificare la voce. Come fare a chiedere un aiuto da un utente esperto? Grazie --Keresaspa56 (msg) 19:54, 21 set 2018 (CEST)Rispondi

Autopubblicità modifica

Trovo del tutto inopportuno l'inserimento di "teatrini" promozionali per artisti dalla notorietà discutibile. La "natura" della canzone non lo permette.--Giancarlo Buzzanca (msg) 15:31, 25 apr 2012 (CEST)Rispondi


frase senza alcun senso modifica

"che invece durante la Resistenza non esisteva, dato che allora, logicamente, si cantava a bassa voce e senza battimano" ?!?!???!?!?!

perché c'erano i nazisti sempre dietro l'angolo? ma cosa vuol dire? cos'è "logico"?--93.66.195.134 (msg) 14:57, 25 set 2014 (CEST)Rispondi

Suggerimento di immagini modifica

Questo è un messaggio automatico. Al momento questa voce non contiene immagini, ma altre Wikipedie in altre lingue hanno immagini nella voce corrispondente. Queste immagini sono mostrate di seguito; se sono utili, le possiamo riutilizzare anche qui. Per l'inserimento di immagini vedi Aiuto:Markup immagini.

Se la voce ha già immagini a sufficienza, oppure se quelle suggerite non sono adatte, si può cancellare questo messaggio. Se è l'unico messaggio in questa pagina di discussione, puoi chiederne la cancellazione totale inserendo qui "{{cancella subito|pagina temporanea creata da bot e non più necessaria}}"

Vedi Progetto:Coordinamento/Immagini/Suggerimenti per informazioni su questi suggerimenti automatici.

Cordiali saluti, Lsjbot (msg) 13:08, 18 mar 2015 (CET)Rispondi

Mondine o partigiani? modifica

Non ho il bene di aver letto il testo di Bermani del 2003. Faccio tuttavia presente che il libro a cura di Colombati La canzone italiana. 1861-2011, Mondadori, che è del 2011 ritiene come più probabile la primogenitura della versione delle mondine, dando soprattutto credito alla testimonianza della Daffini. Lele giannoni (msg) 23:18, 8 ott 2016 (CEST) La Daffini è stata ampiamente smentita ed ha ammesso di avere avuto il testo della versione "mondina" dal suo concittadino Vasco Scanziani. Nel 1974 Rinaldo Salvatori ha rivendicato a sé la creazione della versione "mondina", però senza portare prove concrete al riguardo. La verità è che non c'è nessuna prova a sostegno dell'anteriorità della versione "mondina" rispetto a quella "partigiana", così come non c'è nessuna prova che il canto sia nato durante la resistenza. La prima traccia documentale è del 1953 --Bhima84 (msg) 09:02, 14 lug 2018 (CEST)Rispondi

Collegamenti esterni modificati modifica

Gentili utenti,

ho appena modificato 1 collegamento/i esterno/i sulla pagina Bella ciao. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 05:27, 11 nov 2017 (CET)Rispondi

Collegamenti esterni modificati modifica

Gentili utenti,

ho appena modificato 1 collegamento/i esterno/i sulla pagina Bella ciao. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 22:21, 9 feb 2018 (CET)Rispondi

/* Pubblicazione ricerche storiche sulla canzone */ modifica

Il Corriere della Sera (http://lanostrastoria.corriere.it/2018/07/10/la-vera-storia-di-bella-ciao-che-non-venne-mai-cantata-nella-resistenza/) e Nuova rivista storica (http://www.nuovarivistastorica.it/?p=7807), hanno pubblicato un'approfondita ricerca sulle origini del canto, escludendo che sia mai stato cantato durante la resistenza e demolendo in modo documentato parecchie "leggende metropolitane" su di esso (la presentazione a Praga nel 1947, la diffusione presso la Brigata Maiella, l'origine "mondina" "scoperta" dalla Daffini, eccetera). Non sarebbe il caso di modificare la voce tenendo conto di questo articolo? --Bhima84 (msg) 19:41, 11 lug 2018 (CEST)Rispondi


Ribadisco la domanda. Non sarebbe il caso di porre il dubitativo su alcune asserzioni della voce smentite da un documentato articolo pubblicato da prestigiose testate? O no? --Bhima84 (msg) 19:14, 8 ago 2018 (CEST)Rispondi

voce "Bella Ciao" modifica

Ho notato che la voce Bella Ciao contiene delle affermazioni date per certe, che - invece - sono messe motivatamente in dubbio da articoli apparsi sul Corriere della Sera e su Nuova Rivista Storica. Non sarebbe il caso di apportare modifiche alla voce prendendo in considerazione le obiezioni? --Keresaspa56 (msg) 14:46, 6 dic 2018 (CET)Rispondi

[@ Keresaspa56][@ Bhima84] Chi vuole apportare modifiche alla voce, sulla base di fonti attendibili, può farlo benissimo, anzi è benvenuto. La questione però è delicata, e suggerisco di coinvolgere il Progetto:Storia. Infatti i due articoli che citate sono in realtà un solo articolo, scritto da Luigi Morrone e pubblicato in una rubrica del Corriere della Sera (online), che è poi stato "postato" (non ho capito in che modo) sul sito della Nuova Rivista Storica (e tuttavia, da quanto mi pare di capire non è un lavoro che sia stato pubblicato sulla Nuova Rivista Storica: tanto più che lo stile - con la citazione della trota di J.K.Jerome - non è certo quello di un lavoro di ricerca storica).
Sul Corriere online è comparsa una risposta di Cesare Bernani, che solleva a sua volta diversi dubbi su quanto esposto da Morrone. Quest'ultimo autore, Luigi Morrone, per quanto sono riuscito a trovare non è uno storico accademico ma un avvocato, cultore di vari aspetti di storia militare nonché del pensiero di J. Evola. Tutti gli argomenti portati tendono a far dubitare del fatto che la canzone fosse stata scritta prima del 1945, ma non spiegano come mai la prima citazione sicura della canzone, nel 1953, attesta che essa già godeva di notorietà non solo in Italia, ma anche all'estero.
Personalmente, trovo che la voce su WP faccia già sorgere nel lettore molti dubbi, e sia semplicemente mal organizzata; tuttavia, non mi sembra che l'articolo di Morrone introduca nuovi elementi e possa essere considerata una fonte in base alla quale riscrivere tutto. Al Progetto:Storia sono molto agguerriti in merito alla validità delle fonti per la storia italiana del Novecento, e credo che possano dare un parere utile su questo.
Alcune informazioni di carattere storico-musicale presenti nella voce, invece, non hanno nulla di controverso e potrebbero essere facilmente integrate. La canzone Fior di tomba fu raccolta e studiata da Costantino Nigra, ha un antecedente nella canzone francese la Pernette; questa a sua volta riprende dalla canzone La belle se sied au pied de la tour (di cui abbiamo testimonianze documentali del XV secolo) il tema della fanciulla che chiede di morire insieme al suo amato condannato all'impiccagione, aggiungendo però (la Pernette) il tema del fiore sulla tomba, che è quello che è stato "ereditato" da Bella Ciao. Che poi quest'ultima sia basata su una melodia dalmata o yiddisch, e/o che sia stata "assemblata" dopo la fine della guerra, non mi stupirebbe più di tanto; ma documenti su questo non ce ne sono proprio.
Per dire, la canzone Ma mi... è ritenuta da alcuni un canto partigiano, da molti altri un canto della mala milanese, eppure è certo che fu scritta da Giorgio Strehler nel dopoguerra (tutto questo attiene, in un certo senso, alla confusione fra storia e memoria descritta molto chiaramente da Alessandro Barbero in un suo recente intervento pubblico qui 1:16:00).
Le uniche evidenze testimoniali riportate da Morrone riguardano il fatto che la "canzone delle mondine" è stata scritta sulla falsariga di Bella Ciao, e non viceversa: ma questo nella voce è già scritto, con la citazione di un saggio di Bernani (proprio lo stesso autore che ha replicato all'articolo di Morrone sul Corriere). Insomma, l'articolo di Morrone - non un lavoro di ricerca storica da parte di uno studioso accademico - si limita a mettere in ridicolo, con l'accostamento alla famosa trota di gesso, varie ricostruzioni proposte in passato (e riportate anche da Wikipedia, come è corretto che sia poiché si leggono in fonti autorevoli) sulla base di evidenze già note e di dichiarazioni di Giorgio Bocca e di Giampaolo Pansa, che per i motivi spiegati da Bernani non sono probanti. Insomma, nulla di nuovo.
In conclusione, ribadisco: imho la voce può essere senz'altro scritta meglio, e benvenuto a chi voglia farlo, ma non per esporre la materia con il "taglio" dato da Morrone, che non è quello adatto a WP. --93.36.167.230 (msg) 16:46, 6 dic 2018 (CET)Rispondi

Io non mi sono preoccupato di vedere chi è l'autore dell'articolo, ripreso dal blog di Nuova Rivista Storica, che è una sorta di "antologia" degli articoli interessanti di argomento storico. Ma, certamente, avere passato il vaglio della più prestigiosa rivista storica italiana depone a favore della serietà degli argomenti utilizzati. Non credo che un riferimento "ameno" come quello della trota di Jerome possa inficiare questa serietà, tanto da ritenerlo di un "taglio" non accoglibile da Wikipedia. Comunque, essendo nuovo, non conosco i vostri parametri e mi limito a dire che ho letto le argomentazioni di Morrone e le ho trovate convincenti e di non aver trovato convincente la replica di Bermani. Ma è una mia opinione personale --Keresaspa56 (msg) 19:34, 6 dic 2018 (CET)Rispondi

Non sono intervenuto prima nella discussione, ma credo sia venuto il momento per dire la mia. Secondo Il Cambusiere, non potrebbe essere utilizzato il mio articolo perché 1) sono avvocato; 2) sono seguace di Evola; 3) parlo della trota di Jerome. Mi sembrano argomenti un po' debolucci. Come si fa a dire che il mio articolo non ha il "taglio" da WP, quando nella voce si ripete la litania della presentazione del canto a Praga nel 1947, che per fortuna Bermani nemmeno riprende, vista l'inconsistenza delle fonti? Nel mio articolo faccio riferimento a documenti, articoli di giornale, raccolte di canti, che smentiscono le testimonianze raccolte da Bermani. Proprio perché sono avvocato, so valutare l'attendibilità dei testimoni, direi ... Ed essere "seguace di Evola" non m'impedisce di leggere i libri sulla resistenza scritti dagli stessi protagonisti, e vedere che in nessuno di questi è citato Bella Ciao, nonostante si parli dei canti intonati dai partigiani. Molte cose, per l'esiguità dello spazio che permette un blog, non le ho scritte. Per esempio, si dice che la canzone fu cantata soprattutto in Emilia, ma c'è il libro-diario di un "partigiano reggiano", Guerrino Franzini, curato dall’ANPI di Reggio Emilia, sulla resistenza nel reggiano, in cui a pp. 126 e seguenti sono anche elencati i canti intonati dai partigiani. Non c’è traccia di Bella Ciao. Comunque, non c'è problema. Continuate pure nella "invenzione della tradizione". --Luigi Morrone (msg) 23:07, 6 dic 2018 (CET)Rispondi

Collegamenti esterni interrotti modifica

Una procedura automatica ha modificato uno o più collegamenti esterni ritenuti interrotti:

In caso di problemi vedere le FAQ.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 15:56, 29 mag 2020 (CEST)Rispondi

Testo disabilitato modifica

Sposto qui il testo relativo allo score della melodia del brano, che è "temporaneamente disabilitato". Se qualcuno che passa di qui riesce a leggerlo correttamente, può rispostarlo in voce. --Agilix (msg) 09:24, 17 mar 2021 (CET)Rispondi

Melodia modifica

 

modifiche alla voce/edit war modifica

Ho notato le ultime modifiche, mi pare che sia in corso un'edit war o stia per scoppiare. Potreste parlarne qui, prima di modificare ulteriormente la voce? --Dedda71 (msg) 23:32, 6 set 2021 (CEST)Rispondi

Stavo per chiedere la protezione della voce ma mi sono detto di dare un'ultima occasione al dialogo. Per favore, invece di continuare l'edit war a colpi di pov chiedo, in particolare a [@ Sizigia] ma anche a [@ Accurimbono], di interrompere gli annullamenti e gli edit unilaterali alla voce (inclusa la rimozione di fonti, che sarei tentato di ripristinare con unn rb ma preferirei ci pensaste voi) e di chiarirvi qui prima di continuare con l'edit war che va avanti almeno da ferragosto. Grazie della collaborazione.--Saya χαῖρε 23:52, 13 set 2021 (CEST)Rispondi
Preciso che i miei interventi sono stati supportati da fonti, libri e riferimenti puntuali.
Non ho fatto annullamenti, nè edit unilaterali, nè rimozioni di fonti, per cui credo che l'appello di Sayatek, nei miei confronti, sia fuori luogo e si debba rivolgere solo a qualcun altro.
Io il libro di Giacomini (come quello di Bermani) ce l'ho e l'ho letto tutto: riporta fatti e fonti inconfutabili.
Piuttosto mi chiedo perché qualcuno si incaponisca nel riportare informazioni datate di libri datati (anche di decenni fa) che sono stati scritti quando queste fonti non erano state scoperte.
Da parte mia non c'è nessuna editwar, piuttosto mi pare che la stia subendo. Detto questo, se la comunità di it.wiki non riesce neanche ad accettare le informazioni riportate chiaramente con tanto di fonti e citazioni puntuali, mi pare che abbia un problema e si riconfermi come un ambiente in cui è difficile collaborare. --Accurimbono (msg) 00:10, 14 set 2021 (CEST)Rispondi
Osservazione su questa modifica: la frase "D'altra parte questa versione, con l'utilizzo del termine "Patriota" (ai tempi molto usato dal fascismo e quindi piuttosto inviso alle brigate garibaldi) al posto di "Partigiano"" è sbagliata sostanzialmente ed è una ricerca personale/POV: infatti la frase non è riportata nella fonte citata. Durante la guerra di liberazione i partigiani venivano chiamati "ribelli" dai fascisti, mentre tra di loro si chiamavano frequentemente "patrioti", cosa dettagliatamente spiegata in molti testi, tra cui anche quello di Giacomini. Anche questo dimostra che il libro di Giacomini non è stato letto dell'utente che ha fatto questa modifica POV e non supportata da fonti. --Accurimbono (msg) 00:26, 14 set 2021 (CEST)Rispondi
Chiedo scusa, ma io non mi sono accorto che ci sia in corso un'edit war. Anzi a mio parere non è così. Quello che sta accadendo, perlomeno nella mia opinione, è che è uscito recentemente un libro sul quale non si è ancora pronunciato la comunità degli storici e sul quale un utente ha fatto una ricerca personale utilizzandolo come fonte primaria presentando il lavoro e l'opinione di quello storico (tra l'altro uno storico non accademico e decisamente marginale nella comunità degli storici) come una scoperta che ha cambiato la storia e cambiato l'opinione prevalente della comunità storico-scientifica. Ora, questo modo di fare IMHO, va contro le linee guida di Wikipedia su almeno punti. Punto numero 1) Recentismo. Il libro di Giacomini è uscito da poco. In questi decenni sono usciti molti documenti importanti, diari di Hitler, diari di Mussolini ecc che nel corso del tempo, spesso ci vogliono anni, si sono rivelati falsi. Per analizzare i documenti e far cambiare opinione agli storici nel loro insieme ci vogliono anni, non mesi. 2) Ricerca personale: soprattutto un utente non deve fare ricerca personale utilizzando fonti primarie, ma come ci dice W. deve cercare fonti terziarie, almeno secondarie. Non spetta a un utente valutare l'importanza di un libro appena uscito. Un utente, secondo le linee guida di W. non può e non deve leggere un libro, convincersi della tesi ivi sostenuta e scrivere in voce che questo libro ha cambiato tutto (così com'era nella prima versione che ho editato). Un utente, secondo W. deve leggere fonti secondarie e soprattutto terziarie, vedere cosa ne dicono l'insieme della comunità degli storici e riportare il loro parere. Sono gli altri storici che devono essere convinti, non i redattori di Wikipedia. Al momento gli altri storici non si sono pronunciati ed è giusto che la cosa sia scritta. Che ne sappiamo se il documento presentato da Giacomini sopravviverà al tempo e all'analisi degli storici o non sarà preso in considerazione perche' giudicato poco attendibile, oppure verrà ritenuto falso come sono stati ritenuti tanti altri documenti nella storia recente o passata? Credo che i miei edit della voce siano stati nelle linee guida di wikipedia. Se siete d'accordo, rimetterei anche le due ultime modifiche che attribuiscono a Giacomini quello che è di Giacomini, onde evitare che il parere di uno diventi voce ufficiale e verità accertata e accettata dalla comunità degli storici, cosa che non è. Per di più nessuno mette in dubbio che la melodia di Bella Ciao preesistesse da decenni o secoli alla guerra partigiana. Ciò di cui non c'è la minima prova, né il minimo documento a comprovarlo, è che la versione del partigiano sia preesistente alla prima pubblicazione del testo a metà degli anni cinquanta. Bella ciao era un canto popolare già prima della guerra, ma possibile che in tutti i libri in cui i partigiani hanno pubblicato i testi delle loro canzoni non figuri mai Bella ciao e soprattutto non si trovi uno straccio della versione del partigiano prima della metà degli anni cinquanta? Il libro di Giacomini mostra ancora una volta che non ci sono prove che la versione del partigiano esistesse prima degli anni cinquanta. Sizigia (msg) 09:51, 14 set 2021 (CEST)Rispondi
Il tuo ragionamento è completamente sbagliato in quanto non hai compreso la differenza tra fonti primarie e secondarie:
Le fonti primarie sono l'opuscolo di Marcaccini, la lettera Stocks, oltre che le testimonianze e gli scritti di Orlandini (descritti dettagliatamente nel libro), gli altri risconti riportati, etc...
Il libro di Giacomini è una fonte secondaria, in quanto elabora criticamente le fonti primarie raccolte.
Prima di accusare/dare giudizi avventati di recentismo e di ricerca personale sui contributi di altri utenti, sarebbe bene che leggessi meglio le linee guida di Wikipedia.
Inoltre faccio notare che non esiste una "opinione agli storici nel loro insieme" che deve o non deve cambiare. Esistono storici che scrivono pubblicazioni e libri e che noi su it.wiki riportiamo e usiamo come fonti.
Infine faccio notare che prima di scrivere dei contributi basati su delle fonti, le fonti bisogna LEGGERLE, cosa che evidentemente non hai fatto, come ho osservato sopra. --Accurimbono (msg) 11:25, 15 set 2021 (CEST)Rispondi

Se tu controlli l'argomento, troverai che certamente i documenti sono fonti primarie, ma in storia la distinzione tra fonte primaria e secondaria è basata spesso sull'uso della fonte per cui anche una fonte secondaria può diventare primaria. Per di più (come ci indica wikipedia) io ho scritto che ci vogliono soprattutto fonti terze che tu non hai considerato. Ma non è questo il punto essenziale del discorso. Il punto è che non si deve, secondo le linee guida, usare l'opinione di uno storico come fosse quello della storiografia mainstream,(uso questo termine, visto che non ti piace la mia espressione "il parere degli storici nel loro insieme", che vuol dire esattamente la stessa cosa per cui trovo la tua osservazione polemica del tutto inutile. Non perdiamoci in quisquilie: La sostanza è che lo studio di Giacomini rappresenta la sua personale opinione. Tu sei rimasto convinto, d'accordo. rispetto la tua opinione. Ma, con tutto il rispetto, tu sei soltanto un nickname come lo siamo tutti noi qui dentro. A Wikipedia non interessa il tuo, il mio, né il Pov di nessuno di noi. L'opinione prevalente degli storici è che Bella ciao nella versione del partigiano non sia stata cantata o tutt'al più pochissimo cantata nel corso della Resistenza e fino a che l'opinione prevalente degli storici rimarrà questa, non c'è motivo di presentare il libro di Giacomini come qualcosa di diverso dalla sua opinione personale già abbondantemente descritta nella voce anche troppo e secondo me va un po' asciugata (con tutto il rispetto, si tratta di uno storico del tutto marginale, non è che è un'opinione di Bloch, di Braudel, di Le Goff o, per rimanere alla storia della Resistenza italiana, di Roberto Battaglia o di Claudio Pavone. Per di più anche lui non ha trovato uno straccio di documento che dimostri che la versione del partigiano fosse cantata durante la Resistenza. Ma, santa pazienza, se non lo trova nessuno sto documento, non sarà perché non esiste, così come pensano gli storici? Se i partigiani hanno scritto anche i testi delle canzoni che cantavano, e tra queste non risulta Bella ciao del partigiano, non sarà perché (probabilmente) qualche manina nel dopoguerra ha cambiato il testo di una ballata che preesiste da decenni o secoli alla resistenza, per creare un inno inclusivo, visto che tutti concordano che "Fischia il vento", è un inno esclusivo delle brigate Garibaldi, in quanto inno comunista? Possibile che tra centinaia di migliaia di documenti rimasti si trovi di tutto, compresi i testi completi delle canzoni che i partigiani cantavano, e che non compaia mai Bella ciao nella versione del partigiano? Con tutto il rispetto (e per non essere equivocato premetto che vengo da una famiglia che ha partecipato alla Resistenza sia dalla linea paterna che materna) la versione di Bella ciao del Patriota riportata da Giacomini l'avrebbe potuta cantare anche Mussolini, perché una delle essenze del discorso fascista è che bisogna combattere per la Patria e essere disposti a morire per la Patria. La versione di Bella ciao del Patriota avrebbe potuto essere perfino l'inno di battaglia delle camicie nere, altroché inno della resistenza. I valori classici di destra sono Dio, Patria e famiglia. Quelli progressisti sono laicità dello Stato, internazionalismo e solidarietà. Il concetto di lotta per la Patria è sovranista e la Bella ciao del patriota potrebbero cantarlo tranquillamente la Meloni e Salvini e farne l'inno della destra attuale. Quindi il libro di Giacomini è un ulteriore dimostrazione che bella ciao nella versione del partigiano o non è stata cantata, o tutt'al più pochissimo cantata come scritto nell'incipit. Per questi motivi, farei un paio di leggere modifiche nella voce, nel senso sopra descritto, se non siete contrari.Sizigia (msg) 15:27, 15 set 2021 (CEST)Rispondi

Mi intrometto nella discussione per far notare che l'incipit, e in particolare la frase "in realtà mai cantato o pochissimo cantato nella versione del partigiano, prima della fine della guerra" si basa su una fonte che consiste nel blog del corriere della sera, che in quanto blog non è una fonte accettabile su Wikipedia. Pertanto o si cambia fonte o si riscrive la frase. --Agilix (msg) 16:50, 21 set 2021 (CEST)Rispondi
Wikipedia, a proposito dei blog, scrive esattamente così: "In generale neanche i siti web personali o blog sono accettabili come fonti, eccetto in quei casi in cui gli autori siano fonte diretta per l'affermazione citata, accademici, giornalisti o esperti riconosciuti, purché nel campo afferente." Nel caso specifico Dino Messina che cura il blog sul sito del Corriere della sera: “La nostra storia”, è giornalista e lavora dal 1986 al “Corriere dellaSera”, dove ha ricoperto vari ruoli nella cronaca di Milano, quindi nella redazione Cultura. Laureato in Lettere moderne con una tesi di Storia contemporanea con Giorgio Rumi, ha pubblicato per libri: "C’eravamo tanto odiati, interviste parallele con il partigiano Rosario Bentivenga e il repubblichino Carlo Mazzantini sugli anni della guerra civile italiana." "Italiani per forza. Le leggende contro l'Unità d'Italia che è ora di sfatare". "Salviamo la costituzione italiana: Il tema che dominerà la nuova stagione politica". Attualmente scrive di temistorici per le pagine culturali del “Corriere della Sera”. Mi sembra rientri esattamente nell'eccezione prevista dalle linee guida di Wikipedia in quanto giornalista esperto e riconosciuto nel campo afferente.Sizigia (msg) 17:32, 21 set 2021 (CEST)Rispondi

Voce non neutrale modifica

A una lettura più attenta ho notato che il problema non è solo la fonte (che a mio avviso rimane discutibile) ma tutta l'impostazione della voce, tutta orientata a dimostrare un'unica tesi, Non è così che si scivono le voci di Wikipedia. Pertanto mi sento in dovere di segnalare la voce con l'avviso P, sperando di stimolare una profiqua discussione. --Agilix (msg) 17:42, 22 set 2021 (CEST)Rispondi

Il problema è che non esistono due tesi, ma soltanto una tesi sostenuta dalla totalità degli storici e dall'Anpi (che è l'associazione dei partigiani e che non si può certo accusare di voler sminuire la Resistenza) che Bella Ciao divenne l'inno della Resistenza soltanto vent'anni dopo la fine della guerra. Neppure i pochissimi studiosi che pensano che qualche sparuta brigata abbia cantato Bella ciao, è in grado di sapere o documentare quale versione di Bella ciao fosse cantata (se quella partigiana o la ballata popolare (molto diffusa in Italia, come scriveva Costantino Nigra) della Bella che è disposta a morire per amore che preesisteva alla Bella ciao partigiana, come da documenti). Né nessuno è in grado di fornire un minimo documento a sostegno, mentre esistono molti scritti dei partigiani dove raccontano tutto della loro vita in montagna, compresi i testi delle canzoni che cantavano, tra le quali non compare mai Bella ciao. E soprattutto non ci sono tracce della versione di Bella Ciao del partigiano prima del 1953. Esistendo una sola tesi, mi sembra che l'avviso P sia fuori luogo e sia da togliere. Voglio precisare che qui nessuno vuole sminuire la Resistenza. Ma la verità è una cosa e le fake news sono un'altra cosa. Sarebbe come dire che si deve dare lo stesso spazio ai vaccinasti e ai no-vax. La resistenza è stata una cosa troppo seria per avere bisogno di bufale (che sono sempre controproducenti). L'ANPI al proposito è molto chiara. O vogliamo pensare che i Partigiani siano contro la Resistenza? Per questo motivo, esistendo una sola tesi, mi sembra che l'avviso P sia fuori luogo e sia da togliere.Sizigia (msg) 18:09, 22 set 2021 (CEST)Rispondi
Esistono fonti come Bermani e Giacomini, che il testo derubrica a "Solo poche voci" ma sono fonti che sostengono la tesi contraria. È un problema di metodo, una voce non può essere tutta costruita sulla dimostrazione di una tesi, deve presentare le varie fonti dandogli uguale peso. Lasciamo perdere i no vax, che qui non c'entrano niente, e la stessa ANPI non è una fonte decisiva sul tema. Inoltre la discussione che ci precede dimostra che non c'è consenso sulle ultime modifiche, per cui fino a che non ci sarà consenso l'avviso P non va tolto. Pingo [@ Accurimbono] e segnalo ai progetti storia e musica, per vedere di avere altri pareri. --Agilix (msg) 18:45, 22 set 2021 (CEST)Rispondi

Infatti le opinioni di Bermani e Giacomini sono abbondantemente riportate nella voce. Ma teniamo conto che 1) E' proprio Bermani a dichiarare che la storia di Bella ciao è "la costruzione [a posteriori] di una tradizione" e che "A metà anni Sessanta, il centrosinistra al governo ha puntato su 'Bella ciao' come simbolo per dare una unità posteriore al movimento partigiano". Per di più Bermani parla genericamente di Bella ciao, e anche lui non fornisce alcun documento a supporto della sua opinione, né porta documenti che provino di quale versione di Bella ciao si trattasse (se la ballata d'amore, o la versione partigiana pubblicata nel 1953). E dal documento di Giacomini prende le distanze e lascia scettica la stessa direttrice dell'Istituto di storia della Resistenza di Macerata che avrebbe tutto l'interesse a lasciar credere che bella ciao sia stata cantata li', come scrive Giacomini. In ogni caso è tutto riportato nella voce come è giusto che sia. Se tu trovi delle fonti terze che presentano ricerche di storici con documenti che dimostrano che bella ciao del partigiano è stata cantata durante la resistenza, aggiungile alla voce. Ma, ripeto, fonti con documenti, non opinioni. Però ti prego di non sminuire il parere dell'ANPI che un po' mi da fastidio. Ci sono ancora tante persone ancora vive, nell'ANPI; che la resistenza l'hanno fatta per davvero. Sono stati soci ANPI la maggior parte dei partigiani. Ciò che dice l'ANPI sulla resistenza conta qualcosa, se mi permetti. E se l'ANPI preferisce la verità al mito costruito sulle bufale, onore all'ANPI. Posso dirti una cosa? Anche a me è dispiaciuto scoprire che non ci sono prove che Bella ciao del partigiano sia mai stata cantata durante la Resistenza. A tutti noi fa male quando qualcosa in cui credevamo si rivela una bufala. Ma sempre scegliere la verità alle bufale, anche quando dispiace, come ai bambini dispiace scoprire che Babbo Natale non esiste. Ma la verità rende liberi, fa crescere, anche quando dispiace.Sizigia (msg) 19:37, 22 set 2021 (CEST)Rispondi

Il sottoscritto ha sempre "saputo" che Bella ciao abbia avuto ben più successo dai '60 di quant0o ne avesse avuto nel '43-'45, "saputo" per, wikipedianamente naturalmente irrilevante, "storia di famiglia". "Più successo" non vuol dire ovviamente "nessun partigiano l'ha mai cantata": parmi di capire che recenti (2020 e 2021 se non erro) monografie sostengano fosse invece canto più diffuso di quanto precedentemente pensato. Dovremmo forse fare come facciamo sempre, riportare, ma senza ovviamente ingiusto rilievo, quanto "di nuovo" viene proposto dalla storiografia ma, in necessaria attesa di come il tutto venga accolto a livello accademico, segnalando che non si tratta del "mainstream storiografico". Non voglio farla troppo semplice ma, per come leggo la voce adesso, forse basterebbe un, qui in discussione lo scrivo alla buona, "recenti studi sostengono al contrario che la popolarità....etc etc". Ha senso? Unica cosa che mi lascia veramente perplesso in voce è "D'altra parte questa versione, con l'utilizzo del termine "patriota" (ai tempi molto usato dal fascismo) al posto di "partigiano", confermerebbe ulteriormente che non esistono prove documentali che la versione del partigiano sia antecedente alla prima pubblicazione del testo a metà degli anni cinquanta del Novecento": mi risulta che "patrioti", con questa accezione, sia in Gazzetta Ufficiale almeno da novembre 1944 [2], mentre in dicembre abbiamo un "giornale della truppa" direttamente così chiamato [3]. Interessante anche questo "Un nuovo decreto – il n. 518 del 21 agosto 1945 – dette una definitiva sistemazione alla materia, in modo da poter procedere ai riconoscimenti delle qualifiche su tutto il territorio nazionale. Innanzitutto le riformulò. Il “patriota combattente” divenne “partigiano combattente”; il termine di “benemerito per la lotta di liberazione” fu sostituito con “patriota": insomma, la "terminologia" ha una sua storia complessa, ma non mi pare davvero che l'uso di "patriota" possa indicare l’esclusione della canzone nel '43-'45 da parte dei partigiani. --Korvettenkapitän_Prien (sala radio) 20:26, 22 set 2021 (CEST) PS: se poi vogliamo "divertirci" con la semantica, possiamo partire con Patrioti contro partigiani e vedere dove ci porta, ma potrebbe non essere questa la voce giusta.Rispondi
Scusate: vedo che non si è capito che non ci sono due versioni contrapposte. Nessuno, se non i disinformati, pensano che Bella ciao sia stato l'inno dei partigiani. Soprattutto a dichiarare apertamente che non era l'inno dei partigiani è l'ANPI, cioè la fonte ufficiale degli stessi partigiani che la Resistenza l'hanno fatta e ne sono stati i protagonisti. Ne avranno parlato tra loro, i partigiani, o no? Dei due studiosi citati, Bermani dice apertamente che secondo lui era cantata solo da alcune brigate, e Giacomini che ha avuto origine a macerata e poi si è diffusa a qualche brigata. Non ci sono due verità. Ce n'è una sola racchiusa nella frase "mai cantata o pochissimo cantata *nella versione del partigianodella quale non esiste nessuna versione documentale fino al 1953*." La Treccani scrive: Patriota- "Che è dello stesso paese, compatriota: siamo p.; un mio patriota. 2. Persona che ama la patria e mostra il suo amore lottando o combattendo per essa." Partigiano - "Chi fa parte di formazioni irregolari armate che agiscono sul territorio invaso dal nemico esercitando azioni di disturbo o di guerriglia. In particolare in Europa, durante la seconda guerra mondiale, il termine indicò gli appartenenti ai movimenti di resistenza contro la potenza tedesca che occupava molti paesi, qualunque fosse la forma della loro organizzazione e della loro attività". In sostanza la versione di Bella ciao del patriota poteva essere cantata anche dai fascisti, quella del partigiano no. In ogni caso per essere più neutrale ho tolto la frase "ai tempi molto usato dal fascismo". Ma non possiamo metterci noi a dire che bella ciao era l'inno della resistenza quando gli storici e l'ANPI dicono che non è così. Se volete, possiamo cambiare quel ""pochissimo cantata" in "poco cantata". E mi sembra già perfin troppo per una versione di cui non è provata l'esistenza fino al 1953.Sizigia (msg) 21:46, 22 set 2021 (CEST)Rispondi
Segnalo questo articolo de il Post, non perchè penso che vada usato come fonte, ma perchè cita a sua volta fonti utili e soprattutto perchè è un esempio di come il tema possa essere trattato con più equilibrio. --Agilix (msg) 09:25, 23 set 2021 (CEST)Rispondi
Già conoscevo questo articolo che non dice nulla di diverso dalla voce: anch'esso non sostiene, come non lo sostiene nessun studioso serio che si sia occupato della faccenda, come non lo sostengono i partigiani nella loro organizzazione ufficiale l'ANPI, che Bella ciao fosse l'inno dei partigiani durante la Resistenza (che anzi dice ufficialmente che è diventato l'inno della resistenza soltanto vent'anni dopo la fine della guerra). Da una parte c'è la storiografia mainstream composta dalla quasi totalità degli studiosi che sostengono che non ci sono indizi, tracce, documenti, o che gli indizi presentati sono isolati, non certi per cui non sono sufficienti e convincenti che Bella ciao - nella versione del partigiano - sia mai stata cantata durante la Resistenza (vedi ciò che controbatte la direttrice dell'Istituto della resistenza di Macerata (storica anch'ella) a Giacomini. Dall'altra ci sono pochissimi studiosi che - attenzione - neppure loro sostengono che fosse l'inno della Resistenza, come non lo sostiene nessuno, ma proprio nessuno tra chi ha studiato la faccenda. Semplicemente dicono che, secondo loro, fu cantata da alcune brigate, senza essere in grado di provare se si trattasse della versione della Bella che muore per amore, o di quella del partigiano cantata da tutti noi di cui non risultano tracce prima del 1953. E soprattutto senza convincere la storiografia ufficiale ne' i partigiani riuniti nell'ANPI ch e sostengono il contrario. A tutti noi dispiace molto, ti confesso che quando me ne sono accorto è dispiaciuto parecchio anche a me, ma preferisco scegliere la verità piuttosto che vivere nel mito. nNn c'è nulla di peggio che inventare una tradizione, in Storia. E' pieno di tradizioni inventate che noi celebriamo come realtà. Al proposito consiglio il libro di E. J. Hobsbawm, "L'invenzione della tradizione", Einaudi. Bermani (che pur pensa che qualche brigata abbia cantato Bella ciao (pur senza specificare in quale versione), prende da qui la sua definizione di "Invenzione di una tradizione" il fatto di ritenere che bella ciao fosse l'inno della Resistenza. Nel libro troverai che molte nostre tradizioni (come quella di cui stiamo parlando), non sono fondate su evidenze, e quelle che ci sono inducono a pensare il contrario. Su Bella ciao inno della Resistenza, la testimonianza dei partigiani riassunta dalla posizione dell'ANPI pesa come un macigno, così come quella della storiografia mainstream. Se tu trovi studiosi che si sono occupati della faccenda e hanno evidenze, prove, documenti diversi che contraddicono la storiografia mainstream e la testimonianza dei partigiani, naturalmente sei libero di scriverlo così arricchisci la voce. Per ora è così, per cui, IMHP, toglierei l'avviso P.Sizigia (msg) 10:17, 23 set 2021 (CEST)Rispondi
[@ Sigizia] ti ripeto che è un problema di metodo, non di fonti. Il testo è tendenzioso, e vuole dimostrare una tesi che nelle fonti, a parte quella del blog del corriere, non c'è. La stessa fonte dell'ANPI dice che "I ricercatori tornano al lavoro e dicono che tracce di “Bella Ciao” si trovano anche prima della guerra", per cui non è vero che "in realtà mai cantato o pochissimo cantato nella versione del partigiano, prima della fine della guerra", e non è vero che "Solo poche voci, [...] sostengono che una qualche versione di "Bella ciao", sia stata cantata da alcune brigate durante la Resistenza". Siamo d'accordo che la popolarità di Bella ciao risale a dopo la guerra, ma molte voci parlano di una sua diffusione anche durante la Resistenza. Il fatto che esista una sola verità e che la storiografia mainstream propone solo quella è un tuo POV, che purtroppo traspare nel testo: le fonti contrarie alla "tua" tesi nell'articolo vengono presentate ma subito smentite, e invece andrebbero semplicemente presentate in modo obiettivo. Il testo va quindi riformulato mantenendo un WP:punto di vista neutrale che dia il giusto rilievo a tutte le ipotesi storiche. --Agilix (msg) 11:03, 23 set 2021 (CEST)Rispondi
Lo stesso Bermani, in "Bella ciao: Storia e fortuna di una canzone. Dalla Resistenza italiana all'universalità delle Resistenze" (Interlinea,2020), scrive a p. 37: "Le origini di Bella ciao sono a lungo rimaste sconosciute. Questo è dipeso dal fatto che per un non breve periodo la canzone è stata ignorata dai libri di storia e dai canzonieri della Resistenza, ciò che ha permesso alla bufala che non sia stata cantata nei mesi della lotta partigiana di giungere sino a oggi, accreditata purtroppo anche da giornalisti studiosi quali Bepi De Marzi, Arrigo Petacco, Giorgio Bocca, Giampaolo Pansa, tanto da poter essere ribadita nel 2018 anche dal giornalista Luigi Morrone". All'elenco di Bermani ci sarebbe da aggiungere Virginio Savona, Eugenio Di Rienzo, Fabio Andriola ... Quindi non è solo Luigi Morrone ad "accreditare la bufala". Noto, comunque, che ora c'è l'avvertenza che la voce non sarebbe neutrale in quanto "squilibrata" in favore di una tesi (quella dell'origine postbellica del canto), mentre nessuna avvertenza era stata premessa quando la voce, con certezza, affermava l'origine bellica del canto. Eppure, ad "equilibrare" la voce basterebbe poco. C'è un dato assodato: prima del 1953, non c'è traccia scritta del canto. C'è chi, per colmare la lacuna, si fida della "tradizione orale" e chi - viceversa - ne nega l'attendibilità. Basterebbe citare le tesi degli uni e degli altri. Troppo difficile? --Bhima84 (msg) 18:10, 18 dic 2021 (CET)Rispondi

[@ Agilix]Ma di cosa stiamo parlando? E' scritto anche nella voce che tracce di Bella ciao risalgono al 1500! lo scrive pure Costantino Nigra nel 1888 ed è riportato nella voce. "La me nona è vecchierella me fa ciau me dis ciau me fa ciau ciau ciau" è una traccia di Bella ciao e nessuno nega che fosse cantata prima della resistenza. Ripeto: di cosa stiamo parlando? Di quale versione di Bella ciao stiamo parlando, visto che ce ne sono decine, se non centinaia, essendo una ballata popolare, che come scrive Nigra, era la più diffusa in Italia già nel 1888? Su questo siamo tutti d'accordo, per cui evitiamo di fare confusioni sulle tracce. E' la versione del partigiano di cui non esiste nulla, ma proprio nulla, prima del 1953, così risulta dal lavoro degli studiosi, compreso Brembani che pur pensa che qualche brigata l'abbia cantata, ma non può provare quale fosse la versione (e parla di invenzione di una tradizione, quando la si propone come inno della Resistenza) e Giacomini parla di una bella ciao del patriota) e di un'altra non specificata. Nessun studioso ha indizi, prove documentali o che altro della bella ciao del partigiano di cui non esistono tracce fino alla prima pubblicazione del testo nel 1953. E' tutto scritto nella voce. In ogni caso, ciò che conta è che nessuno, ma proprio nessuno dice che Bella ciao era l'inno della Resistenza. In particolare lo negano i partigiani dell'ANPI che la resistenza l'hanno fatto. Al massimo due o tre studiosi, senza portare prove dicono che era cantata da qualche brigata, quindi poco cantata, come scritto nella voce. Di qui a farne l'inno della resistenza ce ne corre... Brembani che pur dice che Bella ciao (specificare quale versione) qualche brigata l'ha cantata, scrive anche lui che è diventato l'inno della resistenza negli anni sessanta del novecento per volontà del governo di centro sinistra al fine di includere tutte le anime della resistenza che Fischia il vento (che questo sì era il vero inno della resistenza delle Brigate Garibaldi) escludeva in quanto inno comunista. Mi sembra che sia tutto chiaro. Capisco dispiaccia accettare il crollo di un mito, è dispiaciuto anche a me, però la verità è la verità. O non è stata cantata o tutt'al più pochissimo cantata (nella versione del partigiano). Sizigia (msg) 11:49, 23 set 2021 (CEST)Rispondi

Qui si sta perdendo il focus, secondo me. Le voci di enciclopedia devono descrivere, non devono dimostrare qualcosa, nemmeno se si tratta di qualcosa di vero. C'è un modo di scrivere che è descrittivo, e c'è un modo dimostrativo. Questa voce è dimostrativa: già dalla prima riga vuole dimostrare che non era cantato nel '43-5, ha chiarissimo questo obiettivo. E' come se la voce sulla pizza iniziasse così: "La pizza è un piatto tipico italiano che non è stato propriamente inventato a Napoli nell'800, in quanto alcuni storici etc etc" e così via per tutta la pagina. Tutta la questione sul dibattito se fosse cantato o meno all'epoca andrebbe descritta (non sostenuta!) in un paragrafo apposito. --Pinedjem (msg) 22:56, 16 dic 2021 (CET)Rispondi
Non c'è dibattito! Non c'è neanche uno storico che sostiene con la minima prova che Bella ciao nella versione del partigiano sia mai nemmeno esistita durante la guerra. Non è quindi una voce dimostrativa, ma descrittiva. Una fotografia della realtà.Sizigia (msg) 23:24, 16 dic 2021 (CET)Rispondi
Il punto non è se è vero, come credevo di aver spiegato. Il punto è che non si può partire sin dalle prime righe parlando di quello e proseguire dedicando buona parte della pagina a tale specifico aspetto. Le voci di enciclopedia devono esporre in modo generale e completo, non buttarsi su un aspetto di una cosa e dedicare meno spazio ad altre. Se scrivo la voce sui fantasmi, per esempio, non devo partire dalla prima riga dicendo che non esistono e costruire tutta la pagina esponendo dati a favore della loro inesistenza a discapito dei paragrafi sulla storia, l'influenza culturale etc. in termini di spazio. Per quanto riguarda questa pagina, l'aspetto in questione non dovrebbe comparire fino al paragrafo sulla storia, essere esposto per bene lì, e poi basta. O diventa una ricerca monografica sulle origini della canzone. (Ribadisco che, per come è ora, mi sembra una pagina che vuole dimostrare un qualcosa, per vero che sia).--Pinedjem (msg) 03:12, 20 dic 2021 (CET)Rispondi
Mi trovo completamente allineato con le argomentazioni espresse da [@ Pinedjem]. --Agilix (msg) 09:32, 20 dic 2021 (CET)Rispondi

Che Bella Ciao fosse poco o per nulla cantata durante la Resistenza è un fatto, non un'opinione, ed è molto rilevante, per cui più che giusto citarlo all'inizio. Un fatto che peraltro non toglie nulla all'importanza della canzone e al valore della Resistenza.--Vernel222 (msg) 10:15, 14 set 2022 (CEST)Rispondi

Il fatto che sia vero non implica che se ne debba parlare per tutta la benedetta pagina. La pagina su Babbo Natale non è interamente dedicata alle prove della sua inesistenza.--Pinedjem (msg) 20:53, 20 set 2022 (CEST)Rispondi

Se se n'è parlato tanto, è perché qualcuno si è incaponito a mettere in dubbio una verita' assodata, e cioè che Bella Ciao sia stata poco o per nulla cantata durante la Resistenza. Anch'io sono per togliere l'avviso della pesunta non neutralita' dellla voce.--Vernel222 (msg) 10:16, 11 ott 2022 (CEST)Rispondi

Sono completamente d’accordo con Vernel222 . A questo punto toglierei anch'io l’avviso P.Sizigia (msg) 10:24, 11 ott 2022 (CEST)Rispondi
È un esempio da manuale di come non si debba scrivere su Wikipedia: è un saggio, dal taglio fortemente pedante, non un lemma da enciclopedia. --Vito (msg) 10:33, 11 ott 2022 (CEST)Rispondi
Come già ampiamente spiegato, mi trovo completamente d'accordo con Vito e con Pinedjem. Il problema non è tanto quale sia la verità sul brano e sulla sua storia, ma lo stile non enciclopedico in cui è scritta la voce. Spero che qualcuno ci metta mano e la riscriva, ma nel frattempo non vedo il consenso alla rimozione dell'avviso. --Agilix (msg) 10:42, 11 ott 2022 (CEST)Rispondi
Cioè io mi aspetterei una struttura estremamente più semplice: incipit al minimo canto ispirato alla Resistenza la cui origine è incerta. Segue breve storia delle attestazioni + fortuna, segue struttura/analisi, segue dibattito storiografico. --Vito (msg) 15:01, 11 ott 2022 (CEST)Rispondi
”La cui origine è incerta”? Le fonti ci dicono esattamente il contrario, ossia che è pienamente documentata la derivazione da “Fior di tomba”, come si trova scritta nelle varie versioni riportate da Costantino Nigra. E che della versione del Partigiano (l’ultima versione di una ballata le cui tracce risalgono fino al ‘500) non si trova nulla prima del 1953. Neppure nei testi e nelle lettere dei partigiani che riportavano perfino le canzoni che cantavano. Anche a me spiace che la versione del partigiano sia successiva, ma un’enciclopedia deve documentare la realtà, non l’esistenza di Babbo Natale se di questo non si trova traccia: Amicus Plato sed magis amica veritas.Sizigia (msg) 16:01, 11 ott 2022 (CEST)Rispondi
Fai quello che vuoi ma in ogni caso non metti quell'incipit enorme che è un continuo mettere le mani avanti. --Vito (msg) 18:23, 11 ott 2022 (CEST)Rispondi
Se quello è l'incipit, allora tutta la voce è fuori tema oltre che non neutrale --Actormusicus (msg) 14:37, 14 ott 2022 (CEST)Rispondi

Questa discussione è come una partita di ping-pong fra chi dice che non è metodologicamente corretto dedicare l'intera pagina alla dimostrazione dell'inesistenza di una "vita partigiana" della canzone e chi risponde che effettivamente la canzone non ebbe una "vita partigiana".--Pinedjem (msg) 11:43, 31 ott 2022 (CET)Rispondi

Antecedenti modifica

È completamente sbagliato che il riferimento a "una ballata francese del cinquecento" sia inserito nella sezione "Origine della musica". La ballata in questione è "La pernette", che a sua volta ha una diversa versione già attestata nel XV secolo ("La belle se siet au pied de la tour"): è un'antecedente del testo, non della musica. Corrisponde, come argomento, alla canzone piemontese "Fiore di tomba" riportata da Costantino Nigra (la fanciulla innamorata di un condannato, che rifiuta di sposare "il figlio del re" e chiede invece di essere sepolta accanto al suo amato: ne La pernette compare il tema dei fiori che spuntano sulla tomba dei due innamorati, e che suscitano la pietà dei viandanti - in quel caso, dei pellegrini lungo il Cammino di Santiago). Le melodie di queste canzoni (che sono completamente diverse fra loro) non hanno nulla a che fare con Bella Ciao.

A margine, concordo con la non neutralità della voce attuale. Non si capisce perché si deve dare il massimo rilievo, già nell'incipit, alle controversie sulla datazione di Bella Ciao. Nel testo della voce e negli interventi più sopra si fa confusione fra due questioni ben distinte: (i) se Bella Ciao sia stata scritta prima o dopo la Liberazione (questione controversa); (ii) se Bella Ciao sia stata o meno "l'inno dei Partigiani" durante la Resistenza (su questo non esiste alcun ragionevole dubbio: non lo è stata. Al massimo per qualcuno lo è diventata molti anni dopo. Per immaginare che le formazioni partigiane avessero un "inno", e magari lo cantassero mentre marciavano verso la battaglia, si deve avere un'idea davvero singolare di che cosa sia stata la guerra di Liberazione). Questa confusione, e il voler mettere in primo piano su tutto la controversia sulle origini, si inserisce però in un filone ben identificato che pretende che buona parte di ciò che è stato detto e scritto sulla Resistenza sia pura invenzione e non corrisponda alla realtà storica. Il punto di vista neutrale è un altro. --93.36.161.202 (msg) 00:14, 7 dic 2021 (CET)Rispondi

Non ci sono controversie. Al contrario, non c'è alcun indizio che la versione cosi' come la conosciamo oggi esistesse prima del 1953. Non ci sono prove, neanche una. Se non parliamo di questo, di cosa parliamo? Lo testimoniano le maggiori fonti interessate a dare risalto e valore alla Resistenza, come l'ANPI e gli estensori della proposta di legge di Bella Ciao come inno del 25 aprile. Qui non possiamo fare una voce sulle fake news, sulle congetture o sul desiderio che esista Babbo Natale se non ci sono prove della sua esistenza. Qualche partigiano avrà forse cantato Bella ciao nella versione della bella che muore per amore, l'unica di cui ci sono prove che esistesse a quei tempi, così come si cantano le canzoni di Guccini o De Andrè. La storia di Bella Ciao del partigiano, come dice Bermani, è la storia della costruzione di una tradizione. La Resistenza non ha bisogno di fake news per essere riconosciuta nella sua importanza. Sizigia (msg) 15:43, 7 dic 2021 (CET)Rispondi

Collegamenti esterni interrotti modifica

Una procedura automatica ha modificato uno o più collegamenti esterni ritenuti interrotti:

In caso di problemi vedere le FAQ.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 00:20, 21 mag 2022 (CEST)Rispondi

Canto di parte modifica

Ho tolto questa aggiunta di oggi. Le ragioni sono:

  1. il commento di giornalista molto noto ma non specializzato nell'argomento, che riporta una sua opinione, non è una fonte di rilievo enciclopedico per il soggetto della voce;
  2. quello che è stato scritto nella voce, comunque, non è quello che ha scritto Gramellini. La frase di Gramellini è, testualmente: «È davvero un peccato che la canzone italiana più conosciuta al mondo dopo «Volare» venga percepita solo in Italia per ciò che non è: un canto di parte».

Quindi, se proprio si deve considerare autorevole il parere di Gramellini, ciò che lui scrive è che fuori d'Italia Bella Ciao non è percepita come un canto di parte, e in Italia è percepita come tale ingiustamente. È ben diverso da quello che era stato riportato nella voce, e questo costituisce un uso piuttosto disinvolto di una fonte (peraltro, a mio parere, inappropriata in questo contesto). --93.36.162.71 (msg) 22:20, 15 set 2022 (CEST)Rispondi

Evidente forzatura, hai fatto benissimo. Fonte assunta supinamente, come se fosse il vangelo --Actormusicus (msg) 14:29, 14 ott 2022 (CEST)Rispondi

Bella ciao antecedente il 1945 modifica

Secondo un docente di storia contemporanea, un tale Granozzi, e alcuni partigiani la canzone "bella ciao" la cantavano già prima del 1945 solo da alcuni gruppi di partigiani nel modenere e a Bologna. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 94.140.29.235 (discussioni · contributi) 10:46, 17 apr 2023 (CEST).Rispondi

Detta così significa poco. Se però hai una fonte verificabile di quanto affermi si può inserire. --Agilix (msg) 10:57, 17 apr 2023 (CEST)Rispondi
Ritorna alla pagina "Bella ciao".