Discussione:Giovanni Caboto

Ultimo commento: 5 anni fa, lasciato da 212.39.89.7 in merito all'argomento La scelta consapevole della Serenissima

E' questione di abitudini alle ricerche scolastiche, chiedo scusa e prometto di affinare il metodo di ricerca, in un eccesso di pigrizia ho copiato tre frasi ed un paragrafo. Mi nascondo dietro al fatto che è sabato mattina...

Nascita modifica

Secondo il sito della Provincia di Genova il navigatore nacque nel paese ligure di Castiglione Chiavarese. Per correttezza ho inserito tale informazione nel testo mettendo la fonte, ma lasciando l'ipotesi di Gaeta. --Dapa19 (Scrivimi) 22:07, 28 apr 2007 (CEST)Rispondi

Cabotaggio modifica

non so come ma si potrebbe aggiungere una nota sul termine "cabotaggio" (in inglese "cabotage") che vuol dire tante cose ma in origine era semplicemente la navigazione "sotto costa" usata dai fratelli Caboto per tracciare le mappe delle coste visitate. Ma non so se il termine deriva dal loro cognome :( .

scoprì il canada

Nascita 2 modifica

Se secondo il sito della Provincia di Genova il navigatore nacque nel paese ligure di Castiglione Chiavarese. Allo bisognerebbe trovare un riscontro per dire che è nato a Gaeta.

--BonBartolomeo (msg) 20:54, 4 ago 2008 (CEST)Rispondi

Cronologia rimossa modifica

Lista delle versioni rimosse dalla cronologia per presunta violazione di copyright cartacea (cfr Progetto:Rimozione contributi sospetti/Gataz). --Fantomas (msg) 12:19, 30 mag 2009 (CEST)Rispondi

Finanziatori di Caboto e Ipotesi modifica

Ho letto sul Messaggero (del 5/5/2012 se non erro[al limite quello del 4 o del 6]) che dei ricercatori inglesi hanno scoperto che in realtà il navigatore nei suoi viaggi chiave sarebbe stato finanziato non dai mercanti di Bristol ma dai banchieri (fiorentini) Bardi. Inoltre spunta un'ipotesi fantastica e suggestiva: alcuni indizi ancora da approfondire lasciano ipotizzare che forse potrebbe essere approdato in America prima di C.Colombo. --141.250.94.21 (msg) 20:10, 9 mag 2012 (CEST)NasonasoRispondi

Cronologia
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La scelta consapevole della Serenissima modifica

Nella voce "Giovanni Caboto", a mio modesto parere, si esprime con eccessiva categoricità un giudizio storico riguardo la scelta della Serenissima Repubblica di Venezia di non intraprendere la colonizzazione del nord America. In breve, si dà per assodato che la Repubblica di Venezia, regina per secoli dei traffici commerciali verso oriente, fosse disinteressata ad espandere i propri traffici in occidente per semplice "miopia". Se consideriamo che dai documenti dell'epoca si presume che i Caboto fossero consci di non essere giunti in Asia, come inizialmente credeva Colombo, ma di aver raggiunto il nuovo continente, popolato da tribu native sconosciute, possiamo ipotizzare che al Doge avessero prospettato uno scenario abbastanza verosimile e chiaro. In "Ulisse - la storia di Venezia" di Piero ed Alberto Angela si offre una interpretazione a mio avviso più credibile: Venezia non volle intraprendere la "corsa" all'occidente perché riteneva che fosse un progetto contrario ai princìpi fondanti la Serenissima. Di più non spiegano. A mio avviso i motivi potrebbero essere i seguenti: - Venezia, a differenza della altre nazioni europee, non voleva intraprendere una strategia commerciale che prevedesse l'uso della guerra e dei predoni (bucanieri, corsari..) ma voleva mantenere la sua politica commerciale tradizionalmente poco aggressiva; - Venezia, a differenza della altre nazioni europee, non voleva soggiogare e sterminare le popolazioni indigene per espropriarne i territori. La prassi dello sterminio era supportata da una concezione di superiorità della civiltà europea anche di matrice religiosa. Venezia aveva, da secoli, una visione della società laica, multietnica e multiculturale; - Venezia, a differenza della altre nazioni europee, non voleva riconvertire le colture locali in monocolture funzionali all'export in Europa (zucchero, cotone, etc..). Venezia, in effetti, ha sempre commercializzato i prodotti finiti dei partner esteri senza esportare le proprie imprese o imporre un modello produttivo contrario agli interessi del luogo; - Venezia, a differenza della altre nazioni europee, non voleva partecipare alla tratta degli schiavi africani. Già nel 960 d.C. il Doge Pietro IV Candiano vietò a Venezia la tratta degli schiavi, per cui tutti gli schiavi che giungevano a Venezia venivano per diritto liberati. Restavano comunque i c.d. "servitori" i quali avevano diritto a due pasti al giorno, alloggio, istruzione primaria per i loro figli, etc.. Il colonialismo europeo, quindi, mi risulta diametralmente opposto alla mentalità Veneziana, che privilegiava il rispetto delle tradizioni locali e la scarsa intrusione nella gestione economica e politica dei partner commerciali. Non a caso Marco Polo ottenne la fiducia dell'Imperatore cinese al punto da diventare suo uomo di fiducia nonché ambasciatore, proprio perché si pose come ospite mite e rispettoso, capace di offrire opportunità di sviluppo e progresso. Spesso il settecento veneziano è stato dipinto come un periodo di declino e apatia, perché al colonialismo si preferì l'arte (in quel tempo operarono: Canaletto nella pittura, Goldoni nella letteratura, Canova nella scultura, Vivaldi nella musica). Oggi Venezia è probabilmente l'unica "vecchia potenza" europea che gode stima indiscussa in ogni angolo del globo proprio in virtù della sua volontà di pace. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 79.38.70.124 (discussioni · contributi) 11:58, 11 mar 2013‎ (CET).Rispondi

Una delle dimostrazioni della "volontà di pace" di Venezia fu per esempio la quarta crociata. 212.39.89.7 (msg) 19:24, 16 nov 2018 (CET)Rispondi
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