Discussione:Il giardino dei Finzi-Contini
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è una mia idea o l'ultimo capitolo "valutazione personale dell'opera" è un attimo troppo personale per un'enciclopedia?
- shaka (you talkin' to me?) 12:03, Feb 13, 2005 (UTC)
Lo tolgo e lo sposto qui sotto SγωΩηΣ tαlk 12:34, Feb 13, 2005 (UTC)
Valutazione personale dell'opera letta modifica
C’è un episodio che mi è rimasto particolarmente impreso: il cambiamento del rapporto che c’è tra Giorgio e l’amico Malnate. Quando il protagonista s’accorge che il rapporto tra lui e la bella Micol sta per finire, cessa di frequentare la casa di lei per qualche tempo; cosi decide di mantenere i rapporti solo con Giampiero Malnate. L’autore si reca spesso a casa di Giampiero, il quale lo accoglie in maniera diversa da come Giorgio si sarebbe aspettato. Il loro rapporto cambia radicalmente da un certo contrasto si passa ad una vera e propria amicizia. Anche io non mi sarei mai aspettato un tale cambiamento. Malnate si comporta davvero bene, da persona umile e cosciente di quello che accade attorno a lui; non fa alcuna distinzione di razza, religione o nazione, ma è molto sincero e comprensivo con Giorgio.
- Per forza, si scopava la Micol.. --Van Loon (msg) 02:14, 20 giu 2012 (CEST)
Neorealismo? modifica
Questo romanzo fu scritto in pieno miracolo economico, e cioe' in un periodo in cui il neorealismo era morto da anni. Di conseguenza la parte intestata "Messaggio dell'autore" sarebbe da riscrivere completamente. Non mi ci azzardo perche' per me questo e' un romanzo difficile e ho appena finito di leggerlo. Di certo andrebbe letto in chiave allegorica e non in maniera cosi' letterale, come viene suggerito qui (per esempio, l'idea che la figura di Bassani-scrittore coincida con l'io narrante da lui immaginato e' a dir poco ingenua).
Secondo me quest'opera si può ben accettare come opera neorealista,sebbene sia stata pubblicata in pieno miracolo economico, poichè è in linea con le "5 storie ferraresi" dell'autore scritte precedentemente e che come questo romanzo raccontano in senso neorealista la situazione a Ferrara dutante gli anni della guerra civile, dopo l'armistizio. Giorgio Bassani è sempre citato come uno scrittore neorealista, fa poca differenza se la sua maggiore opera sia stata scritta qualche annetto più tardi, secondo me.
-- Kiriakos, 3 luglio 07:
No, credimi, Bassani e il neorealismo hanno poco, veramente poco in comune. Bassani stesso ha spiegato più volte in alcune interviste (alcune delle quali sono state pubblicate e si possono rileggere) come non avesse niente a che fare con Vittorini, Calvino, Fenoglio, Levi, e altri. Oggi, se Bassani fosse vivo e qualcuno gli desse del neorealista, inorridirebbe. Anzi, la cosa lo avrebbe fatto anche incavolare un po'.
Figurati che prendeva anche le distanze da scrittori che, secondo la critica ufficiale dell'epoca, erano più vicini a lui (Cassola, e altri). Guarda, se Bassani è "neorealista", Manzoni era un poeta neoclassico. Chi cita Bassani come neorealista o non lo conosce quanto Bassani stesso esigerebbe, o lo fa intenzionalmente, per puro scrupolo di catalogazione. Sottoscrivo anch'io la proposta di rifare la voce da capo a fondo. Magari anche scrivere 2 righe (ma 2 righe vere) e basta.
Altro errore:
Giorgio Bassani: è la voce narrante del romanzo, colui che racconta i fatti chiamando attorno a sé un certo numero di figure importanti. Non mostra in alcun punto del romanzo la sua vera identità ed il suo aspetto fisico.
Giorgio Bassani (l'autore del romanzo) non è la voce narrante del romanzo. Bassani ha ammesso che c'è una grossa componente autobiografica, Paola Bassani Pacht ha sostenuto che il protagonista si chiamasse "Giorgio". Ma il nome della voce narrante non compare mai. Forse, ora non ricordo bene, una sola volta si accenna a Giorgio. Ma da nessuna parte non compare il nome "Bassani". Si tratta di un dettaglio su cui Bassani ha lavorato con cura. Sarebbe forse più corretto, narrare la trama usando una dicitura del tipo: "[anonimo]". Forse si farebbe meno torto al romanzo.
Queste sono creature reali, ma reali nel romanzo. Il protagonista del romanzo non compare da nessuna parte dell'anagrafe a Ferrara. Non esiste una Micol Finzi-Contini nell'anagrafe di Ferrara. E il giardino dei Finzi-Contini non esiste da nessuna parte. Basti prendere una cartina di Ferrara (che sia del '38 o di oggi) e ci si accorgerà che non vi è nessuna villa da quelle parti.
- Parentesi, qua mi è crollato un mondo! --Van Loon (msg) 02:16, 20 giu 2012 (CEST)
Va bene, avete ragione. Non volevo essere pedante e inserire Bassani tra i neorealisti per puro attaccamento alle classificazioni..penso solo che ci sia un pò di confusione a riguardo, in molte antologie Bassani è dato come neorealista, ma per carità nessuno vuole scrivere eresie! L'importante è capire il punto di vista. Comunque meglio cosi la voce, dopo i tagli. Per quanto riguarda la veridicità dei personaggi del libro, è ovvio che i nomi siano pseudonimi, anche se Contini è un rinomato cognome ebraico ferrarese, ma possono essere pseudonimi appartenuti a persone reali. Tra l'altro, anche se non molto rilevante, il nome di Micol Finzi Contini appare tra le vittime ferraresi nel gigantesco database del sito del centro per la memoria della Shoa.
- Il nome della signora Finzi Contini, vittima ferrarese, purtroppo, "non sopravvissuta alla Shoah", non era "Micol" o "Micòl" ma "Dora" . --Montag 313 di' 18:14, 26 gen 2023 (CET)
-- Kiriakos, 20 luglio 07:
- Ovvio: mica tanto, perchè questo gioco tra Verità e Realtà è una costante dello stile di Bassani. Dare per ovvio che i nomi nel romanzo siano pseudonimi vuol dire sballare anche una serie di parametri generali sull'opera di Bassani, capisci? Ti faccio un esempio un po' straniante: è come dire che Andrea Sperelli (Il Piacere) era un anarchico nichilista. Qui non solo intacchi l'opera, ma anche il contesto dell'opera. Per te che l'hai letto (Il Giardino dei FC) questo dettaglio pare ovvio, per chi non sa cosa siano i FC, no.
- Contini: certo. Ma torniamo al discorso di sopra. Cioè: continuo errare di Bassani tra Verità e Realtà. Esistono anche i cognomi Lattes, Fadigati, Mantovani, Bottecchiari, Limentani, eccetera.
- Micol Finzi Contini e il gigantesco database del sito del centro per la memoria della Shoa: questo dato, invece, è abbastanza interessante.
- Come notavo, il nome della signora Finzi Contini, vittima ferrarese, purtroppo, "non sopravvissuta alla Shoah", non era "Micol" o "Micòl" ma "Dora" . --Montag 313 di' 18:14, 26 gen 2023 (CET)
Voce IMBARAZZANTE modifica
Questa voce è letterariamente imbarazzante, scritta in modo incoerente e scarsamente coeso da un critico letterario cui dare del dilettante sarebbe fare un complimento. Propongo la rimozione della voce, in attesa di una nuova compilazione più pertinente al criterio della decenza.
- Grazie della segnalazione. Ho dato un'occhiata veloce all'ultima sezione e in effetti hai ragione. Non ho tempo di leggere adesso, per ora metto un avviso "da controllare". Se hai le competenze per riscriverla, sei il benvenuto. Ylebru dimmela 23:05, 16 gen 2007 (CET)
- Penso che, più che toglierla, si tratti solo di rivederla da cima a fondo. Per ora tanto vale lasciarla che almeno è meglio di niente, già il box iniziale avverte che come voce è da prendere con le pinze. Personalmente il libro l'ho letto, ormai è passato un po' di tempo ma nulla che una rinfrescatina non possa riportare alla luce, quindi spero di poterci mettere mano personalmente dopo il 10 aprile (fino ad allora purtroppo ho da fare). Caracalla 22:19, 25 mar 2007 (CEST)
Sahara86
Piuttosto che avere informazioni errate è meglio non averle proprio! Non bisogna credere che ogni opera d'arte e ogni autore possano essere etichettati con un genere o un movimento artistico. La situazione a Ferrara descritta nel romanzo è interessante, ma rimane come sfondo delle esperienze del protagonista. Comunque consiglio a chi ha scritto la voce di andare a studiarsi il Neorealismo prima di scrivere cose sbagliate che, per chi non conosce il tema, possono essere prese per buone.
Taglio: 4 luglio 2007 modifica
A seguito delle sopra elencate obiezioni, cancello tutta questa parte:
Analisi spazio - tempo [modifica] Il romanzo è ambientato tra la fine degli anni '30 (precisamente nel biennio 1938 - 1939, anni della legislazione razziale e dei suoi primi effetti sulle comunità ebraiche) ed il 1943, anno in cui tutta la famiglia Finzi - Contini (ad eccezione di Alberto, morto tempo prima a causa di una malattia) viene deportata in un campo di concentramento nazista. Il posto più frequentato della vicenda è sicuramente il giardino dei Finzi - Contini, famiglia di culto ebraico che vive a Ferrara, una cittadina dell'Emilia - Romagna. Altri luoghi dove si svolgono i fatti sono: la sala da pranzo, la biblioteca del signor Ermanno, il campo da tennis. Analisi fisica e psicologica dei personaggi più importanti [modifica] Giorgio Bassani: è la voce narrante del romanzo, colui che racconta i fatti chiamando attorno a sé un certo numero di figure importanti. Non mostra in alcun punto del romanzo la sua vera identità ed il suo aspetto fisico. È un amico dei Finzi - Contini; è ebreo come loro, anche se di classe sociale meno alta e meno aristocratica, frequenta la comunità israelitica di Ferrara nel periodo in cui cominciano ad essere promulgate le prime leggi antisemite; fortunatamente non subisce lo stesso destino che capiterà a molti suoi coetanei; è innamorato di Micol Finzi - Contini, la quale però non condivide questo amore, illudendolo. Ama il passato e non il presente (unico punto in comune che ha con Micol); gli piace la discussione: lo troviamo infatti molte volte a dibattere su vari argomenti (in particolare di politica) con l'amico Giampiero Malnate; instaura buoni rapporti anche con Alberto Finzi - Contini, fratello di Micol. Non ama le grandi compagnie: il suo unico desiderio (irrealizzabile) è quello di fidanzarsi con la bella Micol. Micol Finzi - Contini: è un membro della famiglia Finzi - Contini; il suo aspetto fisico viene descritto all'età di tredici anni: bambina magra e bionda con grandi occhi chiari. È una ragazza timida: si impegna soprattutto nella scuola, conseguendo anche la laurea con il massimo dei voti all'università di Venezia ed ha buoni rapporti con il fratello Alberto, del quale è molto gelosa. Si sente a suo agio solo nell'immenso giardino della casa, che conosce alla perfezione e che gli fa ricordare i migliori momenti della sua infanzia. Micol è la ragazza di cui si innamora il protagonista: un amore a senso unico, visto che non è ricambiato dalla giovane; spiega al protagonista che l'amore è un "gioco crudele", cercando di convincerlo che il rapporto tra loro due potrà essere solo di amicizia e non d'amore. Viene deportata insieme alla sua famiglia in un campo di concentramento nazista, dove morirà. Il romanzo ruota tutto attorno a questo personaggio, facendo intuire che l'autore ha voluto dedicarlo proprio a lei. Alberto Finzi - Contini: è il fratello maggiore di Micol ed è molto amico del narratore ed ha tendenze omosessuali. È l'opposto della sorella, tende molto ad isolarsi, anche se a volte sente il bisogno di stare con qualcuno; perciò ogni tanto invita il protagonista e Giampiero Malnate per ascoltare un po' di musica (la sua vera passione) o per discutere di politica; non è comunista, e viene spesso rimproverato dai familiari perché non è riuscito a prendere la laurea in ingegneria; possiede un carattere molto pacifico e vive alla giornata, disinteressandosi di quello che accade intorno a lui. Anche lui, essendo ebreo, è vittima delle persecuzioni razziali; non viene deportato nei lager con il resto della famiglia perché muore tempo prima di linfogranuloma, una grave malattia. Giampiero Malnate: è amico sia del narratore e di Alberto Finzi - Contini, nella casa del quale si ritrova molto spesso insieme al primo per discutere di politica e dei problemi che affliggevano l'Italia in quel periodo. Lavora come chimico in un'industria della città; è un ragazzo robusto, molto sicuro di se, attivo (anche sul piano politico), lavoratore, estroverso, ideologicamente impegnato ed intenzionato a realizzare nella pratica politica la sua visione della vita. Morirà dopo essere stato chiamato in guerra e spedito a combattere sul fronte russo. A lui è riservata una parte di grande importanza nel romanzo e rappresenta il simbolo della "fiducia comunista". Professor Ermanno: padre di Micol ed Alberto, è un anziano insegnante Messaggio dell'autore [modifica] Il romanzo, per quanto il racconto segua l'io protagonista, è chiaramente scritto come monumento in memoria di Micol, che ha avuto anche un ruolo importante nella crescita interiore del protagonista. Giorgio Bassani con questo libro vuol far capire alla gente i problemi che esistevano a quei tempi, le gravi situazioni che venivano a presentarsi a causa dell'entrata in vigore delle leggi antisemite. Gli ebrei erano perseguitati dai nazisti: non potevano fare niente, non potevano avere un lavoro ed erano segregati nei ghetti. Questo è un romanzo di tono neorealistico in quanto ci presenta la vera situazione della fine degli anni trenta. Il neorealismo, nacque in Italia in seguito alla frattura storica causata dalla crisi che tra il 1940 ed il 1945 con la guerra e la lotta antifascista investì, sconvolse e cambiò l'intera società italiana. Questa corrente letteraria "venne alimentata" dall'ideologia della rivoluzione antifascista: la vecchia classe dirigente era fallita e le masse popolari dominavano la scena. C'era perciò il bisogno di scoprire l'Italia nei suoi problemi. Il neorealismo si manifestò quindi contro coloro che tendevano a mettere in secondo piano i reali problemi del nostro paese.
--Kiriakos
Revisione modifica
--Kiriakos, 4 luglio 2007. Ho rimosso l'avviso: {{C|vedi discussione|letteratura|gennaio 2007|[[Utente:Ylebru|Ylebru]] [[Discussioni_utente:Ylebru|<small> dimmela </small>]] 23:02, 16 gen 2007 (CET)}} , poiché ho rivisto in toto la trama e la voce.
Repubblichini, non nazifascisti modifica
Nell'epilogo del romanzo è scritto - senza equivoci - che i Finzi-Contini (ad eccezione di Alberto) furono catturati e avviati alla deportazione dai repubblichini e non da nazifascisti. Non è un dettaglio. C'è una differenza fondamentale.
Scusate, ma - per non rimanere nell'ignoranza e, soprattutto senza alcun intento polemico - mi spieghereste qual è questa differenza fondamentale? Io sapevo che i repubblichini erano militanti, o comunque sostenitori, della Repubblica di Salò; quindi non erano fascisti? C'è poi molta differenza tra fascista e nazifascista? Solo per curiosità.
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In caso di problemi vedere le FAQ.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 03:25, 13 nov 2022 (CET)
Alas poor ..Maria! modifica
Alas?! :DDDD La voce in molti tratti pare un riassunto scolastico, va modificata con attenzione. A me verrebbe insieme facile e arduo perché è il mio romanzo dell'anima, addirittura cito a memoria, ma questo mi rende a volte poco imparziale Oggi comunque per varie ragioni ho poco tempo. Saluti, alla prossima! :) --Montag 313 di' 15:15, 12 set 2023 (CEST)