Discussione:Italo Balbo

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Numero dei velivoli errato modifica

Storia Illustrata indica in 25 il numero degli idrovolanti che composero il gruppo partito per il raid Roma-Chicago-Roma. Modifico la quantità indicata indicando la fonte --Caulfieldimmi tutto 09:52, 30 mar 2007 (CEST)Rispondi

Grazie della segnalazione. Ho modificato la nota specificando che la crociera, con 25 S.55X partenti fu funestata da un incidente alla prima tappa, quindi gli aereia completare la trasvolata nei due sensi furono 24. Nella nota ho comunque citato anche ils econdo incidente. --Il palazzo ^Posta Aerea^ 11:53, 30 mar 2007 (CEST)Rispondi
PS Goliardicamente ho messo la sua nomina a Capo indiano ad Honorem nell'intestazione della voce, in fondo si tratta di un titolo. --Il palazzo ^Posta Aerea^ 11:54, 30 mar 2007 (CEST)Rispondi
Le stesse notizie che sto leggendo attualmente; incredibile coincidenza o stesse letture? L'unica cosa che non capisco è la referenza inserita; non si dovrebbe specificare un testo, un link o altro di esterno? Grazie e buona continuazione --Caulfieldimmi tutto 11:56, 30 mar 2007 (CEST)Rispondi

Curiosità modifica

(spostate dalla voce. MarcoK (msg) 20:15, 22 lug 2007 (CEST))Rispondi

  • Nella chiesa di Notre Dame de la Défense, nel quartiere italiano di Montréal, poco dopo la stipula dei Patti Lateranensi venne realizzato da Guido Nincheri un affresco raffigurante Pio XI circondato dai cardinali in compagnia di Mussolini, i suoi gerarchi (tra cui Balbo) e personaggi della cultura e della scienza italiana come Guglielmo Marconi.

Voglio segnalare che un pittore bergamasco,Nino Nespoli, su invito dell'allora Vicario apostolico padre FACHINETTI, pure bergamasco, affrescò la cattedrale di Tripoli e la curia della diocesi.n alcuni quadri appariva Italo Balbo che offriva a Dio la nuova chiesa! Non so cosa sia rimasto: la chiesa fu ridotta a moschea e del tutto recentemente fu concessa da Gheddafi al vescovo attuale Giovanni Martinelli (cittadino libico,figlio di coloni veneti del gebel cirenaico) che l'ha data in uso agli Anglicani, per la discreta presenza attuale di inglesi in Libia. Voglio segnalare che una sorella del pittore Nespoli conserva a Bergamo i bozzetti e le fotografie dei dipinti del fratello Nino, deceduto nel 1969. Questo pittore ha anche affrescato la cappella fi famiglia di Alessandro Mussolini, fratello del duce e direttore del "Popolo d'Italia" nel cimitero di Mercato saraceno in Romagna. Non so cosa ne sia rimasto. Tittabernini@libero.it Gradirei contatti con qualcuno che si interessa dell' argomento

Medaglie etc modifica

Ho aggiunto la maggior parte delle medaglie etc italiane mancanti ... ed erano tante! Appena avrò un attimo aggiungerò le altre e - se le trovo - quelle straniere. Cordiali saluti--Arturolorioli (msg) 14:56, 13 nov 2008 (CET)Rispondi

Grave e penosa parzialità modifica

La parte della voce relativa alla squadra fascista di Balbo a Ferrara è gravemente parziale. Vengono citati solo storici di destra (Bruno Guerri e Tamaro) quasi a voler giustificare le violenze fasciste nel nome di una supposta pre-esistente "violenza" dei socialisti. Dal punto di vista storiografico ciò rappresenta un patetico tentativo di revisionismo nostrano. Lascio a chi ha il tempo per eventuali guerre ideologiche e la cultura per ristabilire la verità storica il compito di intervenire.Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Capitanwizard (discussioni · contributi) 23:59, 15 nov 2010 (CET) (CET).Rispondi

Una questione di fondo modifica

Fino a quando queste importanti voci storiche relative al fascismo saranno scritte da simpatizzanti fascisti (à la Barbicone, per esempio, uno che ha tristemente il motto degli arditi come incipit della sua pagina) invece che da utenti interessati alla verità storica, queste pagine italiane di wikipedia saranno solo spazzatura con un valore storico nullo. Basta confrontarle con analoghe voci in inglese, dove le falsità revisioniste di fascisti nostrani, che confondono la storia con la propaganda, non trovano spazio. E' un vero peccato che wikipedia italiana cada così in basso. Evidentemente sono solo questi personaggi ad avere il tempo di controllare ideologicamente le voci in questione. Io, per esempio, ho ben altro da fare che stare dietro a personaggi del genere. Questa questione dovrebbe essere affrontata a livello generale. Non ha senso ed è deprimente che alla storia si sostituisca la propaganda, di qualsiasi colore essa sia. --Capitanwizard

1) Spiega alla comunità wikipediana da quando gli Arditi sono fascisti, visto che furono una divisione combattente volontaria della Grande Guerra (notoriamente combattuta dal fascismo......) e, casomai tu non conoscessi gli Arditi del popolo, leggiti la voce relativa.
2) Termini come "spazzatura", "falsità revisioniste", "propaganda", "wikipedia che cade in basso" risparmiateli visto che nessuno ti ha mancato di rispetto.
3) Hai cancellato materiale e fonti storiografiche, quindi non sei in grado di fare paternali.
4) Il tuo contributo a wp si limita ad un intervento all'anno per attaccare una singola voce relativa a fascismo o neofascismo.--Barbicone (msg) 18:22, 16 nov 2010 (CET)Rispondi

Appunto. Dati i miei impegni non ho tempo di contribuire a wikipedia come i tanti Barbiconi. Ho altro da fare. Spero però nei tanti utenti in gamba, colti e imparziali che si appassionano a questo progetto visionario che è wikipedia. E' un vero peccato che vi sia un tale accanimento da parte di coloro che sono solo interessati alla propaganda e non alla verità storica. Questo avviene, devo dire, soprattutto per le voci relative al fascismo o al neofascismo. Evidentemente è un problema di selezione. Chi contribuisce di più alle voci relative al fascismo sono simpatizzanti o adepti, chiusi nei loro schemi mentali di militanti e NON di storici o studiosi di storia. Qualsiasi persona dotata di una cultura non dico alta, ma media è in grado riconoscere i ridicoli tentativi revisionistici questi personaggi. E' una cosa molto grave, perchè mette in discussione l'intero progetto wikipedia. Ma solo in Italia. In altri paesi non hanno questo tipo di problemi, almeno non in queste dimensioni. Un altro esempio esempio dell'arretratezza culturale italiana. Comunque, ormai, io leggo solo wikipedia in inglese, specialmente per le voci politiche. Ma è bene, ed è ora, che si levino voci contro questo che è uno scempio della verità. A leggere di Balbo squadrista ed assassino, sembra quasi di stare leggendo di un martire delle buone maniere. Uno che ha solo reagito alle violenze altrui. Ma per favore. Penso agli innumerevoli assassinati dalle squadracce fasciste e mi vergogno per voi che scrivete e pensate queste balle per bambini dell'asilo. Se così si procede su wikipedia, wikipedia è morta. --Capitanwizard

Hai finito di fare propaganda denigratoria nei confronti di wikipedia e dei suoi utenti, oppure ne hai ancora a lungo?
La differenza tra "i Barbiconi" e "i Capitanwizard" si vede nell'operato: l'uno apporta paginate di materiale ed un sacco di fonti su un universo di voci, l'altro compare una volta all'anno per cancellare testo e fonti inserite da altri utenti per immettere il suo pov.
L'apporto è gradito da parte di tutti, ma se questo dev'essere il tuo comportamento puoi leggere la wp inglese, sulla storiografia della cui nazione riguardo questi argomenti nutro molti dubbi. --Barbicone (msg) 17:03, 17 nov 2010 (CET)Rispondi

La tua risposta parla da sola e conferma quello che sostengo. Nutri dei dubbi sulla storiografia "democratica" perchè evidentemente concepisci l'analisi del fascismo solo dalla tua ottica di simpatizzante fascista. Cosa che rende i tuoi contributi pessimi dal punto di vista storiografico. Si può ingannare lo studentello delle medie con questi mezzucci propagandistici, ma non chi ha cultura e, per inciso, cultura fa in sedi molto più prestigiose di questa. Per questo quelli come me non hanno tempo per stare dietro alla voce italo balbo o a tante altre come questa. Spero che studenti di storia intelligenti e colti, e con molto più tempo a disposizione, possano rimediare a questo patetico scempio della verità storica. --Capitanwizard


 
 
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--Kōji parla con me 20:07, 18 nov 2010 (CET)Rispondi


Monarchici d'oltremanica modifica

"Il giorno successivo, un aereo britannico paracadutò sul campo italiano un biglietto di cordoglio a nome dell'esercito di Sua Maestà:".

Il redattore è per caso inglese??? Neanche se il soggetto fosse stato Vittorio Emanuele III ci sarebbe stata tanta riverenza monarchica! : )

P.S. Sul discorso della "penosa parzialità": le violenze socialiste ci furono eccome. Sia per consolidarsi,sia successivamente. D'altronde gli squadristi neri non combattevano certo contro sagome di cartone......


Questo articolo fu da me pubblicato in “Il Giornale d’Italia” del 22 giugno 1987 e poi riportato nel sito Internet “Pagine di Difesa” del 10 giugno 2008, ma è stato integrato e rettificato con altre informazioni e testimonianze.
Francesco Mattesini

IL TRAGICO INCIDENTE CHE IL 28 GIUGNO 1940 CAUSÒ LA MORTE DEL MARESCIALLO ITALO BALBO

All’inizio della guerra, sebbene i britannici si fossero trovati in Egitto in condizioni di netta inferiorità nei confronti delle forze armate italiane, essi agendo con la proverbiale aggressività che li contraddistingue, adottarono tattiche offensive efficaci sia in cielo sia in terra. Potendo disporre di autoblindo veloci, fin dal primo giorno di guerra, 11 giugno 1940, presero a scorrazzare per il deserto della Marmarica (Cirenaica Orientale), determinando in campo italiano notevole allarme, che si ripercuoteva, in senso negativo, soprattutto tra i soldati in linea e tra quelli delle guarnigioni arretrate, spesso attaccate e sopraffatte dai rapidi e sfuggenti mezzi blindati del nemico.

Per fronteggiare le azioni delle autoblindo, che per altro, escludendo la loro mobilità, erano mezzi di caratteristiche alquanto modeste, armate soltanto con mitragliatrici, l’anziano Capo di Stato Maggiore Generale, maresciallo Pietro Badoglio, aveva ordinato di impiegare in massa l’aviazione da bombardamento della 5a Squadra Aerea, dislocata in Libia. Ma tale dispendioso e anacronistico concetto operativo, che confermava la povertà di idee della guerra di movimento dell’uomo che guidava le sorti delle Regia Forze Armate, fu apertamente osteggiato dal Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, generale Francesco Pericolo, e soprattutto dal Governatore e Capo delle Forze Armate della Libia, maresciallo Italo Balbo, famoso aviatore degli anni ’30. L’uomo che per le sue due trasvolate atlantiche, con impiego a massa degli idrovolanti, tanto prestigio aveva dato al nostro Paese in un momento in cui tra le grandi nazioni si faceva a gare nel gareggiare con l’aviazione.

Il 21 giugno 1940 durante un volo d’ispezione alle linee del fronte, Balbo avvistò un’autoblinda inglese a sud di Tobruk, che fu poi catturata da una colonna motorizzata dell’Esercito, intervenuta su esplicita richiesta del maresciallo. Il mezzo fu portato a Bardia, Tobruk e Derna, allo scopo di permettere ai comandi e alle truppe di rendersi conto che il mezzo, tanto temuto, era vulnerabile, e per sfatare la leggenda che nulla potesse fermare le autoblindo. Per raggiungere tale scopo, e per dimostrare con i fatti un impiego dell’aviazione “completamente sbagliato”, dal momento che le autoblindo potevano essere combattute efficacemente soltanto con i reparti meccanizzati, Balbo studiò e predispose un’azione trappola che avrebbe dovuto dargli la possibilità di catturare parecchie autoblindo. Il piano fu concepito con l’atterraggio di nostri aerei nel campo avanzato di Sidi Azeis (a 100 km ad est di Tobruk), per fare da richiamo alle autoblindo dislocate nella zona di Sollum, località costiera al confine tra l’Egitto e la Cirenaica. Un velivolo, mantenendosi in volo ad alta quota, doveva segnalare l’accorrere dei mezzi ruotati britannici, e permettere l’intervento di aerei da caccia, che avrebbero attaccato le autoblindo, alla cui cattura avrebbe poi provveduto una colonna celere dell’Esercito uscita dalla Ridotta Capuzzo.

Il Comandante dell’Aeronautica del Settore Est della 5a Squadra Aerea, generale Fernando Silvestri, ricevette da Balbo l’ordine di recarsi in volo a Sidi Azeis e prendere contatto con il reparto dell’Esercito più vicino a tale località, al cui comandante doveva essere fatto presente il valore della piccola operazione. Per lo stesso motivo il maresciallo decise di sostenere l’impresa con il proprio intervento personale, nell’intenzione di rialzare il morale delle truppe che, come detto, era alquanto demoralizzato dalle scorrerie delle veloci autoblindo, e dalla consapevolezza della inefficacia, contro di esse, dei nostri mezzi difensivi.

Per mantenere sull’azione la dovuta segretezza, Balbo mascherò lo scopo del suo trasferimento a SidiAzeis, facendo credere che vi si recava soltanto per ispezionare i reparti di truppa più avanzati al confine egiziano. Il suo piano era indubbiamente ben congeniato, ed ebbe inizio alle ore 16.50 del 28 giugno, con il decollo da Derna di due trimotori “S.79” del 1° Gruppo Aviazione Coloniale, uno pilotato dallo stesso maresciallo, mentre nell’altro, pilotato dal Comandante della 5a Squadra Aerea, generale Felice Porro, vi era anche il capo di stato maggiore di Balbo, generale Giuseppe Tellera. (1) A bordo dell’aereo di Balbo presero posto il maggiore pilota Ottavio Frailich, aiutante di volo, il maggiore Claudio Brunelli, i tenenti Cino Florio e Lino Balbo, rispettivamente cognato e nipote del maresciallo, il console della Milizia Caretti, il motorista capitano Gino Capannini e il marconista maresciallo Berti, il capitano Nello Quilici, famoso giornalista, direttore del Corriere Padano. All’ultimo momento il generale Giuseppe Tallera e il maggiore Sorrentino, che avrebbero dovuto imbarcarsi sull’aereo di Balbo, furono trasferiti sull’aereo del generale Porro. L’aeroporto T.2 di Tobruk, ove era dislocato lo stormo di velivoli da caccia Cr.42 che avrebbe dovuto partecipare all’azione contro le autoblindo, fu preavvisato della partenza dei due “S.79”, che sorvolarono Ain Gazala a 700 metri di quota, leggermente spostati sulla verticale del posto di riconoscimento della difesa contraerea di Tobruk, alle dipendenze del Comando Marina della Piazza. Purtroppo, per motivi ignoti, Balbo trascurò d’effettuare il prescritto giro a 300 metri sul posto d’avvistamento, manovra che gli era stata prescritta prima del decollo da Derna con avviso telefonico trasmesso dall’aeroporto T.2.

La mancata manovra di riconoscimento si verificò proprio mentre l’aeroporto T.2 era in corso un bombardamento da parte di una formazione di nove velivoli “Blenheim I” del 55° Squadron della R.A.F., decollati da Fuka, e ciò generò un altro disservizio. Infatti, l’aviere telefonista che aveva ricevuto da Derna l’avviso della partenza dei due “S.79”, nonostante avesse continuato a chiamare sotto il bombardamento britannico, non riuscì a mettersi in contatto con il centralino della difesa contraerea della Piazza. Per avvertirlo dell’avvicinamento di aerei amici.

Avendo scorto da lontano lo scoppio delle bombe sull’aeroporto, il generale Porro, che con il suo aereo seguiva quello di Balbo, si accostò all’”S.79” del maresciallo per fargli cenno di deviare la rotta più a sud, allo scopo di non sorvolare il campo di volo e trovarsi quindi tra le bombe britanniche e il tiro contraereo italiano. Porrò non riuscì a farsi notare da Balbo, la cui attenzione, assieme a quella del maggiore Frailich, era rivolta all’aeroporto bombardato.

Finita l’incursione, che determinò la distruzione al suolo di un velivolo “Cr.42” della 90a Squadriglia del 4° Stormo Caccia Terrestre, il danneggiamento di due caccia “Cr.32” e di cinque ricognitori “Ro.37”, e l’uccisione di sette uomini, tra cui un pilota, anche la contraerea smise di sparare, e tutto sembrò ritornare normale, sebbene il cessato allarme aereo non fosse dato. Secondo il piano di volo programmato, i due “S.79” avrebbero dovuto proseguire per la base avanzata di Sidi Azeis. Invece, probabilmente per accertare i danni causati dagli aerei nemici, Balbo iniziò la discesa per atterrare sull’aeroporto T.2, subito imitato da Porro. Quest’ultimo accostò, ala contro ala, il suo velivolo a quello del maresciallo, che però facendo una rapida conversione a nord continuò a planare più decisamente. Queste manovre di avvicinamento all’aeroporto – com’è specificato nel messaggio n. 21345, inviato la sera del 29 giugno dal Comando della Marina in Libia (Marilibia) a Supermarina – si verificarono senza che nessun avviso fosse stato dato alle autorità di Marina Tobruk dell’arrivo dei due velivoli nazionali. Essi inoltre non seguirono le norme prescritte per riconoscimento che, secondo le disposizioni impartite pochi giorni prima, prevedevano, come detto, per i velivoli in avvicinamento un giro completo sull’aeroporto. Nonostante questo il Comandante della DICAT, avendo riconosciuto la sagoma dei due S. 79, ordinò personalmente alle proprie batterie contraeree di non sparare, ma proprio mentre trasmetteva l’ordine accadde l’imponderabile.

L’aereo di Porro si era venuto a trovare al di sopra di quello di Balbo, che volava a circa 300 metri dal suolo, ed entrambi furono improvvisamente investiti dal tiro delle batterie e delle mitragliere della difesa contraerea, tra i cui membri, dopo l’attacco degli aerei britannici (ore 17.10), si era venuto a creare uno stato d’animo d’intenso nervosismo e di disorientamento, come ebbe poi ad accertare una commissione d’inchiesta. Accadde infatti che, all’avvicinarsi dei due “S.79” (ore 17.33), un mitragliere di una postazione situata presso l’aeroporto T.2 sparasse con la propria arma quattro o cinque colpi. Accortosi dell’errore il mitragliere aveva immediatamente sospeso il fuoco. Ma intanto si era verificato allarme nei serventi della difesa. Convinti si trattasse di aerei nemici che tornavano all’attacco, gli artiglieri della piazzaforte, che non avevano potuto fare in soli diciotto giorni di guerra una grande pratica per riconoscere a prima vista le differenze tra un “S.79” e un “Blenheim” (velivoli che in effetti potevano facilmente confondersi a distanza ed in particolari condizioni di luce), aprirono il fuoco all’impazzata.

Il generale Porro picchiò subito sull’incrociatore corazzato “San Giorgio”, che si trovava all’ancora al centro della rada di Tobruk per far credere di essere stato colpito, e quindi si diresse verso il mare aperto, sottraendosi al tiro dei cannoni e delle artiglierie. Il velivolo di Balbo, invece, trovandosi in piena manovra di atterraggio con il carrello abbassato e a quota compresa tra i 200 e i 250 metri, nel virare improvvisamente verso nord offrì al tiro delle armi della difesa contraerea il massimo bersaglio e, colpito ad un serbatoio di benzina da pallottole incendiarie precipitò in fiamme. (2) Per i membri dell’equipaggio e i passeggeri non vi fu scampo, anche perché a bordo dell’”S.79” esplosero bombe a mano e cartucce che, assieme ad altre armi, dovevano servire all’operazione di Sidi Azeis. Il 29 giugno 1940, giorno successivo alla morte di Balbo, un aereo britannico paracadutò sull’aeroporto italiano un biglietto di cordoglio, scritto dal Comandante delle Forze Aeree del Medio Oriente, maresciallo dell’aria Longmore: “Le forze britanniche esprimono il loro sincero compianto per la morte del Maresciallo dell'Aria Italo Balbo, un grande condottiero e un valoroso aviatore che conoscevo personalmente e che il fato pose in campo avversario… Air Officer-Commander-in-Chief Britsh Royal Air Force… Sir Arthur Longomore”.

E’ stato unanimemente riconosciuto che la morte di Italo Balbo causò un danno notevole in un momento delicato, in cui era necessario togliere l’iniziativa ai britannici e sviluppare l’offensiva in Egitto, verso il Canale di Suez. Avanzata considerata da Mussolini, dopo la resa della Francia, ed appoggiata senza riserve dal Comando Supremo, perché avrebbe permesso il duplice obiettivo di cacciare la flotta inglese dal Mediterraneo orientale e di collegarci con le forze combattenti in Africa Orientale Italiana. Ma per condurre a termine vittoriosamente tale progetto occorreva disporre di un uomo di indubbie capacità. La scelta cadde sul Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, maresciallo Rodolfo Graziani, personaggio che si era fatto una grande fama per l’apporto dato alla riconquista della Libia alla fine degli anni ’20, e per l’avanzata dalla Somalia su Neghelli, durante la guerra d’Etiopia. Purtroppo, dopo l’attentato subito ad Adis Abeba, Graziani aveva perso il mordente. Ragion per cui, in settembre. nell’avanzare in Egitto, fino a Sidi el Barrani, egli agì con molta prudenza e con alquante lacune tattiche, facendo pertanto rimpiangere il suo predecessore che era stato l’unico, fra i tanti personaggi del regime fascista, ad avere il coraggio di contrastare apertamente le decisioni del Duce. Sulla morte di Balbo per “fuoco amico” furono fatte varie ipotesi, tra cui quella, ancora oggi dura a morire, che fosse stato volontariamente eliminato con complotto ordito da taluni avversari, con alla testa il Ministro degli Esteri Galezzo Ciano e forse, in seguito all’accusa della vedova di Balbo Manuela Florio, da Mussolini, ormai insofferente nei riguardi di colui che era da molti considerato il suo probabile successore alla guida della Nazione. Si insinuò, infatti, che fosse stato dato ordine alla contraerea di Tobruk di abbattere l’aereo di Balbo, oppure che una candela d’accensione fosse stata imbevuta di benzina e collegata col serbatoio in modo da esplodere in volo qualche tempo dopo il decollo. Tutto ciò è puramente frutto di fantasia e di maldicenze, alimentate nel dopoguerra per motivi politici, dal momento che tutti gli storici più seri ed informati si sono ben guardati da appoggiare simili dicerie. Come sempre, soltanto gli stolti, i prevenuti e i creduloni possono dare adito ad una simile balla.

Comunque l’episodio di Tobruk scavò un solco tra gli ambienti aeronautici, che avevano perduto il loro uomo più prestigioso e carismatico, e quelli della Marina che, pur tra tante giustificazioni, ne avevano determinato la morte con la loro contraerea. Il Comandante della 5a Squadra Aerea, non dimenticando di essere sfuggito per poco alla tragica fine di Balbo, non perdonò ai marinai di Tobruk quel fatale errore. Il generale Porro protestò più volte, mediante lettere spedite al Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, sostenendo presso il generale Pericolo che i difensori della piazzaforte avevano il grilletto facile ed una certa miopia nel riconoscere gli aerei nemici.

E tale situazione, determinata dai frequentissimi attacchi della R.A.F. contro gli obiettivi di Tobruk, sembrò dar ragione alle lamentele di Porro, dal momento che la notte sul 17 novembre 1940 le batterie contraeree della Regia Marina fecero precipitare un altro velivolo nazionale: un “S.79” della 13a Squadriglia del 9 Stormo Bombardieri, pilotato dal sottotenente Angelo Carabini, che decedette con i cinque uomini del suo equipaggio.


Francesco Mattesini

Roma, 17 marzo 2013


NOTE:

(1) Secondo testimonianze raccolte dalla Commissione d’Inchiesta Formale, affidata al generale Enrico Pitassi-Mannella, comandante della piazzaforte di Tobruk, il velivolo di Balbo non fu colpito dal San Giorgio, che fu ingiustamente accusato dell’abbattimento e della morte del maresciallo, ma fu raggiunto nei serbatoi dell’ala sinistra dai proiettili delle mitragliere dell’aeroporto. Nell’azione a fuoco il San Giorgio sparò una salva sei colpi da 100 mm e 90 colpi con tre mitragliere da 13; la batteria Tonno 12 colpi mitragliera da 37; la batteria Tortora 4 colpi mitragliera da 37; la batteria Topo 12 colpi mitragliera da 37; la mitragliere di Porta Sollum 10 colpi da 13; la mitragliera dei depositi nafta 60 colpi da 13 mm. Tutte le mitragliere erano in complessi binati.

(2) Essendo state segnalate autoblindo britanniche presso l’aeroporto di Sidi Azeiz, il generale Fernando Silvestri, Comandante del Settore Est (Tobruk) della 5a Squadra Aerea, fu incaricato di precedere a l’aereo di Balbo, prendendo il volo con un velivolo Ghibli in cui si trovava il tenente Ernesto Romagna-Manoja, ufficiale addetto alla persona del maresciallo. Dopo l’atterraggio all’aeroporto T. 2 di Tobruk, riprendendo il volo con la scorta di tre velivoli Cr. 42 del 4° Stormo Caccia Terrestre, il generale Silvestri si trasferi a Sidi Azeiz per controllare la situazione, in attesa di Balbo che non sarebbe arrivato. Tre autoblindo nemiche si trovano nella zona: una addirittura nel campo di volo. Essa fu attaccata con bombe a mano dal solo Ghibli di Romagna-Manoja (decollato dopo aver atterrato per lo sbarco di Silvestri), dal momento che i tre Cr. 42 della scorta tornarono a Tobruk senza effettuare la richiesta azione d’attacco, giustificandosi poi con il mancato funzionamento delle mitragliatrici. Estratto da: Franco Pagliano – Aviatori Italiani – Ed. Pocket Longanesi, 1969


Fonti Bibliografiche: I documenti che ho consultato sulla morte di Balbo sono molteplici, e quasi tutti custoditi nell’Archivio dell’Ufficio Storico dell’Aeronautica. Ricordo, tra i tanti, il Diario Storico della 5a Squadra Aerea. Particolarmente utile è stata poi una relazione compilata nel dopoguerra dal Capo Ufficio Storico, colonnello Vincenzo Lioy. Questi, dopo aver interpellato il generale Fernando Silvestri, che nel 1940 aveva il Comando del Settore Est (Tobruk) della 5a Squadra, aveva passato la sua relazione, a richiesta, all’allora Ministro della Difesa Rodolfo Pacciardi, “a sua volta interessato della questione da un suo amico americano”.

Italo Balbo fustigatore di Ebrei? Voce totalmente falsa. modifica

Non sto a dileguarmi molto data l'ora tarda, ma Balbo in nessun modo fece mai fustigare gli ebrei tripolitani per quanto riguarda lo shabbat (sabato ebraico di assoluto riposo). Non solo Balbo proveniva da Ferrara città cosmopolita e da con una comunità ebraica perfettamente integrata da secoli, Balbo in nessun modo era antisemita ed anzi; fu veramente non solo critico, ma scandalizzato dalle leggi razziali emanate dal duce, tanto che nel suo governatorato praticamente non venivano applicate. Per maggiori info leggete la sua biografia ""Nell'estate del 1938 vengono promulgate le prime leggi razziali, provocando disagio e sbigottimento in Italia. Italo Balbo prende le difese degli ebrei e non accetta le leggi razziali imposte dal governo fascista di Mussolini. La stampa giornalistica di Tel Aviv prende nota con ammirazione la posizione filo ebraica di Balbo.

La sua difesa degli ebrei prima ancora delle leggi razziali è tale (che con intendimenti opposti), un sacerdote nazista e la testata giornalistica ebraica di Tel Aviv sostengono che lui stesso è ebreo. Quando Balbo è arrivato come Governatore della Libia, trova una situazione non bella che due anni prima aveva irritato gli ebrei: era stata tolta ai ragazzi ebrei la prerogativa di non andare a scuola il sabato e di rispettare le feste cattoliche. Balbo dopo essersi insidiato da due mesi cambia le leggi imposte da Badoglio, e fa uscire un provvedimento dove sia gli ebrei che i musulmani possono festeggiare e pregare come vuole la loro religione, e stare a casa nelle festività cattoliche, sempre se lo desiderano.

Mussolini vuole deportare (su idea di Hitler), gli ebrei che abitano in Libia. Il 19 gennaio 1939 Italo Balbo scrive a Mussolini una lettera molto dura in difesa degli ebrei che abitano in Libia "Mussolini ti stai dimostrando un uomo arrogante e poco lungimirante, la popolazione ebraica rimane e rimarrà per sempre in Libia, fin dai tempi di Augusto hanno sempre goduto della protezione dei romani, in Italia si sono sempre ritenuti protetti costruendo scuole e diffondendo la nostra lingua italiana, sono uomini tranquilli che vivono e lavorano nelle loro botteghe, e se molti sono ricchi e avari non è certo un delitto, credi che il Tuo padrone Hitler non lo sia".

Per ora ho messo un "citazione necessaria" in quanto le fonti citate nelle note 25 e 26 non ne fanno accenno. --Elwood (msg) 03:02, 1 apr 2013 (CEST)Rispondi
Le fonti non c'entrano nulla e ho rimosso (una era rotta e l'altra non accettabile, tesi universitari), sinceramente sta storia non l'ho mai sentita e in mancanza fonti serie. Ho rimosso il cn e la frase perchè non mi ero accorto fosse stato appena apposto.--Jose Antonio (msg) 03:08, 1 apr 2013 (CEST)Rispondi

Mie doverose scuse a Elwood: [1]--Jose Antonio (msg) 03:16, 1 apr 2013 (CEST)Rispondi

(di niente, càpita) Quella de Il Tempo era questa e come si può vedere non c'entra nulla, anzi. --Elwood (msg) 03:22, 1 apr 2013 (CEST)Rispondi

Commenti dei contemporanei modifica

Benché il paragrafo sia corredato da fonti, ne propongo l'integrazione nel testo (eccetto la citazione di Prezzolini ed Ardengo Soffici che eliminerei del tutto) perché potrebbe prestarsi ad essere NNPOV e, inoltre, sai la gente che ha fatto commenti su Balbo! Sarebbe utile però sapere quando sono state pronunciate le frasi, per contestualizzarle bene, altrimenti è meglio toglierle. --Zero6 11:45, 19 mag 2013 (CEST)Rispondi

OK--Jose Antonio (msg) 11:49, 19 mag 2013 (CEST)Rispondi

2 problemi di fonti modifica

L'attuale nota 32 parla di de I grandi nomi del XX secolo Vol.3 - I gerarchi di Mussolini - Italo Balbo, il capitano di ventura scritto da Sandro Volta, autore che non combacia con quanto riportato da google libri, che indica invece Silvio Bertoldi. Chi ha ragione? --Zero6 18:05, 19 mag 2013 (CEST)Rispondi

Trovato il libro ma non capisco a cosa ti riferisci perché la nota ex 32 si deve essere spostata. In ogni caso il volume cui ti riferisci è un compendio di vari autori e ciascuno tratteggia un gerarca fascista. Il capitolo su Balbo è effettivamente scritto da Sandro Volta. Silvio Bertoldi pur presente tra i redatori dei testi non si capisce bene quale sia il suo contributo probabilmente ha fatto da curatore.--Jose Antonio (msg) 11:41, 21 mag 2013 (CEST)Rispondi

Viste le fonti, rimuoverei questa frase "Sulle circostanze della morte il dibattito tra gli storici è ancora aperto: nonostante le ampie smentite, l'ipotesi del complotto ordito da Mussolini è ancora in vita" dall'incipit.--Jose Antonio (msg) 14:16, 23 mag 2013 (CEST)Rispondi

Guarda, l'ho fatto in contemporanea senza vedere questo tuo post :) --Zero6 14:23, 23 mag 2013 (CEST)Rispondi

Balbo, Ferrara e la questione ebraica modifica

Non ci sono accenni a Balbo ed al rapporto con Ferrara come personaggio di primo piano locale, in grado di influenzare fortemente, sino al 1940, molti aspetti della vita cittadina. Mancano accenni al suo rapporto con gli ebrei ed in particolare al suo intimo amico, nonchè podestà di Ferrara ed ebreo Renzo Ravenna. Con calma inserirò queste parti, cercando di raggrupparle probabilmente in un paragrafo a parte. grazie dell'attenzione.--ElleElle (msg) 09:10, 8 mag 2015 (CEST)Rispondi

A quasi un anno di distanza, ho iniziato da un po' a rileggere la voce per completarla.--ElleElle (msg) 17:41, 26 mar 2016 (CET)Rispondi

Dubbio su una foto modifica

Segnalo agli estensori di questa pagina, che mi pare (al di là del solito intemperante di turno) ben fatta, un mio dubbio sulla didascalia della foto Balbo e Graziani durante una ispezione sul fronte libico. Perché dubbio? Mi pare che le divise dei due siano quelle del periodo Prima Guerra mondiale. Da non esperto mi limito a evidenziare la cosa, certo che chi ha studiato la questione saprà verificarla. Grazie. --Francescosaverio50 (msg) 21:24, 21 nov 2016 (CET)Rispondi

In effetti dalla divisa.... forse si potrebbe fare un approfondimento con le decorazioni, si vedono abbastanza bene.--Jose Antonio (msg) 22:29, 21 nov 2016 (CET)Rispondi

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Gentili utenti,

ho appena modificato 2 collegamento/i esterno/i sulla pagina Italo Balbo. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

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Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 00:19, 7 dic 2017 (CET)Rispondi

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Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 04:49, 14 mar 2018 (CET)Rispondi

Bibliografia: modifica

Non sarebbe interessante aggiungere i libri che ha scritto? "Stormi in Volo Sull'Oceano" Tradotto in Brasile per "Legiões Aladas Sobre o Mar" 1932, Casa Editrice Mondadori, Milano.

  Fatto --Sentruper (msg) 16:00, 20 mar 2018 (CET)Rispondi

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Rollback da parte di Lungoleno modifica

[↓↑ fuori crono] Credo sarebbe corretto intitolare: Rollback da parte di Lungoleno e Desyman, scorrendo la cronologia della voce.--ElleElle (msg) 11:22, 13 ago 2019 (CEST)Rispondi

Apro sezione di discussione per evitare rollback in blocco e affrontare di concerto piuttosto che con annullamenti "stizziti" come questo.--Desyman (msg) 14:55, 11 ago 2019 (CEST)Rispondi

[@ Lungoleno], grazie per il tentativo di sintesi, che apprezzo e condivido quasi a pieno. Mi resta però un punto di disaccordo, o meglio dubbio: che utilità ha - in questa voce biografica - dilungarsi sul contenuto del programma di Gaggioli? Oltre a non essere fontato (ho cercato senza successo online il testo di tale programma), mi chiedo cosa aggiunga alla voce su Balbo. Si vuole forse affermare che il fascismo delle origini (in quanto nato dal socialismo) aveva alcune rivendicazioni sociali? Ma questo lo si sa già, ed è spiegato altrove. Nemmeno pare essere un punto particolarmente "unico" del fascismo ferrarese. Se lo si specifica per descrivere la parabola di Gaggioli che portò alle sue dimissioni, questo sembra forse essere più rilevante nella voce (da scrivere) di quest'ultimo. Se lo si specifica per dare alla figura di Balbo toni "socialisti", questo rischia di essere ricerca originale. Insomma: in una voce già lunga e piena di dettagli (non sempre pertinenti), io non vedo tanto la necessità di questo passaggio, il quale non è direttamente rilevante per il personaggio in questione, e penso possa essere omesso senza compromettere la completezza della voce.--Desyman (msg) 17:35, 11 ago 2019 (CEST)Rispondi
Perdonami, Desyman, esistono fonti cartacee non in rete. E non faccio mai ricerca originale, qui su wiki, cerco fonti (in rete, in biblioteca oppure le compro in libreria qui ne trovi solo una parte). Ora hai davanti alcune possibilità. Ti fidi di quanto scrivo perchè così leggo sulle mie fonti. Non ti fidi e ti compri o ti cerchi i testi che cito. Che poi Balbo sia stato personaggio discusso, difficile da inquadrare, fascista a modo suo, amico pure degli abrei etc, non debbo spiegartelo io, mi auguro. Anche perchè è stato questo e molto altro... buon lavoro, direi, adesso. E spero non serva discutere ancora sulle fonti. Sul fatto poi che alcune cose debbano andare altrove dissento. Una voce completa cita tutti gli aspetti che aiutano ad inquadrare un tema, ed io questo sto facendo.:-) --ElleElle (msg) 17:59, 11 ago 2019 (CEST)Rispondi
ho iniziato a rileggere la voce, dopo parecchio tempo, per ora solo una parte, e ci ho trovato dettagli di poco rilievo, commenti da opinionisti e tanti punti urgentemente da fontare. Abbandonerei perciò di corsa qualsiasi velleità di approccio animoso all'interazione con gli altri utenti. Precisamente, il "ti fidi - non ti fidi" è parecchio indisponente, io piuttosto aggiungerei le fonti che servono, chiarirei i punti da chiarire e solo dopo, se ancora fosse impellente, mi abbandonerei a sofismi sulla fiducia. Invito a non fare altri rollback non preventivamente fatti oggetto di consenso qui. Grazie della collaborazione. -- g · ℵ → Gianfranco (msg) 20:54, 11 ago 2019 (CEST)Rispondi
io sono responsabile di quanto scrivo, non di quanto scrivono altri. Sino ad ora ho tenuto fermo quanto scritto qui, in Wikipedia:Presumi la buona fede, per ciò che ho trovato già scritto. Quindi nessun sofisma, ma ribadisco che chiedo fiducia. Molto gentilmente, Gianfranco, se non ti fidi di quanto ho scritto io non hai che da chiedermi spiegazione su quanto ho aggiunto io. E non intendo essere indisponente, solo vorrei che non si dubitasse di quanto io ho inserito in questa voce. Posso aver sbagliato a fare rollback, posso aver usato parole non gradite, posso aver fatto molti errori, ma ci terrei a migliorare questa voce, non a riempirla di avvisi. Per quanto posso sono a disposizione, mi auguro di non aver fatto danni con le mie ultime modifiche e scusate del tempo perso. Buon lavoro. --ElleElle (msg) 21:48, 11 ago 2019 (CEST)Rispondi
proverò a farla più semplice: qui l'urgenza è fontare ciò che va fontato, ed è tanta roba. Tempo per le parole uscite male ce n'è, ma ce ne possiamo occupare dopo se gentilmente per ora collaboriamo tutti alla reale urgenza, che è la voce. Chi le porta le porta, le fonti, io ringrazio chiunque porti buone fonti. Portiamone, però. Mettiamo a posto la voce e dopo vediamo come stanno le altre cose. Se non ci troviamo costretti a occuparcene prima...
Costruttivamente, stasera ho visto sino alla sez Quadrumviro. Ho dovuto mettere dei cn, e un {chiarire. Mi date una mano per favore? -- g · ℵ → Gianfranco (msg) 23:03, 11 ago 2019 (CEST)Rispondi
Ed io tenterò di far capire come posso collaborare. Sino ad ora mi sono fidato di quanto ho trovato scritto anche da altri a meno che non fossero cose inverosimili. Quando invece, conoscendo un pò il tema, mi sono sembrate cose di buon senso e/o verosimili le ho accettate. Non sono assolutamente in grado di fare le pulci ad ogni singola riga del testo e chiedermi se quella singola frase è ricerca originale o arriva da una fonte attendibile se il testo non l'ho scritto io, su wiki. Sono invece in grado di rispondere ad ogni dubbio su quanto ho aggiunto o modificato io, al limite ammettendo di aver sbagliato, se non sarò in grado di dimostrare quanto ho scritto personalmente. Oggi mi sono rivisto la cronologia, per capire chi ha inserito cosa, e solo per le cose messe in evidenza come problematiche. E qui mi fermo. Se si intende riempire la voce di avvisi di senza fonte per tutto quanto è stato scritto prima delle mie modifiche o che io ho semplicemente preso per buono, mi arrendo. Questo non so risolverlo, mi spiace. Io sono abituato a scrivere le voci o a modificarle con tante piccole modifiche, ognuna meditata. Cosa posso fare quindi? Non intendo certo imbarcarmi nell'impresa di creare una voce da vetrina o di qualità, e questa voce, per ora, non mi sembra drammaticamente bisognosa di cure urgenti, salvo punti specifici ovviamente, o tante piccole e grandi modifiche possibili in questa ed in altre migliaia di voci. Ripeto, che posso fare? Io la voce l'ho letta, e per mia scelta preferisco non mettere quasi mai avvisi, se trovo cose che non vanno. Modifico direttamente o cerco fonti. Questo è il mio modo di procedere, e spero sia accettato. Giusto poi per conoscenza personale, forse utile, non so, aggiungo che non amo mettere avvisi sulle pagine di altri utenti e non amo essere pingato e di solito non pingo perchè le voci che seguo in ogni caso le noto, discussioni comprese. Ho imparato che non posso chiedere a nessuno di fare nulla, salvo piccole cose da pochi minuti a chi è più esperto, poichè siamo volontari. E aggiungo che forse oggi potevo andarci in modo più leggero, ma venivo da questa modifica, nella quale toglievo un senza fonte sbagliato, perchè la fonte è esattamente quella già citata, magari in una pagina prima o dopo. Anche quella voce merita la mia attenzione, ora, perchè alcune di quelle modifiche, non mie, devo vedermele con calma. Resto a vedere gli sviluppi, e spero di aver chiarito a sufficienza. Dei testi che possiedo posso spiegare ogni virgola, degli altri nulla. :-)--ElleElle (msg) 23:39, 11 ago 2019 (CEST)Rispondi

Mi auguro che a questo punto i sospetti di ricerca originale ai quali si allude sopra siano stati rimossi. Sono ancora convinto che la sintesi delle mie fonti prima fosse sufficiente, senza entrare nel merito specifico dei trascorsi scolastici di Balbo, ma mi sono arreso alla richiesta ed alla prospettiva che parti della voce stessa venissero cancellate o indicate come problematiche (il mio timore era di superare il limite del diritto di citazione o di procurare non lecita visibilità a persona non enciclopedica, o ancora non enciclopedica). Mi auguro pure che sia evidente la necessità di non togliere informazioni legate al periodo della sua crescita politica ed analizzare la situazione presente a Ferrara in quel periodo, dalla quale Balbo è stato influenzato ed ha influenzato a sua volta. Spero infine che che i commenti sulle talk private sul tema in oggetto (qui, qui e qui abbiano avuto un esito in voce positivo. Questi link li ho inseriti in modo da rendere evidenti i vari passaggi a chi sarà incuriosito in futuro. Buon lavoro a tutti. --ElleElle (msg) 11:22, 13 ago 2019 (CEST)Rispondi

Francamente non mi aspettavo certo una reazione esplosiva e stizzita di questo tipo a una modifica in buona fede e tutto sommato nemmeno particolarmente problematica o sostanziosa. Nemmeno mi aspettavo - e non mi pare un buon modo di procedere a una discussione - che a ciò si facesse seguito con un torrente di modifiche sulla voce. Mi preoccupa un po' che, come spesso succede, ci sia chi si sente un po' troppo "custode" di alcune voci e si sente investito dell'autorità di blindarle da qualunque modifica altrui. Tuttavia, non volendo cercare polemiche inutili, preferisco tornare a quello che era il mio punto principale (nonostante la discussione si sia poi dilungata sulla verificabilità, che resta comunque ancora aperta anche in luce di abusi da parte di alcuni utenti ora bannati che spingono alla cautela, ma questa è un'altra storia): il citare qui quali erano i (presunti) punti di vicinanza del programma di Gaggioli con istanze socialiste, e non solo dire questo ma anche fare la lista, che valore porta alla voce, anche ammentendo che sia così? A mio avviso ben poco. Se uno vuole conoscere l'ideologia del partito futurista c'è il link per leggersela. Non mi pare condivisibile la giustificazione di Lungoleno (o ElleElle) secondo la quale questo chiarifichi la figura in questione, dato che, come dice la voce stessa (sulla scorta di fonti) tali caratteristiche sociali-rivoluzionarie erano già state soprassedute da un'ideologia più conservatrice quando Balbo diventa segretario (questo sì è utile a capire meglio Balbo dato che è in queste circostanze che si unisce al partito). Per questo mi sembra assolutamente giustificato alleggerire la voce da queste righe. Semmai andrebbero riportate nella voce da creare su Gaggioli, non qui.
Infine apro una parentesi sulla recente fiumana di modifiche alla voce, che hanno portato alcuni miglioramenti ma anche peggioramenti/modifiche discutibili, ovvero:
  • Viene rimosso il fatto che l'amico Ravenna fosse ebreo. Perchè? Non aiuta forse questo a inquadrare il personaggio? (e certamente più delle presunte somiglianze del progamma di Gaggioli, scritto quando Balbo nemmeno era a Ferrara)
  • Si inseriscono frasi ridondanti come "scrive Antonella Guarneri (responsabile del Museo del Risorgimento e della Resistenza ferrarese)" e "ancora la Guarnieri scrive che...". Vedo nelle discussioni private che Gianfranco ha insistito su questo punto, ma a me non pare necessario dato che è già in nota. Piuttosto si può rendere il testo più neutrale, rimuovendo eventuali commenti dell'autrice se necessario e riportando il semplice fatto.
  • Si rende il presunto alterco con il professore universitario difficile da capire, dato che non si dice più che fosse per motivi di merito/voto. Prima era scritta male ma ora è tronca, andrebbe riformulata meglio spiegando che la discussione di riferiva all'attribuzione della sufficienza in un esame di diritto internazionale (oltretutto considerando poi il suo ruolo instituzionale più avanti, la materia in questione è cosa interessante da menzionare).
--Desyman (msg) 12:27, 16 ago 2019 (CEST)Rispondi

Miglioriamo la voce senza togliere modifica

Se nell’oggetto della modifica che ha innescato i reciproci annullamenti io leggo (come tutti, qui) come primo commento: frase non fontata penso che un inizio di responsabilità nei rapporti un pò tesi tra utenti sia possibile intravederla. Poi è certo possibile che io sia andato sopra le righe, ma che in seguito si rincari la dose facendo allusioni esplicite a mie supposte ricerche originali ancora una volta non ha contribuito a rendere facili i rapporti. Ora io ho esplicitamente scritto che sino a prova contraria ritengo scontata la buona fede o la fondatezza di ogni tipo di modifica, ma ovviamente non di quelle che mettono in dubbio le mie. Ora credo di aver dimostrato che la mia fonte dice quanto ho scritto. Ci sono troppi richiami a quella fonte? Certo, ma ora ci sono, sono stati esplicitamente richiesti anche se a mio avviso inizialmente non li ritenevo necessari. Ora invece li ritengo utili per fugare futuri dubbi di altri utenti, quindi ora IMHO devono starci. Entro poi nel merito di un altro aspetto. Gaggioli. Si vuol fare la voce? Si faccia. Ora non è nelle mie priorità. In ogni caso il programma per punti che ho citato è essenziale per capire come Balbo giostrò in quel periodo nell'ambiente ferrarese per raggiungere il ruolo di potere raggiunto in seguito. Quell'aspetto non è specifico solo del programma Gaggioli, ma rientra nella visione di Balbo, del suo rapporto con tutte le “forze” in campo a Ferrara in quella fare storica. È essenziale per capire Balbo, ed infatti anche una storica professionista così lo ritiene. Non è una mia ricerca originale, neppure questa. Quindi mi oppongo ad alleggerire-censurare la voce su questo punto.

  • Condivido che evidenziare meglio che Ravenna fosse ebreo sarebbe utile, senza però togliere altre cose.
  • Le frasi ridondanti, ribadisco, ora ci devono stare, e del resto migliaia di voci usano questa modalità di scrittura, per chiarire chi dice cosa.
  • Sull’alterco col professore universitario non ho fonti. Conoscendo un pò di letteratura su Balbo posso immaginare parole grosse o persino minacce, ma queste sono mie supposizioni, e non sono in grado né di aggiungere particolari né di fontare nulla. Per quanto mi riguarda quelle poche righe sono ininfluenti storicamente, ma lo restano volendo approfondire la psicologia della persona.

La voce poi io la seguo, è da tempo tra i miei OS, quindi controllo che le modifiche corrispondano a ciò che le mie informazioni mi danno (esattamente come tutte le voci che seguo, per le modifiche importanti). Una parte enorme della voce non l’ho scritta io tuttavia, quindi non ho la minima idea di come e da dove arrivino alcuni particolari, che ad una prima lettura sembrano tuttavia almeno verosimili, tutti. Io su Balbo avrei vari testi, da usare, se ne avessi voglia o tempo, nel senso che li possiedo fisicamente: Un moderno Astolfo, Mari e cieli di Balbo, Il podestà ebreo, Il fascismo ferrarese (usato sino ad ora solo in parte) e il suo Diario 1922. Che altro dire? Spero che lentamente gli animi si plachino, senza continuare a ritornare a chi iniziò a fare la cosa sbagliata, seppure in tutta buona fede. Spero anche di aver risposto nel merito. Aspetto la voce Olao Gaggioli. Buon lavoro.--ElleElle (msg) 15:02, 16 ago 2019 (CEST)Rispondi

Una richiesta di chiarimenti puntuali è, credo, normale e non vuole sminuire l'onestà intellettuale di nessuno, nè tantomeno significa cercare scontri personali (assurdo pensarlo fra persone che non si conoscono minimamente). Non direi che è stata portata alcuna dimostrazione in senso proprio (lo sarebbe ad esempio una scansone della pagina), ma dato che appunto si assume la buona fede, personalmente non ritengo utile andare oltre in questo tema e piuttosto affrontare la questione da un punto di vista di opportunità dell'aggiungere tali informazioni nella voce.
  • Non mi trovo d'accordo con quello che scrivi, prima di tutto con il titolo della nuova sezione che hai creato. A volte una voce si migliora togliendo cose, non aggiungendo e basta. Nello specifico, non penso che il testo in questione aggiunga valore alla voce, a meno che non gli si voglia imputare un non so quale valore apologetico o politico. Come menzionavo, non solo si dice che il programma fascista/futurista di Gaggioli era "simile" in alcuni aspetti alle istanze socialiste (il fatto che il fascismo delle origini avesse qualche istanza sociale è ben noto e non serve ripeterlo), ma si fa persino una lista, che appesantisce e vuole suggerire - con un risultato persino un po' fuorviante - come fosse sociale il programma di Gaggioli. Anche concedendo che il paragone fatto qui sia di qualche utilità alla voce su Balbo, la lista è largamente evitabile. Tuttavia nemmeno pare avere un ruolo tanto importante per capire Balbo. Il manifesto fu scritto quando lui nemmeno era in città e quando diventò segretario del partito, l'autore del manifesto aveva lasciato lamentando che il parito non era più quello che lui aveva creato (e quindi i punti del programma citati non sono già più caratteristica del partito quando Balbo ne diventa parte). E difatti si menziona nella voce (questa sì una informazione utile) che allora la natura del movimento era cambiata e diventata più conservatrice. Insomma le presunte somiglianze con le istanze socialiste ci dicono qualcosa su Gaggioli e il futurismo ferrarese, ma ben poco su Balbo. Volerla presentare come "informazione di contesto" è a mio avviso un'argomentazione troppo flebile, perchè il contesto è potenzialmente infinito. A quel punto si dovrebbe parlare approfonditamente di tutti i programmi di tutte le forze politiche a Ferrara prima ancora che Balbo ci tornasse ad abitare. Cosa, lo capiscono tutti, abbastanza assurda.
  • Che le frasi ridondanti ci debbano stare lo dici senza però motivarlo. Io dico che sono ridondanti e non servono. Anche perchè è la stessa autrice del testo sul programma di Gaggioli, quindi o lo si fa pedissequamente ovunque la si citi oppure non si mette da nessuna parte. Dato che non si tratta - da quello che so - di un'autrice particolarmente controversa, io sono per la semplicità e per rimuoverle.
  • Sull'alterco col professore credo che abbia un valore di comprensione della psicologia e attitudine del personaggio. Ma scritta come è ora non ha senso. Come dicevo prima, andrebbe riformulata meglio spiegando che la discussione di riferiva all'attribuzione della sufficienza in un esame di diritto internazionale. La fonte è indicata, ovvero il volume di Segré. Non lo possiedo ma, sempre assumendo la buona fede di chi l'ha inserito, credo che un po' più di spiegazione sul cosa abbiano avuto un diverbio sia necessaria.--Desyman (msg) 19:27, 26 ago 2019 (CEST)Rispondi
Ringrazio Lungoleno per la modifica che rimuove l'elenco. Sui richiami a "la storica dice che", tuttavia, continuo a non capire il motivo di tenerli li. Un conto è se ci sono visioni distinte di storici ugualmente reputabili, e quindi serve capire chi dice cosa. Ma per affermazioni - da quello che so io - non particolarmente controverse semplicemente non capisco a che servano se non ad appesantire la lettura...--Desyman (msg) 10:33, 27 ago 2019 (CEST)Rispondi

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dubbio su didascalia modifica

Salve. Ho un dubbio sulla didascalia della foto di Balbo con Mussolini che dice "Balbo con Mussolini durante la marcia su Roma". É noto infatti che Mussolini non partecipò alla marcia ma se ne rimase a Milano sino a quando fu chiamato dal re ed a quel punto andò a Roma in vagone letto. Anche la fonte dichiarata in Commons non fa molta chiarezza. Spero che qualcuno possa chiarire questo aspetto. ciao a tutti--Francescosaverio50 (msg) 12:53, 29 feb 2020 (CET)Rispondi

La didascalia su commons dice che è una foto del 1923 (quindi poco dopo). Intanto modifico la didascalia, poi se qualcuno riuscisse a individuare l'evento, meglio ancora. --Retaggio (msg) 11:33, 2 mar 2020 (CET)Rispondi
Avete ragione entrambi. Confesso che non avevo notato il particolare della didascalia, sino ad ora. Se trovo informazioni le aggiungerò, e la correzione era doverosa.--ElleElle (msg) 13:27, 2 mar 2020 (CET)Rispondi

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