Discussione:Quadrato d'oro

Ultimo commento: 15 anni fa, lasciato da Cloj in merito all'argomento Altre perle

Fonte della Verità modifica

Leggo quanto segue:

Con l'espressione "Quadrato d'oro" fu chiamato in Iraq il vertice nazionalista - e quindi anti-britannico e filo-Asse - delle forze armate irachene che intese tra il 1940 e il 1941 conseguire la piena indipendenza del Paese. Esso fu accusato, del tutto impropriamente, di filo-nazismo dalla pubblicistica occidentale meno informata, non di rado del tutto impreparata a capire le reali coloriture ideologiche della politica espressa dai paesi arabi vicino-orientali.

Chi l'ha scritto avrà pensato che Wikipedia debba essere la fonte della verità.
Risultato? Ha scritto la sua verita!
È caduto in una topica clamorosa. Nelle voci di tutti i personaggi ci sono paragrafi critici (anche in quelle sui re d'Italia, per esempio).
Le critiche vanno bene se sono motivate.
Adesso faccio una critica a questo paragrafo:

1) "il vertice nazionalista - e quindi anti-britannico e filo-Asse"
Secondo le mie fonti, invece, i quattro generali erano vicini ideologicamente ai nazisti. Li preferivano agli inglesi. E' diverso.
La frase copre la verità, invece di essere neutrale.

Chi ha scritto questo paragrafo sta enunciando la sua verità. C'e' un doppio errore: a) pensare che Wikipedia sia la Fonte della verità; b) ritenere che l'estensore stesso possieda la verità, così gli altri sono per forza in errore.

Io invece rivendico il fatto che Wikipedia sia e appaia una fonte neutrale e non invece la Voce della Verità.
Sentruper (msg) 23:52, 22 set 2008 (CEST)Rispondi

Caro Santruper, le frasi le ho scritte io. E hanno un loro motivo. La frase nazionalista - e quindi anti-britannico e filo-Asse non capisco perché susciti le tue perplessità. Non è troppo strano affermare che i sentimenti nazionalistici arabi, sotto dominio mandatario britannico, non potevano che essere anti-britannici e, che indirettamente (e non ideologicamente) le loro simpatie andassero all'Asse, per la banale applicazione del principio (che spero non richieda una "citazione necessaria") che "il nemico del mio nemico è mio amico".
Ti pregherei di citare con la dovuta precisione "le tue fonti" dopo la tua intemerata, anche se personalmente credo che le affinità con il pensiero nazi-fascista dei nazionalisti iracheni a metà degli anni Trenta fossero quanto mai eteree e, io credo, del tutto indimostrabili. Una piccola precisazione necessaria: Mi sono laureato a suo tempo a Roma (Scienze Politiche) in "Storia dei partiti e movimenti politici" con una tesi sui "Partiti politici in Iraq dal 1921 al 1975". Ho letto praticamente quasi tutto quello che in merito è stato scritto dagli studiosi britannici, francesi, tedeschi, italiani e statunitensi e - visto che conosco l'arabo - anche i memorialisti arabi, spesso protagonisti degli eventi. Ho avuto a suo tempo il permesso dal Ministero degli Interni per leggere e citare le fonti riservate del SIM, collocati in numerosi (e, purtroppo, disordinati) faldoni dell'Archivio di Stato di Roma.
Per necessaria serietà, quindi, t'invito a citare con precisione le tue fonti. Che spero siano serie. Io ne ho indicate alcune in Bibliografia ma, se utile, posso aggiungerne molte altre.
Personalmente non parlo mai enunciando mie verità ma mi attengo strettamente ai documenti scritti, pubblicati e controllabili da qualsiasi ricercatore. Nella fattispecie ho intervistato anche alcuni protagonisti dell'epoca sopravvissuti (non parlo dell'ambasciatore Gabrielli ma un alto responsabile del SIM, ben edotto delle vicende irachene. Per quanto possa valere (infatti non l'ho citato, e non solo perché fonte strutturalmente "riservata") anche questo ex-generale escludeva comuni matrici ideologiche fra gli appartenenti del Quadrato d'Oro e il nazi-fascismo. Questa affinità fa forse piacere a qualcuno (Giuliano Ferrara si spinse ad esempio a definire con grande faciloneria "nazista" il Ba'th irahceno) ma non ha alcun fondamento storico scientifico bensì di contingente fervore polemico. --Cloj 22:32, 24 set 2008 (CEST)Rispondi

Altre perle modifica

"La guerra anglo-irachena che ne seguì, e che si concluse come era logico con la disfatta dei nazionalisti ad opera della Gran Bretagna",

Non è logico un bel niente. Ma perché dev'essere logico? Ho cercato di rimediare correggendo con "prevedibile".

"ma segnalò il forte e ormai radicato sentimento anti-britannico che divenne poi generalizzato nei paesi che erano stati sotto dominazione diretta o indiretta di Londra".

Tipica opinione personale. L'ho cancellato. Sentruper (msg) 00:17, 23 set 2008 (CEST)Rispondi

Caro Sentruper. Evidentemente non hai una grande conoscenza delle forze militari dispiegabili dai due contendenti in occasione del conflitto! Il nostro SIM pronosticò - con la sua notoria esattezza - un mese al massimo di capacità di resistenza dell'Iraq, anche se avesse fatto ricorso (come in effetti avvenne) alla rottura degli argini delle canalizzazioni nel meridione iracheno, con conseguente inondazione del terreno.
Logico, ribadisco. Ma se preferisci può andare bene "prevedibile". Non ne faccio un casus belli. Logico e pressoché inevitabile, a meno d'un miracoloso massiccio intervento italo-tedesco che, sollecitato dagli Iracheni, non avvenne affatto, salvo minutaglie aeronautiche (l'Italia si limitò a mandare gli SM-81: veri e propri polmoni, e non gli SM-79 o i suoi caccia).
Circa i sentimenti anti-britannici nel mondo arabo, quanto meno all'epoca dei Mandati (ma ribadita anche in occasione della nazionalizzazione del Canale nel 1956, nella guerra condotta nello Yemen del Sud fino all'indipendenza e nei recenti avvenimenti iracheni voluti da Blair) lascio ai lettori un giudizio in merito. Ma temo che la mia non sia un'opinione o una perla da cassare, bensì una constatazione. Banalissima. --Cloj 22:40, 24 set 2008 (CEST)Rispondi
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