Discussione:Sfruttamento del 10% del cervello

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estrapolazione modifica

Chi ha creato la voce ha estrapolato talune info dalla versione di en.wiki.. ma così estrapolate non rendevano bene il concetto. Mi auguro che adesso sia più chiaro e ho tolto il tag P .. forse è anche il caso di spostarla a diverso titolo --ignis (aka Ignlig) Fammi un fischio 11:33, 4 ott 2009 (CEST)Rispondi

una domanda... modifica

Ma siete sicuri che quando si dica questa cosa non si intenda piu che altro che noi utilizziamo "coscientemente" circa il 10% del nostro cervello? Perchè io in veritá non ho mai sentito parlare di aree di cervello inattive, ma più che altro di aree del cervello non controllabili volontariamente.

Bisogna fare distinzione, altrimenti ogni affermazione risulta poco chiara.

Il cervello è formato da due parti collegate tra loro, chiamate emisferi cerebrali: quello sinistro è la parte più ’razionale’, quello destro la parte più sensibile e creativa. Vediamo meglio cosa dicono i recenti studi scientifici basati su tecnologie, dette ‘Brain imaging’, che permettono di vedere quali parti del cervello si mettono in funzione maggiormente durante certi pensieri, parole e azioni. Da queste ‘mappe del cervello’ risulta che il pensiero razionale e il linguaggio attivano nella maggior parte dei casi l’emisfero sinistro, che e’ simile a un computer, in quanto accumula i dati delle esperienze in memoria e li ripete su richiesta. La parte destra del cervello e’ attivata dalla musica, dal linguaggio non-verbale, che è fatto di intonazioni della voce, sguardi, gesti, mimica facciale, ecc. e dalla creatività, che e’ la combinazione originale di elementi presenti in natura. Quindi l’emisfero sinistro memorizza in modo schematico attraverso modelli ripetitivi e categorie rigide e rifiuta quello che non riesce a incasellare in questi schemi. Questo emisfero è il più veloce e serve per la sopravvivenza in quanto non si può perdere tempo se si devono dare risposte rapide a stimoli, per es. in auto, in situazioni di rischio per la vita o di pericolo per la salute, il lavoro, ecc. o percepite come tali dall’individuo, questo aspetto è più sviluppato in genere negli uomini. L’emisfero destro non ha sviluppato il linguaggio verbale o esso è molto semplice e integra, cioè unisce, stimoli diversi in modo non ripetitivo, ma creativo e giusto in quel momento per l’individuo. Tuttavia per fare questo lavoro è più lento dell’altro nel dare una risposta. Esso prevale nei bambini, in cui il sinistro non si è ancora sviluppato, negli artisti che l’hanno sviluppato maggiormente, nelle persone sensibili. Nelle donne si è visto che i due emisferi normalmente lavorano insieme, perché devono possedere sia la capacita’ di percepire sfumature di emozioni e situazioni per occuparsi dei bambini, che ancora non parlano, sia a volte essere veloce nella risposta, per proteggerli, oltre che per difendere se stesse. Questo si ottiene con un maggior numero di fibre che collegano i due emisferi, tramite una parte centrale detta corpo calloso, circa il 20 % più degli uomini, queste cose spesso la scienza per maschilismo le ha finora trascurate.

Tutto questo vale naturalmente in generale, perché il cervello e’ anche plasmabile dall’ambiente a seconda delle circostanze, educazione, decisioni, ecc. Così possiamo spiegarci come nelle persone in cui prevale per educazione, ecc. la parte sinistra del cervello la visione delle cose avviene per schemi, modelli, pregiudizi, molto rigidi e resistenti al cambiamento; mentre nelle persone in cui prevale l’emisfero destro la percezione del mondo avviene in modo libero e creativo con apertura al nuovo e al giusto, tuttavia spesso con difficoltà di adattamento e ipersensibilità. Ciò spiega anche le difficoltà di comunicazione tra uomo e donna, tra persone con prevalente raziocinio o sensitività, tra bambini e adulti, ecc. Il condizionamento in psicologia comportamentale è considerato una associazione tra uno stimolo neutro e uno piacevole o spiacevole, ripetuti, con una risposta, in seguito, anche di fronte allo stimolo neutro. Ad esempio associazione ‘scuola’ – ‘paura del giudizio’, poi viene ansia anche se si entra in una istituzione simile, come università, ministeri, ecc. Infatti più un pensiero o una abitudine si ripetono più si rinforzano nel cervello e più tempo e sforzo ci vuole per cambiare schemi diventati automatici e ripetitivi.

Per gli anziani, che hanno rinforzato gli schemi avuti da giovani, è molto più difficile cambiarli. Per questo tutti dovremmo avere pazienza con noi stessi e con gli altri, poiché anche con la ‘volontà non si può fisiologicamente cambiare a piacimento da un giorno o da un mese all’altro, ma solo gradualmente e con costanza nel tempo. Ad es. smettere di fumare o bere da un giorno all’altro o diete drastiche, provocano all’organismo una forte pressione che può sfociare in altri vizi o problemi in seguito, a volte così forti da non riuscire a controllarli (es. mangiare molto, uso di farmaci, malattie, ansie, ecc.) o anche frustrazione e bisogno di parlare male o rabbia verso chi si concede cose che la persona si è proibita con violenza (si tratta quindi di una repressione ).

Se si sono formati i condizionamenti nell’infanzia, solo in seguito, quando cresciamo, possiamo, spesso con grande sforzo, decidere di combattere le cattive abitudini che riconosciamo negative per noi e per gli altri, ma solo con ripetuto impegno, con contro-programmi positivi o alternativi e a piccoli passi.

titolo voce modifica

non sarà più appropriato qualcosa di simile all'originale (mito sullo sfruttamento...)?--Idonthavetimeforthiscarp~~niente tempo per le carpe 22:12, 6 feb 2013 (CET)Rispondi

% attaccato o staccato dal numero? modifica

[1] --Xinstalker (心眼) (msg) 18:36, 6 apr 2013 (CEST)Rispondi

Decisamente attaccato. Ho chiesto ottenuto la cancellazione del redirect per C9. --2.34.232.25 (msg) 18:53, 6 apr 2013 (CEST)Rispondi
Il Manuale di stile di it.wiki raccomanda di seguire le regole del Sistema internazionale, il quale prevede che tra un numero e la sua unità di misura ci debba essere sempre uno spazio. In particolare il sito del SI specifica, riguardo al simbolo di percentuale, che «When it is used, a space separates the number and the symbol %.» (qui e qui a pag. 46). Spero di essermi spiegato chiaramente! :) --Neq00 (msg) 15:03, 7 apr 2013 (CEST)Rispondi
Bene, io non sono d'accordo, e nemmeno l'anonimo qui sopra. Quindi se vuoi ri-cambiare qui o altrove, chiedi una mediazione a un admin. Se il mediatore deciderà che puoi fare quello che vuoi fare, lo farai... ma prima il mediatore... sentiamo il mediatore.... :-) Ciao!--Xinstalker (心眼) (msg) 18:39, 7 apr 2013 (CEST)Rispondi
Nel frattempo... anche altre wiki non sono d'accordo con te... [2], [3], [4], [5]. Nel frattempo... valuta anche se non ci sia qualcosa di più urgente da fare rispetto a una modifica della distanza tra il numero e il simbolo percentuale... Ciao! --Xinstalker (心眼) (msg) 18:44, 7 apr 2013 (CEST)Rispondi
Non è una questione di mediatori o di che cosa fanno le altre wiki: se c'è una regola che dice come comportarsi, bisogna attenersi a quella! Al massimo si può proporre di modificare il Manuale di stile e, se altri utenti saranno d'accordo, si può inserire un'eccezione alla regola che impone di rispettare il SI. Però finché le regole restano queste, bisogna rispettarle! Altrimenti finisce che ognuno fa quello che vuole... :) --Neq00 (msg) 20:07, 7 apr 2013 (CEST)Rispondi
doveva essere molto urgente come modifica, fatta in disaccordo con altri utenti. Una modifica fondamentale per la voce e il progetto, priva di qualsiasi fonte in lingua italiana e sostenuta da una lettura del tutto particolare di una delle tante norme bislacche. Accomodati continua così con il tuo non rinviabile contributo. Non entrerò certo in una edit war. Troppo divertente. Grazie . --Xinstalker (心眼) (msg) 20:35, 7 apr 2013 (CEST)Rispondi
Le regole possono anche sembrare bislacche, ma si rispettano, altrimenti ogni voce seguirebbe le opinioni personali di stile della persona che l'ha scritta e it.wiki sarebbe un gran pasticcio! :) --Neq00 (msg) 20:45, 7 apr 2013 (CEST)Rispondi
giusto allora rispetta questa. Forse c'è qualcosa più urgente da fare che impuntarsi su queste sciocchezze. Pensaci su e ignora le regole se devi rispettare le fonti. --Xinstalker (心眼) (msg) 20:51, 7 apr 2013 (CEST)Rispondi
Allora dimmi a che cosa serve un manuale di stile se poi ognuno può fare quello che vuole! :) --Neq00 (msg) 20:53, 7 apr 2013 (CEST)Rispondi

È spiegato per bene in quella regola...: abbiamo i 5 pilastri ed è quello, quello che conta, insieme a ciò che leggi in arancione prima di salvare la pagina in cui sei intervenuto, quindi i 5 pilastri insieme alle fonti e al consenso sulle fonti. Tutto il resto è solo un gioco per rendere più carina e fruibile wikipedia. Se rovesci le carte: prima il giochino e dopo i 5 pilastri e le fonti, fai un altro progetto, non wikipedia. ;-) ma stai tranquillo troverai non pochi utenti pronti a difendere i propri giochini... quindi, caro, non entro in edit war per una 'percentuale'... trovo molto più godibile sfogliarmi il lavoro a cura di Vercellone e Bertinetto sull'idea di scienza universale in kircher. Ciao! ah dimenticavo... quello che non dice il basa i contributi su fonti attendibili mi permetto di ricordarlo io... significa che se le fonti vanno citate vuol dire che vanno lette, che vuol dire che per scrivere qui... occorre studiare, studiare e solo studiare :) ciao! e buono studio anche a te. --Xinstalker (心眼) (msg) 21:24, 7 apr 2013 (CEST)Rispondi

Dai, la fai troppo complessa! :) Si tratta solo di seguire una regola che dice chiaramente come comportarsi, senza bisogno di arrampicarsi sugli specchi andando a tirare in ballo la filosofia di Wikipedia! --Neq00 (msg) 21:47, 7 apr 2013 (CEST)Rispondi
Ma la filosofia di Wikipedia è tutto. Mentre i 'giochini' quando sono privi di fonti fanno solo sorridere (in questo caso, dove sembra solo un refuso, perché se violassero delle conoscenze... stai tranquillo che non sarebbe finita così) :-) --Xinstalker (心眼) (msg) 22:00, 7 apr 2013 (CEST)Rispondi
Le regole sono tutto, altrimenti perché farle, si lasci che ciascuno scriva come vuole! È ovvio che le regole sono indispensabili per un'opera come Wikipedia e, se le regole ci sono, si rispettano! --Neq00 (msg) 22:07, 7 apr 2013 (CEST)Rispondi
le uniche regole che in wikipedia sono "tutto" sono solo i 5 pilastri. Il manuale di stile altro non è se non una guida per scrivere voci omogenee. Circa il titolo della voce vale inoltre la regola della dizione più diffusa (sia per motivi di usabilità che di wikilink) e non mi risulta che il % vada , nella lingua italiana, staccato dalla cifra. Per il resto ti invito anche per il futuro ad evitare edit war soprattutto su cose banali e delegare le decisioni al metodo del consenso che vale più del manuale di stile --ignis scrivimi qui 22:27, 7 apr 2013 (CEST)Rispondi
Quindi, per il futuro, posso sentirmi autorizzato a ignorare il Manuale di stile e fare come mi pare nella scrittura di una voce, purché si seguano i 5 pilastri? Se è così per me va benissimo, basta solo che nessuno poi venga a protestare perché non si è seguito il manuale. --Neq00 (msg) 22:36, 7 apr 2013 (CEST)Rispondi
quindi per il futuro puoi seguire i 5 pilastri, il consenso maturato rispetto alle tue azioni e il manuale di stile. Non necessariamente in quest'ordine ma il succo è: ascolta anche gli altri. --ignis scrivimi qui 22:39, 7 apr 2013 (CEST)Rispondi

Citazioni modifica

Sarebbe utile l'aggiunta di una sezione comprendente citazioni della 'teoria'? Ad esempio, mi viene in mente che ne parla Maccio Capatonda nel video Italiano Medio.

POV modifica

Premesso che questa teoria non l'appoggio per nulla, ma che anzi la trovo decisamente superata oltre che infondata, non vi pare che l'articolo penda fin troppo da una parte? Mi riferisco al fatto che venga ampiamente definita "mito" o "leggenda" (compiendo peraltro errori di semantica perniciosi, visto che il mito è una cosa, la leggenda un'altra, la leggenda metropolitana un'altra ancora, la falsa credenza un'ulteriore etc), mentre le dichiarazioni di un solo studioso (Barry Beyerstein) anziché essere contestualizzate occupano un paragrafo a sé ("confutazione della leggenda", titolo decisamente sgraziato), come se fosse una posizione universalmente accettata e riconosciuta. Anzi, addirittura viene precisato che il neurologo ha enunciato sette prove. Ancora, problemi di semantica: l'Evoluzione portata come prova? Già di per sé l'Evoluzione è una teoria (che ci si creda o meno, esiste gente nel mondo che la obietta), figuriamoci quanto l'ipotesi che il 90% del cervello inutilizzato per la teoria della selezione naturale andrebbe eliminato sia considerabile una prova. Non solo, anche il primo punto, tratta degli studi sui danni al cervello dove l'A. interpreta il dato ottenuto (e interpretazione non significa prova). E potrei continuare così anche per quasi tutti i punti: le uniche due prove propriamente dette sono il punto 3 (tomografia e risonanza) e il punto 5 (analisi mediante elettrodi). Queste due sono prove valide che confermano la mia diffidenza totale nella teoria dello sfruttamento del 10% del cervello, ma le altre sono solo ipotesi.

In ogni caso, genericamente andrebbe rivisto l'intero articolo, che dà troppo peso ad una sola parte della teoria. Anzi, ancor peggio, ad un solo "confutatore", mentre andrebbero riportati più Autori critici sull'argomento, magari senza l'abuso di termini quali "mito" e "leggenda", che hanno significati totalmente diversi.--87.12.194.194 (msg) 20:55, 16 apr 2014 (CEST)Rispondi

le fonti sono tutte autorevoli e se ne potrebbero citare altre. In pratica si tratta di "un mito" e non di una teoria che forse può essere giusta. La terra non è per alcuni piatta e per altri tonda. --ignis scrivimi qui 21:26, 16 apr 2014 (CEST)Rispondi
La terra, pur essendo uno sferoide, per alcuni è ancora piatta. Ma non è questo il discorso. Direi che no, non è un mito, in quanto per mito - semanticamente - si intende una figura relativa al corpus religioso di età classica. Chiamiamola bufala, leggenda metropolitana, teoria minore, fandonia, ipotesi non confutata, assurdità etc etc... ma se dobbiamo essere seri, non chiamiamo "un mito" lo sfruttamento del 10% del cervello. Non capisco invece il "fonti autorevoli". Non si mette in dubbio l'autorevolezza di Beyerstein, si mette in dubbio la neutralità dell'articolo che pende troppo da una parte, senza peraltro citare altre "fonti autorevoli" in quel preciso paragrafo, di fatto citando "una sola fonte autorevole" e non più "fonti autorevoli". Appare comunque evidente che le sette frasi del paragrafo non sono prove, ma è un misto di prove e ipotesi dell'A. (per carità, condivisibili, ma abbiamo capito la differenza tra "prova" e "ipotesi"?). In chiusura: non si mette in dubbio la sciocchezza dello sfruttamento del 10% del cervello, si mette in discussione l'aspetto generale dell'articolo. Chiarito questo poi possiamo discutere di terre piatte e altre sciocchezze.--87.6.99.122 (msg) 21:41, 17 apr 2014 (CEST)Rispondi
l'articolo va bene, costruito su fonti autorevoli. --ignis scrivimi qui 22:05, 17 apr 2014 (CEST)Rispondi
Ma che stai dicendo? Insisti? Nessun dubbio sull'autorevolezza delle fonti! Ma l'articolo è scritto malissimo!!!
MITO: Un mito (dal greco μύθος, mythos, pronuncia mütsos) è una narrazione investita di sacralità relativa alle origini del mondo o alle modalità con cui il mondo stesso e le creature viventi hanno raggiunto la forma presente in un certo contesto socio culturale o in un popolo specifico. Di solito i suoi protagonisti sono dei ed eroi come protagonisti delle origini del mondo in un contesto sacrale. (mito)
LEGGENDA: La leggenda è un tipo di racconto molto antico, come il mito la favola e la fiaba, e fa parte del patrimonio culturale di tutti i popoli, appartiene alla tradizione orale e nella narrazione mescola il reale al meraviglioso. (leggenda).
Troviamo aderenza tra la bufala del 10% di sfruttamento del cervello e le due definizioni trascritte. Se ce ne sono allora "l'articolo va bene". Se non ce ne sono, prima leggi con attenzione quanto scritto, quindi replica ponderatamente. Se non ci capiamo, che senso ha continuare?--87.6.99.122 (msg) 22:35, 17 apr 2014 (CEST)Rispondi

Possibile origine del misunderstanding modifica

Suggerisco che la presenza di "mito" nel testo in italiano sia dovuto alla pessima traduzione dall'inglese. Myth infatti non significa solo mito, ma indica anche una widely held but false belief or idea, ossia una credenza diffusa fondata su false basi. Cosa lontana anni luce dal significato di mito o di leggenda (traduzioni letterarie e fredde del termine). Beyerstein certamente non pensava a Zeus o a Ermete quando ha formulato la sua ipotesi.--87.6.105.158 (msg) 22:45, 13 giu 2015 (CEST)Rispondi

Collegamenti esterni modificati modifica

Gentili utenti,

ho appena modificato 1 collegamento/i esterno/i sulla pagina Sfruttamento del 10% del cervello. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

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Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 23:18, 25 gen 2018 (CET)Rispondi

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