Discussione:Tarocchi

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Discussione 2004 modifica

Cosa ne facciamo di questo articolo? Ha bisogno di un incipit in quanto manca anche la semplice definizione di cartomanzia. Oppure spostarlo sotto la voce Tarocchi? Insomma serve un volontario--Madaki 07:00, Ott 12, 2004 (UTC)

Ho ricevuto una Email da eva_m... hotmail.com (stessa firma apposta in fondo alla prima stesura). Chiede di aiutarla perchè non voleva inserire questa voce e chiede di cancvellarla. Il 15/10 mi aveva contattato per chiedermi come fare a registrarsi, non so se l'ha gia fatto. Effettivamente al momento l'articolo, a meno della formattazione è ancora tutto suo. Che si può fare.--Enzo (messaggi) 19:54, Ott 17, 2004 (UTC)

Non spiega perché lo vuole togliere e perché non lo voleva mettere ma lo ha messo? Apparentemente, non c'è nulla che non vada bene (eccetto il caso che sia stato copia-incollato da altrove ...) - Twice25 / ("Segn@li di fumo") 19:58, Ott 17, 2004 (UTC)

Per quale motivo chiede di cancellarla? Quella voce, a meno che sia una violazione di copyright, ormai è sotto GNU FDL. Twice stasera mi conflitta niente male :P

`IB ... 20:00, Ott 17, 2004 (UTC)
Anche per non creare dei precedenti penso che si debba considerare che gli articoli non hanno proprietari e che una volta rilasciati a wikipedia entrano a far parte dell'enciclopedia e quindi nessuno ne può più rivendicare la paternità o esclusività. Accettare la richiesta in questione creerebbe un pericoloso precedente: supponiemo che tra un mese un utente che ha scritto cento articoli entri in scontro con la comunità e decida di andarsene portandosi via i "suoi" articoli. Oltretutto anche la formattazione ha richiesto "lavoro" da parte di altri wikipediani.--Madaki 20:04, Ott 17, 2004 (UTC)

Stasera andiamo tutti in conflitto di versione!--Madaki 20:04, Ott 17, 2004 (UTC)

Concordo con voi. Ho inviato una mail in risposta in cui la invito a registrarsi e ad entrare in discussione. Intanto ho sbloccato l'IP, avvertendola che se cancella ancora senza prima discutere sarà ribloccata. Spero che IB approvi. --Enzo (messaggi) 20:13, Ott 17, 2004 (UTC)

ciao a tutti, scusate la confusione, ma sono poco pratica di pc, ciao a tutti da Eva, ho messo l'articolo sui tarocchi pensando che andasse su una pagina personale con il nome di chi scrive, non è copiato da nessuna parte, è scritto totalmente da me, scrivo per diverse riviste in Ticino

Se il problema sta nel recuperare in cronologia la paternità oops la maternità di Eva, credo possa risolversi in questi passaggi:
  • Eva si registra;
  • Copiamo il contenuto della pagina in una sua sandbox;
  • Cancelliamo la pagiana;
  • Eva riedita la pagina trasferendo il contenuto dalla sandbox.

In tal modo la cronologia registra il suo contributo e si salva capra e cavoli. Se Eva è d'accordo, possiamo accettarlo?--Enzo (messaggi) 20:39, Ott 17, 2004 (UTC)

L'iter prospettato da Enzo è fattibile, deve però essere seguito per intero, altrimenti la pagina dovrebbe essere recuperata. Le informazioni contenute in ogni pagina di "editing" sono molto chiare: una volta rilasciato un testo con la licenza [GNU GFDL] si crea un accordo di licenza per cui il testo diventa modificabile e ridistribuibile, secondo la licenza stessa. Ad esempio, potrebbe essere già in corso la traduzione in inglese, sulla wikipedia anglofona manca la descrizione dei simboli dei principali tarocchi. --M/ 20:55, Ott 17, 2004 (UTC)

ok Enzo per me va bene, se la posso mettere in una mia pagina. per cortesia puoi vedere se sono registrata? in quanto alla traduzione in inglese .... io parlo e scrivo in italiano e abito nella svizzera italiana

Scusate, devo non aver capito la questione a fondo. Volete cancellare la pagina perché Eva l'aveva creata da anonima, per fargliela sostituire adesso da utente registrata per preservare la paternità?
Non sono d'accordo.
Moltissimi wikipediani arrivano come anonimi e scrivono i loro contributi come anonimi prima di registrarsi; altri ancora sono utenti registrati ma scrivono come anonimi perché si dimenticano di fare il login. Se iniziamo a dover gestire situazioni come queste, veramente gli admin non avranno tempo per altro che cancellare..

Frieda (dillo a Ubi) 17:17, Ott 18, 2004 (UTC)


Ciao Frida, posso chiederti una cosa ? tu non sbagli mai ? un bacio ciao Eva Mathiasch 17:56, Ott 18, 2004 (UTC)

..in continuazione!! Però vorrei farti notare che ho sempre pensato che il concetto di paternità degli articoli in ambito wikipedia abbia poco senso.. se sbirci nella mia pagina utente, il mio elenco di contributi si chiama L'elenco insensato..

Frieda (dillo a Ubi) 08:10, Ott 19, 2004 (UTC)


Ciao amici non m'interessa l'esoterismo ma i tarocchi mi hanno sempre affascinato e mi piacerebbe sapere qualcosa dei giochi di carte che si possono giocare coi tarocchi. Se qualcuno ne sa e ne scrive, GRAZIE in anticipo!

Riguardo alla questione della descrizione dei 22 arcani maggiori: In tutti i libri di cui sono in possesso, che in realtà non sono molti comunque, la descrizione è univoca anche per quanto riguarda i colori delle figure... Non so se esista veramente uno standard per quanto riguarda la raffigurazione, ma credo che il mazzo che più vi si avvicina sia il Pamela Smith (di Pamela Colman Smith). Riferimenti:

http://www.sacred-texts.com/tarot/index.htm
(in questo sito ci si riferisce al mazzo con il nome di Rider-Waite-Smith)

Emanuele Sangregorio 11:56, 17 mar 2006 (CET)Rispondi

Il Rider-Waite-Smith è solo uno dei più famosi disegni, ma è lungi dall'essere l'unico; si guardino, per esempio, i siti in fondo... Gbnogkfs 19:10, 19 marzo 2006 (TMEC)

Tarot e mazzi di carte...... modifica

Credo che in quest'articolo manchino molti riferimenti importantissimi. Per esempio non c'è alcun riferimento al Tarot di Marsiglia di Nicolas Conver (vedere http://www.camoin.com il sito dell'editore moderno, erede dello stampatore originale, che ora collabora (o ha collaborato) anche con Alejandro Jodorowsky) disegnati intorno al 1760. Praticamente sono il mazzo su cui da cui son nati i tarocchi moderni e sono una sorta di modello, per imparare a interpretare le lame del tarot. Sono solo uno studente. Non so come ma potrei integrare l'articolo. strutturandolo.

Carro modifica

Come mai il carro è rimandato in un altra pagina? non sarebbe opportuno inserirlo tra i tarocchi come gli altri? --dnaiele 18:57, 21 lug 2006 (CEST)Rispondi

Interpretazione personale: perché qualcuno si è dato la pena di fare una pagina breve ma dignitosa su questa carta mentre per le latre carte non abbiamo niente. --J B 11:41, 24 lug 2006 (CEST)Rispondi


Quindi, se ho capito bene, si è in attesa che tutte le carte abbiano la loro pagina? --dnaiele 18:37, 19 set 2006 (CEST)Rispondi

Salve a tutti; questa voce tratta la cartomanzia come una procedura ovviamente veritiera e generalmente accettata. Credo che essa dovrebbe essere modificata in questo senso, aggiungendo ad esepmio che un gran numero di persone, appellandosi alla razionalità e al buon senso, rifiutano di credere nei poteri divinatori delle carte.

Il gioco modifica

Il gioco di carte lo conosco regole abbastanza diverse; quelle descritte dove si usano? Ciao --Zio Illy 16:16, 26 gen 2008 (CET)Rispondi

In realtà esistono diversi giochi con i tarocchi, a giudicare da en:Tarot card games e da en:French tarot. Se hai la possibilità e le conoscenze per farlo mettici pure mano, c'è una policy di Wikipedia che dice Non aver paura di fare modifiche :) E se pensi che, come per la Wikipedia in inglese, abbia più senso avere tre articoli separati (uno per il mazzo, uno per i giochi e uno per la cartomanzia) mi trovi d'accordo.
--Achillu 23:40, 26 gen 2008 (CET)Rispondi

Il gioco descritto viene chiamato Mitigati ed è quello in uso in piemonte con 78 carte. Tutto quello che so me lo ha tramandato mio padre che mi ha insegnato a giocare. Se servono altre informazioni sono disponibile.Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Andreav57 (discussioni · contributi) 22:49, 8 set 2008‎ (CEST).Rispondi

Sposto in discussione e cassetto il contenuto della sezione "Il gioco dei tarocchi", non è chiaro quale di quale gioco dei tarocchi si tratti ed è totalmente privo di fonti. Se viene identificato il regolamento corretto andrebbe piuttosto spostato in una voce appositamente creata)--Moroboshi scrivimi 13:42, 15 set 2015 (CEST)Rispondi

Il gioco dei tarocchi

Il gioco tradizionale giocato coi tarocchi sin dalla sua origine è variato poco, anche se innumerevoli varianti esistono in tutta Europa. Si tratta di un gioco di prese simile al tressette, alla briscola, al whist o al bridge, in cui i Trionfi o Arcani giocano il ruolo delle "briscole", cioè delle carte più forti.

Il mazzo è composto da 22 Arcani Maggiori o Trionfi e da 56 carte divise in quattro semi, quindi ogni seme è costituito da 14 carte, le prime dieci numerate da uno a dieci più quattro carte vestite: Re, Regina, Cavaliere e Fante.

La forza delle carte

Per decidere le prese l'ordine di priorità delle carte dalla più alta alla più bassa è:

  1. Gli Arcani Maggiori a partire dal XXI (Il Mondo) fino allo 0 (Il Matto)

l'Asso IL DUE

  1. I Re
  2. Le Regine
  3. I Cavalieri
  4. I Fanti
  5. Le carte numerate dal dieci

A parità di carta giocata, la forza è decisa dal seme.

La forza dei semi

In ordine decrescente:

  1. spade
  2. coppe
  3. denari
  4. bastoni

Quindi, ad esempio, il tre di denari è più basso del tre di spade.

Il valore delle carte

Al termine della mano il valore delle carte per determinare il punteggio è:

  • L' Angelo (XX) vale 5 punti
  • Il Bagatto (I) vale 5 punti
  • Il Matto (0) vale 4 punti.
  • Il Re vale 5 punti
  • La Regina vale 4 punti
  • Il Cavaliere vale 3 punti
  • Il Fante vale 2 punti
  • Tutte le altre, dal X al I, ogni 3 carte 1 punto.

Il mazziere

Il mazziere, cioè colui che distribuisce le carte all'inizio di ogni mano, è sorteggiato mediante la pesca di una carta da parte di tutti i giocatori all'inizio della partita. Chi pesca la carta più bassa sarà il primo mazziere. La carta considerata più bassa è l'asso di bastoni, quella più alta è l'Arcano XXI (Il Mondo). Il giocatore che pescasse l'Arcano 0 (Il Matto) dovrà ripetere il sorteggio.

Una volta scelto il mazziere, egli farà mescolare il mazzo da chi sta di fronte a lui, farà tagliare a chi è immediatamente alla sua sinistra e distribuirà le carte in senso antiorario partendo da chi è immediatamente alla sua destra. Nel caso di una partita a tre giocatori il mazziere distribuisce 25 carte agli altri due giocatori e 28 a sé stesso, mentre nel caso di una partita a quattro le carte distribuite sono 19 ed al mazziere ne rimangono 21.

Successivamente il mazziere deve scartare un numero di carte pari a quello eccedente rispetto a quello degli altri giocatori, che vanno così a far parte del suo monte (cioè delle sue prese) seguendo però queste regole:

  1. Non è possibile scartare Trionfi.
  2. È possibile scartare un Re solo nel caso in cui non si abbia nemmeno un Trionfo.

La mano

Il giocatore che sta immediatamente a destra del mazziere, inizia il gioco calando una carta. Gli altri giocatori sono obbligati a giocare una carta dello stesso seme; nel caso non ne abbiano devono giocare un Trionfo, nel caso non abbiano nemmeno Trionfi possono giocare una carta a loro scelta. Chi ha giocato la carta più forte le prende tutte e tre e le raccoglie nel proprio monte. Sarà lui a continuare il gioco giocando la carta che preferisce.

Il Matto

Il Matto è indubbiamente la carta più caratteristica dei Trionfi, e può essere giocata in qualunque momento facendole assumere un qualsiasi valore corrispondente ad un'altra carta; è usata nel conteggio dei punti come carta speciale al posto di un'altra carta che non si possiede.

 
Il matto

È interessante notare il parallelo tra il Matto dei tarocchi e la figura del Jolly nelle carte francesi (rappresentato spesso come un giullare): il soggetto rappresentato e il loro uso sono simili. Se non si ha il seme, degli arcani minori, da rispondere occorre giocare un arcano maggiore e se si ha solo il matto si gioca quello.

Gioco in Piemonte

In Piemonte, nel gioco dei tarocchi sono presenti alcune prassi e alcune eccezioni alle regole base.

Prassi

> Il mazziere distribuisce le carte ad ogni giocatore, tutte insieme (25 se si gioca in 3, 19 se si gioca in 4)

> Se un giocatore all'inizio della mano non ha né figure né tarocchi le carte devono essere distribuite di nuovo

> Il mazziere non può mai scartare un Re nemmeno se non ha tarocchi

> Non si può iniziare la prima mano con tarocchi

Eccezioni

> se in una mano vi sono sia il Trionfo n° 20 ("L'Angelo") e il n° 21 ("Il Mondo"), il 20 prende sul 21 *

> se in una mano non vi sono né figure né tarocchi, nei semi lunghi (spade e bastoni) prende la più alta, nei semi corti (denari e coppe) la più bassa

  • regola da concordare
    • per le carte da uno a dieci, a denari e coppe il più basso batte il più alto.

Il conteggio dei punti

Finite le carte, ogni giocatore prende quelle che formano il suo monte e le conta a tre per volta nel caso di partita a tre o quattro per volta nel caso di partita a quattro.

I punti realizzati variano a seconda della composizione delle tre o quattro carte che si contano a fine mano, se fra queste carte c'è una sola carta di quelle specificate sopra, il valore sarà dato da quella carta (per es. il Re 5 punti, la Regina 4 e così via). Se nelle 4 carte sono presenti due o più figure si sottrae un punto ogni figura in più (ad es: un Re, una Regina + due carte semplici il valore invece di 9 sarà 8).

Il pareggio si ottiene a 26 punti, chi ne fa di più vanta un credito corrispondente ai punti realizzati oltre i 26, chi ne fa di meno ha un debito. Quando si è completato il giro, cioè ogni giocatore ha fatto da mazziere, il vincitore della partita è quello che ha più crediti.

Nella variante a quattro normalmente si gioca in coppia ed il pareggio si raggiunge a 36 punti.

Giocare da fuori

In alcune zone, nel gioco a 3, è permesso giocare da fuori: nella 3ª mano, il giocatore che raggiunge un credito di 26 punti, può dichiarare di aver vinto (a prescindere dal punteggio che raggiungeranno gli altri) e, da quel momento in poi, deve giocare in modo da non favorire nessuno degli altri due. Le regole sono

> Quando si è di mano si devono giocare prima tutte le carte franche o supposte tali, poi tutti i tarocchi

> Quando si risponde si deve giocare sempre la più alta delle più piccole.

È necessario annotare che i puristi del gioco non amano chi "gioca da fuori"

chiedo scusa modifica

Sulla data di creazione dei tarocchi avrei qualche dubbio. Alejandro josorowsky è convinto che la data vada anticipata di almeno 300 anni e il luogo spostato a marsiglia. Non so se avtee già preso in considerazione la cosa; comunque per maggiori informazioni il libro che riporta l'informazione è "la via dei tarocchi" di a.j. e Marianne Costa. JKQuesto commento senza la firma utente è stato inserito da 87.15.112.222 (discussioni · contributi) 16:04, 1 set 2008‎ (CEST).Rispondi

Cambiamento voce Tarocchi modifica

Sto cambiando la voce, perchè come avete sottolineato, manca di riferimenti, che io ho aggiunto. Ma non è l'unico motivo: come spiego nel testo i Tarocchi sono nati come forma ludica o moralizzatrice (vedi: Tarocchi del Mantegna). La cosa è attestata dai documenti d'epoca e da numerosi affreschi dove vengono raffigurati giocatori e giocatrici di carte attorno a un tavolo (anche se non è detto che si tratti di Tarocchi). Numerosi componimenti e trattatelli posteriori alla nascita dei Trionfi lo confermano, come ho indicato nelle note. Perfino l'Aretino ha scritto sui Tarocchi. Esiste quindi una lunga storia del mazzo e delle sue varianti, prima che fossero usati a scopo divinatorio. Mi sembrava che l'argomento fosse trattato in modo storicamente poco completo e quindi ho inserito alcuni tra i più importanti mazzi usati in passato, che tra l'altro si trovano tuttora in commercio. Altrettanto significativa ho considerato la descrizione degli Arcani maggiori nei Tarocchi marsigliesi, sulla cui base sono spesso e volentieri rifatti molti degli odierni Tarocchi Fantasy, che non corrispondono sempre alle carte superstiti dei primi mazzi, compreso il più noto, quello Visconti-Sforza. Premetto che non ho finito il testo e che non sono ancora arrivata alla parte "divinazione", sulla cui storia ho ancora parecchio da dire. Tornando al gioco, francamente non lo conosco, ma so bene che esistono varianti regionali. Non si può quindi parlare di partita a Tarocchi ma di partite a Tarocchi e non ho la minima idea su che variante sia fondata quella attualmente descritta. Personalmente non mi addentrerei col testo sul significato divinatorio delle carte, perchè non solo non è univoco, ma varia quasi da persona a persona.Veronica franco 17:24, 30 nov 2009 (CET)17:24, 30 nov 2009 (CET)~~

Origine francese modifica

«Nel XVI secolo (...) compare per la prima volta il termine "tarocco". La sua prima occorrenza è in un inventario della corte di Ferrara del dicembre 1505, ma dello stesso anno è anche la prima occorrenza dell'equivalente francese Taraux, per cui è stato teorizzato che il termine italiano potrebbe derivare da quello francese, piuttosto che il contrario.»

Cosí per come è scritto, non c'è motivo di proporre che sia uno a derivare dall'altro e viceversa. Che il termine francese derivi da quello italiano (ripeto: per le informazioni date solo da questa frase) non è meno probabile. Qualcuno può trovare qualche informazione in piú per poter effettivamente suggerire quale dei due derivi dall'altro? C'è già una nota con la fonte ma è poco reperibile. Grazie, --Parapleppo (msg) 17:32, 25 mar 2020 (CET)Rispondi

Ho la scan del libro. Riporto quanto dice al riguardo:

«A document of 1505 discovered by Hyacinthe Chobaut testifies to the presence in A vignon at that date of a cardmaker, one Jean Fort, who was making Tarot packs, among others[1]. I On the basis of this document Thierry Depaulis has put forward strong arguments for the hypothesis that the word tarot or tarall is French in origin, and that the Italian word tarocco was derived from it»

Per quanto ne so ad oggi non ci sono certezze sull'origine della parola "tarocco", ma solo ipotesi più o meno serie (ps noto adesso che ho sbagliato nello scrivere taraux invece di Tarau.--Moroboshi scrivimi 19:37, 25 mar 2020 (CET)Rispondi

Ultime inserzioni prima del blocco pagina modifica

Gentili Moroboshi e ValterVB in questo momento, dalla cronologia mi pare dopo l'intervento sulla voce di ValterVB, si legge:

Nel'estate 1990 presso è stato rappresentato presso Forte Sperone (Genova) lo spettacolo Il castello di carte – Il mistero dei tarocchi scritto da Gian Piero Alloisio e Tonino Conte, che ne cura la regia. In questo ogni attore rappresenta uno degli arcani maggiori su un proprio palcoscenico distinto dagli altri. Il testo dello spettacolo è stato pubblicato nel 2017 con il titolo Il mistero dei Tarocchi con illustrazioni di Beppe Giacobbe.

Ora la voce è bloccata per cui non si può intervenire neanche per correggere refusi, stile e neppure l'inesattezza di quanto sostenuto, visto che lo spettacolo si è tenuto, come avevo scritto io, negli spazi di Forte Sperone, ovvero all'interno, e non nei pressi, tra l'altro eliminando il link alla pagina del forte (e mettendo tra parentesi Genova), quando questo "toponimo" non indica precisamente una località (comune, frazione, borgo) ma un vero e proprio forte. E pure, tagliando tagliando, risulta adesso senza fonte che del testo teatrale esista una versione a stampa (a mio giudizio sarebbe buona norma indicare almeno in nota gli estremi bibliografici quando si cita un libro, ma tant'è).

La mia impressione è che intervenendo sulle informazioni da me aggiunte, ritenendole superflue, non vi siate dati granché la pena di guardare alle fonti terze da me citate, ora io scrivevo:

Nel luglio del 1990 il Teatro della Tosse di Genova ha portato in scena negli spazi di Forte Sperone lo spettacolo Il castello di carte – Il mistero dei tarocchi scritto da Gian Piero Alloisio e Tonino Conte, che ne cura la regia, con le scenografie di Emanuele Luzzati[1]. La messinscena prevedeva che ciascuna delle ventidue figure – che del mazzo dei Tarocchi costituiscono il nucleo degli Arcani maggiori – fosse interpretata da un differente attore su un differente palcoscenico. Tolti gli attori che impersonavano le carte del Bagatto e del Matto, che rispettivamente aprivano e chiudevano lo spettacolo, accogliendo e congedando il pubblico, durante la rappresentazione gli altri venti ripetevano, all'unisono, la propria parte venti volte, così da permettere che ciascuno degli spettatori divenisse il soggetto di un differente e personale cammino narrativo le cui tappe venivano decise casualmente ricevendo man mano una nuova carta del mazzo dei Traocchi. Il testo di questo spettacolo teatrale è stato pubblicato nel 2017 da La Grande Illusion, in un'edizione speciale accompagnata da un mazzo di Arcani disegnati da Beppe Giacobbe, con il titolo 'Il mistero dei Tarocchi'[2].
  1. ^ Alessandra Vitali, Tarocchi, il gioco del destino. Un mistero chiuso nel castello
  2. ^ * Gian Piero Alloisio, Tonino Conte, Il mistero dei Tarocchi, illustrazioni di Beppe Giacobbe La Grande Illusion, Pavia 2017, ISBN 978-88-941348-4-1.

Sorvolando, oltreché sul mio refuso, sul fatto che questo contenuto sia stato ritenuto ridondante all'interno di una pagina dedicata ai Tarocchi che, per dire, neppure cita Alejandro Jodorowsky (manco in bibliografia!), mentre cita nel paragrafo dedicato agli altri media un elenco di gioghi in scatola e fumetti giapponesi, alcuni dei quali sembrerebbero non avere alcuna relazione coi tarocchi, ma non sono un esperto in materia (ad esempio la parola "Tarocco" o "Arcano" stranamente non compaiono mai nella pagina Yu-Gi-Oh!, e non è questo l'unico caso), vorrei portare all'attenzione degli altri contributori della pagina e all'utenza in generale queste poche informazioni:

• Lo spettacolo sui tarocchi del Teatro della Tosse era e resta un unicum basato: 1) sulle figure dei tarocchi che raccontavano sé stesse (nello specifico gli Arcani maggiori, e per questo sono intervenuto dandone notizia anche su quella voce, ma pure lì, senza motivare, l'utente Gac ha ritenuto di rimuovere detta informazione dalla sezione Influenze nella letteratura e nei media, boh?) e 2) sulla "casualità", attraverso la distribuzione dei tarocchi, della costruzione del meccanismo narrativo dello spettacolo, per cui ogni spettatore assisteva, in contemporanea agli altri, di fatto a un diverso spettacolo (scelta che rimanda in qualche modo a Il castello dei destini incrociati di Calvino, ma pure a certi esperimenti di scrittura dell'Oulipo);
• Quello spettacolo è diventato un libro particolare di cui nella scheda bibliografica sul sito dell'editore si legge: "Con l’intento di offrire al lettore del libro la stessa esperienza del testo teatrale data allo spettatore, si è perciò deciso di accompagnare al volume (...) un mazzo di Arcani, disegnati e interpretati per l’occasione da Beppe Giacobbe. L’invito è quello di alzarli, da soli o in compagnia (...), come si fa dalla cartomante, per poi man mano procedere nella lettura (...). Uno spettacolo teatrale, un libro, XXII Arcani, 243.290.200.817.664 possibilità di lettura, forse anche un gioco di società." (cit.).

Ricapitolando, a me pare che intervenendo senza avere un'idea precisa di quel che intendessi esprimere, e probabilmente senza neppure leggere le fonti citate, siano saltate parecchie informazioni:

• estremi bibliografici
• funzionamento dello spettacolo (legato alle figure degli arcani e al meccanismo delle carte)
• funzionamento del libro (accompagnato da un mazzo di tarocchi)

Lo spettacolo meriterebbe una voce a sé stante?, imho sì, ma nell'attesa (bon c'è materiale e non si andrebbe oltre a quanto ho scritto) ritengo che informazioni quanto più precise al riguardo vadano inserite nella pagina dei Tarocchi, su quella degli Arcani maggiori e non solo su quella di Tonino Conte. Il tutto può essere scritto in maniera più efficace e stringata, sicuramente sì, ma a condizione di non tagliare l'essenziale con la scusa di ritenerlo, solo per proprio gusto e convincimento personale, inessenziale. Sperando di non aver fatto errori inserendo le note, mi scuso per la lunghezza, ma io sono abituato ad argomentare.

--Ź (Sono stato poco chiaro?) 20:03, 4 apr 2020 (CEST)Rispondi

Di solito su wikipedia consideriamo promozionale l'inserimento dello stesso identico paragrafo (quello che ho rimosso da Arcani maggiori) inserito in due diverse voci. Quattro admin diversi hanno ritenute non congrue le tue argomentazioni. Ci sarà una ragione? Mi scuso per la brevità, ma sono abituato ad essere sintetico (e poi non c'è molto altro da dire). --Gac 20:45, 4 apr 2020 (CEST)Rispondi
[@ zplgpp] Normalmente nelle voci si citano brevemente le opere ispirate o derivate dall'argomento della voce stessa. Queste tipicamente sono approfondite in una voce dedicata o nella voce dell'autore. Come giustamente fai notare nella voce non si parla di Alejandro Jodorowsky, ma non si parla (ancora) di tante altre cose. La diffusione in Germania nel nord Europa e dei mazzi di carte e carte vi hanno giocato lì. Della storia occulta dei Tarocchi ci sono solo gli inizi, e una brevissima storia recente ci sono almeno 150 anni abbondanti da dettagliare.
Detto questo, la velina/terza di copertina di un libro sul sito del suo editore non è una fonte terza, può essere al limite utile per i dati oggettivi (il giorno xx si è tenuto uno spettacolo a yyy), ma non per l'importanza o unicità di un'opera. Ogni editore parlerà sempre in toni di elogio, encomiazione e promozione dei libri che pubblica. Comunque gli estremi bibliografici completi si mettono per le fonti (e ripeto, il sito dell'editore difficilmente si può considerare una fonte imparziale), se un'opera ha tutta questa importanza ci saranno altre fonti che ne parleranno, altrimenti è solo l'editore che tira acqua al suo mulino.
Sulla stringatezza, qua comunque si dilunga fin troppo, in una filmografia nelle opere generalmente ci mettiamo titolo, regista e anno (più titolo originale se non italiano), in questa stessa voce le righe dedicate alle varie opere a fumetti sono limitate a un paio e si rimanda alla voce sugli stessi.
Sull'enciclopedicità dell'opera e sulla fattibilità di fare una voce dedicata puoi chiedere su Discussioni_progetto:Teatro.--Moroboshi scrivimi 21:51, 4 apr 2020 (CEST)Rispondi


Gentili Moroboshi, ValterVB e Gac,
le vostre argomentazioni mi paiono piuttosto inconsistenti, ancorché espresse da quattro admin (ma non ho capito chi sarebbe il quarto, e forse neppure il terzo) e mi pare si riassumono in: decidiamo noi (punto). Perché se un'informazione più completa non pare degna di essere accolta nella voce Tarocchi, non si capisce perchè non lo sia per quella sugli Arcani maggiori (i miei argomenti su questo punto si leggono sopra, i vostri non li trovo da nessuna parte), dove notizie di altri testi ispirati ai Tarocchi si danno quando degli stessi testi pure si dà notizia nelle voce dedicate ai loro autori. Che sia da eliminare, per coerenza, l'intera sezione Influenze nella letteratura e nei media, boh?
Vi sta bene leggere:
Nel'estate 1990 presso è stato rappresentato presso Forte Sperone (Genova) lo spettacolo Il castello di carte – Il mistero dei tarocchi scritto da Gian Piero Alloisio e Tonino Conte, che ne cura la regia. In questo ogni attore rappresenta uno degli arcani maggiori su un proprio palcoscenico distinto dagli altri.
Per me come italiano è piuttosto traballante, per usare un eufemismo, e poi non si capisce davvero: "in questo (io, fossi in voi, aggiungerei almeno "spettacolo") ogni attore rappresenta uno degli arcani maggiori su un proprio palcoscenico distinto dagli altri". Stringato e essenziale sicuramente, peccato solo risulti anche incomprensibile il perché ogni attore avesse un suo palcoscenico! Ma se a voi sta bene così, chi sono io?
Mancano le fonti terze? Ma non è che vi siate dati la pena di cercarle, ovviamente in quell'ottica di confronto e mutua collaborazione che dovrebbe improntare Wp. Devo citarle io?, ma eccovene giusto un paio di quelle facilmente reperibili in rete:
"Nel 2017 La Grande Illusion ha pubblicato, in una preziosa edizione-cofanetto illustrata da Beppe Giacobbe, il libro “Il mistero dei Tarocchi”, tratto dall’omonimo spettacolo da lui diretto nel 1990, e scritto insieme a Gian Piero Aloisio" (cit.)
estratto da: https://www.ilsecoloxix.it/genova/2020/03/21/news/genova-e-morto-tonino-conte-fondatore-del-teatro-della-tosse-1.38621147?refresh_ce
Una formula (...) apprezzata e per così dire fortunata, per un allestimento complesso ma efficace, che gli autori propongono nuovamente in forma di libro, stesso titolo e stesso impianto: un volumetto che La Grande Illusion edita corredato da un mazzo di arcani (ventidue maggiori, illustrati da Beppe Giacobbe, mentre l'impaginazione è curata da Erika Pittis), tanto da poter quasi quasi portarsi a casa lo spettacolo, giocare, vaticinare, guardare al futuro con trepidazione e al passato con speranza.
tratto da: https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2017/12/13/magia-e-mistero-i-tarocchi-umani-di-tonino-conteGenova13.html
(Ovviamente vi invito a leggere per intero gli articoli visto che siete così interessati all'argomento e a non limitarvi all'estratto).
Fumetti giapponesi o quel che è, e no caro Moroboshi, nella voce Tarocchi si cita come ad essi ispirato questo Yu-Gi-Oh! e però se si va alla voce non si trova nessun riferimento ai Tarocchi e neppure agli Arcani. Delle due l'una: o la menzione nella pagina sui tarocchi è sbagliata, o è sbagliata la voce specifica (e ribadisco che non è questo il solo caso di una citazione di altra voce sulla pagina dei tarocchi che non trova riscontro nella pagina a cui si rimanda).
Cito: "in una filmografia nelle opere generalmente ci mettiamo titolo, regista e anno", a parte il fatto che questo è uno spettacolo teatrale e non un film, non è uno spettacolo teatrale come gli altri, per cui forse bisognerebbe interpretare la regola anziché ragionare in termini meramente burocratici e elencativi. Ma, ribadisco, se voi sta bene così, chi sono io?
Quanto a una voce sullo spettacolo in oggetto, se un domani dovessi avere il materiale necessario la scriverò, sempre che prima non la voglia scrivere chi di questo spettacolo magari nulla sa o chi ne sa più di me (ma è il bello di Wp no? Uno vale uno!), così come ho fatto per molte altre voci, perché come dice il proverbio chi sa fa, chi non sa insegna. Aggiungo solo che se, per giustificare tre righe di testo, tocca poi scrivere di queste pappardelle, passa francamente la voglia di partecipare oltre portando il proprio contributo, che tanto, come ho scritto a Gac, non è che avete cancellato quello che so su questo specifico argomento, avete solo impedito che altri, genericamente interessati all'argomento tarocchi ne venissero a conoscenza.
Tanti cari saluti, --Ź (Sono stato poco chiaro?) 00:34, 5 apr 2020 (CEST)Rispondi
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