Discussione:Tempo

Ultimo commento: 1 mese fa, lasciato da Luca.donati.tel in merito all'argomento in generale sull'articolo
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Progetto Wikipedia e scuola italiana

Sono tutti movimenti ripetitivi, sì, ma proprio per questo mai uniformi: solo un movimento variabile può essere ripetitivo, il movimento rettilineo e uniforme indefinito (estrapolazione alquanto astratta, in effetti, dalla realtà) non costituisce un campione adatto! (in Il tempo nella filosofia e nella fisica teorica). Credo di non aver capito ciò che dice questa frase. Voglio dire: un movimento "ripetitivo" è per definizione sempre uguale a sè stesso, ogni volta che si "ripete" appunto. Inoltre, non riesco a vedere la connessione tra movimento "ripetitivo" e movimento "rettilineo". Potreste spiegarmela? In modo da decidere se toglierla, modificarla o meno? Elfo Scuro D 15:02, 13 lug 2006 (CEST)Rispondi

Esempio formalmente scorretto modifica

La frase "Spesso si usa il tempo come misuratore di distanze: due ore d’automobile, 1 giorno di viaggio, 100 anni luce." appare leggermente fuorviante, in quanto riporta qualcosa di formalmente scorretto, dal punto di vista prettamente fisico. "Due ore d'automobile" o "un giorno di viaggio" non significano nulla dal punto di vista fisico, nel senso che non ci dicono nulla circa la DISTANZA che percorriamo, la quale è ovviamente funzione della velocità. In un giorno di viaggio con lo Shuttle si percorre una distanza ben diversa che in sella ad un cavallo: in ogni caso non possiamo quantificare questa distanza. L'espressione "100 anni luce" è invece connotativa di una distanza, ed è di natura completamente diversa dalle altre due espressioni. C'è un riferimento al tempo, in quanto l'anno luce è la DISTANZA che percorre la luce nel vuoto nel tempo di un anno, ed è una distanza esattamente quantificabile.

Spesso si usa il tempo come misuratore di distanze. E' un'aggiunta alla spiegazione sul tempo, con dei semplici esempi. In effetti con l'uso di queste espressioni non si dà una distanza a livello tridimensionale ma soltanto a livello temporale, cioè si dice quanto tempo s'impiega all'incirca per raggiungere una destinazione. Vero che un anno luce è una distanza ben definita, giusto perchè la luce non ha velocità variabili come un automobile! Ma 100 anni/luce o 100 anni/suono sono comunque dei valori temporali piuttosto che tridimensionali, cioè determinano il tempo che occorre piuttosto che la distanza kilometrica. Se un'automobile andasse a velocità costante di 100 km orari si potrebbe dedurre che 2 ore di automobile fanno 200 kmh, ma il valore rimane le 2 ore di tempo, non i 200 km. Credo cambi il principio ma non l'effetto. In ogni caso ritengo utile, dal tuo suggerimento, migliorare l'esempio. Grazie. Pianetaterra 18:19, 10 dic 2006 (CEST)Rispondi

Fatto. Credo vada meglio, cosa ne pensi? Pianetaterra 18:34, 10 dic 2006 (CEST)

Ciao, premetto che ho una critica feroce da fare al paragrafo "Distanze misurabili con il tempo", quindi preannuncio che userò toni di critica duri e spero che vengano considerati per quello che sono, cioè semplici osservazioni costruttive su una porzione della voce che secondo me è completamente da scartare. I motivi sono questi: 1) Il tempo è una grandezza, la distanza è un'altra grandezza. È completamente insensato dire di poter parlare di una grandezza fisica "a livello di un altra grandezza", non ha nessun significato scientifico. È sopratutto insensato dire di poter misurare direttamente una grandezza con un altra grandezza: le grandezze si misurano con degli strumenti, mediante apposite unità di misura. Non si può misurare una distanza con un tempo, bensì si può misurare una distanza con l'unità di misura metro, oppure calcolare l'entità della grandezza distanza (espressa con la propria unità di misura) conoscendo l'entità di altre grandezze ad essa proporzionali. Nel caso di distanza e tempo viene spontaneo parlare di velocità, espressa con una propria unità di misura che è sempre un unità di misura dello spazio su una del tempo (metro/secondo, kilometri/ora, ecc). Quindi per capire una distanza servendosi dell'intervallo di tempo impiegato a percorrerlo necessita di conoscerne la velocità con cui si percorre, e qui viene il punto 2; 2) Quando si dice "un'ora di cammino" o "2 anni luce" si compie un inferenza implicita che l'ascoltatore sappia, più o meno con precisione, la velocità tipica di un uomo che cammina o la velocità della luce. Quindi ribadisco, l'unico modo per esprimere distanze basandosi sul tempo che si deve impiegare per percorrerle è saperne, all'incirca, la velocità, in quanto velocità media = variazione di posizione / intervallo di tempo impiegato a compiere quella variazione. Quindi non ha senso dire che si può utilizzare il tempo per esprimere distanze, invece è sensato dire che se si conosce la velocità e si stima quanto tempo ci vuole per percorrere una determinata distanza, possiamo stimare la distanza percorsa calcolando il prodotto velocita per tempo impiegato a percorrere quella distanza. 3) La voce parla di tempo, non di misure di distanza, quindi non vedo l'utilità del paragrafo: il fatto di dire comunemente "un'ora di cammino" non riguarda minimamente il Tempo, ma solamente inferenze linguistiche tipiche del parlato comune, che non danno al lettore il benché minimo contributo nel comprendere meglio il concetto di tempo. Inoltre, per quanto riguarda la velocità della luce, si è fatto un grandissimo errore perché la frase "un anno luce" significa "la distanza che la luce, di velocità nota, percorre in un anno". Ora, nella seconda frase tra virgolette, si è visto il minimo riferimento esplicito al tempo? No, e infatti l'anno luce non riguarda il tempo in modo diretto, ma la distanza percorsa e la velocità impiegata a percorrerla, e solo implicitamente il tempo (dato che è legato da un rapporto di proporzionalità con la velocità)

Quindi in sintesi, a parer mio, il paragrafo è totalmente da eliminare, in quanto non è ne utile ne rigoroso scientificamente. Sopratutto è tremendamente scorretto e impreciso, e non immagino la figuraccia che ci fanno tutti coloro che amano wikipedia (e mi ci metto pure io), sia nei confronti degli Italiani, sia nei confronti delle altre lingue; basta andare a dare un'occhiata alla voce inglese: non fa nessun riferimento a misure di grandezze tramite altre grandezze, di distanze con tempo, e sopratutto è meravigliosamente ordinata e rigorosa dal punto di vista scientifico (purtroppo di quello filosofico non posso parlare dato che me ne intendo veramente poco). Grazie dell'attenzione e spero che le mie critiche vengano accolte come quello che sono: osservazioni di uno che ci tiene che la voce sia fatta bene e non dica nessuna assurdità. Per qualsiasi comunicazione o domanda potete scrivermi a welcometotherealworld@hotmail.it Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 87.3.163.19 (discussioni · contributi) 17:57, 17 ago 2009 (CEST) (CEST). Skywolf (msg) 19:28, 22 mag 2010 (CEST)Rispondi

incipit modifica

sposto in discussione: elenco non esaustivo, la scelta dei 4 più illustri pensatori è POV. Inoltre, un incipit dovrebbe contenere una panoramica, non trattazioni specialistiche (per le quali si possono aprire sezioni distinte).--(Yuмa) - parliamone 20:45, 14 dic 2006 (CET)Rispondi

«I più illustri pensatori che hanno discusso sul tempo sono i filosofi Agostino d'Ippona, Henri Bergson, Edmund Husserl e il fisico Albert Einstein

Link modifica

Suggerirei di aggiungere questo link

Mi sembra molto interessante, però non me la sento di intervenire fresco-fresco su una pagina che è stata sicuramente elaborata attentamente e a lungo. --Ancelli (msg) 17:31, 15 mag 2008 (CEST)Rispondi

Bibliografia modifica

Mi chiedevo se alla bibliografia è possibile aggiungere il seguente libro: Antonio Zichichi, L'irresistibile fascino del tempo Mondolibri, 2001, Farigliano. Fatemi sapere. --Jurassic il preistorico moderno 16:08, 16 set 2008 (CEST)Rispondi

Osservazioni al tempo geologico modifica

Mi sembra che la trattazione del tema sia troppo astratta. Il tempo geologico è un concetto molto concreto al di la della esattezza delle datazioni. Il motivo deriva dalla presenza della rocce affioranti sulla superficie terrestre. Di rocce ne esistono tante, ma la costruzione della tabella cronostratigrafica fondamentale usata da tutti i geologi, è basata sulle rocce sedimentarie, che permettono tramite la datazione relativa, di stimare l'età con grande precisione. Si tratta di una precisione non apprezzabile dal punto di vista fisico, ovvero radiometrico. Nella voce tempo geologico sembra che questo principio della datazione relativa sia astruso, quando in verità non lo è. E non lo è per i tanti geologi rilevatori e stratigrafi che eseguono osservazioni sugli affioramenti in tutte le parti del mondo. E' vero che da datazione relativa e radiometrica si integrano vicendevolmente, ma è pur vero che i due principi sono basati su concetti molto diversi. Se la diversità di tali concetti non è spiegata chiaramente non può essere compresa; allora si da del tempo geologico un'immagine parziale. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Federicoventuri (discussioni · contributi) 12:46, 6 gen 2009 (CET). Skywolf (msg) 11:55, 14 nov 2009 (CET)Rispondi

DEFINIZIONE DI TEMPO modifica

Si parla di meccanica razionale: A^4 è lo spazio affine 4 dimensionale R^4 dove non sia fissata l'origine degli assi. In questo modo se si considereano due punti (4-uple di valori reali), si ha che la somma non è definita mentre la differenza sì. E'fondamenteale in questo spazio affine il concetto di traslazione, o meglio di trasposto parallelo T:A^4-->A^4 definito da una funzione a-->a+b (dove a appartiene ad A^4, b elemento di R^4 e a+b ancora di A^4). In questo modo, definendo l'universo come A^4, si formalizza matematicamente il concetto di tempo (almeno per quanto riguarda lo spazio galileiano):

chiamiamo tempo un'applicazione t:R^4-->R (ad una 4-upla di reali assegna un valore reale) tale che: t è un'elemento dello spazio dei trasposti paralleli dell'universo A^4 sull'asse dei reali R.

In particolare t è un'applicazione lineare e si ha che la distanza temporale tra due eventi (ovvero elementi a ,b di A^4) è t(b-a). Se il risultao è 0 allora i due eventi sono contemporanei. La distanza spaziale tra due eventi contemporanei è invece la consueta funzione definita tramite la norma nello spazio euclideo R^3. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 82.84.122.239 (discussioni · contributi) 11 mar 2009, 22:20 (CET).

Non posso entrare nel merito per mancanza di competenze, ma se, oltre al rigoroso formalismo matematico, riesci a spiegare il concetto anche a "parole semplici" puoi inserirlo anche nella voce; meglio se accompagnato dal una nota ad una pubblicazione. β16 - (talk) 09:47, 12 mar 2009 (CET)Rispondi
Mi pare che quello che β16 sta cercando di spiegare è il concetto di spaziotempo. Così come è espresso anche secondo me è poco scorrevole. Non credo che sia una "definizione", piuttosto una "rappresentazione" del tempo, nel senso che il concetto di tempo ha significato primariamente fisico, non matematico, e viene utilizzato in termini matematici per fini applicativi. Il termine "definire" in matematica IMHO si usa spesso a sproposito, come in questo caso. Inoltre non bisognerebbe parlarne qui, dove già sia accenna allo spazio tempo, ma alla voce spaziotempo. --Aushulz (msg) 13:49, 12 mar 2009 (CET)Rispondi

Ci sono vari bellissimi libri sui metodi matematici della meccanica. Essendo libri di pura teoria definiscono le varie osservabili in modo alquanto criptico.. non lascitevi spaventare... comunque detto im modo profano si potrebbe immaginare un sistema di coordinate a tre dimensioni scorrere sulla retta dei tempi, che è una retta reale. Questo avviene in tutte le direzioni. Il problema è che questa è la rappresentazione di tempo, mentre quella che ho dato prima è proprio la definizione (matematica): non definendola così i matematici sono infelici perchè non possono usare il formalismo per dedurre importani proprietà (ad esempio determinare quali gruppi di trasformazioni, ovvero cambi di coordinate, lasciano inalterato il sistema galileiano)... qui si riesce a scadere pure nell'algebra più astratta! (infatti una definizione di questo tipo è proprio un sottoprodotto della volontà di "geometrizzare tutto" per poter utilizzare nelle dimostrazioni pure concetti derivati dall'algebra, non sono un esperto del settore però, sono solo un fisico..) Comunque una delle fonti più attendibili è il libro di Vladimir Arnold "Metodi matematici della meccanica classica". Purtroppo rinunciando al formalismo il succo della definizione di Arnold viene meno. Vista la sezione TEMPO IN FILOSOFIA E FISICA TEORICA mi sembrava opportuno buttare un po' di carne al fuoco. Nei corsi di meccanica razionale a fisica teorica il tempo è definito così o similmente. E'chiaro che si parla di definizione teorica, la "realtà" e la percezione prescindono dalla nosrtra descrizione e formalizzazione dei fenomeni (soprattutto in fisica teorica!!!). Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 82.84.101.106 (discussioni · contributi) 19:31, 13 mar 2009 (CET). Skywolf (msg) 11:52, 14 nov 2009 (CET)Rispondi

Purtroppo sono in contrasto con una definizione di tempo data in termini di coordinate. Ho studiato ingegneria, e da noi sugli assi coordinati ci può stare qualunque cosa, ma non per questo diciamo che abbiamo creato un'ente a partire dall'asse coordinato. Il tempo viene rappresentato su un quarto asse coordinato, ma questo non è niente di così straordinario... La straordinarietà sta invece nel fatto che il tempo e lo spazio si modifichino in maniera tale da supporre che abbiano più punti in comune di quelli che si pensava in passato. Secondo me dobbiamo parlare qui di cosa è il tempo nella sua ottica più generale, mentre per le varie teorie bisogna fare riferimento alle altre pagine più specifiche (anche crearne di nuove, se ce ne è bisogno), altrimenti si rischia che se uno non ha studiato la meccanica quantistica non può capire cosa c'è scritto alla voce "limone", tanto per dire una sciocchezza. --Aushulz (msg) 20:23, 13 mar 2009 (CET)Rispondi

Sono d'accordissimo con te. Non si creano enti, solo è utile per uno studente di matematica o fisica che deve sostenere un esame di meccanica. Non si parla di coordinate però, piuttosto di applicazioni. Ripeto: è un fatto di linguaggio, poi è chiaro che avere uno spazio quadridimensionale non è nulla di speciale nel duemilanove. Il linguaggio in questo caso è potente perchè ci permette di operare ad un livello di astrazione maggiore. Non sono un wikipediano quindi mi fido delle vostre decisioni, solo spero di aver dato un contributo positivo! Questo commento senza la firma utente è stato inserito da 82.84.101.106 (discussioni · contributi) 20:38, 13 mar 2009 (CET). Skywolf (msg) 11:52, 14 nov 2009 (CET)Rispondi

Grazie per il tuo contributo. Se vuoi dedicare più tempo alla scrittura di wikipedia, ti consiglio comunque di registrarti (è gratuito, puoi rimanere nell'anonimato, e ti viene fornita una pagina di discussione personale, utilissima per rimanere in contatto con gli altri utenti, oltre ad altri vantaggi). Inoltre, se sei abbastanza preparato in fisica puoi dare uno sguardo alle voci Categoria:Meccanica razionale, ampliando quelle dove ti ritieni più preparato. Per qualsiasi dubbio puoi andare alla pagina Aiuto:Aiuto o Wikipedia:Sportello informazioni. A presto. --Aushulz (msg) 20:54, 13 mar 2009 (CET)Rispondi

Entropia modifica

Suggerisco di aggiungere alla voce un paragrafo realtivo all'entropia. Le leggi della termodinamica sono tra le poche che, una volta scoperte, non sono mai state confutate. L'entropia sul tempo ci dice molto, in particolare ci da in modo univoco la direzione in cui il tempo scorre. La variazione di entropia, (misura del disordine di un sistema) in un sistema reale è sempre maggiore di zero, il che significa che a) gli eventi sono irreversibili b) dati due eveti che accadono in uno stesso sitema è univocamente determinata la cronologia degli stessi; in altre parole se avessimo due fotografie di uno stesso sitema in due momenti diversi, coinfrontando il grado di disordine dei due eventi fotografati sapremmo subito qul'è quello che è accaduto prima. In nessun caso un evento successivo può ripresentare le stesse condizioni di un evento già acaduto, perchè, come detto, i processi sono irreversibili. In altre parole il passato cessa di esistere, e indietro non si torna. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Zuanzustiganan (discussioni · contributi) 22:45, 20 ago 2009 (CEST). Skywolf (msg) 20:14, 21 ago 2009 (CEST)Rispondi

Un paragrafo sull'entropia in effetti ci potrebbe stare. Se anche gli altri sono d'accordo, chi vuole può iniziare a creare il paragrafo in questione, cercando di non uscire troppo dal titolo della voce, infatti il rischio principale è che parlando di entropia iniziamo a parlare di argomenti troppo specifici. --Aushulz (msg) 22:53, 20 ago 2009 (CEST)Rispondi

"Essere e divenire" della "materia" modifica

Buongiorno , ho un dubbio sul paragrafo seguente:

"La materia, come più intuibile riferimento, è, e (contestualmente) diviene (ossia assume altra forma). L'ovvietà di questa asserzione non tragga in inganno: essa sottende una contraddizione, perché l'essere di un oggetto è certificato dalla sua identità (nel tempo), ovvero dal suo permanente esistere; il divenire, invece, presuppone la trasformazione, ovvero la diversità (della forma), per cui impone un "prima" e un "dopo", vale a dire un (intervallo di) "tempo". Il tempo trae origine dalla trasformazione."

Si dovrebbe specificare la natura di POV del pensiero espresso evidenziandone l'autore, oppure chiarire cosa si intende per "essere" "divenire" e "materia" alla luce delle conoscenze attuali, anche di stretta analisi logica. Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Gabriele Bordin (discussioni · contributi) 19:28, 30 dic 2015 (CET).Rispondi

Concordo --β16 - (talk) 13:17, 31 dic 2015 (CET)Rispondi
Direi che la critica rientra nel concetto di "la voce manca di riferimenti bibliografici e note puntuali" (avviso in cima alla pagina). --Drow (msg) 16:10, 31 dic 2015 (CET)Rispondi
A parte la mancanza di fonti, la parte che è stata segnalata mi sembra che sia scritta in maniera un po' troppo ingarbugliata. Wikipedia è un'enciclopedia, e come tale deve contenere informazioni espresse nella maniera più semplice, chiara e concisa. --Daniele Pugliesi (msg) 05:01, 1 gen 2016 (CET)Rispondi

Complimenti modifica

Mi complimento assai per il lavoro, oltre cheminuzioso, ed egregio che lei ha fatto... Mi chiedevo se potesse fare un giro sul mio argomento "One Below All" il quale ho personalmente creato. IlSupremo05 (msg) 08:20, 2 mag 2019 (CEST)Rispondi

Collegamenti esterni modificati modifica

Gentili utenti,

ho appena modificato 1 collegamento esterno sulla pagina Tempo. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot.

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 17:57, 3 ago 2019 (CEST)Rispondi

Passato, presente e futuro modifica

Segnalo questa modifica, che non so se tolga un'informazione utile oppure no. --Daniele Pugliesi (msg) 22:19, 13 nov 2019 (CET)Rispondi

in generale sull'articolo modifica

L'articolo è interessantissimo e globalmente ben fatto. Ma per un profano sarebbero utili esempi più numerosi in appoggio alle asserzioni. Solo come esempio: la percezione di successioni invertite degli eventi per osservatori diversi rimane un concetto terribilmente astratto e se ne può lontanamente sospettare un'applicazione solo quando si parla, molto più avanti, di velocità della luce e di cielo stellato. Nello stesso modo, risulta sottilmente irritante l'uso di frasi come "si vede facilmente", in passaggi in cui invece nulla è chiaro. --Luca.donati.tel (msg) 18:31, 22 feb 2024 (CET)Rispondi

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