Discussione:Trattato di Parigi (ottobre 1796)

Ultimo commento: 3 anni fa, lasciato da FootKalos1597 in merito all'argomento Regno di Sicilia

Regno delle Due Sicilie modifica

Segnalo che riguardo al contenuto di questa pagina bisogna prestare estrema attenzione, soprattutto in merito a quali furono le parti in causa. In genere, purtroppo, nella cultura popolare italiana si è presa la pessima abitudine di riferirsi alle varie istituzioni statali che occuparono il Meridione d'Italia e la Sicilia come "Regno delle Due Sicilie" in ogni epoca della loro storia. In realtà la situazione fu molto più complessa di così (le pagine di Wikipedia già esistenti sono utili per chiarirsi le idee). Avevo modificato questo articolo per rimuovere questo anacronismo, ma [@ The 15th century] ha annullato la modifica asserendo di aver riportato ciò che era scritto nel trattato stesso. Allora sono andato a cercare, ma il testo del trattato l'ho trovato solo qui, ma non è citata uno straccio di fonte e non so quanto sia affidabile.

Ci sono diverse problematicità riguardo a questo trattato, in primis perché la pace non venne siglata tra la Francia e i il Regno di Napoli, bensì tra la Repubblica Francese e Re Ferdinando, il quale però (nel testo accessibile al link soprariportato) viene costantemente chiamato "S.M. Re delle Due Sicilie". In base a come viene di consueto il template di Wikipedia utilizzato per i trattati, questo farebbe supporre che la pace sia stata siglata per entrambi i regni, ma come hanno già brillantemente riportato [@ Eugenio Nicola Scarcella] e [@ Stella] nella pagina di discussione di The 15th century formalmente il regno di Sicilia non fece parte delle coalizioni antifrancesi almeno fino al 1798, ben due anni dopo la firma del trattato in questione.

Io resto fermamente convinto del fatto che il titolo di "Re delle Due Sicilie" (riportato nel testo accessibile al link sopradetto) sia una traduzione grossolana del titolo latino originale portato dai sovrani di Napoli e di Sicilia nelle fasi di unione personale, ovvero Rex Utriusque Siciliae, meglio traducibile con "Re di Entrambe le Sicilie", poiché i due regni fino al 1816 restarono legalmente e formalmente divisi. Nonostante ciò, rimanendo nel dubbio su come riportare una maggior aderenza alla fonte originale, ho scelto di indicare tra le parti in causa entrambi i regni, anche se sono ben conscio del fatto che il regno di Sicilia era legalmente neutrale e non si era fino a quel momento mai ritrovato in stato di guerra con la Repubblica Francese.

Mi auguro si possa trovare al più presto una soluzione alle criticità che ho menzionato in questo intervento, migliorando la qualità di questo articolo. --FootKalos1597 (msg) 11:39, 10 apr 2021 (CEST)Rispondi

Ciao [@ FootKalos1597], mi sono ritrovata a citare il Trattato di Parigi del 1796 quando mi occupai delle guerre napoleoniche e posso confermare che non si cita in alcun modo un Regno che doveva ancora nascere!! Ricordiamolo, per chi non lo sapesse: il Regno delle Due Sicilie nasce solamente (e sottoliniamo "solamente") nel 1816, a seguito del Congresso di Vienna, come conseguenza della sconfitta napoleonica e dell'occupazione francese del solo Regno di Napoli; non di Sicilia, poiché questa era a quel tempo occupata dalla fazione nemica di Napoleone, cioè occupata dalla Gran Bretagna (mentre il Regno di Napoli era governato dai francesi, prima con il fratello di Napoleone e poi con suo cognato Gioacchino Murat).
Ricordo di aver speso non poche parole per schierarmi a fianco del ragionamento di Eugenio (che trovo faccia un ragionamento molto corretto) e far capire a The 15th century, e a chi la pensava come lui, che l'Unione delle due Corone era all'epoca assolutamente "personale" (cioè del solo re e non dei suoi regni), ma mi venne risposto che il re aveva il potere assoluto e quindi tutto ciò che lo riguardava andava ad annullare parlamenti, leggi separate ecc... un qualcosa che invece è storicamente errato. Se fosse esistito un solo Regno duo-siciliano prima del 1816 le potenze estere lo avrebbero saputo e citato e invece non ve ne è traccia: ripeto, l'Unione era personale. Nella voce degli schieramenti sulle guerre napoleoniche questo dettaglio, non certo di poco conto, è stato risolto. Mi auguro che adesso venga risolto anche sulla voce del trattato parigino. --Stella (msg) 12:49, 10 apr 2021 (CEST)Rispondi
Aggiungo che trovo corretto citare entrambi i regni nel trattato, soprattutto se Ferdinando si firmava come legittimo possessore della corona siciliana, e quindi del suo destino bellico. La Francia non era in guerra con la Sicilia ma era estremamente attenta alle mosse che questa faceva e infatti non appena Horatio Nelson, nel 1798, violò la neutralità dell'isola andando a sbarcare con la sua flotta nel porto di Siracusa, Napoleone ne chiese conto e ragione a Ferdinando; quindi sì, per me è corretto che venga citato anche l'altro suo regno negli accordi presi a Parigi. --Stella (msg) 13:07, 10 apr 2021 (CEST)Rispondi
Non mi dilungo a ripetere discorsi già fatti. Non discuto la vostra preparazione nella storia del diritto interno della Sicilia, ma invito tutti a approfondire gli studi di diritto internazionale. Già che ci si meravigli che “la pace non venne siglata tra la Francia e i il Regno di Napoli”, ripeto con estremo rispetto, vuol dire che manca proprio la base, perché è noto da qualunque manuale di storia del diritto internazionale che la firma in capo agli Stati è un’innovazione del 20º secolo e pure avanzato: ancora il trattato di Versailles fu firmato a nome dei sovrani! Anche tirar fuori il latino vuol dire non sapere che la lingua ufficiale della diplomazia era il francese già da due secoli dagli eventi di chi stiamo parlando!
Quindi ripeto, il trattato fu firmato da Ferdinando re delle Due Sicilie, da fonte correttamente riportata.--The 15th century (msg) 14:34, 10 apr 2021 (CEST)Rispondi
Insisti con questa storia delle Due Sicilie portandola a livelli assolutamente anacronistici... dispiace, perché te ne esci con la scusa di un diritto internazionale che solo tu conosci...avessi tempo mi piacerebbe starne qui a discutere, non ho tempo. Stella (msg) 14:44, 10 apr 2021 (CEST)Rispondi
Che il diritto internazionale non sia argomento di discussione popolare come lo sport penso che lo concorderemo.... Comunque la fonte c’è, il testo del trattato è chiaro e per WP:FONTI a questo un’enciclopedia deve attenersi. --The 15th century (msg) 15:19, 10 apr 2021 (CEST)Rispondi
Faccio notare, in un nuovo tentativo di far capire, che anche da parte francese dove l’intestatario è la Repubblica perché lì la sovranità apparteneva al popolo, la ratifica era comunque in capo al Direttorio in quanto autorità suprema e Capo (collettivo) dello Stato.--The 15th century (msg) 15:27, 10 apr 2021 (CEST)Rispondi
Sì, certo. Perdonami, ti faccio notare un paio di cose e poi mi taccio, perché credo che continuare a discutere con te di questo argomento sia per me controproducente (nel senso che perdo scioccamente quel poco tempo che ho a disposizione per tentare di portare avanti altre voci): 1) dici che vuoi trovare "un accordo", una condivisione, sul modo di impostare la voce, ma la parola "Regno delle Due Sicilie" (nel 1796!) continua a essere sbandierata come se niente fosse sul template, in bella vista, confondendo il povero lettore. 2) vorrei sapere come mai qui annulli e insisti con la tua versione (e questo fantomatico dritto estero che a noi comuni babbani a quanto pare ci è del tutto estraneo) ma nella voce di Prima coalizione, dopo essere stato annullato dall'utente [@ Demiurgo] (scusami per il ping) ti sei fermato e non hai più replicato... lì il tuo diritto internazionale non valeva più? 3) e ultimo appunto: come mai non vai a modificare la presenza delle Due Sicilie anche sulla voce di Guerre napoleoniche (n.d.r. voce in vetrina)? Forse non ci vai perché lì Regno di Sicilia e Regno di Napoli sono addirittura iscritti negli schieramenti opposti? (!) detto ciò, vuoi rispondere o non rispondere, fai come vuoi... fatto sta che a me non convince per nulla, ma proprio per nulla, l'argomentazione sulla quale basi la tua imposizione di veduta; la trovo anti-storica. Tanto difficile accettare che Regno di Napoli e Regno di Sicilia erano due cose distinte e separate fino al 1816? Cosa c'è che non ti piace in questo concetto? --Stella (msg) 16:05, 10 apr 2021 (CEST)Rispondi
Vorrei dissentire su come {{ping|The 15th century} ha posto la pratica dell'attenersi alla fonte. In primis, la fonte in questione è un sito che a sua volta non fa alcun riferimento al testo da cui abbia attinto per riportare sul trattato e questo è un fatto dove ho più volte insistito sopra. In secundis, il cuore del lavoro di uno storico non sta nel "ripetere a pappagallo" quel che si trova scritto nelle fonti, anche se si tratta di fonti assolutamente originali (nel senso che rappresenta il primo testimone esistente di quel testo e non hanno subito alcun tipo di corruzione o contraffazione), bensì richiede la critica delle fonti, che possa contestualizzare il linguaggio e l'intento della fonte stessa e dell'autore che l'ha redatta. Ora è palese che per scrivere su Wikipedia non sia strettamente necessario fare uno studio di livello accademico con tanto di peer-review preventiva alla pubblicazione, però un minimo di contestualizzazione è doverosa affinché ci capiscano qualcosa anche gli utenti che non abbiano la minima idea che il regno delle Due Sicilie faccia la sua comparsa solo nel 1816 e che nonostante ciò i sovrani che governavano in unione persone portassero il titolo di Rex Utriusque Siciliae. E sì, nonostante la lingua della diplomazia fosse da un bel po' il francese, il titolo originale portato dai sovrani di tutta Europa, risalente a un'epoca molto precedente, era in lingua latina.--FootKalos1597 (msg) 14:27, 11 apr 2021 (CEST)Rispondi
In tutta questa discussione c’è una radicale difficoltà a rimanere in-topic. Questa pagina serve a far capire la cessazione delle ostilità fra i francesi e Ferdinando, dei titoli e codazzi se ne occuperanno le pagine apposite. Poi se una nota può tranquillizzare la situazione, si può inserire.--The 15th century (msg) 17:04, 11 apr 2021 (CEST)Rispondi

Regno di Sicilia modifica

Vorrei aggiungere a quanto già egregiamente sostenuto e dimostrato da [@ FootKalos1597] che il Regno di Sicilia e il Regno di Napoli ai tempi delle guerre napoleoniche erano due entità giuridicamente e politicamente distinte. Vi era solo l'unione personale sotto la persona fisica di Ferdinando III di Sicilia e IV di Napoli. La nostra convinzione riposa anche su una serie di motivi di carattere politico e costituzionale:

  • 1) Il Regno di Sicilia era una monarchia costituzionale, in virtù delle Costitutiones Regae deliberate ed emanate dal Parlamento siciliano nel 1296 ed approvate dall'allora Regnante Federico III di Sicilia della Famiglia degli Aragona di Sicilia; detta forma di Stato rendeva l'Arcipelago Siciliano un Regno costituzionale e parlamentare molto simile al Regno d'Inghilterra. Ciò significa che qualunque monarca che ragnava in Sicilia poteva essere messo in minoranza dal Parlamento Siciliano e le sue richieste bocciate e respinte. Il Regno di Napoli fu sempre uno stato assoluto.
  • 2) Il Regno di Sicilia e il Regno di Napoli avevano monete diverse, il Ducato a Napoli, il Tarì in Sicilia.
  • 3) Il Regno di Sicilia e il Regno di Napoli avevano sistemi fiscale, amministrativo e giudiziario totalmente diversi e completamente a sè stanti, mai un centesimo di imposte e tasse siciliane vennero mandate a Napoli e viceversa.
  • 4) Gli esecutivi dei due Stati furono sempre diversi e presieduti da presone sempre differenti.
  • 5) Sicilia e Napoli avevano bandiere diverse.
  • 6) Sicilia e Napoli usavano lingue diverse e anche se dal 1550 in Sicilia, Carlo V impose il toscano di Dante, la quasi totalità degli atti ufficiali erano scritti in lingua siciliana.
  • 7) Ultima notazione di carattere linguistico, fino all'unità d'Italia i letterati siciliani scrivevano sovente in poesia (ma anche in prosa) in lingua siciliana usando una koinè che fosse comprensibile per tutti vari dialetti siciliani presenti sull'Isola madre e su quelle minori. L'uso della lingua siciliana era pressoché totale negli scritti fino alla fine del Settecento. Ovviamente i Siciliani parlavano solo ed esclusivamente il Siciliano.

--Eugenio Nicola Scarcella (msg) 16:28, 10 apr 2021 (CEST)Rispondi

Eugenio è inutile... ti risponderà sempre allo stesso modo: "diritto interazionale... potere assoluto del monarca... tutto era suo e solo lui doveva figurare"... sprechiamo fiato; anzi edit. --Stella (msg) 16:35, 10 apr 2021 (CEST)Rispondi
E cosa devo rispondervi? Potrei indicarvi l’illuminante caso della cattura del galeone portoghese Santa Catarina nel 1603 e di come Ugo Grozio ne difese la validità giuridica sul fatto che l’Olanda era in guerra con la Spagna e il re di Spagna era anche Re del Portogallo, ma immagino che non vi interesserà perché sembra che per voi sul pianeta Terra esista solo la peraltro splendida Sicilia (oltre ai napoletani nel ruolo dei tipici super-cattivoni di turno delle fiabe o dei più moderni film di Hollywood).
Ma facciamo un altro tentativo per farvi capire, prendendo sti sette punti del signor Scarcella e accantonando il “potere assoluto del monarca” invocato dalla signora Stella: se al posto di Sicilia e Napoli scrivessimo ad esempio Uri e Friburgo, ci sarebbe uno di quei sette punti che non sarebbe più valido? E quindi dovremmo rimuovere da Wikipedia ogni riferimento alla Confederazione Elvetica prima di Napoleone???--The 15th century (msg) 00:41, 11 apr 2021 (CEST)Rispondi
Post scriptum: premesso chiaramente che non c’entra NULLA con l’argomento di questa pagina, ma visto che qui sopra si è scritto che il Regno siciliano era molto simile al Regno d’Inghilterra, attendo con ansia di vedere qui su it.Wiki una pagina molto simile a questa che vedo su en.wiki, e vi invito a scriverla.
Uhm, non hai però risposto alle mie domande sopra... --Stella (msg) 08:06, 11 apr 2021 (CEST)Rispondi
Quanto al caso su Ugo Grozio, non porta acqua al mulino di The 15th century, in quanto non mi pare che l'intellettuale olandese sostenesse con quell'argomentazione che il Portogallo fosse parte della Spagna, "Spagna" che è anch'essa una convenzione storiografica dato che formalmente era essa stessa l'unione personale delle già di per sé composite corone di Aragona e di Castiglia. Sarebbe lecito chiedersi perché la Spagna asburgica, i Paesi Bassi Borgognoni prima e Spagnoli e Austriaci poi, i domini in Europa centrale e orientale di casa d'Asburgo, il Brandeburgo-Prussia ecc... pur essendo rimasti in unione personale vengano, sottolineo, convenzionalmente considerati sempre un tutt'uno? Perché, al contrario dei regni di Napoli e di Sicilia, la loro unità non venne mai sostanzialmente interrotta. Viceversa, lo stesso regno di Napoli nasce con la Pace di Caltabellotta che sancì la separazione legale del regno di Sicilia in due e le volte in cui i due regni risultati sono stati governati da monarchi diversi sono almeno tante quante quelle in cui si sono ritrovati sotto lo stesso monarca. Pertanto non sarebbe una semplificazione storiografica accettabile l'anacronismo di un "Regno delle Due Sicilie" antecedente al 1816. Prima di questa data, ha senz'altro senso, anche se esclusivamente nelle fasi di unione personale, parlare genericamente di "Due Sicilie", dato che portavano entrambi il nome ufficiale di Regnum Siciliae, ma non di "Regno delle Due Sicilie". Come vedi il diritto internazionale non c'entra nulla in questo caso, ma è soltanto questione di convenzioni storiografiche che devono essere rispettate per rendere comprensibile il contenuto della voce. Andiamo poi al caso di Uri e Friburgo: queste due entità territoriali, ripeto al contrario di tutte le unioni personali sopramenzionate, erano legate tra loro dal Patto Confederale, che de iure era un'alleanza perpetua, ma de facto andava a costituire una confederazione di stati che unificava permanentemente la governance in termini di politica estera di tutti i suoi costituenti. Come è possibile notare il problema è sempre uno: i regni di Napoli e di Sicilia non possono in nessun modo vantare un'unione così continua e durevole da giustificare una semplificazione storiografica come quella che [@ The 15th century] cerca d'imporre a tutti i costi. Infine, sull'esistenza di una prassi parlamentare consolidata, la somiglianza del caso inglese e di quello siciliano è innegabile. Tuttavia, non va commesso il marchiano errore di confondere l'esistenza di un parlamento, che è soltanto un organo di rappresentanza, dalla presenza di un pratica democratica nell'eleggere i suoi membri. Anche il parlamento inglese, in principio, rappresentava al suo interno solo ed esclusivamente le classi più abbienti. In Sicilia è semplicemente venuto a mancare quel processo di democratizzazione che ha investito l'analoga istituzione britannica nel corso dell'età moderna.
Metto a margine per scarsa attinenza, ma ho molto poco gradito le per nulla velate accuse di pregiudizio ideologico (cito: "oltre ai napoletani nel ruolo dei tipici super-cattivoni di turno delle fiabe o dei più moderni film di Hollywood"), quando le nostre argomentazioni sono sempre state razionali e contestualizzate, peraltro senza mai esprimere giudizi di nessun tipo su Napoli, i napoletani o altro. I latini dicevano: Escusatio non petita, accusatio manifesta. Non vorrei che il pregiudizio ideologico, capace di produrre solo pseudostoria di pessima qualità, appartenga, invece, a chi vede una difesa del proprio orgoglio cittadino prendere una posizione o un'altra in un dibattito puramente storiografico.--FootKalos1597 (msg) 11:59, 11 apr 2021 (CEST)Rispondi
Ci terrei a rispondere anche a [@ Eugenio Nicola Scarcella] ringraziandolo per la sua puntuale esposizione, alla quale però aggiungerei un ulteriore punto:
  • 8) Nel Regno di Napoli era ritenuta valida la giurisdizione dell'Inquisizione romana, mentre nei regni di Sicilia e di Sardegna no. Questo dimostra che un ente "estero", qual era la Curia romana da cui l'Inquisizione romana dipendeva, considerava i due regni parte di due giurisdizioni separate, nonostante il fatto che la stagione della Controriforma si sia aperta proprio quando Napoli e la Sicilia si ritrovavano saldamente in unione personale sotto gli Asburgo di Spagna.
Tuttavia, a dimostrazione ulteriore che molte persone qui intervenute parlano per la buona volontà di fare corretta informazione e non per pregiudizi ideologici, vorrei muovere una critica sul definire "monarchie costituzionali" i Regni d'Inghilterra e di Sicilia e di definire "costituzioni" (nell'accezione contemporanea del termine) testi quali la Magna Charta o le Costitutiones Regae. Secondo me, sarebbe più opportuno parlare di "monarchie parlamentari", dato il ruolo cruciale che i rispettivi Parlamenti rivestivano nella vita politica. Il concetto di "costituzione", così come lo intendiamo noi nel XXI secolo, nasce solo a cavallo tra XVIII e XIX secolo e si manifesta compiutamente solo con la Rivoluzione francese. A riprova di ciò, il Regno Unito, unico paese europeo a non aver subito sostanziali sconvolgimenti nel proprio ordinamento sin dalla fine del XVII secolo, a oggi non possiede una vera e propria costituzione, ma ciò nonostante la prassi parlamentare è considerata indiscutibile.--FootKalos1597 (msg) 11:59, 11 apr 2021 (CEST)Rispondi
Non entrò in quest’ultimo argomento non perché non sia interessante, sebbene faccia sommessamente notare che il Parlamento inglese reagì “energicamente” ad ogni tentativo dei sovrani di spazzarlo via mentre così non fu per il Parlamento siciliano nell’ottocento, e quindi evidentemente una pesantissima differenza politica c’è, ma perché ripeto che qui parliamo di politica estera e non interna.
Tornando in-topic, Grozio argomentò lecito per l’Olanda depredare beni portoghesi perché era in guerra con la Spagna di cui all’epoca il Portogallo era (ovviamente con altri termini, ma per far capire) una “regione autonoma”. É il principio dello Stato patrimoniale: gli Stati sono proprietà del Sovrano. Poi sovrano in un regno (il 90% degli Stati dell’epoca) è il re o duca o simili, ma qualche repubblica c’era e lì sovrano poteva essere un consiglio, secondo l’ordinamento interno.
Non confondiamoci con le regole odierne (come la citata inquisizione romana che non c’entra NULLA con lo Stato estero Stato pontificio ma bensì con la Santa Sede che è un’istituzione UNIVERSALE e anche oggi è un soggetto giuridico nettamente distinto dallo Stato della Città del Vaticano).
Per finire con Stella, se avete capito la differenza fra politica interna e politica estera, posso passare a sistemare tutto senza perdere tempo visto che wikipedia è un’attività volontaria.--The 15th century (msg) 14:22, 11 apr 2021 (CEST)Rispondi
Il Parlamento inglese, al contrario di quello siciliano, riuscì a rafforzare le proprie prerogative solo al seguito dei tentativi da parte dei sovrani inglesi di esautorarlo. Molto semplicemente, nessun sovrano del Regno di Sicilia avvertì la presenza del parlamento come una grave minaccia alla propria autorità. Pertanto il Parlamento siciliano non si rafforzò come quello britannico. Inoltre, contraddicendo la tesi dell'esistenza del regno duosiciliano prima del XIX secolo, è giusto notare che il Parlamento siciliano scompaia dai giochi proprio quando Ferdinando di Borbone in persona si autoproclama Ferdinando I delle Due Sicilie, agli albori dell'età della Restaurazione, durante la quale la cancellazione degli organi di rappresentanza era una scelta di necessità ideologica più che di necessità politica. Ancora una volta l'argomento su Grozio non depone per nulla a favore dell'esistenza di un regno duosiciliano prima del 1816, perché è giusto dire che c'era il concetto di "stato" (anche se non è lo Stato come lo intendiamo, dato che quest'ultimo nasce solo nell'età contemporanea) come patrimonio del sovrano, ma formalmente gli olandesi erano dei ribelli che combattevano contro un sovrano e quindi si sentivano nella posizione di danneggiare le proprietà di quest'ultimo. Non era una vero conflitto tra paesi differenti se vogliamo andare sul versante legale, ma una comunità, o un insieme di comunità, che si contrapponeva a un singolo soggetto. Poi se l'Inquisizione romana aveva una giurisdizione universale, come mai in Sicilia non operava?--FootKalos1597 (msg) 14:46, 11 apr 2021 (CEST)Rispondi
Il perché è una questione di rapporti fra Stato e Chiesa, anche qui argomento off-topic.
Più pertinente la questione Grozio che finalmente si affronta, ma che gli olandesi fossero ribelli (tesi effettivamente esposta dagli spagnoli, è vero, ma respinta dagli olandesi e da Grozio) non toglie che, come ha notato signor FootKalos, il Portogallo era indiscutibilmente considerato una proprietà del re di Spagna.
Sul parlamento siciliano uno potrebbe domandarsi (pur essendo anche qui off-topic!!): ma se i sovrani non lo vedevano come una minaccia alla loro autorità, non è che tutta sta autorità era piuttosto labile?--The 15th century (msg) 17:13, 11 apr 2021 (CEST)Rispondi

[ Rientro] Mi sento di dire a [@ FootKalos1597] quanto già detto a Eugenio, ovvero lascia perdere questa discussione, poiché, mi spiace constatarlo, ma The 15th century è convinto della sua - secondo me palesemente errata - posizione ideologica e non si muove da lì. Possiamo esporgli per filo e per segno tutti i tratti distintivi legali che dividevano siciliani e napoletani... ci risponderà sempre - secondo questo suo personalissimo punto di vista giuridico - che Ferdinando era padrone di un unico Regno praticamente da sempre (perché se parliamo del titolo "Due Sicilie" questo nasce nel Medioevo (!)). E come conseguenza di ciò ti dirà che la Francia aveva dichiarato già nel 1792 e poi nel 1796 guerra pure alla Sicilia (cosa falsissima... e vorrei vedere cosa ne pensano al riguardo gli storici francesi di quel periodo per loro così importante) - ripetiamo: il primo atto di ostilità che Napoleone considerò giungere dalla Sicilia non avvenne prima del 1798 e in nome di questo fatto (storico e documentato) non mi pare proprio che egli considerasse Sicilia e Napoli un unico reame! (che poi i francesi desideravano governali entrambi è risaputo, ma prima dovevano conquistarla la Sicilia...).
Quindi, punto fondamentale della questione, io temo che se The 15th century non cambierà attitudine, ovvero non cercherà il consenso ma continuerà piuttosto ad annullare utenti sopra utenti, non finirà bene per nessuno: anzittutto si danneggia Wikipedia, poiché, non vorrei dire ma The 15th century ha anche la strana abitudine (ahimè vista anche in utenti molto navigati, e non è il suo caso, per fortuna, dato i pochi edit che ha accumulato) di lasciare gli errori palesi nella foga degli annullamenti: per dire, lascia robe come "Regno delle Due Sicilie" scritto ovunque in epoche dove ancora non esisteva... sapendo di doverlo correggere ma rimandandolo o strafregandosene che resti lì (potrebbe in un certo senso paragonarsi questo modo di agire a modifiche fatte con la volontà esplicita di recare danno a una o più voci: in sostanza a mo' di trollaggine). Wikipedia è consenso e collaborazione. Non dimentichiamolo. --Stella (msg) 08:21, 12 apr 2021 (CEST)Rispondi

Bene. Se questa è la casistica in questione, siamo a tutti gli effetti davanti a un caso di Vandalismo e come tale dovrebbe essere trattato. Come [@ Stella] ha giustamente ricordato, Wikipedia è consenso e collaborazione, pertanto il comportamento di [@ The 15th century] rientra nel punto 4 della definizione di Vandalismo su Wikipedia e come tale andrebbe trattato. --FootKalos1597 (msg) 17:43, 12 apr 2021 (CEST)Rispondi
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