Discussioni categoria:Stazioni della metropolitana

Ultimo commento: 6 anni fa, lasciato da Nemo bis in merito all'argomento Discussioni progetto:Trasporti#Ennesima ondata di spostamenti non discussi

Titolo di una voce su una stazione della metropolitana modifica

Prassi "de facto" è quella di usare sempre "(metropolitana di X)" a priori per tutte le voci delle stazioni di metropolitana, cosa non riscontrabile però nè in Progetto:Trasporti nè nelle sezioni specifiche in fondo a Wikipedia:Titolo della voce. Dato che su Wikipedia le parentesi si usano per la disambiguazione, questo è fortemente in contrasto con le linee guida generali:

È necessario quindi decidere (e ufficializzare) una volte per tutte le convenzioni di nomenclatura per le stazioni della metropolitana, che non prevedano disambiguazioni a priori.

Discussioni al progetto trasporti che hanno portato a queste proposte: 1, 2, 3

N. Proposta Note
1 XXX
  • Pro: facile, pratica (per lettori e contributori), mantiene lo status quo (poco lavoro)
  • Contro: poco uniforme a nomenclatura di altri voci di trasporti (es. stazioni ferroviarie che si chiamano "Stazione di NOMESTAZIONE")

Disambiguare con "(metropolitana di NOMECITTA)" solo se necessario come da prassi di Wikipedia (es. "Sarzano/Sant'Agostino" no, "Corvetto (metropolitana di Milano)" sì). Tenere comunque sempre il redirect dalla forma disambiguata.

2 Stazione XXX della metropolitana di NOMECITTA
  • Pro: più corretta formalmente, uniforme a nomenclatura di voci di stazioni ferroviarie (che si chiamano "Stazione di NOMESTAZIONE")
  • Contro: molto lunga e poco pratica, non sempre banale distinzione tra stazione e fermata, rischio di omonimia con le stazioni ferroviarie
3 Fermata XXX della metropolitana di NOMECITTA
  • Pro: più corretta formalmente, uniforme a nomenclatura di voci di stazioni ferroviarie (che si chiamano "Stazione di NOMESTAZIONE")
  • Contro: molto lunga e poco pratica, non sempre banale distinzione tra stazione e fermata
4 Stazione XXX
  • Pro: compromesso tra correttezza formale e semplicità, mantiene uniformità con la nomenclatura di voci di stazioni ferroviarie (che si chiamano "Stazione di NOMESTAZIONE")
  • Contro: la dicitura "Stazione" può risultare ridondante, non sempre banale distinzione tra stazione e fermata, rischio di omonimia con le stazioni ferroviarie

Disambiguare con "(metropolitana di NOMECITTA)" solo se necessario come da prassi di Wikipedia. Comodo comunque tenere il redirect dalla forma disambiguata.

5 Fermata XXX

Disambiguare con "(metropolitana di NOMECITTA)" solo se necessario come da prassi di Wikipedia. Comodo comunque tenere il redirect dalla forma disambiguata.

Esempio di una fermata con le 5 proposte:

  1. Corvetto (metropolitana di Milano)
  2. Stazione Corvetto della metropolitana di Milano
  3. Fermata Corvetto della metropolitana di Milano
  4. Stazione Corvetto (metropolitana di Milano)
  5. Fermata Corvetto (metropolitana di Milano)

--Superchilum(scrivimi) 13:08, 18 nov 2014 (CET)Rispondi

[↓↑ fuori crono] In realtà la 4 e la 5 sarebbero solo "Stazione Corvetto" e "Fermata Corvetto", senza disambiguazione. --BohemianRhapsody (msg) 20:01, 18 nov 2014 (CET)Rispondi
[↓↑ fuori crono] No, perché quando formulammo quel nome, visto che eravamo nel campo degli esempi, si considerava anche l'omonima prevista fermata a Genova.--Ale Sasso (msg) 14:20, 19 nov 2014 (CET)Rispondi

Dico subito la mia: sposo la numero 1 per la sua semplicità, di fatto si rimane come è oggi tranne per il fatto che è possibile spostare una voce come "Aeropuerto T1-T2-T3 (metropolitana di Madrid)" a "Aeropuerto T1-T2-T3" (dato che non ci sono altre voci omonime), cosa che prima veniva ostracizzata. --Superchilum(scrivimi) 13:08, 18 nov 2014 (CET)Rispondi

Sposo anch'io la 1 (con la speranza peraltro che non parta la "caccia alle streghe" alla ricerca di spostamenti a tutti i costi ;-) ). --Pil56 (msg) 13:17, 18 nov 2014 (CET)Rispondi
1 pure io --Gregorovius (Dite pure) 13:25, 18 nov 2014 (CET)Rispondi
La 4 o la 1, mi sembrano le più semplici. --Cruccone (msg) 13:51, 18 nov 2014 (CET)Rispondi
La 1, condividendo quanto affermato da Pil56. --sorry (tell me) 13:52, 18 nov 2014 (CET)Rispondi
La 5, che ha imho il vantaggio di rispettare il criterio della dizione più diffusa.--Ale Sasso (msg) 14:18, 18 nov 2014 (CET)Rispondi
[↓↑ fuori crono] In subordine, visto che qui usa subordinare, propendo per la 4. Escluderei senz'altro la 1, visto che difficilmente le ricerche (imho) partirebbero dal nome in sé ed è a queste che dobbiamo pensare.--Ale Sasso (msg) 14:18, 19 nov 2014 (CET)Rispondi
[↓↑ fuori crono] Mi sembra che qui si debba discutere di quale sia il nome col quale titolare la voce, per le ricerche, essendoci i redirect, il problema non si pone. --Er Cicero 09:30, 22 nov 2014 (CET)Rispondi
[↓↑ fuori crono] Decisamente no: il titolo non è mai fine a sé stesso ma va definito proprio in funzione della necessità di rendere le ricerche semplici e immediate. Per tutto il resto ci sono i redirect. Il punto non è se a noi piace più una o l'altra opzione. Il punto è: "cosa cerca il lettore medio"? Cerco Corvetto o la fermata Corvetto? Questo dobbiamo comprendere.--Ale Sasso (msg) 09:49, 22 nov 2014 (CET)Rispondi
[↓↑ fuori crono] Ma non è così: senza andare a scomodare altri progetti (ad es.: convenzioni Forme di vita) proprio nel progetto Trasporti le voci si titolano Stazione di Roma Termini, quando stai certo che sia la dizione più diffusa (ma molto più diffusa), sia "cosa cerca il lettore medio" volgono invece verso Stazione Termini o, al massimo, per Roma Termini. --Er Cicero 10:03, 22 nov 2014 (CET)Rispondi
[↓↑ fuori crono]Non sono affatto "certo" che quella che indichi tu sia la dizione più diffusa. Anzi. La dizione più diffusa è quella generica riferita a tutte le stazioni, che in italiano (sia parlato che nella letteratura) vengono appunto chiamate "stazione di...", con la sola eccezione di pochi, famosi e significativi impianti per i quali sono in uso, come nell'esempio che hai fatto tu, anche denominazioni differenti. Dobbiamo pensare a tutte le stazioni, non solo a quelle italiane o a quella della capitale. Idem per le fermate del metrò, trovando l'allocuzione più diffusa nella lingua italiana e non utilizzata solo a livello locale ("scando a Palestro" lo dice un milanese, "scendi alla fermata Palestro" tutti gli altri). Dai, facciamolo...--Ale Sasso (msg) 16:00, 22 nov 2014 (CET)Rispondi
[↓↑ fuori crono]: Beh, senti, a me proprio non torna quello che dici. Sulla lingua parlata poi, meno che mai. Se mi trovo a Cormano e devo andare a prendere il treno, dubito fortemente che dirò a un interlocutore: "sto andando alla stazione di Cormano-Brusuglio" (nome ufficiale), ma sono certo (mio POV) che non dirò nemmeno "sto andando alla stazione di Cormano", perché specificare "di Cormano" nella lingua parlata è banalmente pleonastico, dirò molto più semplicemente: "sto andando alla stazione".
Tornando alla questione "Metro", a Roma funziona come ti ho detto non solo per Termini, per Ostiense, per Trastevere, per Tuscolana e le altre stazioni ferroviarie, ma anche per le linee degli autobus e per quelle della metro. "Scusi, per andare a Colli Albani dove devo scendere?" "Guarda, dopo il semaforo scendi a Piazza Vittorio, in corrispondenza c'è la linea A della metro, prendi quella in direzione Anagnina e poi scendi a Colli Albani". E' così. D'altra parte, visto che qui la Metro c'è, è ovvio che mi riferisca a quello che accade a Roma (se ne dubiti, puoi sempre chiedere conferma a qualche altro romano di tua fiducia). Quello che mi sfugge è: in base a quali fonti si dovrebbe stabilire che "tutti gli altri", dai torinesi, ai genovesi, ai napoletani fino ai catanesi, ma anche i parigini, i valenciani o gli edochiani, dicano, nella loro lingua, "scendi alla fermata Pippo" e non "scendi a Pippo"?
Last, but not the least, ma visto che praticamente il lemma "fermata" non è appoggiato da nessuno, ma "de che stamo a parla'"? --Er Cicero 12:28, 23 nov 2014 (CET)Rispondi
Non ti torna perché parti dall'errato presupposto che si citi l'impianto e non la località. "Ci vediamo alla stazione di Cormano" non è la stessa cosa che "ci vediamo a Cormano". Così come parti dall'errato presupposto che lo slang da te utilizzato sia patrimonio di tutti: "sto a parlà" di concetti che vanno tenuti a mente a prescindere di come si stia orientando questa richiesta di pareri. Non chiedere a me fonti: stiamo parlando di esperienze personali in una pagina di discussione, non stiamo scrivendo una voce, e se richiamo concetti che ritengo noti va benissimo che tu risponda che a te, noti non sono. E viceversa, ovviamente.--Ale Sasso (msg) 21:53, 23 nov 2014 (CET)Rispondi
Ti rispondo in talk, non vedo l'utilità di proseguire in questa pagina. --Er Cicero 23:43, 23 nov 2014 (CET)Rispondi
Anche per me 4 e in subordine 1.--L736El'adminalcolico 18:07, 18 nov 2014 (CET)Rispondi
Per me per ora la 1. La scelta di una tra 4 o 5 (o anche 2 o 3) non provocherebbe problemi di correttezza? "Stazioni" non sono solo quelle con almeno uno scambio e fermate quelle senza? (Domanda da poco ferrato del settore). --AlessioMela (msg) 22:40, 18 nov 2014 (CET)Rispondi
Tecnicamente sì, ma sarebbe lo stesso problema che soffriamo per le "stazioni". Vero però è che nelle metropolitane l'omotachia comporta che tutti i servizi fermino nelle stazioni/fermate, non così in ferrovia. Dovendosi usare la forma più utilizzata... la risposta vien da sé e wikipedianamente la 5 continua ad essere imho la più corretta--Ale Sasso (msg) 20:53, 19 nov 2014 (CET)Rispondi

direi che la tendenza è quella di accettare la 1 (Superchilum, Gregorovius, Pil56, I.sorry, AlessioMela, Er Cicero, Ettorre, Dr Zimbu, mau, Ermanon, Fabyrav, Anthos, 1/2 Cruccone), che sembra avere più seguito della 4 (Cpaolo79, L736E, Retaggio, Emanuele676, Registrato2013, 1/2 Cruccone) e della 5 (Ale Sasso). Ufficializziamo? --Superchilum(scrivimi) 12:53, 25 nov 2014 (CET)Rispondi

A prescindere dalla mia preferenza, credo si possa aspettare ancora un po', non mi pare ci sia fretta. Ci diamo tempo fino a fine mese?--Ale Sasso (msg) 14:42, 25 nov 2014 (CET)Rispondi
si può considerare conclusa ora? --Superchilum(scrivimi) 09:30, 3 dic 2014 (CET)Rispondi
Ovviamente sì, e direi che la maggioranza si è espressa per la soluzione 1. Poiché però credo che la tabella iniziale non abbia in realtà messo in evidenza correttamente i pro e contro delle diverse proposte spero mi perdoniate la seguente arringa finale:

Stimati colleghi contributori, poiché credo possiate convenire che nel linguaggio corrente si dice "vai in direzione Gessate" ma anche "scendi alla fermata Duomo", e che tale uso sia riscontrabile per tutti gli idiomi da noi generalmente intelleggibili (con "arrête" sui metrò di Lione o Parigi, "stop" in quelli di NY o SF, "haltestelle" e "halte" in quelli di Monaco o Berlino o Vienna, lo stesso costrutto si può udire pari pari) quando si indica una stazione/fermata a guisa di direzione essa è appunto il nome di una località (così come per le indicazioni stradali, "viaggio in direzione Milano", non "del casello di Milano") ma l'impianto non è semplicemente un "punto" in cui la gente scende, ma luogo fisico, infrastruttura ingegneristca, spazio architettonico, area in cui si socializza. E in tutte queste accezioni non si usa semplicemente il nome, perché esso richiama generalmente un toponimo. Sempre per rimanere meneghini: se dico "ci vediamo al Duomo" è una cosa, se dico "ci vediamo alla fermata Duomo" del metrò è ben altra cosa. Se dico "ci vediamo a Duomo" non lo capisce nessuno. Qualche esempio? Provate a raggiungere queste residenze. Oppure andiamo a trovare gli amici ciclisti a Genova. E che dire dello stadio di Berlino? Son solo tre link a caso, che spero facciano scattare in voi l'ultima scintilla del dubbio che effettivamente l'uso comune per indicare una fermata della metropolitana sia quello di chiamare la stessa "fermata XXX", e non col nome del toponimo con il quale essa si identifica. Ne faccio anche una questione di coerenza: perché "Stazione di-" o "fermata di-" andrebbero bene per le ferrovie in generale e non per le ferrovie metropolitane, che son impianti del tutto affini? Sarò anche un arido ingegnere, un bieco economista, un insulso attore teatrale, ma trovo che non abbia nessun senso, come non lo avrebbe chiamare "Frosinone" la stazione di Frosinone, definire "Market Street" la fermata Market Street del BART.. Al vostro buon cuore.--Ale Sasso (msg) 12:41, 4 dic 2014 (CET)Rispondi

Leggendo, il ragionamento, mi trovi concorde e rivedo il mio assenso precedente che ora vedo più sensato indirizzare verso la proposta n. 3 che preferisco alla stazione, in quanto stazione, ancorchè usato nel linguaggio, potrebbe sembrare quella ferroviaria e ingenerare un equivoco, quindi:
3) Fermata Corvetto della metropolitana di Milano --Ettorre (msg) 17:33, 4 dic 2014 (CET)Rispondi
Non ho capito se dobbiamo considerare riaperta la discussione, niente in contrario, anche se mi sembrava tutto definito. Sì, sono d'accordo quando dici che "l'impianto non è semplicemente un "punto" in cui la gente scende, ma luogo fisico, infrastruttura ingegneristica, spazio architettonico, area in cui si socializza", è proprio quello che intendevo 15 giorni or sono quando dicevo che "le voci trattano (aggiungo ora: a mio parere correttamente) della stazione nel suo complesso (la storia, la struttura, i servizi etc.)". E' per questo che trovo limitante (mio POV, sia ben chiaro) titolarla col riferimento alla "fermata", quando il lemma fermata viene definito (Treccani), rispetto ad un percorso o a una linea, come "In partic., nelle ferrovie, punto di una linea nel quale alcuni treni si arrestano per effettuare servizio viaggiatori o merci, ma ove di norma non vengono effettuate operazioni inerenti al movimento dei treni."
Riguardo al parlare comune, avevo anche formulato un banale esempio di colloquio che riporto anche qui ("Scusi, per andare a Colli Albani dove devo scendere?" "Guarda, dopo il semaforo scendi a Piazza Vittorio, in corrispondenza c'è la linea A della metro, prendi quella in direzione Anagnina e poi scendi a Colli Albani"), solo per dare evidenza che nella lingua parlata il riferimento a "fermata" viene spesso omesso senza che il significato ne sia pregiudicato, ma lo hai etichettato come un mio slang (sob!) che non è patrimonio comune.
Andando a poi riguardarsi le voci appartenenti alla categoria Stazioni della metropolitana (o magari a quella più specifica di Milano), in tutte (con qualche debita eccezione) l'incipit recita: "La stazione di XXXX è una stazione della linea YYYY della metropolitana di Milano." e non "La fermata di XXXX è una fermata della linea YYYY della metropolitana di Milano." (vale per Milano, come vale per Roma, per Parigi, per Copenaghen, per Tokio etc. etc.). E quindi, a tal proposito, andrebbero cambiati tutti i riferimenti a "Stazione" con "Fermata", così come tutte le categorie esistenti da "Categoria:Stazioni della metropolitana di XXXX" a "Categoria:Fermate della metropolitana di XXXX"? Molto dubbioso. Ma anche sbirciando sulle wiki estere, le varie "arrête" "stop" o "haltestelle" (per la precisione, Haltestelle), la titolazione delle voci è in massima parte sulla falsariga della proposta 1, in qualche caso, spiegabile, si parla di "Stazione di..." o si fa riferimento specifico al nome della linea, ma non mi pare mai usata la forma "Fermata di...". Magari, in tutti questi anni, abbiamo sbagliato tutti. --Er Cicero 03:47, 5 dic 2014 (CET)Rispondi
P.S.: ora che ci penso, quando sulla metro il disco gracchia: "Prossima fermata: Monti Tiburtini" effettivamente parla di fermata. Ma appunto, è l'unico caso che mi viene in mente, e se ne parla sul treno, riferendosi al percorso, non al "luogo fisico".
Nononono, attimo! negli incipit delle voci relative alle stazioni si è deciso di inserire la specifica "stazione" o "fermata" appunto perché si decise di intitolare tutte le voci "Stazione di XXX" a prescindere dalla tipologia di impianto (stazione o fermata, appunto). Anche nelle metropolitane però è esattamente la stessa cosa. Che le si chiami Pincopallo, Stazione Pincopallo (cioè come le stazioni ferroviarie ma omettendo il "di") o Fermata Pincopallo, rimane l'esigenza di descrivere nella voce se si tratta appunto di stazioni (abilitate al movimento dei treni, con segnali di protezione/partenza e distinzione dalla piena linea) o fermate (semplici luoghi fisici in cui i treni fermano). In generale mi sembra di poter dire che chiamare una fermata col nome del toponimo sia tipico slang da autoctoni, mentre nelle comunicazioni parlate e scritte rivolte a utenti non abituali si premetta pressoché sempre la parola "fermata". Siete d'accordo almeno su questo punto? Ecco gli elementi di riflessione che tenevo a che fossero considerati: parliamo di impianti per lo più denominati "fermate", anche quando trattasi di stazioni vere e proprie (da cui il prefisso "Fermata"), parliamo di impianti associati a toponimi ma non a servizio di località con quel nome (da cui la soppressione del "di"), parliamo di nomi generalmente associati appunto a toponimi o altri sostantivi, da cui l'opportunità di aggiungere il prefisso. Sono fastidiosamente insistente o sufficientemente convincente? A me sembra un ragionamento logico che porta a un risultato univoco.--Ale Sasso (msg) 14:46, 5 dic 2014 (CET)Rispondi
Brevemente, visto che i vari argomenti PRO/CONTRO mi sembra siano stati esaminati. Resto convinto che l'esistenza delle voci sia dovuta alla esistenza dell'impianto/stazione, laddove la fermata ne rappresenta un servizio, un attributo logico (Si/No). A Roma la Linea B è stata inaugurata nel 1990, e per 13 anni i treni hanno continuato ad attraversare la stazione Quintiliani senza fermarvisi, nonostante la struttura fosse stata completata assieme alle altre. Avrei trovato piuttosto singolare pensare di chiamare la voce fermata Quintiliani (metropolitana di Roma) (o anche "solo" fermata Quintiliani), quando i convogli non vi espletavano alcuna fermata. E naturalmente non escludo che possa accadere lo stesso anche in futuro, qualora una qualsivoglia fermata di qualsivoglia metro venisse soppressa, temporaneamente o definitivamente, per i più svariati motivi. Aggiunta questa considerazione alle altre già esposte in precedenza, confermo la mia preferenza per la proposta 1. --Er Cicero 11:59, 8 dic 2014 (CET)Rispondi
Considerazione meramente tecnica: una "fermata" è, in ferrovia, un impianto in cui i treni possono fermare. Non l'atto dei treni di fermarsi. Fra l'altro proprio Quintiliani è una fermata, che io sappia, non una stazione e lo era anche quando non vi fermavano i treni. Ecco dunque l'equivoco in cui cadi: la fermata non è un "servizio" rispetto a un impianto, è l'impianto stesso. Ed è per questo che - non posso non ribadirlo - la richiesta di pareri è viziata alla base, non tenendo conto di questo basilare aspetto. Stiamo appunto descrivendo una "cosa" che si chiama "fermata".--Ale Sasso (msg) 20:59, 8 dic 2014 (CET)Rispondi
Visto che non ci sono ulteriori spunti, possiamo considerare esaurita la discussione? --Er Cicero 14:32, 13 dic 2014 (CET)Rispondi
Per me no, perché mi pare (mi pare) di avere messo in luce un aspetto palesemente (imho) sottovalutato, che portava all'equivoco circa l'oggetto di queste voci. Mi piacerebbe che la votazione ora si ripetesse su una short-list di opzioni con pro e contro discritti in maniera differente e (secondo me) più propria. --Ale Sasso (msg) 09:50, 14 dic 2014 (CET)Rispondi
Beh, questa è una tua percezione. Vedi, anch'io ho la percezione di aver messo ben in evidenza perché propendere per la proposta 1, andando ulteriormente a rafforzare il consenso ampiamente formatosi 20 giorni fa. Ora questa discussione si è dapprima protratta, su tua richiesta, fino a fine mese, poi l'hai riaperta con la tua "arringa", ma a quel che si vede nessun altro è venuto a sposare la proposta 5 (e sì che la discussione è stata pure linkata al Bar generalista), ora vorresti un colpo di spugna, ricominciare da capo riformulando i pro e i contro in maniera più appropriata (ma non è quello che si è fatto in queste settimane?). A questo punto non pretendo che tu ti convinca che ci siano delle buone ragioni per optare per la proposta 1, ma almeno accettare tener presente il fatto che c'è un'ampia fetta di "stimati colleghi contributori" che la pensa diversamente da te. --Er Cicero 18:37, 14 dic 2014 (CET)Rispondi
Mi fai un torto se pensi che non accetti il fatto che altri la pensano diversamente da me e del resto la mia storia contributiva anche quori dall'ns0 dimostra il contrario. Fatto sta che è paelse, te lo dico in altro modo, che la discussione è viziata dall'equivoco in cui tu stesso sei caduto. Dunque trovo più che opportuno non passare colpi di spugna su nulla ma fare tesoro di quanto illustrato. Spiegami una cosa: perché "stazione di-" per te va bene e "fermata.." invece no? Cosa ha di diverso una fermata ferroviaria da una fermata della metropolitana, a parte l'omologazione presso qualche Ministero, per cui l'una va chiamata in un modo e l'altra invece no? Temo sia questo che sia tu che altri non avete ben chiaro. Poi, visto che io ero uno di quelli che voleva sanare fin dall'inizio l'utilizzo improprio delle disambigue, non sarà oltremodo contrariato se si vorrà fare come dici tu, ossia in conformità al sondaggio (perché tale resta) qui sopra. Sai bene che le discussioni linkate al bar o ottengono contributi nei primi giorni o cadono facilmente nel dimenticatojo--Ale Sasso (msg) 20:28, 14 dic 2014 (CET)Rispondi
Mi fai un torto? Ti sto solo dicendo che non si può tenere in ostaggio una discussione (siamo al limite del mese) perché tu sei convinto che siano tutti in errore, cadano nell'equivoco e non capiscano questa o quest'altra cosa. Non voglio riprendere per la terza volta una discussione che ho già detto parmi essersi esaurita, o che tu stesso affermi essere caduta nel dimenticatoio, discussione nella quale, ti faccio notare, la tua prima affermazione è stata di preferire "la 5, che ha imho il vantaggio di rispettare il criterio della dizione più diffusa[senza fonte]" (tuo convincimento, appunto, ma allora dobbiamo ricominciare a discutere proprio dall'inizio?). Ce la facciamo a partorire o dobbiamo proprio arrivare allo sfinimento?
<sassolino>Beh, visto che adesso lamenti addirittura un torto (che ovviamente non è tale, spero, cambiando un verbo, che sia più evidente il senso della frase) allora mi corre l'obbligo di farti presente che spesso usi lo sgradevole metodo di sminuire i pareri altrui accompagnando i tuoi interventi con giudizi che sanno più di intervento sul giocatore che sulla palla ("l'equivoco in cui cadi", "parti dall'errato presupposto", "che ti fai fuorviare", "che dovresti comprendere", "non avete ben chiaro"). Altrettanto poco wikilove hai mostrato (ma questo te l'ho già fatto notare) accantonando un mio intervento perché a tuo dire (a tuo dire, appunto) uso uno "slang che non è patrimonio di tutti". Gradirei che nella discussione si mantenesse più il focus sugli argomenti, grazie.</sassolino> --188.217.59.66 (msg) 07:31, 15 dic 2014 (CET) Ops, sloggato. --Er Cicero 07:36, 15 dic 2014 (CET)Rispondi
Fermo lì: sono stato rigorosamente sul tema, riferendomi esplicitamente all'equivoco che tu ben hai compreso, non altro. Qui il mio wikilove è massimo, per te come per gli altri (E occhio ai virgolettati: "non avete ben chiaro" suona diverso da "Temo sia questo che sia tu che altri non avete ben chiaro", il primo è una poco wikilovviana accusa al prossimo, il secondo, farina del mio sacco, il rammarico di non essere stato capace di comunicare efficacemente). Come già notato, anzi, sei tu che hai usato una sgradevole espressione romanesca per tutta risposta a una mia semplice spiegazione tecnica. E lo slang, lo confermo, è patrimonio di chi lo adopera, non rispetta i requisiti di diffusione eccetera... ma non distraiamoci e rimaniamo appunto al tema: qui la conclusione era già chiusa, sei tu che mi hai chiesto se per me poteva essere sigillata al che - motivandolo - ho lasciato volutamente aperto lo spazio che tu avevi gentilmente offerto a me di chiudere. Se ora vuoi per forza concludere lo capisco, anche se mi rimane la convinzione che ci si sia basati su un equivoco pervenendo a una decisione sub-ottima. Ma tant'è, ho sempre rispettato il consenso e non vedo perché don dovrei farlo anche questa volta. PS: Che sia la prima e ultima volta che mi chiami "Sassolino".--Ale Sasso (msg) 13:52, 15 dic 2014 (CET)Rispondi

────────────────────────────────────────────────────────────────────────────────────────────────────Beh, concordo che ci possa essere più di qualche problema di comunicazione, se addirittura arrivi a pensare che ti abbia chiamato "Sassolino", magari con intento irridente, quando invece, come ho fatto altre volte (ad es. vedi qui) facevo solo riferimento ad una ben nota frase fatta (che ai tempi del Cossiga picconatore si sentiva giornalmente nei telegiornali). Come anche capisco che, in assenza di faccina, il mio "ma de che stamo a parla'" possa essere apparsa una sgradevole espressione romanesca anziché, come colloquialmente s'intende qui a Roma, una locuzione (questo sì che è slang) che sta a significare "non c'è altro da aggiungere, è un argomento chiuso". Questo sperando che serva a sgomberare il campo da equivoci e sospetti su quel che ho detto in questa discussione.

Per il resto:

  • prendo volentieri atto della tua spiegazione sul "non avete ben chiaro". Ti invito anche a considerare come interpreteresti un tuo interlocutore che, nei suoi interventi, inserisse apprezzamenti come "l'equivoco in cui cadi", "parti dall'errato presupposto", "che ti fai fuorviare", "che dovresti comprendere" o simili;
  • prendo atto che il significato che io attribuisco alla parola slang differisce profondamente dal tuo;
  • come avrai notato, sono l'unico che ha accettato, dopo la tua "arringa", di riaprire e approfondire una discussione, laddove gli altri l'hanno ritenuta ormai conclusa. Ora, dopo aver esaminato vari altri aspetti, siamo comunque rimasti di pareri diversi, né altri si sono espressi diversamente. Questo ti porta a dire che "io voglia per forza concludere" o che stia forzando i tempi? Io, l'unico che ha invece risposto alla tua arringa? Io, l'unico che ha dato un riscontro alle tue parole? No, non è così: proponevo, passato un mese, di considerare ormai esaurita questa discussione, poi libero di crederla diversamente. Saluti. --Er Cicero 20:44, 16 dic 2014 (CET)Rispondi
La vedo diversamente: hai cavallerescamente lasciato che la porta la chiudessi definitivamente io e, cocciuto come sono, mi sono approffittato della situazione guardandomi (spiritosamente, a mio modo di vedere, arringa compresa) dar farlo. Va detto che tutta questa partecipazione non l'ho vista. Anzi, non l'abbiamo vista. Segno che la faccenda non è urgente. Ma a questo punto chiudiamola pure "alla versione sbagliata": accettiamo che "Brignole" e "Mattia Battistini" siano titoli di voci relative a fermate della metropolitana anche se a me piacciono poco e non li trovo coerenti col resto. Pazienza, l'interesse di WP e di avere un consenso è superiore alla mia opinione, su questo non nutro dubbio alcuno, credimi. Anche se parliamo forse lingue un po' diverse. Ci sta.--Ale Sasso (msg) 23:44, 16 dic 2014 (CET)Rispondi
EDIT: provvederò quanto prima ad aggiornare in tal senso le linee guida in materia linkando questa discussione, se siete d'accordo.--Ale Sasso (msg) 23:45, 16 dic 2014 (CET)Rispondi
Premetto che la discussione per me rimane surreale e continuo a proporre di cambiare concretamente il/i termini discussione in dialogo per forse incitare tutti me compreso ad una migliore comprensione reciproca e meno da dinamica dei pensionati che osservano gli scavi, con tutto il rispetto per i pensionati, premesso questo, e nell'ottica del rispetto reciproco, prendo atto che il mio nome è Nessuno. Mica mi spiace, bel film e sembra un riferimento alla mia ottica del web che pubblicai proprio anche parlando dell'allora nascente wiki nel 2003 parlando del web e di un modo di essere, in cui siamo tutti Nessuno e Nessuno è tutti noi :) --Ettorre (msg) 13:12, 17 dic 2014 (CET)Rispondi
Hai ragione Ettorre, mi sono rivolto ad Ale Sasso in quel modo intendendo che nessuno si era espresso per la proposta 5, potevo spiegarmi meglio. --Er Cicero 14:14, 17 dic 2014 (CET)Rispondi
Aho' guarda che ero auto ironico e mi stavo prendendo in giro da solo, per farVi fare un sorriso e rilassarVi, perchè noto ultimamente, una mia comicità in parte volontaria e in parte involontaria, non parlo solo di wiki, ma un po' di diverse cose che mi capitano e di cui cerco di cogliere gli aspetti più sereni , anche in cose antipatiche, come possono essere che ne so un esame per la salute per fare un esempio :) --Ettorre (msg) 15:06, 17 dic 2014 (CET)Rispondi
Può andare secondo voi il testo della prescrizione inserita?--Ale Sasso (msg) 09:52, 18 dic 2014 (CET)Rispondi
Per me va bene (ho solo rettificato un maiuscolo in un minuscolo). Volevo comunque chiedere se ho capito bene la specifica del'ultima frase, dove si dice che: "nel caso di indicazioni sussidiarie, la denominazione deve comprendere solo la parte principale". Ad es., nel caso della denominazione "Barberini - Fontana di Trevi" (che si intravede nell'immagine in testa alla voce) si intende che "Fontana di Trevi" è l'indicazione sussidiaria, e quindi la voce sarà titolata Barberini (metropolitana di Roma), giusto? Bene, però non mi è chiarissimo (più che altro vado a intuito) quando siamo in presenza di indicazione sussidiaria e quando no (ad es., poco sopra si fà esplicitamente l'esempio di Montecompatri-Pantano). Ci sono poi (mi limito alla metro di Roma) piccole difformità rispetto alla Convenzione di stile, ad es. Sant'Agnese/Annibaliano o Porta Furba/Quadraro che sono indicate con una "/" in luogo del "-" (e probabilmente per entrambe la disambigua non è necessaria). La prima riflette l'immagine riportata nella voce, per l'altra nell'immagine ripresa all'interno della metro si legge "Porta Furba Quadraro" come se fosse un nome unico (ed è palese che invece i due sono nomi distinti). Per entrambi propenderei per la forma suggerita dalla convenzione, quella col trattino, che ne pensate? --Er Cicero 09:45, 20 dic 2014 (CET)Rispondi
Per le indicazioni sussidiarie volevo intendere esattamente quello. In generale queste sono presenti (mi riferisco ad esempi europei e nordamericani ma il principio è valido in generale) con caratteri più piccoli o differenti. Diversa la questione per le questioni con nomi doppi, per le quali è in effetti in corso un dibattito; qui più che le convenzioni seguirei la prescrizione generale di usare il nome più diffuso ma sono agnostico da questo punto di vista.--Ale Sasso (msg) 10:10, 20 dic 2014 (CET)Rispondi
La frase sulle indicazioni sussidiarie va assolutamente chiarita, aggiungendo pure degli esempi. Se già è ostica per chi contribuisce regolarmente a WKP nel prog. Trasporti, figuriamo per chi è solo di passaggio! -- Gi87 (msg) 17:31, 12 gen 2015 (CET)Rispondi

[ Rientro] Ne convengo. Che si fa? Vi va di formulare una frase efficace?--Ale Sasso (msg) 21:13, 12 gen 2015 (CET)Rispondi

L'hai scritta tu e chi meglio di te sa che intendi. ;-) -- Gi87 (msg) 17:26, 18 gen 2015 (CET)Rispondi
Tutti quelli che parteciparono alla discussione in merito e alla quale intendevo riferirmi. Per me l'estensione che ho dato è chiara, ma se qualcuino capisce che intendo e non le appare chiara meglio la riformuli lui: rischierei di fare lunghi giri di parole, rimbambito come sono.--Ale Sasso (msg) 21:50, 18 gen 2015 (CET)Rispondi

Capolinea modifica

Chiedo scusa per la domanda, non ho nulla in contrario, sia chiaro, per me ci sta e non capite male, ma sovente leggo: non è enciclopedico .. è promozionale .. etc. ha poca ciccia detto magari per una voce ove non ci sono parecchi film libri etc.

Ora, ripeto, per me va bene, solo volevo capire il criterio per cui le stazioni dei treni e della metro siano enciclopediche e alte voci no. Tutto qua.

Ripeto per me nessun problema. E va bene. Volevo solo conoscere il criterio, tutto qua.

Per come chiamarle poi, beh, penso che si debbano chiamare, nella mia somma ignoranza di somarello, come vengono chiamate normalmente, sulla mappa della metro o del metrò come dir si voglia della città, non vedo un grosso problema per questo. Mai capito come mai a roma si dica La metro a milano Il metrò. A genova frose siamo più semplici e diciamo la metropolitana :-) Paese che vai metro che trovi uhmmm... un metro e un metro! un metro quadro ... un metro in cornice :-) --Ettorre (msg) 01:41, 20 nov 2014 (CET)Rispondi

È una curiosità che attanaglia anche me... ;) --sorry (tell me) 21:50, 12 gen 2015 (CET)Rispondi
In italiano questi sistemi di trasporto si chiamano "metropolitane", e su la Wikipedia in italiano, dunque, li chiamiamo così. Circa l'enciclopedicità, le stazioni e le fermate sono considerate automaticamente enciclopediche perché a suo tempo si discusse del tema e si raggiunse consenso in questo senso, a ragione - se non ricordo male - del fatto che pur infrastrutture locali esse fungono da punti di accesso della rete di trasporto pubblico, fruibile a chiunque, e che possiedono requisiti di tipo tecnico, sociale, urbanistico, storico di potenziale interesse. --Ale Sasso (msg) 09:51, 13 gen 2015 (CET)Rispondi
Grazie! --sorry (tell me) 09:59, 13 gen 2015 (CET)Rispondi

Segnalo. --Nemo 14:59, 17 mar 2018 (CET)Rispondi

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