Divieto di contemporanea iscrizione

Il divieto di contemporanea iscrizione a più corsi di istruzione superiore è una norma italiana contenuta nel regio decreto 31 agosto 1933 n. 1592 secondo la cui interpretazione non è possibile per chi è iscritto ad un corso di laurea, di laurea magistrale, di master universitario, di specializzazione, di dottorato di ricerca, di diploma accademico di I livello e II livello, presso un'istituzione accademica oppure di alta formazione artistica, la contemporanea iscrizione ad un altro corso di istruzione superiore.

Tale norma, di fatto, conosce tre sole deroghe, una contenuta nello stesso regio decreto e tale per cui gli studenti delle università o degli istituti superiori potevano iscriversi alle scuole speciali, le quali vertevano su una tecnica militare e portavano al conseguimento di una laurea o di un diploma, e altre due deroghe contenute nella legge 240 del 2010, secondo cui è ammessa contemporaneamente la doppia iscrizione e frequenza a corsi accademici del Conservatorio e dell'Università, purché per uno dei due corsi sia scelto l’impegno a tempo parziale, ed è consentita l'iscrizione congiunta ad un dottorato di ricerca e ad una scuola di specializzazione medica.

Italia modifica

La norma è stata abolita dal Parlamento Italiano il 6 aprile 2022[1], tale divieto era prescritto all'art. 142 del Regio Decreto (R.D.) 1592/1933, cd. Testo Unico sulle leggi sull'istruzione superiore.

Contenuto modifica

Il dettato normativo, contenuto nella sezione III (Studenti) al Capo I (Carriere scolastiche) del R.D. 1592/1933, recita (art. 142):

«Nelle Università e negli Istituti superiori si può ottenere l'iscrizione solo in qualità di studenti. Salvo il disposto dell'art. 39, lettera c), è vietata l'iscrizione contemporanea a diverse Università e a diversi Istituti d'istruzione superiore, a diverse Facoltà o Scuole della stessa Università o dello stesso Istituto e a diversi corsi di laurea o di diploma della stessa Facoltà o Scuola»

La ratio legis affonda le proprie radici in un contesto socio-culturale laddove un'economia chiusa a forte vocazione agricola, come quella dell'Italia del primo novecento, richiedeva di evitare al massimo il dispendio di energie da parte dei pochi studenti meritevoli che si prodigavano nel frequentare e portare a termine l'impegnativo percorso universitario.[3]

Dibattito sull'abrogazione modifica

La norma è stata avversata da quanti la reputano obsoleta, illiberale e addirittura dannosa in un mondo che chiede sempre più flessibilità e fluidità di competenze.[4][5][6] Sul tema non mancano pareri discordanti e contrari alla sua completa abolizione da parte di chi teme una insensata "bulimia" educativa.[7]

Sin dai primi anni duemila alcuni hanno iniziato a sentire l'esigenza della sua abrogazione, anche in relazione alla competitività del sistema Paese nello scenario globale, che è al penultimo posto in Europa per numero di laureati.[8]

Da ultimo, il plebiscitario e unanime consenso di tutte le forze politiche presenti nel Parlamento italiano ha portato ad approvare in Commissione Cultura alla Camera un disegno di legge il 17 dicembre 2020 con l'intento di abrogare il divieto. Si tratta di un testo unificato[9], a firma del relatore Alessandro Fusacchia, dei diversi progetti di legge presentati da alcuni parlamentari di vari schieramenti politici e dal C.N.E.L.[10]

Sebbene l'iter di approvazione abbia subito una rapida accelerazione negli ultimi tempi, numerose proposte di legge erano state presentate anche in precedenza. Emblematico è stato l'interessamento dell'ex Ministro Marco Bussetti[11] e del C.N.E.L. che hanno fatto da apripista alla discussione in Parlamento nella XVIII legislatura.

Già nel 2009 il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, cercando di erodere l'ambito applicativo della norma, aveva chiarito che è permessa la "contemporanea frequenza di un corso di studi universitario ed un corso di perfezionamento di impegno inferiore a 1500 ore per complessivi 60 crediti"[12].

Nel 2013, inoltre, alcuni studenti avevano formalmente esplicitato il loro disappunto sul divieto all'allora ministro Francesco Profumo e, successivamente, alla ministra Maria Chiara Carrozza preannunciando battaglie legali tese a ristabilire equilibrio e parità con gli alti studenti europei, in difesa del diritto allo studio e del libero accesso al sapere a loro impudentemente negati.[13][14]

Anche il C.N.S.U., in qualità di organo consultivo, è intervenuto con diverse e argomentate mozioni per sollecitare l'intervento del Ministero dell'Università.[15][16]

La calendarizzazione per l'approvazione definitiva nei due rami del Parlamento è prevista per la fine del 2021.[17][18]

Martedì 12 ottobre 2021 la Camera dei Deputati ha approvato all'unanimità la proposta di legge "Modifica all'articolo 142 del testo unico di cui al regio decreto 31 agosto 1933, n. 1592, concernente la soppressione del divieto di iscrizione contemporanea a diverse università, a diverse facoltà o scuole della stessa università e a diversi corsi di laurea o diploma della stessa facoltà o scuola".[19]

Unione Europea modifica

L'europarlamentare Gianni Pittella nel 2003 propose una interrogazione scritta alla Commissione Europea[20], riscontrata negativamente sul rilievo che trattasi di una materia demandata alla competenza degli Stati membri.[21]

Successivamente, Antonio Visicchio, dopo aver proposto due distinte petizioni alla Camera e al Senato italiani[22][23], ha investito della questione il Parlamento europeo sempre mediante petizione.[24] Quest'ultima è stata dichiarata ammissibile ed è stato chiesto alla Commissione Europea di fornire informazioni sul caso. Il 23 marzo 2021, la Commissione Europea, ritenendo che nel divieto di contemporanea iscrizione possa scorgersi una potenziale restrizione della libera circolazione degli studenti europei, ha avviato "un dialogo con le autorità italiane per ottenere ulteriori informazioni, ad esempio riguardo all'eventuale esistenza di motivi politici che giustifichino gli ostacoli alla mobilità degli studenti che sembrano derivare dalle disposizioni italiane in questione quando si tenta di combinare un corso di studi in Italia e in un altro Stato membro"[25].

L'attuale proposta di legge, così come formulata continua a proibire l'iscrizione successiva alla seconda in quelli Stati membri che, al contrario, la consentono.

Note modifica

  1. ^ Andrea Carlino, Università, sì alla doppia iscrizione contemporanea a due corsi di laurea. Via libera definitivo del Parlamento, su Orizzonte Scuola Notizie, 6 aprile 2022. URL consultato il 7 aprile 2022.
  2. ^ REGIO DECRETO 31 agosto 1933, n. 1592 - Normattiva, su normattiva.it.
  3. ^ Antonio Visicchio, Una sacrosanta battaglia di civiltà: aboliamo il divieto di contemporanea iscrizione universitaria che vige dal 1933 | Massime dal Passato, su massimedalpassato.it, 22 gennaio 2021. URL consultato il 27 giugno 2021.
  4. ^ Redazione Orizzonte Scuola, Doppia laurea, proposta di legge per abolire divieto in discussione in Commissione Cultura, su Orizzonte Scuola Notizie, 13 ottobre 2020. URL consultato il 27 giugno 2021.
  5. ^ Redazione Orizzonte Scuola, Seguire due corsi di laurea in contemporanea: presto potrebbe cadere il divieto. Sasso: "Divieto che esiste solo in Italia". TESTO PROPOSTA [PDF], su Orizzonte Scuola Notizie, 13 ottobre 2020. URL consultato il 27 giugno 2021.
  6. ^ Due corsi di laurea insieme? In Italia è vietato, in Europa invece ci sono anche incentivi, su la Repubblica, 29 maggio 2013. URL consultato il 27 giugno 2021.
  7. ^ Giovanni Pascuzzi, È davvero una buona idea consentire l'iscrizione contemporanea a più corsi universitari?, su ROARS, 27 febbraio 2019. URL consultato il 27 giugno 2021.
  8. ^ Eurostat, Italia penultima in Ue per percentuale laureati - Europa, su ANSA.it, 28 giugno 2021. URL consultato il 5 luglio 2021.
  9. ^ XVIII Legislatura - Lavori - Resoconti delle Giunte e Commissioni, su camera.it. URL consultato il 27 giugno 2021.
  10. ^ Scheda di approfondimento Camera dei Deputati. Abolizione del divieto di iscrizione contemporanea a più corsi di istruzione terziaria (PDF), su documenti.camera.it.
  11. ^ Redazione Orizzonte Scuola, Bussetti, abolire divieto iscrizione a due università, su Orizzonte Scuola Notizie, 13 novembre 2018. URL consultato il 27 giugno 2021.
  12. ^ Determinazione ministeriale, Prot. n. AOODGPER 17188 del 13/11/2009 a firma del Dirigente, dr. Luciano Chiappetta. [collegamento interrotto], su istruzione.it.
  13. ^ Francesca Luziatelli, Discriminatorio divieto iscrizione contemporanea a più corsi di laurea, su Universita.it, 3 giugno 2013. URL consultato il 27 giugno 2021.
  14. ^ Dieci anni in Ateneo per la doppia laurea: "Ma ora sono troppo vecchia per lavorare", su Corriere dell'Università, 24 luglio 2013. URL consultato il 27 giugno 2021.
  15. ^ Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari - CNSU, su cnsu.miur.it. URL consultato il 27 giugno 2021.
  16. ^ Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari - CNSU, su cnsu.miur.it. URL consultato il 27 giugno 2021.
  17. ^ Maria Carmela Lapadula, Doppia iscrizione universitaria: via al divieto con la proposta di legge - Notizie Scuola, su Tecnica della Scuola, 31 maggio 2021. URL consultato il 27 giugno 2021.
  18. ^ Redazione Orizzonte Scuola, Università, doppia iscrizione ai corsi di laurea: legge in arrivo, su Orizzonte Scuola Notizie, 9 marzo 2021. URL consultato il 27 giugno 2021.
  19. ^ Università, via libera della Camera all’iscrizione a due corsi di laurea: il divieto dura dal 1933, su open.online Open - il giornale fondato da Enrico Mentana. URL consultato il 12 ottobre 2021.
  20. ^ Interrogazione scritta - Divieto di iscrizione contemporanea a diversi Istituti di istruzione superiore - E-2670/2003, su europarl.europa.eu. URL consultato il 27 giugno 2021.
  21. ^ Risposta a un'interrogazione scritta - Divieto di iscrizione contemporanea a diversi Istituti di istruzione superiore - E-2670/2003, su europarl.europa.eu. URL consultato il 27 giugno 2021.
  22. ^ XVIII Legislatura - Commissioni permanenti - Petizioni, su camera.it. URL consultato il 27 giugno 2021.
  23. ^ Senato della Repubblica - Petizione n. 441 - XVIII Legislatura, su senato.it. URL consultato il 27 giugno 2021.
  24. ^ Home | PETI | Commissioni | Parlamento Europeo, su europarl.europa.eu. URL consultato il 27 giugno 2021.
  25. ^ Riscontro Commissione Europea alla petizione n. 0328/2020, presentata da Antonio Visicchio, cittadino italiano, sul divieto per gli studenti universitari italiani di iscriversi ad altri atenei nell'Unione europea. (PDF), su europarl.europa.eu.