Dominique Venner

saggista e storico francese

Dominique Venner (Parigi, 16 aprile 1935Parigi, 21 maggio 2013) è stato un saggista, storico e militare francese. Morì suicida nella cattedrale di Notre-Dame il 21 maggio 2013.

Dominique Venner
NascitaParigi, 16 aprile 1935
MorteParigi, 21 maggio 2013
Cause della morteSuicidio
ReligioneNeopaganesimo[1][2]
Dati militari
Paese servitoBandiera della Francia Francia
Forza armataArmée de terre
CorpoParacadutisti
Unità4e bataillon de chasseurs à pied
GradoSottufficiale
GuerreGuerra d'Algeria
DecorazioniCroix du combattant
Altre carichescrittore, storico, politico
[2]
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Biografia modifica

 
La cattedrale di Notre-Dame, dove Dominique Venner si tolse la vita

All'età di 18 anni si arruolò volontario nell'esercito francese; servì poi come paracadutista in Algeria durante gli anni della guerra d'Algeria.

Fu militante della Jeune Nation e dell'Organisation armée secrète (OAS) negli anni cinquanta; fondatore del gruppo Europe-Action negli anni sessanta; membro, nel 1968, dei «Groupes de recherches et d'études pour la civilisation européenne»; e creatore nello stesso anno dell'Istituto di studi occidentale (IEO). Dedicatosi alla storiografia, vinse nel 1981 un premio dell'Académie française con un saggio sulla guerra civile russa che fece seguito alla Rivoluzione d'ottobre.[3][4]

Il suicidio modifica

Venner si tolse la vita nella cattedrale di Notre-Dame il 21 maggio 2013, con un colpo di pistola alla tempia, in segno di protesta contro la progressiva scomparsa dei valori tradizionali di matrice europea. L'episodio dell'immolazione non sarebbe però dovuto esclusivamente all'introduzione nell'ordinamento francese del matrimonio omosessuale, come inizialmente ipotizzato.[5] Nel biglietto d'addio Venner, forte critico dell'islamizzazione della Francia, citava anche la teoria della sostituzione etnica dei popoli europei tramite l'immigrazione.

(FR)

«Je me donne la mort afin de réveiller les consciences assoupies. Je m'insurge contre la fatalité. Je m'insurge contre les poisons de l'âme et contre les désirs individuels envahissants qui détruisent nos ancrages identitaires et notamment la famille, socle intime de notre civilisation multimillénaire. Alors que je défends l’identité de tous les peuples chez eux, je m'insurge aussi contre le crime visant au remplacement de nos populations.[6]»

(IT)

«Io mi do la morte al fine di risvegliare le coscienze assopite. Mi ribello contro la fatalità del destino. Insorgo contro i veleni dell'anima e contro gli invasivi desideri individuali che stanno distruggendo i nostri ancoraggi identitari, prima su tutti la famiglia, intimo fondamento della nostra civiltà millenaria. Mentre difendo l'identità di tutti i popoli a casa propria, mi ribello nel contempo contro il crimine che mira alla sostituzione dei nostri .»

Attivisti pro-life cattolici come Virginie Merle (nota come Frigide Barjot) hanno deplorato il suicidio di Venner dal punto di vista religioso e morale, mentre la leader del Front National Marine Le Pen lo definì un "gesto eminentemente politico" di un uomo che cercava di "risvegliare" i suoi connazionali.[7]

Secondo fonti investigative, lo studioso soffriva da tempo di una "malattia dolorosa" non meglio specificata.[7]

Venner lasciò cinque figli.

Pensiero modifica

Esponente della Nouvelle droite francese, dopo aver diretto la rivista Enquête sur l'histoire, fondò nel 2002 la rivista bimestrale di storia La Nouvelle Revue d'Histoire, di cui tenne la direzione fino alla morte, nel 2013. Venner si identificava nel paganesimo, anche se non era anti-cristiano, e credeva nel nazionalismo europeo.[1][2]

«Io sono della Terra degli alberi e delle foreste, delle querce e dei cinghiali, delle vigne e dei tetti spioventi, delle epopee e delle fiabe, del Solstizio d'inverno e di San Giovanni di estate. È una risposta a coloro che pretendono che l’Europa non sappia cosa essa stessa sia. È un modo per dire che cerco rifugio in me, più vicino possibile alle mie radici e non in una lontananza che mi è estranea. Il santuario in cui vado a raccogliermi è la foresta profonda e misteriosa delle mie origini. Il mio libro sacro è l'Iliade così come l'Odissea, poemi fondatori e rivelatori dell’anima europea. Questi poemi attingono alle stesse fonti delle leggende celtiche e germaniche, di cui manifestano in modo superiore la spiritualità implicita. Del resto non tiro affatto una riga sui secoli cristiani. La cattedrale di Chartres fa parte del mio universo allo stesso titolo di Stonehenge o del Partenone. Questa è l’eredità che occorre assumere. La storia degli europei non è semplice. Essa è scandita di rotture al di là delle quali ci è dato di ritrovare la nostra memoria e la continuità della nostra Tradizione primordiale.[8]»

Opere modifica

Opere in francese modifica

  • Guide de la politique, Balland, Paris, 1972, 447 p. + 12 p. [pas d'ISBN]
  • Baltikum: dans le Reich de la défaite, le combat des corps-francs, 1918-1923, Robert Laffont, coll. " L'Histoire que nous vivons ", Paris, 1974, 365 p. + 16 p. [pas d'ISBN]
  • Le Blanc Soleil des vaincus: l'épopée sudiste et la guerre de Sécession, 1607-1865, La Table ronde, Paris, 1975, 300 p. [pas d'ISBN]
  • Westerling: guérilla story, Hachette, coll. " Les Grands aventuriers ", Paris, 1977, 319 p. ISBN 2-01-002908-9.
  • Les Corps-francs allemands de la Baltique: la naissance du nazisme, Le Livre de poche, nº 5136, Paris, 1978, 508 p. ISBN 2-253-01992-5.
  • Dominique Venner, Thomas Schreiber et Jérôme Brisset, Grandes énigmes de notre temps, Famot, Genève, 1978, 248 p. + 24 p. [pas d'ISBN]
  • Histoire de l'Armée rouge. Tome 1: La Révolution et la guerre civile: 1917-1924, Plon, Paris, 1981, 301 p. + 16 p. ISBN 2-259-00717-1.
  • Treize meurtres exemplaires: terreur et crimes politiques au XXe siècle, Plon, Paris, 1988, 299 p. ISBN 2-259-01858-0.
  • L'Assassin du président Kennedy, Perrin, coll. "Vérités et légendes", Paris, 1989, 196 p. + 8 p. ISBN 2-262-00646-6.
  • Le Cœur rebelle, Les Belles-Lettres, Paris, 1994, 201 p. ISBN 2-251-44032-1.
  • Gettysburg, Éd. du Rocher, Monaco et Paris, 1995, 321 p. ISBN 2-268-01910-1.
  • Histoire critique de la Résistance, Pygmalion, Collection rouge et blanche, Paris, 1995, 500 p. ISBN 2-85704-444-5.
  • Histoire d'un fascisme allemand: les corps-francs du Baltikum et la révolution (sous-titré du Reich de la défaite à la nuit des longs couteaux 1918-1934), Pygmalion, Collection rouge et blanche, Paris, 1996, 380 p. + 16 p. ISBN 2-85704-479-8.
  • Les Blancs et les Rouges: histoire de la guerre civile russe, 1917-1921, Pygmalion, Collection rouge et blanche, Paris, 1997, 396 p. + 16 p. ISBN 2-85704-518-2.
  • Histoire de la Collaboration (suivi des dictionnaires des acteurs, partis et journaux), Pygmalion, Paris, 2000, 766 p. ISBN 2-85704-642-1.
  • Histoire du terrorisme, Pygmalion et Gérard Watelet, Paris, 2002, 248 p. ISBN 2-85704-749-5.
  • Histoire et tradition des Européens: 30 000 ans d'identité, Éd. du Rocher, Monaco et Paris, 2002, 273 p. ISBN 2-268-04162-X.
  • De Gaulle: la grandeur et le néant: essai, Éd. du Rocher, Monaco et Paris, 2004, 304 p. ISBN 2-268-05202-8.
  • Le Siècle de 1914. Utopies, guerres et révolutions en Europe au XXe siècle, Pygmalion, Paris, 21 aprile 2006, 408 p. ISBN 2-85704-832-7.

Opere in italiano modifica

  • Dominique Venner, Un certo signor... Colt, Roma, Silva & Ciarrapico Editori, 1973.
  • Dominique Venner, Baltikum. Storia dei «Corpi Franchi» nella Germania del primo dopoguerra, Roma, Ciarrapico, 1978.
  • Dominique Venner, Il bianco sole dei vinti, Napoli, Akropolis, 1980.
  • Dominique Venner, Un Samurai d'Occidente, a cura di A. Lombardi, A. Scianca, collana Disenciclopedia, traduzione di V. Ferretti, R. Bisso, Roma, Settimo Sigillo, 15 luglio 2016, ISBN 8861481779.
  • Dominique Venner, Il secolo del 1914. Utopie, guerre e rivoluzioni nell'Europa del XX secolo, collana Controcorrente, traduzione di G. Giaccio, Napoli, Controcorrente, 1º novembre 2017 [21 aprile 2006], ISBN 8898000227.
  • Dominique Venner, Per una critica positiva. Scritti di lotta per i militanti, collana Agoghè, Passaggio al Bosco, 2 ottobre 2018, ISBN 8885574122.
  • Dominique Venner, Storia dei Freikorps (edizione riveduta, corretta e ampliata con appendici e nuove fotografie e mappe del libro Baltikum), Genova, ITALIA Storica, 2019, ISBN 9788894414776.
  • Dominique Venner, Storia e tradizione degli europei. 30.000 anni d'identità, a cura di Manlio Triggiani, collana Histroriae, traduzione di Gaetano Marabello, illustrazioni di Carlo Fusca, Bari, L'Arco e la Corte, 14 dicembre 2019 [febbraio 2002], ISBN 8894398366.

Note modifica

  1. ^ a b France reacts to Dominique Venner's shock 'gesture', in BBC News, 22 maggio 2013.
  2. ^ a b c Dominique Venner, « martyr » d’un contre-mai 68
  3. ^ L'omaggio della marcia nera allo scrittore suicida, su Il Tempo.it, 21 maggio 2016. URL consultato il 22 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2016).
  4. ^ Dominique Venner, su academie-francaise.fr.
  5. ^ Alessia Rastelli, Parigi, storico si suicida a Notre-Dame, su Corriere della Sera.it, 21 maggio 2013. URL consultato il 22 ottobre 2016 (archiviato dall'url originale il 21 maggio 2015).
  6. ^ Robert Ménard, La dernière lettre de Dominique Venner : les raisons d’une mort volontaire, su Boulevard Voltaire. URL consultato l'8 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2013).
  7. ^ a b France reacts to Dominique Venner's shock 'gesture'
  8. ^ Dominique Venner, Le Cœur rebelle, Les Belles-Lettres, Paris, 1994, p. 201

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

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