Il dremoterio (gen. Dremotherium) è un mammifero artiodattilo estinto, appartenente ai moschidi. Visse tra l’Oligocene superiore e il Miocene inferiore (circa 24 – 20 milioni di anni fa), e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Europa (Francia, Germania, Spagna) e in Asia (Mongolia).

Come leggere il tassoboxProgetto:Forme di vita/Come leggere il tassobox
Come leggere il tassobox
Dremotherium
Fossili di Dremotherium
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Phylum Chordata
Classe Mammalia
Ordine Artiodactyla
Famiglia Moschidae
Genere Dremotherium

Descrizione modifica

Noto per numerosi resti cranici e per parti dello scheletro postcranico, questo animale doveva assomigliare molto agli attuali cervi muschiati (gen. Moschus). Come questi, doveva essere un piccolo ruminante dalle lunghe zampe, privo di corna e dai lunghi canini superiori. Il muso era molto allungato e la cavità orbitale era esattamente al centro del cranio; era presente un singolo orifizio lacrimale, con fosse lacrimali ben sviluppate e poste anteriormente alle orbite. I canini allungati erano a radice aperta (e quindi crescevano in continuazione), e si inserivano in profondità nel cranio e nella mascella lungo il confine delle ossa nasali, fin quasi a raggiungere le orbite. I denti di Dremotherium erano piuttosto evoluti: era assente il primo premolare inferiore. Le vertebre cervicali erano allungate, la regione basioccipitale era allungata e quella occipitale molto sviluppata in altezza.

Classificazione modifica

Il genere Dremotherium venne descritto per la prima volta da Geoffroy Saint-Hilaire nel 1833, sulla base di resti fossili ritrovati in terreni del Miocene inferiore del giacimento di Saint-Gérand-le-Puy (Francia). La specie tipo è Dremotherium feignouxi. Altre specie attribuite a questo genere sono D. guthi e D. quercyi dell’Oligocene superiore, rinvenute in Francia e in Germania ma anche in Asia (Mongolia), e D. cetinensis, del Miocene inferiore della Spagna. A volte la specie D. quercyi è considerata appartenere a un altro genere di ruminante arcaico, Amphitragulus. D. cetinensis, invece, sembra la specie più derivata del genere e ha acquisito una morfologia dentaria specializzata con denti a corona alta (ipsodonti).

 
Denti superiori di Dremotherium

Dremotherium e i suoi stretti parenti (come Micromeryx) fanno parte di una radiazione evolutiva di ruminanti primitivi, i moschidi, attualmente rappresentati dai cervi muschiati dell’Asia (gen. Moschus). Il genere Dremotherium è stato spesso confuso con Amphitragulus, e in alcune collezioni il materiale cranico è stato ascritto a quest’ultimo genere mentre quello postcranico a Dremotherium. Sembra tuttavia che i due generi fossero ben distinti: ad esempio, Dremotherium possiede una morfologia cranica differente, dal muso molto più allungato, e Amphitragulus possiede certi caratteri che richiamano i paleomericidi (ai quali potrebbe appartenere a tutti gli effetti).

Paleoecologia modifica

L’analisi dell’usura dentaria di alcune specie di Dremotherium e di generi affini rinvenuti nel giacimento francese di La Milloque (Oligocene superiore) indica una differenziazione nella dieta delle varie specie. L’usura dentaria della specie di dimensioni minori, D. quercyi, era simile a quella dell’attuale tragelafo striato (Tragelaphus scriptus), e come quest’ultimo D. quercyi doveva nutrirsi di foglie. Una specie di dimensioni maggiori, D. guthi, mostra affinità con specie brucatrici d’erba, e si suppone quindi che facesse altrettanto. Ciò costituirebbe la più antica prova di ruminanti brachidonti (dai denti a corona bassa) che si nutrivano di erba; nella zona di La Milloque, quindi, era presente un ambiente misto, costituito da foreste e da aree più aperte simili a praterie (Novello et al., 2010). La specie miocenica D. feignouxi, invece, possedeva un collo allungato; questa caratteristica, unita alla forma di occipitale e basioccipitale, suggerisce che questo animale si alzasse sulle zampe posteriori per brucare le foglie degli alberi in alto, come l’attuale gerenuk (Litocranius walleri) (Janis e Scott, 1987). La specie D. cetinensis, invece, sviluppò una dentatura con molari a corona alta (ipsodonte) simile a quella di alcuni cervidi, un adattamento che indica una dieta a base di vegetali duri (Ginsburg et al., 1994).

Bibliografia modifica

  • Geoffroy Saint-Hilaire E., 1833: Considérations sur les ossements fossiles, la plupart inconnus, trouvés et observés dans les bassins d’Auvergne. Revue Encyclopédique, 59, 76-95.
  • Janis C.M. & Scott K.M., 1987: The interrelashionships of higher Ruminant families with special emphasis on the members of the Cervoidea. American Museum Novitates, 2893, 1-85.
  • L. Ginsburg, J. Morales, and D. Soria. 1994. The ruminants (Artiodactyla, Mammalia) from the Lower Miocene of Cetina de Aragon (Province of Zaragoza, Aragon, Spain). Proceedings van de Koninklijke Nederlandse Akademie van Wetenschappen 97(2):141-181
  • Vislobokova I, Daxner-Höck G (2002) Oligocene-Early Miocene Ruminants from the Valley of Lakes (Central Mongolia). Annalen des Naturhistorischen Museums in Wien 103A: 213–235.
  • Novello, A., C. Blondel, and M. Brunet. 2010. Feeding behavior and ecology of the Late Oligocene Moschidae (Mammalia, Ruminantia) from la Milloque (France): Evidence from dental microwear analysis. Comptes Rendus Palevol 9:470–478.
  • Costeur L., 2011: A partial skull of Dremotherium feignouxi from the Aquitanian of France (MN2, Saint-Gérand-le-Puy, Allier). Acta Geologica Slovaca, 3, 2, 105–112.

Altri progetti modifica