Drusiana Sforza

Dogaressa di Genova

Drusiana Sforza (Falconara, 30 settembre 1437Padova, 29 giugno 1474) era figlia di Francesco Sforza e dell'amante Giovanna d'Acquapendente.

BiografiaModifica

Crebbe alla corte del padre e venne legittimata nel 1448. La moglie del padre Bianca Maria Visconti l'accolse sotto la sua protezione[1].

Divenne moglie prima del doge di Genova Giano Fregoso, dal quale non ebbe figli; in seguito si sposò all'irrequieto condottiero Jacopo Piccinino. Il matrimonio avvenne il 12 agosto 1464 a Milano.

Andato a Napoli, il 26 giugno 1465 Jacopo fu catturato e fatto uccidere per ordine del re Ferdinando I di Napoli. Probabilmente non fu del tutto estraneo suo suocero Francesco. Drusiana, incinta, si rifugiò da Costanzo I Sforza a Pesaro[2] dove diede alla luce il figlio[1][3]: Giacomo Nicolò Galeazzo (27 luglio 1465-1468?).

Morta Bianca Maria Visconti, e confiscati i suoi beni da parte del nuovo duca di Milano Galeazzo Maria Sforza, Drusiana, senza quindi protezione né averi, fu costretta a ritirarsi nel convento di Sant'Agostino. Da qui, perseguitata dal fratello che voleva farla risposare[1], fuggì a Trezzo e poi a Bergamo.

Morì, in ristrettezze economiche, a Padova nel 1474, probabilmente di tisi.

AscendenzaModifica

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Giovanni Attendolo Giacomo Attendolo  
 
 
Giacomo Attendolo  
Elisa Petraccini Ugolino Petraccini  
 
 
Francesco I Sforza  
 
 
 
Lucia Terzani  
 
 
 
Drusiana Sforza  
 
 
 
 
 
 
 
Giovanna d'Acquapendente  
 
 
 
 
 
 
 
 

NoteModifica

  1. ^ a b c Laura Malinverni - scrittrice e poetessa - Il ramo di biancospino. Lucia Marliani, Caterina Sforza, Galeazzo Maria Sforza. Donne di potere del Rinascimento, su lauramalinverni.net. URL consultato il 12 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 21 gennaio 2012).
  2. ^ 1835 COSTANZO SFORZA Di Pesaro, su condottieridiventura.it. URL consultato il 12 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 18 marzo 2004).
  3. ^ Caterina Santoro, Gli Sforza. La casata nobiliare che resse il Ducato di Milano dal 1450 al 1535, Lampi di Stampa, ISBN 88-7819-546-4.

Voci correlateModifica