Duilio Del Prete

attore cinematografico, cantautore e doppiatore italiano (1938-1998)

Duilio Del Prete (Cuneo, 25 giugno 1938[1]Roma, 2 febbraio 1998) è stato un attore e cantautore italiano.

Duilio Del Prete
Duilio Del Prete nel 1986
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
GenereMusica d'autore
Periodo di attività musicale1963 – 1998
EtichettaDNG, Bluebell - Serie OFF, Ala Bianca
Album pubblicati3
Studio3

Biografia modifica

Artista «dotato di una rara versatilità, è passato con disinvoltura dal teatro alla musica, dal cinema alla televisione, dal musical al cabaret»[2] fu anche presentatore e conduttore radiofonico e televisivo, oltre che doppiatore, e «ha vissuto il suo mestiere con passione civile e tensione culturale. »[3]

Figlio di Celestina e Cesare, cestai nomadi che s'erano stabiliti a Cuneo,[4] lasciò la città natale dopo la maturità classica, ma arrivò al mondo dello spettacolo dopo una laurea in Diritto Internazionale a Padova[5] e una specializzazione in Diritto comparato[6] fra Londra, Berlino e soprattutto Parigi, dove visse e dove frequentò Jacques Brel:[7] «Mi sono stufato all'improvviso e ho mandato tutto all'aria. »

Sulla determinazione con cui volle fare l'attore, riferì un episodio emblematico il regista Giuseppe Patroni Griffi,[8] cui lo aveva presentato Nora Ricci, «su pressione di Edmonda Aldini»: una sera davanti al Palazzo Farnese a Roma, Patroni Griffi in modo provocatorio gli disse che se davvero avesse tenuto tanto a fare uno spettacolo con lui si sarebbe dovuto buttare in una delle due fontane della piazza. «Non fu nemmeno possibile trattenerlo – raccontò il regista – in un attimo si tuffò in acqua vestito, con scarpe e tutto, facendo finta di nuotare... » Nacquero così un'amicizia e una collaborazione artistica durate più di trent'anni, dalla Bottega del caffè del 1967 a Nata ieri del 1996, compresi alcuni film.

Carriera modifica

Attività cinematografica modifica

 
Duilio Del Prete, a destra, nel ruolo del Necchi, con Ugo Tognazzi e Philippe Noiret, in Amici miei (1975) di Mario Monicelli

Duilio Del Prete è ricordato principalmente per la sua partecipazione a numerosi film della cosiddetta commedia all'italiana, fra cui Alfredo Alfredo (1972) di Pietro Germi e Amici miei (1975) di Mario Monicelli; in quest'ultimo film ha interpretato, doppiato da Luciano Melani, il personaggio del barista Guido Necchi, ruolo che negli altri due film della trilogia di Amici miei sarà invece ricoperto da Renzo Montagnani. Ha lavorato anche all'estero, in L'assassinio di Trotsky (1972) di Joseph Losey, Daisy Miller (1974) e Finalmente arrivò l'amore (1975), entrambi di Peter Bogdanovich. Un ruolo di grande impegno drammatico è stato quello dell'impotente marito di Claude Jade nel film Una spirale di nebbia (1977) di Eriprando Visconti. Ha preso parte anche a fiction televisive come Doris una diva del regime (1991)[9][10][11] e lavorato come doppiatore in un paio d'occasioni.

Attività musicale modifica

Ha inciso due 45 giri nell'ambito del gruppo di Cantacronache, entrambi usciti nel 1963. Tra il 1964 e il 1966, oltre a cantarvi le musiche del cantautore belga Jacques Brel, recita nella compagnia stabile del Nebbia Club a Milano, il primo Teatro Cabaret italiano, con Sandro Massimini, Liù Bosisio e Lino Robi. Altre sue produzioni discografiche sono state gli album Dove correte!, del 1968, e La bassa landa, del 1970. Quest'ultimo album, contenente cover di Brel tradotte in italiano dallo stesso Del Prete, avrà un seguito anni dopo, con l'album doppio Duilio Del Prete canta Brel (pubblicato postumo nel 2002), arrangiato e suonato da Federico Ariano (batteria e percussioni), Nico Comoglio (pianoforte e tastiere) e Fufo Serra (basso e chitarra). Il lavoro di Del Prete sul grande chansonnier belga è completato da un libro uscito per Arcana Editrice, che raccoglie tutti i testi con traduzione a fronte. La stessa Fondazione Jacques Brel ha dato l'approvazione ufficiale a queste traduzioni.

Nel 1975, per Finalmente arrivò l'amore e per la relativa colonna sonora, canta vari classici di Cole Porter. Con Angela Denia Tarenzi ha scritto i testi, su musiche di Astor Piazzolla, per l'album Rabbia e Tango di Edmonda Aldini (sua compagna anche nella vita), pubblicato nel 1973 dalla Dischi Ricordi. Ha poi collaborato, nel 1978, alle traduzioni dei testi di Violeta Parra utilizzati nell'opera Canto per un seme (nuova versione del Canto para una semilla, con musiche di Luis Advis, esecuzioni degli Inti-Illimani e di Isabel Parra, e testi recitati in italiano dalla stessa Edmonda Aldini).

Attività teatrale modifica

Molto attivo anche nella prosa, è stato diretto dai migliori registi del secondo Novecento, come Giorgio Strehler e Luca Ronconi, ha lavorato con grandi colleghe e colleghi: Piera Degli Esposti, Sergio Fantoni, Virginio Gazzolo, Carla Gravina, Andrea Jonasson, Alberto Lupo, Glauco Mauri, Ilaria Occhini, Gianrico Tedeschi, Paola Quattrini oltre a Edmonda Aldini. È stato fra l’altro tra i fondatori nel 1968 della Comunità Teatrale Emilia Romagna, e nel 1977 ha curato la traduzione è l’adattamento del dramma Confessione scandalosa (The Abdication), di Ruth Wolff, novità assoluta per l’Italia, da lui interpretato insieme alla Aldini, con cui l’ha anche prodotto (attraverso la compagnia da loro stessi fondata, il Gruppo d’Arte Drammatica).

La critica modifica

Paolo Petroni, giornalista dell'ANSA e critico teatrale del Corriere della sera, così si esprimeva in occasione della morte: «Con Del Prete scompare un attore di quelli rari nel panorama italiano d'oggi, adatto a parti brillanti, impegnative, di classe e qualità. Attore moderno e versatile, ma con un'eleganza e un'ironia da protagonista di commedie sofisticate, era erede di un certo cinema americano o, per venire all'Italia, di una scuola che potrebbe far capo al Vittorio De Sica attore. Non era insomma un comico, ma un interprete vero, capace di chiaroscuri drammatici, di quell'intensità che ne facevano sempre un creatore di personaggi umanissimi. Capace di cantare e ballare da professionista. »

Non a caso ebbe qualche fortuna anche negli Stati Uniti, dove girò due film di Peter Bogdanovich e dove fu ospite più volte di trasmissioni televisive come il Merv Griffin Show e il Johnny Carson Show.

«Sguardo ironico, figura sottile che emanava una strana energia – scrisse Roberto Rombi su Repubblica – tra le risorse di attore di Del Prete c'era anche una versatilità rara: era capace, oltre che di cantare, di ballare da professionista. »

«Americaneggiava, tendeva a farsi macchietta. Lui, che era passato attraverso le esperienze più rigorose, si concedeva alla recitazione di genere» lo ricordò Osvaldo Guerrieri:[12] «scanzonato, con un insopprimibile lampo d'ilarità negli occhi, si dava con generosità. Anche troppo. »

Parole di encomio anche da parte di Tullio Kezich:[13] «Di talento ne aveva da vendere […] forte di una preparazione musicale di eccellente livello, ballava quasi come un professionista, cantava benissimo, parlava l'inglese, era di gradevole aspetto, intelligente e di buona compagnia. »

Vita privata modifica

Duilio Del Prete s'era sposato negli anni Sessanta, e da quel primo matrimonio aveva avuto una figlia, Cristiana; dopo il divorzio iniziò nel 1967 una lunga relazione con la collega Edmonda Aldini,[14] che sposò poi in Messico. Negli ultimi anni era legato a Patrizia Piccioli.[15]

Nel 1993, nel periodo del cosiddetto Affare Lady Golpe si presentò ai Carabinieri per riferire una circostanza che riteneva utile, riguardo il terrorista nero Gianni Nardi, ascolano, del quale in quei giorni si metteva in dubbio la morte: Del Prete riferì che nel 1971, mentre si trovava ad Ascoli Piceno per girare Alfredo Alfredo, aveva visto in locali cittadini il Nardi sempre in compagnia di un uomo identico a lui, sia nell'aspetto sia nell'abbigliamento, insomma un sosia.

Morte modifica

È morto a Roma, all'età di 59 anni, dopo una lunga malattia:[16] nella Capitale la camera ardente fu allestita nell'oratorio del Borromini in piazza della Chiesa Nuova, mentre nella città natale l'omaggio al feretro fu nel complesso dell'Annunziata, sul palcoscenico dell'auditorium dove gli allievi dell'Accademia Teatrale Toselli tengono gli spettacoli.[17] Dopo la cremazione, le sue ceneri riposano nel cimitero di San Rocco Castagnaretta, una frazione del comune di Cuneo.

Discografia parziale modifica

Singoli modifica

  • 1963: Cuore della città/Nel mondo dei beati (DNG, GNP 79001)
  • 1963: Quando tornano i ricordi/Vieni ad aspettarmi (DNG, GNP 79003)
  • 1969: L'isola/Pan (Bluebell - Serie OFF, BNO/NP 16101)
  • 1970: La bassa landa/Il galeone (Bluebell - Serie OFF, BNO/NP 16102)

Album modifica

Teatro modifica

  • Vita di Dante, regia di Giorgio Prosperi 1964
  • Il grande coltello, di Clifford Odets, con Edmonda Aldini e Alberto Lupo, regia di Anton Giulio Majano, 1966
  • Cronache dell'Italietta, di Ghigo De Chiara e Maurizio Costanzo, con Rita Forzano e Corrado Olmi, 1966
  • Musica e lazzi, di Giancarlo Sbragia e Cesare Brero, regia di Sbragia, con Edmonda Aldini e Luigi De Filippo, 1966
  • Antonello Capobrigante, di Ghigo De Chiara, con Edmonda Aldini, Virginio Gazzolo, Piera Degli Esposti, regia di Paolo Gazzara, 1966
  • La bottega del caffè di Carlo Goldoni, con Isabella Guidotti, Mariano Rigillo, Paolo Panelli e Bice Valori, regia di Giuseppe Patroni Griffi 1967
  • Settanta volte sette, di Franco Molè, con Leo De Berardinis e Cosimo Cinieri, 1967
  • La duchessa di Urbino, di Lope de Vega, con Paola Mannoni, Ernesto Calindri e Diana Torrieri, regia di Ruggero Jacobbi
  • Un quarto di vita di Giorgio Gaslini, con Edmonda Aldini e Daisy Lumini, 1968
  • Riccardo III, di William Shakespeare, regia di Luca Ronconi, 1968
  • Orlando furioso, di Ludovico Ariosto, regia di Luca Ronconi, 1969
  • Noi, due, centomila: 'na storia bella come l'aria fina, di Del Prete e Aldini, vari anni
  • Promesse... promesse..., da Neil Simon, con Johnny Dorelli e Catherine Spaak, regia di Garinei e Giovannini, 1971
  • Amori miei, di Iaia Fiastri, con Ornella Vanoni, Erika Blanc (Maria Grazia Buccella nella ripresa) e Gianrico Tedeschi, regia di Garinei e Giovannini, 1975-'76
  • Confessione scandalosa, di Ruth Wolff, con Edmonda Aldini, Ezio Marano e Claudia Gianotti, regia di Giuseppe Patroni Griffi, 1977
  • A tu per tu, di Duilio Del Prete, regia di Edmonda Aldini, 1978
  • Minna von Barnhelm, con Andrea Jonasson, Sergio Fantoni, e Pamela Villoresi regia di Giorgio Strehler, 1983 (ripresa)
  • La cosa vera, di Tom Stoppard, con Sergio Fantoni e Ilaria Occhini, regia di Lorenzo Salveti, 1984
  • Chansonnier, regia di Lorenzo Salveti, 1984
  • Tesmoforiazuse, di Marisa Malfatti e Riccardo Tortora da Aristofane, con Maria Grazia Grassini e Geppy Gleijeses, 1984
  • Edipo re di Sofocle, con Aldo Reggiani, Renato De Carmine, Francesca Benedetti, 1985
  • Vite private, di Noel Coward, con Jeppi Gleijeses e Marisa Malfatti, regia di Vittorio Caprioli, 1985
  • La bella addormentata, di Rosso di San Secondo, con Paola Quattrini e Maria Grazia Grassini, regia di Lorenzo Salveti, 1986
  • La bella selvaggia, di Carlo Goldoni, con Gianni Garko e Franca Tamantini, regia di Sandro Sequi, 1987
  • Stella, commedia per amanti, di Johann Wolfgang Goethe, con Carla Gravina, Glauco Mauri, Micaela Esdra, Ettore Gaipa, regia di Walter Pagliaro, 1988
  • Geherda, di Bertolt Brecht, con Caterina Vertova, regia di Rita Tamburi, 1989
  • All you need is love, di Pier Francesco Poggi, con Paola Rinaldi, 1990
  • Locale e TAV di Rodolfo Carelli, adattamento e regia di Duilio Del Prete, con Grazia De Marchi, 1990
  • Ho le traveggole, di Bricaire e Lasaygues, con Valeria Ciangottini, regia di Luigi Tani, 1990
  • Visioni di Giacomo Puccini, di Gustavo Giardini, con Luigi Tani, regia di Riccardo Bernardini, 1990
  • Anfitrione, di Heinrich von Kleist, con Isabella Guidotti e Franco Ricordi (anche regista), 1991
  • Gli amici di casa di Carlo Collodi, con Angela Cardile e Giampiero Fortebraccio, regia di Antonio Venturi, 1991
  • Il discepolo del diavolo, di George Bernard Shaw, con Nello Mascia, Franco Iavarone e Mascia Musy, regia di Luca De Fusco. 1992
  • Don Giovanni e Faust, di Christian Dietrich Grabbe, regia di Franco Ricordi, 1992
  • Il corsaro, di Fausto Tapergi da Boccaccio, con Arnoldo Foà e Laura Fo, regia di Marco Carniti, 1993
  • Intorno al letto da Guy di Maupassant, con Valeria Ciangottini, Elisabetta Carta e Pietro Biongi, regia di Maddalena Fallucchi, 1994
  • La barraca dei comici, da Federico García Lorca, con Erica Blanc e Mico Cundari, regia di Ugo Gregoretti, 1994
  • Mal-Ben Eventum, di Riccardo Tortora, con Ivana Monti, 1995
  • Quel delizioso orrore... Farinelli evirato cantore, di Sandro Cappelletto e Guido Barbieri, con Nicholas Clapton, regia di Ezio Alovisi, 1995
  • Anfitrione, di Stelio Fiorenza da Plauto e Moliere, regia di Sharoo Kherdadmand, 1995
  • Nata ieri, di Garson Kanin, con Valeria Marini e Stefano Santospago, regia di Giuseppe Patroni Griffi, 1996
  • George Dandin, di Molière, regia di Sharoo Kherdadmand, 1997

Prosa RAI modifica

  • Il delitto, di Carlo Bertolazzi, con Carlo Croccolo, Enrico Luzi ed Elio Zamuto, regia di Flaminio Bollini, 12 luglio 1967, Secondo Programma[18]
  • La duchessa di Urbino, di Lope de Vega, con Paola Mannoni, Ernesto Calindri e Maria Melato, regia di Ruggero Jacobbi e Sergio Velitti, 10 dicembre 1967, Secondo Programma
  • Goldoni e le sue sedici commedie nuove, di Paolo Ferrari, con Gastone Moschin, Ferruccio De Ceresa, Nora Ricci e Francesca Benedetti, regia di Sandro Sequi. 13 aprile 1973, Secondo Programma
  • Beatrice Cenci, di Alberto Moravia, con Gianni Santuccio e Nando Gazzolo, regia di Marco Leto, 5 luglio 1974, Secondo Programma
  • Dalla vita di un autore, di Jean Anouilh, con Milena Vukotic, Arnoldo Foà, Giusi Raspani Dandolo, Marzia Ubaldi e Marisa Fabbri, regia di Giuliana Berlinguer, 22 agosto 1975, Secondo Programma
  • Esuli, di James Joyce, con Lucilla Morlacchi e Alberto Lupo, regia di Daniele D`Anza, 17 settembre 1976, sul 2
  • La mandragola, di Niccolò Machiavelli, con Giuseppe Pambieri, Virginio Gazzolo, Franco Branciaroli ed Elsa Merlini, regia di Roberto Guicciardini, 29 aprile 1978, sul 2
  • La bugiarda, di Diego Fabbri con Edmonda Aldini, Pina Cei e Carlo Valli, regia di Giancarlo Cobelli, 28 settembre 1979, sul 2
  • Il folle amore ovvero la prima sorpresa, di André Roussin, con Renzo Palmer, Giovanni Crippa, Susanna Javicoli; e Laura Marinoni, regia di Mario Ferrero, 3 ottobre 1982, TV2
  • Sinceramente bugiardi, di Alan Ayckbourn, con Susanna Javicoli, Giovanni Crippa e Claudia Giannotti, regia di Mario Ferrero, 31 ottobre 1982, su TV2
  • Minna von Barnhelm, di Gotthold Ephraim Lessing, con Andrea Jonasson, Pamela Villoresi e Sergio Fantoni, regia di Giorgio Strehler e Carlo Battistoni, 8 luglio 1985, Raidue
  • Nata ieri, di Garson Kanin, con Franco Acampora, Kaspar Capparoni; Stefano Santospago e Valeria Marini, regia di Giuseppe Patroni Griffi, 15 novembre 1997 e 6 marzo 1999, Raidue

Filmografia modifica

Attore modifica

Doppiaggio modifica

Note modifica

  1. ^ La Stampa, cronaca di Cuneo, articoli dal 3 al 7 febbraio 1998
  2. ^ Dizionario dello Spettacolo del '900, Baldini&Castoldi, 1998
  3. ^ Valter Veltroni, Ministro della Cultura, in occasione della morte, ANSA, 2 Febbraio 1998
  4. ^ intervista sul Corriere d'informazione, 8 gennaio 1976
  5. ^ La Stampa, 3 febbraio 1998
  6. ^ «Un cuneese a Hollywood: Duilio Del Prete» nel volume Cento anni di cinema in Piemonte, di Piero Abrate e Germano Longo, editore Abacus 1997
  7. ^ Corriere della sera, 24 gennaio 1996
  8. ^ ANSA, 2 febbraio 1998
  9. ^ https://www.film.it/film/attori/p/duilio-del-prete/. URL consultato il 9 maggio 2020.
  10. ^ https://www.rockol.it/news-3853/e-morto-duilio-del-prete?refresh_ce. URL consultato il 9 maggio 2020.
  11. ^ https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/02/03/addio-del-prete-attore-chansonnier.html. URL consultato il 9 maggio 2020.
  12. ^ «Addio a Del Prete, l'Orlando generoso» su La Stampa, 3 Febbraio 1998
  13. ^ Corriere della sera, 3 febbraio 1998
  14. ^ Corriere d'informazione, 24 maggio 1976
  15. ^ La Stampa, 6 febbraio 1998
  16. ^ Teatro: morto a Roma l'attore Duilio Del Prete, in Adnkronos, 3 febbraio 1998. URL consultato il 9 novembre 2015.
  17. ^ La Stampa, 7 febbraio 1998
  18. ^ il nome del canale è quello in uso alla data della trasmissione

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Collegamenti esterni modifica

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