Dunclivo
Dunclivo (in Rohirric Dúnharg)[1] è un luogo di Arda, l'universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J.R.R. Tolkien. È un rifugio fortificato appartenente al regno di Rohan, nascosto sugli Ered Nimrais e compreso fra tre montagne: lo Starkhorn, l'Irensaga e il Monte Invasato. Si affaccia su Clivovalle, la valle del fiume Acquaneve.
Dunclivo luogo fittizio | |
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Nome originale | Dunharrow |
Nome locale | Dúnharg |
Creazione | |
Ideatore | John Ronald Reuel Tolkien |
Apparizioni | Il Signore degli Anelli |
Caratteristiche immaginarie | |
Tipo | Forte |
Pianeta | Arda |
Continente | Terra di Mezzo |
Stato | Rohan |
Regione | Calenardhon |
Razze | Uomini |
«Tale era il tetro Dunclivo, l’opera di uomini scomparsi in tempi lontani. I loro nomi erano ignoti e né canti né leggende li evocavano. Per quale motivo avessero edificato quel luogo, se esso fosse stato destinato a essere una città, o un tempio segreto, o la tomba di re, nessuno lo sapeva. Ivi gli uomini avevano dimorato negli Anni Oscuri, prima ancora che nave giungesse alle coste occidentali e che Gondor dei Dúnedain si costituisse in reame; e ora erano scomparsi, lasciando dietro di sé soltanto i Púkel, seduti a ogni svolta della via.» |
(John Ronald Reuel Tolkien, Il Signore degli Anelli) |
Non si sa chi lo abbia costruito ma gli Uomini che abitavano i Monti Bianchi durante gli Anni Oscuri, millenni prima della creazione di Rohan, lo usarono spesso come ricovero grazie alla sua estrema difendibilità.
I Rohirrim popolarono Dunclivo durante il regno di Aldor il Vecchio.[1] Fu qui che Fréaláf si rifugiò durante il Lungo Inverno[2] e sempre qui si tenne l'adunata di Rohan del 3019 T.E. che precedette la Battaglia dei Campi del Pelennor.[3]
Per raggiungere il forte sull'altipiano è infatti necessario percorrere un tortuoso sentiero, conosciuto come Scala del Forte,[senza fonte] segnato ad ogni svolta dagli Uomini Púkel, statue intagliate nell'antichità a somiglianza dei Drúedain. Superate le scale si attraversa il Firienfeld, un largo altipiano erboso diviso al centro da una doppia fila di grosse pietre intagliate rovinate dal tempo; queste segnalano la strada per il Dimholt, un anfiteatro naturale che conduce ai Sentieri dei Morti, nelle profondità del Monte Invasato.[4]
NoteModifica
- ^ a b John Ronald Reuel Tolkien, Il Signore degli Anelli, Milano, Bompiani, 2015, p. 1152, ISBN 978-88-452-9261-3.
- ^ John Ronald Reuel Tolkien, Il Signore degli Anelli, Milano, Bompiani, 2013, p. 1151, ISBN 978-88-452-9261-3.
- ^ John Ronald Reuel Tolkien, Il Signore degli Anelli, Milano, Bompiani, 2015, pp. 857-871, ISBN 978-88-452-9261-3.
- ^ John Ronald Reuel Tolkien, Il Signore degli Anelli, Milano, Bompiani, 2013, pp. 861-862, ISBN 978-88-452-9261-3.
BibliografiaModifica
- John Ronald Reuel Tolkien, Il Signore degli Anelli, Milano, Bompiani, 2015, ISBN 978-88-452-9261-3.