E
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E o e è la quinta lettera dell'alfabeto italiano, largamente modellato su quello latino. È anche la quinta lettera dell'alfabeto etrusco e ha la stessa forma della maiuscola dell'epsilon greco (Ε; ε) e dell'Е cirillico. [e] è anche il simbolo che rappresenta una vocale anteriore medio-alta nell'alfabeto fonetico internazionale. In lingua italiana rappresenta la più comune congiunzione semplice tra parti del discorso. Può trasformarsi in ed a scopo eufonico.
StoriaModifica
Geroglifico egizio
uomo dalle braccia alzate |
H nell'alfabeto lineare | H nel fenicio | Epsilon greco | E etrusco | E latino | ||
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La lettera E deriva dalla epsilon dell'alfabeto greco, con una forma quasi uguale e la medesima funzione. Il semitico hê, molto probabilmente, rappresentava dapprima una figura umana nell'atto di pregare o invocare, ed era basata sul geroglifico egizio, pronunciato in modo diverso. In semitico, infatti, la lettera era pronunciata [h] (ma in parole straniere poteva anche pronunciarsi [e]), mentre in greco essa divenne [e]: l'etrusco e il latino seguirono quest'uso, che nelle lingue moderne rimane tale o può evolversi ulteriormente (ad esempio in inglese, dove la pronuncia è più simile a una i lunga [iː], ma va aggiunto che in tale lingua il legame fonema/lettera sia molto debole).
E commercialeModifica
La variante & (si legge e commerciale) è diffusa nei paesi anglosassoni e non è considerata un carattere dell'alfabeto latino, ma una variante del carattere e (una legatura con la t del latino et) da usare in particolari contesti. La e commerciale è presente in documenti romani del I secolo d.C. La sua invenzione è attribuita a Marco Tullio Tirone, segretario di Cicerone per moltissimi anni.
Codici informaticiModifica
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