EMI Italiana
EMI Italiana | |
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Stato | ![]() |
Fondazione | 1931 come VCM; 1967 con la denominazione EMI Italiana |
Sede principale | Milano |
Gruppo | Universal Music Group (dal 2013) |
Settore | Musicale |
La EMI Italiana è una casa discografica, emanazione della britannica Electric and Musical Industries, con sede a Milano. Venne fondata nel 1931 come VCM e, nel 1967, venne rinominata EMI Italiana; divenne poi Emi Music Italy nel 1997 e, infine, EMI Records Italy Srl nel 2013.[1]
StoriaModifica
Nascita della VCMModifica
Sin dal 1904 i dischi della His Master's Voice venivano pubblicati e distribuiti in Italia dalla Saif (Società Anonima Italiana di Fonotopia), con sede a Milano.
La casa discografica britannica si chiamava, in realtà, Gramophone, ma a causa del celebre dipinto di Francis Barraud "La voce del padrone" che ritrae il cagnolino Nipper mentre ascolta un grammofono, usato come marchio nell'etichetta, assunse presto questa denominazione ufficiosa.
Nel 1912, intanto, Alfredo Bossi (uno dei primi discografici italiani) aveva fondato la SNG (Società Nazionale del Grammofono), sempre con sede a Milano, che negli anni venti aveva siglato un accordo con la casa discografica britannica Columbia Records per la produzione e la distribuzione dei dischi in Italia.
Poiché nel 1931 la His Master's Voice e la Columbia Graphophone Company si fusero dando vita alla EMI, anche in Italia avvenne la stessa operazione tra la Saif e la SNG, con il coinvolgimento di un terzo partner, la Marconiphone, azienda italiana specializzata nella produzione di apparecchi radiofonici (ciò perché la Emi inglese aveva intenzione di espandersi in questo mercato), che già era presente nel mondo musicale distribuendo in Italia i dischi dell'etichetta francese Pathé.
Il nome dell'azienda in Italia fu VCM (sigla di Voce del Padrone - Columbia - Marconiphone), e questa denominazione restò fino alla fine del 1967, quando fu trasformata in Emi Italiana; la sede fu stabilita a Milano, in via Domenichino 14 (più tardi venne trasferita in piazza Cavour 2), ed il direttore fu Aldo Mario De Luigi.
Negli anni trenta fu direttore artistico della VCM Denis Passadoro, che morì nel 1942 in guerra.
Fino alla fine degli anni cinquanta mantenne inoltre alcuni uffici a Torino, in via Pietro Micca 1.
SuccessoModifica
Pur essendo un'azienda unica, mantenne però la diversità di etichetta nelle varie pubblicazioni, unificando il catalogo solo alla fine del 1969.
Con lo scoppio della Seconda guerra mondiale l'azienda, come molte altre di proprietà inglese, fu posta sotto sequestro, e riprese l'attività in Italia nel 1946; pur dando la priorità alla distribuzione di artisti stranieri nella penisola, si occupò anche del lancio di cantanti italiani come Beniamino Gigli, Carlo Buti o Renato Carosone (che incideva per la sottoetichetta Pathé) e, negli anni sessanta, I Nomadi, Al Bano e Francesco Guccini.
Nel 1972 la sede principale fu trasferita da Milano a Roma, per poi spostarsi all'inizio degli anni ottanta in via Bergamo a Caronno Pertusella (in provincia di Varese ma a pochi passi da Milano), pur mantenendo alcuni uffici distaccati a Roma e Milano.
Nel corso degli anni ha stipulato accordi per la distribuzione in Italia di marchi come quello dell'americana Capitol (dal 1957), della Pathé, della tedesca Parlophone (in Italia però pubblicata con la denominazione Parlophon), della francese Odeon (queste ultime due fino al 1967 distribuite dalla Carisch) e di molte altre case discografiche.
Per lo più dal dopoguerra in poi i direttori dell'azienda sono stati britannici, come ad esempio il celebre Stephen Gottlieb che diresse la Emi Italiana per tutti gli anni sessanta; il primo italiano fu nel 1981 Alexis Rotelli, a cui seguì nel 1986 Roberto Citterio.
Nel 1997 ha cambiato la denominazione sociale in Emi Music Italy S.p.A. e nel 1999, si è trasferita a milano, cedendo le strutture di Caronno Pertusella che diventano IMS, dedite allo stampaggio dei CD. Nel 2013 è diventata EMI Records Italy Srl, in seguito all'acquisizione da parte della Universal Music Group.
Catalogo delle pubblicazioniModifica
Per la datazione ci siamo basati sull'etichetta del disco, o sul vinile o, infine, sulla copertina; qualora nessuno di questi elementi avesse una datazione, ci siamo basati sulla numerazione del catalogo; se esistenti, abbiamo riportato oltre all'anno il mese e il giorno (quest'ultimo dato si trova, a volte, stampato sul vinile).
Nel corso degli anni la numerazione del catalogo ha subito vari cambiamenti, mantenendo comunque all'interno di ogni standard la progressione numerica cronologica.
Non vi è stata, invece, molta coerenza per quel che riguarda le etichette: e così ci sono casi di dischi stampati con etichette diverse nel corso degli anni, come ad esempio Folk beat n. 1 di Francesco Guccini, pubblicato nel 1967 con etichetta La Voce del Padrone, poi ristampato negli anni settanta con etichetta Columbia ed infine con etichetta Emi, o artisti come i Daniel Sentacruz Ensemble che hanno pubblicato i loro 45 giri alternativamente su etichetta Odeon o Emi.
Per le singole etichette presenti all'interno del marchio VCM fino a metà del 1969 con catalogazione autonoma, consultare le voci La voce del padrone e Pathé; con l'unificazione della numerazione di catalogo, abbiamo invece inserito il nominativo della sottoetichetta (ad esempio Harvest, Odeon o Columbia) a fianco del numero di catalogo.
AlbumModifica
Per molti anni i dischi italiani della Emi hanno avuto la numerazione preceduta dal prefisso 3C064: questo era una forma numerica che variava di paese in paese e serviva ad identificare le emissioni Emi delle varie nazionalità; rimarrà in vigore fino alla fine degli anni ottanta.
In alcuni casi vi è invece il prefisso 3C054: è questo il caso di dischi usciti direttamente in edizione economica a prezzo ridotto (come Opera buffa di Francesco Guccini o Ho visto anche degli zingari felici di Claudio Lolli).
Prefisso 3C0 (1970-1982)Modifica
Prefissi 64- e 66- (1983-1991)Modifica
Singoli a 45 giri - Prefisso 3C (1969-1983)Modifica
Singoli a 45 giri - Prefisso 06 (1984-1992)Modifica
Numero di catalogo | Anno | Interprete | Titoli |
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06-1186627 | 2 aprile 1984 | Alice e Franco Battiato | I treni di Tozeur/Le biciclette di Forlì |
06-1186667 | 1984 | Giusto Pio | Auto-motion |
06-1187167 | 1985 | Fard | Chiamami da Tokyo/Nite over Tokyo |
06-1187307 | 24 luglio 1985 | Asciara | Fill/Maren |
06-2005107 | 1985 | Luis Miguel | Noi, ragazzi di oggi/Il cielo |
06-2011777 | 1986 | Maria Nazionale | Ragazzo solo/'a vi 'lloco l'estate |
06-1187767 | Gennaio 1987 | Andrea Mirò | Notte di Praga/Dietro il vetro |
06-1187777 | 11 gennaio 1987 | Toto Cutugno | Figli/Amico del cuore |
06-1188277 | 1989 | Ricchi e Poveri | Chi voglio sei tu/Lasciami provare un'emozione |
06-1188417 | 1990 | Ricchi e Poveri | Buona giornata/Se m'innamoro |
06-1188527 | 1991 | Anna e le Sorelle | La vita che dice/La vita che dice parte II |
Singoli a 45 giri - Prefisso 14 (1988-1992)Modifica
Numero di catalogo | Anno | Interprete | Titoli |
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14-2029657 | 1988 | James Senese | Dolce malinconia/Hiwinnet |
14-2039957 | 1990 | James Senese | Chi ha rubato la mia Rolls Royce/O' bbene è sempre bene |
14-2044216 | 1991 | Statuto | Qui non c'è il mare/Noi duri |
NoteModifica
- ^ About EMI - La storia
- ^ Il disco del gruppo di supporto di Claudio Lolli doveva essere pubblicato nel 1976, come da successione nel catalogo, ma successe che Lolli abbandonò la EMI, passando alla Ultima Spiaggia, e quindi la EMI bloccò la pubblicazione. Lolli racconta che poi, fallendo l'Ultima Spiaggia, venne ricontattato dalla EMI, e la condizione che pose per ritornare alla vecchia etichetta fu quella di pubblicare il disco del suo gruppo, cosa che la EMI in effetti fece. Il racconto di Lolli si trova in un'intervista al cantautore pubblicata in Piero Cannizzaro (a cura di), Claudio Lolli, Lato Side, 1982
- ^ a b c Pur avendo un numero di catalogo che, cronologicamente, risalirebbe al 1974, il disco fu invece pubblicato due anni prima
- ^ a b c Pur avendo un numero di catalogo che, cronologicamente, risalirebbe al 1974, il disco fu invece pubblicato un anno prima
BibliografiaModifica
- Mario De Luigi, L'industria discografica in Italia, edizioni Lato Side, Roma, 1982
- Mario De Luigi, Storia dell'industria fonografica in Italia, edizioni Musica e Dischi, Milano, 2008
- Riviste Musica e dischi (Annate 1945-1968), Il Musichiere (Annate 1959-1961), TV Sorrisi e Canzoni (Annate 1952-1968) ed altre (Ciao amici, Giovani, Big, ecc...ecc...)
Voci correlateModifica
Collegamenti esterniModifica
- Sito ufficiale della EMI Italiana, su emirecords.it. URL consultato il 25 agosto 2013 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2013).