Economia di comunione

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L'economia di comunione (EdC) coinvolge imprenditori, lavoratori, dirigenti, consumatori, risparmiatori, cittadini, studiosi, operatori economici, tutti impegnati ai vari livelli a promuovere una prassi ed una cultura economica improntata alla comunione, alla gratuità ed alla reciprocità, proponendo e vivendo uno stile di vita alternativo a quello dominante nel sistema capitalistico.

In concreto l'EdC invita a:

- vivere e diffondere una nuova cultura economica e civile, dai bambini agli anziani - “cultura del dare”;

- formare imprenditori che liberamente condividano gli utili per sostenere gli scopi dell'EdC: la riduzione della miseria/esclusione, la diffusione della "cultura del dare" e della comunione quale antidoto alla "cultura dell'avere", lo sviluppo dell'azienda e la creazione di posti di lavoro; imprenditori che concepiscano e vivano la loro impresa come vocazione e servizio al bene comune e agli esclusi di ogni latitudine e contesto sociale;

- combattere le varie forme di indigenza, esclusione e miseria con una duplice inclusione: comunitaria e produttiva, per la convinzione, suffragata dall'esperienza pluriennale, che non si possa curare nessuna forma di povertà non scelta senza includere le persone svantaggiate all’interno di comunità vive e fraterne, e, laddove è possibile, anche nei luoghi del lavoro, nelle imprese: finché chi può e deve lavorare non riesce ad averne l'opportunità, questi rimane sempre una persona indigente.[1]

Metodo modifica

Per rendere un tale progetto possibile, l’Economia di Comunione lavora ad un vasto progetto formativo alla "cultura del dare" attraverso scuole, incontri, eventi formativi rivolti a giovani, lavoratori, imprenditori, cittadini.

Infine, nell'intuizione carismatica originale di Chiara Lubich (San Paolo, 1991), un luogo fondativo e fondamentale nel quale sviluppare e rendere visibile l’Edc sono i poli produttivi e industriali all’interno delle cittadelle del Movimento dei Focolari, di cui rappresentano componente vitale e vivificante.

Così dal primo Polo “Spartaco Lucarini” nato in Brasile, all’ultimo Polo "Giosi Guella", inaugurato nel 2010 in Portogallo, i Poli continuano ad alimentare la vita dell’Edc, un ruolo oggi importante, e destinato a diventare sempre più centrale nel prossimo futuro.[1]

Studenti, cittadini, studiosi, politici, artisti, poveri sono anch'essi protagonisti del progetto, per una diversa concezione del mercato e dell'economia. Ad oggi centinaia le tesi di laurea e decine i dottorati; innumerevoli i saggi, gli studi, i convegni in tutti i continenti. Migliaia sono le famiglie uscite dall'indigenza grazie alla comunione dei beni praticata da centinaia di imprese EdC sparse nel mondo. Vanno aggiunti quei "beni relazionali" che rispondono alle esigenze più profonde del nostro tempo.[2]

La storia modifica

L'EdC nasce in Brasile nel 1991, per un'intuizione della fondatrice del Movimento dei Focolari, Chiara Lubich, che era rimasta colpita dai contrasti economici del paese americano. L'idea di Chiara Lubich era un sistema economico fondato sulla Cultura del Dare, quale antidoto alla cultura consumista dell'avere, attraverso l'opera di Uomini Nuovi, debitamente formati.

Il pensiero di Chiara Lubich è stato raccolto in un documento del 5 aprile 2001 dal titolo Quattro aspetti dell'Economia di Comunione da sottolineare.[3]. Numerosi sono i suoi interventi, anche in sedi internazionali come il Consiglio Europeo nel 50° della sua istituzione.[4]

Nel 2006 viene inaugurato nella frazione Burchio del comune di Figline e Incisa Valdarno il polo industriale Lionello Bonfanti, primo polo di EdC in Italia. Mentre il Brasile vanta la nascita del primo polo a livello mondiale: il Polo Spartaco che sorge a Cotia (San Paolo), nei pressi della cittadella intitolata a Ginetta Calliari, inaugurato nel 1994.[5]

Riconoscimenti modifica

Conferiti a Chiara Lubich per l'Economia di Comunione: Polonia, 1996 - Dottorato h.c. in Scienze Sociali dall'Università Cattolica di Lublino che ha riconosciuto nell'EdC "un nuovo fenomeno sociale"; Argentina, 1998 - Dottorato h.per il Dialogo con la Cultura Contemporanea dall'Università di Buenos Aires (UBA) Brasile, 1998, Dottorato h.c. in Economia dall'Università Cattolica di Pernambuco Italia, 1999, c.s., dall'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano - sede Piacenza-Cremona[6] Titolo di Grande Ufficiale dell'Ordine Nazionale della Croce del Sud, dalla Presidenza della Repubblica Federativa del Brasile che ha riconosciuto l'EdC come "una forma innovatrice ed efficace di lotta contro la povertà e l'esclusione".[7]

Note modifica

  1. ^ a b Chi Siamo
  2. ^ Luigino Bruni, Economia, finanza mercato, L'Economia di comunione, in Focolari - La fraternità in movimento, Città Nuova ed, 2009, pp.97-98.
  3. ^ Chiara Lubich - Quattro aspetti dell'Economia di Comunione da sottolineare.
  4. ^ Chiara Lubich, Storia e profezia, Città Nuova, Roma, 2001, ISBN 9788831124232. Il volume raccoglie discorsi (tra cui la Lectio tenuta all’Università di Piacenza nel 1999 in occasione del conferimento della laurea honoris causa in Economia e commercio, e la relazione pronunciata nello stesso anno a Strasburgo presso il Consiglio d’Europa) e pensieri dell’Ideatrice in cui emergono l’origine, le idee portanti e la filosofia-cultura di questo rivoluzionario progetto.
  5. ^ Poli aziendali EdC
  6. ^ Dottorati honoris causa conferiti a Chiara Lubich, Città Nuova ed, Roma, 2016, ISBN 978-88-311-1306-9
  7. ^ Maria Calfova, Economia di Comunione, Prol Editora Grafica, San Paolo (Brasile), p.5

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica

  • Edc Online: il sito ufficiale dell'EdC, gestito dal Movimento dei focolari. Contiene numerosi documenti, articoli, approfondimenti e molte altre informazioni utili;
  • The Economy of Francesco: l'economia secondo lo spirito di Papa Francesco che si ispira dal pensiero e vita di San Francesco d'Assisi. Un'economia che vuol essere più giusta, fraterna, sostenibile e inclusiva.
  • Prophetic Economy: un'economia che opera nella visione dei profeti - nella visione della giustizia, della pace, di soddisfare i bisogni delle persone più povere, una visione di protezione del creato. Un'economia di sviluppo sostenibile dove la prosperità è condivisa.
  • Economy of Communion - International Incubating Network (EoC - IIN): un network internazionale che tramite gli Hubs si occupa dell’incubazione di nuove aziende di Economia di Comunione e a impatto sociale positivo.
  • Osservatorio sulla Povertà Leo Andringa (OPLA): un centro di ricerca internazionale che guarda povertà e sviluppo attraverso le lenti della "reciprocità".
  • Polo Lionello Bonfanti: è il primo polo europeo e punto di convergenza per oltre 200 aziende italiane che aderiscono al progetto di Economia di Comunione.
  • E. di C. S.p.A. società benefit: una società creata per supportare lo sviluppo dell'EdC. Vi si trovano anche informazioni sui poli industriali, compreso il Polo Lionello Bonfanti, inaugurato in Toscana nell'Ottobre 2006;
  • [www.sophiauniversity.org/it/ Istituto Universitario Sophia - Università Sophia]: propone corsi di laurea specialistica in Scienze Economiche e Politiche, Ontologia Trinitaria, Filosofia, Teologia, Cultura dell'Unità.
  • Scuola di Economia Civile (SEC): un modo nuovo di guardare all'uomo, al lavoro, all’ambiente.
  • Ecodicom Archiviato il 20 aprile 2008 in Internet Archive.: il sito ufficiale delle tesi di laurea sull'EdC, gestito dal Movimento dei focolari. Le tesi arrivano da tutte le parti del mondo.
  • Associazione Italiana Imprenditori per un’Economia di Comunione - (AIPEC): è un’associazione di imprenditori, professionisti, aziende che intendono porre come valore aggiunto del proprio modo di lavorare nel mercato nazionale e internazionale, la cultura del dare.
  • Mircocredito per l'economia civile di comunione (MECC): è un soggetto di finanza etica per l’attività di microcredito, strutturato nella forma di società cooperativa per promuovere l’economia civile e di amplificare l’efficacia delle politiche integrate di sviluppo locale.
  • Azione per un mondo unito (AMU): è una ONG per la realizzazione di progetti di cooperazione allo sviluppo e per attività di formazione ed educazione allo sviluppo.