Edicone
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Edicone, o Edico o Edeco o Edecone (... – 469), è stato un condottiero e nobile germanico fu un principe degli Sciri e generale di Attila (434).
Edico | |
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Morte | 469 |
Religione | Paganesimo germanico |
Dati militari | |
Paese servito | Sciri alleati com l'Impero nomade unno |
Forza armata | Esercito unno |
Grado | Luogotenente generale |
Comandanti | Attila |
Guerre | Invasioni barbariche del V secolo |
Battaglie | Battaglia dell'Utus Battaglia dei Campi Catalaunici |
Figli | Odoacre |
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Si distinse, secondo fonti dell'epoca, per coraggio e abilità nelle battaglie di Naissus e del fiume Uthus, durante l'invasione dell'Impero Romano d'Oriente, entrando così a far parte della cerchia di consiglieri favoriti di Attila, tanto che egli lo mise a capo di una missione diplomatica a Costantinopoli, dove il tesoriere di corte, Crisafio, tentò di corromperlo affinché assassinasse il suo re. Edico sembrò acconsentire, ma una volta giunto alla corte di Attila lo informò del piano e il monarca unno arrestò il sicario romano, mascherato da ambasciatore. Egli ebbe un ruolo nel complotto per uccidere il fratello di Attila, Bleda.[1]
Edico partecipò anche alla campagna in Gallia e alla Battaglia dei Campi Catalaunici.
In seguito alla morte di Attila (453) e di Edico (469), in uno scontro con gli Ostrogoti, gli Sciri divennero federati dell'Impero d'Occidente.
Nel 476, il figlio di Edicone, Odoacre, depose l'imperatore Romolo Augusto e si proclamò re degli Eruli in Italia.
Secondo una leggenda, fu il capostipite della dinastia dei vecchi Welfen.
BibliografiaModifica
- Fonti secondarie
- Stephen Williams, Gerard Friell e John Gerard Paul Friell, The Rome that Did Not Fall: The Survival of the East in the Fifth Century, Londra, Routledge, 1999, ISBN 0-415-15403-0.
NoteModifica
- ^ Michel Rouche, VI- L'apogeo di Attila (435-452), in Attila, I protagonisti della storia, traduzione di Marianna Matullo, vol. 14, Pioltello (MI), Salerno Editrice, 2019, p. 107, ISSN 2531-5609 .